Redazione

Atletico Putignano: L'Oliva, Annese, Liaci 13, Moschettini 2, Ventrella 3, Meuli 21, Teofilo 11, Calò 7, Buffa, Brunetti 13, Riotino. Allenatore: D. Gonnella.

Mens Sana Mesagne: Rollo 14, Ciccarese 17, Piliego 14, Zofra, Campana, Panico 6, Malvindi 2, De Vincentis 2, Colucci 3, Rizzo 4, Piliego 14. Allenatore: Fabio Mellone.

Parziali: 24-19 17-15 17-16 12-12

Arbitri: Desposati e Narracci.

Ancora fumata nera per la Mens Sana Mesagne alla ricerca della prima vittoria in questo campionato. Anche a Putignano Ciccarese e compagni hanno lottato fino alla fine, senza portare i due punti a casa. I biancoverdi si presentano senza il capitano Potì e coach Mellone manda in campo Rollo, Malvindi, Colucci, Panico e Ciccarese, mentre coach Gonnella per i padroni di casa schiera Liaci, Meuli, Teofilo, Calò e Brunetti.  L’inizio della gara è in sostanziale equilibrio, Brunertti e Teofilo da una parte e Ciccarese e Rollo dall’atra rispondono colpo su colpo. Poi l’Atletico effettua il primo allungo, un parziale di 12-1 (21-9) frutto delle triple consecutive di Liaci (due), Ventrella e Teofilo mentre i mensanini fermi sulle gambe subiscono passivamente gli arrembaggi neroarancio.  Rollo e Panico tentano di ricucire lo strappo e il primo quarto termina 24-19. Anche il secondo periodo viaggia sulla falsariga del primo, il Putignano sempre a condurre e i mensanini ad inseguire. Il temuto Teofilo scompare dalla scena, ma Meuli e Brunetti riescono a realizzare con regolarità.  Piliego scrive a referto subito cinque punti, mentre Colucci realizza l’unico canestro dell’incontro riportando il Mesagne a sole due lunghezze di ritardo (35-33) e con un solo minuto da giocare. Poi Moschettini, Calò e Brunetti riallungano e al riposo lungo l’Atletico Putignano rimane in vantaggio 41-34.  Al rientro in campo sono sempre i padroni di casa a guidare l’incontro. Calò e Meuli finalizzano gli attacchi del Putignano, mentre Teofilo realizza solo dalla linea del tiro libero. Il Mesagne continua a buttare palloni al vento (saranno 14 palle perse a fine gara), ma resta in partita grazie ai tiri liberi che riesce a procurarsi, la tripla di Ciccarese, 3/5 per lui dalla lunga distanza, chiude il terzo quarto con Putignano in vantaggio 58-50. L’ultimo quarto è nelle mani di Meuli della formazione barese che realizza con regolarità. La Mens Sana produce il massimo sforzo con Ciccarese avvicinandosi a -6 (63-57) a quattro minuti dalla fine, ma non riesce a completare la rimonta. Vince meritatamente l’Atletico sul gommato di Putignano con Meuli il migliore tra i suoi. La Mens Sana deve recriminare ancora su pesanti distrazioni nel corso dell’incontro e il periodo negativo di alcuni suoi giocatori. Intanto la classifica si allunga e sabato prossimo arriva la corazzata Assi Brindisi, dichiarata candidata alla promozione finale per una gara da missione impossibile.

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9^ Giornata 

Otranto vs Mesagne Calcio 0 - 1
Reti:
Vapore (M) 9 st
 
Finisce con la vittoria del Mesagne per 1 a 0.
Ritorna alla vittoria il Mesagne dopo cinque sconfitte consecutive.
Oggi i gialloblù hanno sfoderato una prestazione di carattere ed hanno ottenuto tre punti che danno coraggio e ossigeno alla classifica. 
Con questo risultato il Mesagne sale a quota 7 punti in classifica. 
È stata una settimana particolare in casa gialloblu dove la società dopo la gara di domenica contro il B.Campi aveva sollevato mister Cimino dall'incarico di allenatore ed ha affidato la guida tecnica al mister in seconda Semeraro. 
Da sottolineare anche che gli allenamenti settimanali a causa dell'indisponibilitá dello stadio Guarini, si sono svolti tra Brindisi e Latiano creando diversi disagi.
Ma nonostante questo periodo difficile è arrivata oggi la reazione della squadra che ha messo da parte tutte le difficoltà pensando solo a giocare ed a far parlare il campo.
Ma veniamo alla gara. 
Il primo tempo non regala troppe occasioni è l'equilibrio a prevalere.
Intorno al trentesimo però è il Mesagne  con Galeone ad avere sui piedi la palla per sbloccare il risultato ma l'Otranto con Cisternino si salva in angolo.
Il secondo tempo inizia con il Mesagne che scende in campo determinato è spinge subito alla ricerca del gol.
Dopo 5 minuti lo sfiora con un colpo di testa di Tamborrino su assist di Miccoli. 
Il gol è nell'aria ed arriva al 9' con bomber Vapore, al suo quinto gol stagionale. Bello il suo colpo di testa su assist sempre di Miccoli che batte Caroppo.
Raggiunto il risultato il Mesagne non concede nulla e gestisce la gara. 
Ma la reazione della squadra di casa non tarda ad arrivare e si rendono pericolosi per due volte con Touré, oggi ex della partita,  ma le sue conclusioni non sono fortunate.
Sul finire, al 43' il Mesagne con Lombardi servito da Cerrato dopo una bella azione personale, stava per raddoppiare ma il bravo Caroppo portiere di esperienza devia in angolo. 
Finisce così tra le proteste del pubblico di casa e la gioia del Mesagne che vince su un campo che nel corso dei precedenti campionati è stato sempre ostico.
Questa vittoria oltre che dare tre punti importanti alla classifica porta anche un pó di serenità e fiducia nell'ambiente gialloblù. 
Prossimo impegno domenica 12 novembre, il Mesagne giocherà in casa contro il Novoli.
 
TABELLINO
 
OTRANTO 
1) Caroppo (K)
2) Angelini 
3) Plevi
4) Medaglia
5) Signore 
6) Cisternino
7) Valentini
8) Vigliotti
9) Trové
10) Piccinno
11) Touré
A disposizione 
12) Melito
13) Aprile 
14) Liquori
15) Greco 
16) Rollo
17) Tremolizzo
18) Murrone
19) Nicolazzo
20) Gallo
ALLENATORE 
Tartaglia
 
CAMBI OTRANTO :
1) ESCE IL N. 4 ENTRA IL NUMERO 19 AL Min 22 del ST
2) ESCE IL N. 8 ENTRA IL NUMERO 20 AL Min 33 del ST
 
AMMONITI OTRANTO :
4
 
ESPULSI OTRANTO :
Nessuno 
 
MESAGNE CALCIO 
1) Carriero 
2) Orfano 
3) Galeone 
4) Pizzolla 
5) Cerrato 
6) Tamborrino (K)
7) Coronese M. 
8) Sacco 
9) Vapore 
10) D'Ippolito 
11) Miccoli 
A disposizione 
12) Di Pietrangelo 
13) Ancora 
14) Venturuzzo 
15) Lombardi 
16) Ribezzo 
18) Gravili 
19) Campa 
20) Giancola 
21) Nyah 
ALLENATORE 
Semeraro 
 
CAMBI MESAGNE CALCIO 
1) ESCE IL N. 7 ENTRA IL NUMERO 20 AL Min 10 del ST
2) ESCE IL N. 11 ENTRA IL NUMERO 15 AL Min 22 del ST
3) ESCE IL N. 9 ENTRA IL NUMERO 18 AL Min  43 del ST
 
AMMONITI MESAGNE CALCIO :
10, 6
 
ESPULSI MESAGNE CALCIO :
Nessuno 
 
ARBITRO:
Mauro Alberto Portoso di Molfetta 
 
PRIMO ASSISTENTE:
Francesco Sifo di Molfetta 
 
SECONDO ASSISTENTE:
Carlo Boccuzzi di Bari
 

Acquedotto Pugliese sta effettuando interventi per il miglioramento del servizio nell’abitato di Mesagne (BR). I lavori riguardano l’installazione di nuove opere idriche.

Per consentire l’esecuzione dei lavori, sarà necessario sospendere temporaneamente la normale erogazione idrica il 6 novembre 2023 nell’abitato di Mesagne (BR). L’interruzione riguarderà tutto il rione Grutti.

La sospensione avrà la durata di 8 ore, a partire dalle ore 09:00 con ripristino alle ore 17:00.

Disagi saranno avvertiti esclusivamente negli stabili sprovvisti di autoclave e riserva idrica o con insufficiente capacità di accumulo.

Acquedotto Pugliese raccomanda i residenti dell’area interessata di razionalizzare i consumi, evitando gli usi non prioritari dell’acqua nelle ore interessate dall’interruzione idrica. I consumi, infatti, costituiscono una variabile fondamentale per evitare eventuali disagi.

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 Taranto: sospese attività della provincia di Brindisi per carenze igienicosanitarie e strutturali.

In relazione anche all’inizio del nuovo anno scolastico, i carabinieri nel NAS di Taranto hanno 
intensificato i controlli a ristoranti e fornitori delle mense scolastiche nella provincia di 
Brindisi, al fine di garantire la sicurezza alimentare e la tutela della salute dei consumatori più 
piccoli.
Le ispezioni, alcune delle quali effettuate con il supporto del personale del Dipartimento di 
Prevenzione - S.I.A.N. dell’A.S.L. di Brindisi, hanno consentito di individuare inadeguatezze
nello svolgimento delle operazioni di preparazione e stoccaggio di alimenti, carenti 
condizioni di pulizia e manutenzione, la mancata o non corretta attuazione delle procedure di 
autocontrollo H.A.C.C.P., l’uso di locali privi delle necessarie autorizzazioni.
Le verifiche hanno determinato l’immediata chiusura di un ristorante, di due depositi 
alimentari, di un bar, di un panificio e la contestazione di violazioni di natura amministrativa 
per diverse migliaia di euro.
 

ALLERTA METEO GIALLA

Novembre 04, 2023

La protezione civile della Regione Puglia ha emanato un bollettino di criticità dalle ore 00:00 del 05.11.2023 per le successive 20 ore per venti da forti a burrasca dai quadranti meridionali, in graduale attenuazione dalla serata.

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Con la fine del mese di ottobre ha chiuso la campagna orticola 2023 lo stabilimento Conserve Italia di Mesagne con la lavorazione di poco più di 623mila quintali di pomodoro. Un’annata che si preannunciava disastrosa, ma che grazie alle buone condizioni meteo estive si è ripresa e ha tagliato il traguardo con una qualità di prodotto al top. Sono i pomodori che tra qualche mese arriveranno sulle tavole degli italiani con l’antico e prestigioso marchio “Cirio”.

Soddisfazione anche sul fronte delle giornate lavorative per i 433 operai assunti a tempo determinato di cui 330 hanno potuto assicurarsi un buon guadagno grazie alla media delle 51 giornate lavorate. Rispettata anche la convenzione con gli oltre 50 lavoratori cui è stato garantito un minimo di 151 giornate lavorate.  Dato, questo, che in futuro potrebbe ampliare la platea dei lavoratori a tempo indeterminato all’interno del conservificio emiliano. Soddisfazione per questi risultati esaltanti è stata espressa dal segretario provinciale della Uila, Luigi Vizzino.

“Il 2023 è stata un’annata complessa a causa delle avverse condizioni meteo – ha esordito il segretario Vizzino - che nei mesi scorsi ha visto una contrazione della raccolta di pomodoro con il conseguente rallentamento della produzione. Un’annata che, fortunatamente, alla fine si è rivelata straordinaria e non solo per le giornate lavorate in più. I lavoratori, infatti, oltre al salario possono contare sugli effetti del settore previdenziale e della disoccupazione agricola. Una condizione di reddito diretto molto importante”. In questi giorni nel conservificio è iniziata la rilavorazione del prodotto in cui sono impegnati anche una ventina di operai stagionali che in questo modo possono raggiungere la soglia delle 51 giornate che da loro diritto all’indennità di disoccupazione agricola. Questi risultati confermano che ci si è lasciati alle spalle gli anni bui in cui Conserve Italia voleva chiudere lo stabilimento e trasferire la lavorazione altrove. “Sono stati anni di angoscia – ha confermato il segretario – poiché tante famiglie stavano per vedersi privare del solo reddito. Fortunatamente la vertenza che abbiamo avviato ha avuto esito positivo ed oggi Conserve Italia di Mesagne è uno stabilimento molto importante nel panorama italiano e internazionale. Qui il miraggio del posto fisso è ormai una bella realtà grazie all’inversione di rotta deciso dal management aziendale. Oggi Mesagne è divenuto uno stabilimento strategico per il mercato globale. Qui, infatti, si lavora l’eccellenza del prodotto a marchio “Cirio” e una serie di derivati e sottoprodotti che coprono un mercato molto importante”.conserve italia lavoratrici 3

Intanto, la Uila a fine mese aprirà la fase negoziale per il rinnovo del contratto provinciale di lavoro per il comparto agro-industriale. “Stiamo lavorando su una piattaforma contrattuale molto importante che non riguarda solo la disoccupazione agricola bensì anche gli aspetti previdenziali che siamo certi possano far recuperare ai lavoratori il dramma dei mancati redditi di questi ultimi due anni e offrire loro un orizzonte di serenità”. Così, se il 2023 si sta chiudendo bene sul fronte del comparto agricolo il 2024 si preannuncia con qualche ombra. “Il 2023 si chiude bene perché abbiamo fatto cose importante mentre il 2024 si preannuncia con un contenzioso importante da affrontare con il governo da cui ci si aspettava risposte diverse. C’era da recuperare una pressione tributaria che affoga i redditi delle famiglie e invece, anziché esentare dall’Irpef gli incrementi contrattuali e le tredicesime, è stata fatta una manovrina congiunturale e non strutturale con una risposta parziale al bisogno di riduzione della pressione fiscale. Risultati che stridono con le aspettative dei lavoratori e dei pensionati che in Italia, è certificato, pagano più tasse”.

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- Il Vice Presidente Nazionale Fenailp, Cosimo Lubes, ha presentato al sindaco di Ostuni una proposta ambiziosa per la riqualificazione di Viale Pola e Piazza Italia. Questa proposta, inizialmente presentata al Comune nel 2006, mira a migliorare l'utilizzo della zona commerciale, rendendo Ostuni un luogo più accogliente e invitante per i visitatori e la comunità locale.

I punti chiave della proposta includono:

- Ridisegno del Layout Stradale: La conversione di Viale Pola in un senso unico di marcia con ampi marciapiedi decorati per i pedoni, migliorando l'attrattiva dell'area;

- Parcheggi Efficienti: L'implementazione di parcheggi a spina di pesce lungo Viale Pola, ben segnalati e organizzati per massimizzare lo spazio disponibile;

- Zone di Carico e Scarico: La designazione di aree specifiche per il carico e lo scarico vicino alle attività commerciali per operazioni efficienti;

- Promozione dell'Arredo Urbano: L'introduzione di arredo urbano come panchine, fioriere e illuminazione decorativa per migliorare l'aspetto estetico dell'area;

- Eventi e Attività Culturali: L'organizzazione di eventi culturali, fiere locali e mercatini per rendere l'area più vivace e interessante;

- Zone Pedonali Sicure: La priorità alla sicurezza dei pedoni con attraversamenti ben segnalati e semafori, se necessario;

- Collaborazione con le Aziende Locali: Il coinvolgimento attivo delle aziende locali nella pianificazione e implementazione del progetto;

- Monitoraggio e Regolamentazioni: L'implementazione di regolamentazioni e misure di monitoraggio per garantire il corretto funzionamento del nuovo layout;

Cosimo Lubes sottolinea l'importanza di sviluppare questa proposta in stretta collaborazione con i residenti, le attività commerciali locali e gli esperti in urbanistica del Comune per garantire che soddisfi al meglio le esigenze di tutti. Una zona commerciale ben pianificata e attraente può portare benefici significativi alla comunità locale, ai visitatori e all'economia locale.

Il Vice Presidente Nazionale FENAILP si mette a disposizione per ulteriori discussioni e collaborazioni con il Comune al fine di portare questa ambiziosa proposta a compimento.

La Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate si è svolta anche quest’anno dinanzi al Monumento ai Caduti in Piazza Santa Teresa, in collaborazione con la Marina Militare ed il Comune di Brindisi e con la partecipazione delle Autorità civili, militari e religiose, dei Sindaci dei Comuni della provincia, delle Associazioni combattentistiche, nonché di una folta rappresentanza di studenti e di cittadini.

Intenso e significativo momento della cerimonia è stato l’omaggio ai Caduti con la deposizione di una corona cui è seguita la lettura dei messaggi del Capo di Stato Maggiore della Difesa, del Ministro della Difesa e del Presidente della Repubblica.

          Dopo l’intervento del Comandante del Presidio Militare di Brindisi e del Sindaco del Comune Capoluogo, il Prefetto ha indirizzato il Suo messaggio di saluto evidenziando l’importante significato della ricorrenza e sottolineando che “..non possiamo non essere riconoscenti  e non rivolgere un commosso pensiero a tutti coloro  che non hanno esitato a sacrificare la propria vita  per edificare un’Italia unita…in questo delicato periodo, in un clima di preoccupante incertezza internazionale, abbiamo il dovere di ricordarci tutti del milite ignoto” e, rivolgendosi in particolare ai giovani, ha sottolineato la necessità di riflettere “su queste due parole, a volte pronunciate automaticamente, senza soffermarsi abbastanza sulla forte eredità emotiva che esse devono rievocare...La giornata odierna ci offre lo spunto per non dimenticare anche ciò che quotidianamente le Forze Armate fanno per garantire la sicurezza del nostro Paese ma anche il prezioso servizio reso nelle missioni di pace fuori dai nostri confini per difendere i valori universali di libertà e democrazia contribuendo a garantire condizioni di sicurezza e pacifica convivenza delle popolazioni civili.

          Negli interventi è stata altresì sottolineata l’importanza di dare continuità alla memoria storica al sacrificio di tanti giovani italiani, attraverso un ideale passaggio di testimone alle nuove generazioni, perché non venga mai meno l’impegno per la pace e la solidarietà tra i popoli.          

          Durante la cerimonia, alle ore 11,00 ed alle ore 12.00, sono state esplose dalla batteria del Castello Svevo due salve di 21 colpi di cannone.

          Inoltre, a sottolineare la vicinanza delle Forze Armate ai cittadini, durante la mattinata è stato aperto al pubblico il Castello Svevo, sede del Comando della Marina Militare e del Presidio di Brindisi.

          Nel corso della giornata le diverse Forze Armate si avvicenderanno nella Guardia d’Onore al Monumento ai Caduti.

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Celebrazione del “4 novembre – Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate”. Una passeggiata nella storia attraverso le uniformi dell’Arma. In occasione della celebrazione del “4 novembre – Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate”, nella centralissima piazza Vittoria del capoluogo, il Comando Provinciale Carabinieri di Brindisi ha allestito una vetrina in cui sono esposte alcune uniformi e cimeli dell’Arma dei Carabinieri, in particolare la Grande Uniforme Speciale per Ufficiali, l’uniforme ordinaria femminile, l’uniforme di servizio invernale per motociclisti e l’uniforme dell’Aliquota di Primo Intervento.

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UE: COLDIRETTI PUGLIA, CON STOP PESCA GAMBERO VIOLA A RISCHIO LAVORO ED ECONOMIA; NUOVE LINEE EUROPEE AFFONDANO 500 PESCHERECCI IN PUGLIA

Sono quasi 500 i pescherecci pugliesi che saranno “affondati” dalle nuove linee europee che prevedono la scomparsa della pesca a strascico, il settore più produttivo della marineria, con un impatto devastante sull’economia, sull’occupazione e sui consumi. E’ la denuncia di Coldiretti Impresapesca Puglia, a seguito dello stop alla pesca del gambero viola disposto dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, al fine di non incorrere nelle sanzioni dell’Unione Europea, con la chiusura immediata dell’attività di pesca per le catture che avrebbero già assorbito lo stock ittico consentito per il 2023.

La misura comunitaria più dirompente – sottolinea Coldiretti Impresapesca Puglia – è il divieto del sistema di pesca a strascico che rappresenta in termini di produzione ben il 65% del pescato nazionale, operando di media non più di 130 giorni all’anno, secondo l’analisi di Coldiretti Impresapesca. Ma le nuove linee prevedono anche la restrizione delle aree di pesca con tagli fino al 30% di quelle attuali, denuncia Coldiretti Impresapesca, con scadenze ravvicinate nel 2024, 2027 per concludersi nel 2030.

Il settore della pesca e dell’acquacoltura in Puglia – dice Coldiretti Puglia – vale 225milioni di euro, secondo i dati CREA, con una flotta operante lungo le coste pugliesi costituita da 1.455 battelli che rappresenta il 12,3% del totale nazionale, il 10,5% del tonnellaggio e il 12% della potenza motore, con le aree vocate di  Manfredonia, Molfetta, sud Barese, Salento, dove il pescato più importante è costituito da gamberi, scampi, merluzzi, oltre agli allevamenti in mare aperto di spigole, ombrine e orate.

L’eliminazione della pesca a strascico senza che siano state peraltro previste risorse adeguate per la riconversione significa - calcola  Coldiretti Impresapesca Puglia - la rinuncia ai 2/3 del pescato regionale, aggravando ulteriormente una situazione che nel 2022 ha visto arrivare in supermercati e ristoranti del nostro Paese oltre 1 miliardo di chili di prodotto straniero tra fresco e trasformato, pronto spesso per essere servito come tricolore nei ristoranti.

Scelte che sono il frutto di un estremismo ambientalista lontano dalla logica e che non tiene conto peraltro di quanto già promosso dalla stessa Unione Europea sul fronte della tutela degli stock, con le norme di contenimento dello sforzo di pesca nel Mediterraneo, in particolare per Adriatico e West-Med, avviate nel 2019 e seguite dai pescherecci italiani, che, a detta della stessa Commissione, cominciano a dare risultati positivi sulla conservazione delle risorse ittiche. Un risultato raggiunto grazie ai sacrifici delle marinerie italiane – ricorda Coldiretti Impresapesca- che vengono ora di fatto cancellati, mentre le stesse regole non vengono seguite dai pescherecci dei Paesi extraUe che si affacciano sul Mediterraneo, liberi di fatto di pescare anche più di prima approfittando delle restrizioni a cui sono obbligate quelle nazionali.

Quasi 8 pesci su 10 che arrivano sulle tavole sono stranieri spesso senza che i consumatori lo sappiano, soprattutto a causa della mancanza dell’obbligo dell’indicazione di origine – denuncia Coldiretti Puglia -  sui piatti consumati al ristorante che consente di spacciare per nostrani prodotti provenienti dall’estero che hanno meno garanzie rispetto a quello Made in Italy.

Gli effetti combinati dei cambiamenti climatici, delle importazioni selvagge di prodotto straniero e di una burocrazia sempre più asfissiante impattano sulla sopravvivenza delle 1.500 imbarcazioni pugliesi – ricorda Coldiretti Puglia - ma anche sulla salute dei cittadini poiché con la riduzione delle attività di pesca viene meno anche la possibilità di portare in tavola pesce Made in Italy, favorendo le importazioni dall’estero di prodotti ittici che non hanno le stesse garanzie di sicurezza di quelle tricolori.

Nei mari italiani si pescano ogni anno circa 180 milioni di chili di pesce cui vanno aggiunti gli oltre 140 milioni di kg prodotti in acquacoltura – spiega Coldiretti Impresapesca – mentre le importazioni dall’estero hanno ormai superato il miliardo di chili. Una situazione che lascia spazio agli inganni dal pangasio del Mekong venduto come cernia al filetto di brosme spacciato per baccalà, fino all’halibut o la lenguata senegalese commercializzati come sogliola. Una frode in agguato sui banchi di vendita in Italia e soprattutto nella ristorazione dove non è obbligatorio indicare la provenienza. Tra i trucchi nel piatto più diffusi in Italia ci sono anche – continua la Coldiretti Impresapesca – il polpo del Vietnam spacciato per nostrano, lo squalo smeriglio venduto come pesce spada, il pesce ghiaccio al posto del bianchetto, il pagro invece del dentice rosa o le vongole turche e i gamberetti targati Cina, Argentina o Vietnam, dove peraltro è permesso un trattamento con antibiotici che in Europa sono vietatissime in quanto pericolosi per la salute.

Alle importazioni selvagge e alle scelte Ue si sommano anche gli effetti combinati del surriscaldamento, dei cambiamenti climatici e di una burocrazia comunitaria sempre più asfissiante, con il risultato – spiega Coldiretti Impresapesca – che la flotta peschereccia pugliese ha perso oltre 1/3 delle imprese e 18.000 posti di lavoro, con un contestuale aumento delle importazioni dal 27% al 33%. Di assoluto rilievo i numeri del settore in Puglia, segnala Coldiretti, il cui valore economico è pari all’1% del PIL pugliese e arriva fino al 3,5% se si considera l’intero indotto, conta 1500 imbarcazioni, 5000 addetti, oltre agli impianti di acquacoltura e mitilicoltura. Le aree vocate sono prioritariamente Manfredonia, Molfetta, sud Barese, Salento, dove il pescato più importante è costituito da gamberi, scampi, merluzzi.

Una crisi quella del settore ittico, che si trascina da 30 anni – rileva Coldiretti Puglia – in un mercato, quello del consumo del pesce, che aumenta, ma sempre più in mano alle importazioni. La produzione ittica derivante dall’attività della pesca è da anni in calo e quella dell’acquacoltura resta stabile, non riuscendo a compensare i vuoti di mercato creati dell’attività tradizionale di cattura. Una rinascita che passa per il mercato e sulla quale Coldiretti sta cercando di impegnarsi a fondo, facendo partire iniziative nei Mercati di Campagna Amica che hanno come obiettivo la vendita diretta, la semplificazione e la tracciabilità.

Un business non indifferente se si considera che a livello globale – conclude Coldiretti – ogni persona consuma oltre 20 chili di pesce vero all’anno, mentre gli italiani ne mangiano circa 28 chili pro capite, sopra la media europea che è di 25 kg.

Il consiglio di Coldiretti Impresapesca è di verificare sul bancone l’etichetta, che per legge deve prevedere l’area di pesca (Gsa). Le provenienze da preferire sono quelle dalle Gsa 9 (Mar Ligure e Tirreno), 10 (Tirreno centro meridionale), 11 (mari di Sardegna), 16 (coste meridionali della Sicilia), 17 (Adriatico settentrionale), 18 (Adriatico meridionale), 19 (Jonio occidentale), oltre che dalle attigue 7 (Golfo del Leon), 8 (Corsica) e 15 (Malta). Per quanto riguarda il pesce congelato c’è l’obbligo di indicare la data di congelamento e nel caso di prodotti ittici congelati prima della vendita e successivamente venduti decongelati, la denominazione dell’alimento è accompagnata dalla designazione “decongelato”.E intanto bussa già alla porta il pesce in provetta dove l’ultima deriva arriva dalla Germania con i primi bastoncini di sostanza ittica coltivati in vitro senza aver mai neppure visto il mare, mentre negli Usa con un’abile strategia di marketing si stanno buttando sul sushi in provetta. La società tedesca Bluu Seafood impegnata nel progetto – spiega Coldiretti – promette di ricreare in laboratorio la carne di salmone atlantico, trota iridea e carpa partendo da cellule coltivate e arricchite di proteine vegetali.

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