Redazione

Nuova destinazione per l’Aeroporto del Salento: dalla prossima estate voli di linea Smartwings da Praga

Antonio Maria Vasile, presidente Aeroporti di Puglia: “Guardiamo con grande attenzione ai mercati turistici in forte espansione”

Aeroporti di Puglia comunica che dal prossimo 3 giugno 2024, la compagnia aerea Smartwings avvierà collegamenti di linea tra Praga e Brindisi, in Italia. La linea, che rappresenta una novità assoluta per l’aeroporto del Salento, sarà operativa due volte a settimana, il lunedì e il giovedì.

“L’annuncio del nuovo collegamento tra Brindisi e Praga non deve sorprendere – ha dichiarato il presidente di Aeroporti di Puglia, Antonio Maria Vasile -.  Le nostre linee di sviluppo commerciale sono focalizzate su mercati turistici in forte ascesa o, comunque, dalle grandi potenzialità. Il mercato ceco, che rispecchia queste peculiarità, in questi anni si sta confermando tra i più dinamici per l’industria del turismo pugliese. Grazie a questo nuovo volo, poi, qualifichiamo l’offerta internazionale dell’aeroporto di Brindisi quale terminale strategico a supporto della crescente offerta turistica del Salento, ormai a pieno titolo tra le top destination  del turismo internazionale” .

Il volo QS1024 partirà dall'aeroporto Václav Havel di Praga alle 19:20 e arriverà a Brindisi alle 21:35 ora locale. Il volo di ritorno, QS1025,  da Brindisi a Praga partirà alle 22:20 ora locale e arriverà all'aeroporto Václav Havel di Praga alle 00:35.

"Siamo molto felici di poter offrire ai nostri clienti una nuova rotta diretta tra Brindisi e Prag ache unisce  il Salento, meta turistica  meravigliosa  e la a capitale della Repubblica Ceca è una delle città più belle del mondo", ha affermato  Peter Sujan, direttore vendite di Smartwings.

La rotta sarà operata da un aereo Boeing 737 con una capacità di 189 posti. I biglietti aerei sono disponibili sui siti web di Smartwings e Czech Airlines e sulle principali piattaforme di vendita di biglietti aerei.

---------------
Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina Facebook. Puoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube. 
Per scriverci e interagire con la redazione contattaci

Dica Trentatré, a Fasano l’evento di sensibilizzazione per la prevenzione dei tumori polmonari. Dal 6 al 19 novembre a Palazzo di Città si svolgerà l’evento sostenuto dall’associazione “La Banda di Minnie e Topolino” con il patrocinio del Comune di Fasano e dell’Istituto Tumori di Bari Giovanni Paolo II

Si svolgerà dal 6 al 19 novembre, nell’androne di Palazzo di Città a Fasano, l’evento di sensibilizzazione “Ci vuole un fiore!” in occasione del mese mondiale per la prevenzione dei tumori polmonari. La manifestazione, che rientra nel progetto “Dica Trentatré – Lotta e Cure contro il cancro” promosso dal fasanese Marco Mancini e sostenuto dall’associazione “La Banda di Minnie e Topolino”, è patrocinata dalla Città di Fasano e dall’Istituto Tumori di Bari “Giovanni Paolo II”.

«Abbiamo accolto con piacere - dice il sindaco Francesco Zaccaria - la proposta di patrocinare il progetto “Dica Trentatré” sul carcinoma polmonare. Sensibilizzare significa anche e soprattutto informare. Una puntuale informazione sulla prevenzione rappresenta l’unica vera e concreta difesa per ridurre i rischi per tutti i tumori e quindi anche per il carcinoma polmonare che è tra i più diffusi».

«Sensibilizzare la popolazione alla prevenzione dei tumori polmonari - spiega Marco Mancini, promotore del progetto Dica Trentatré - significa mantenere alta l’attenzione su una delle più importanti sfide a livello planetario. Una sfida che può e deve continuare a sollecitare l’intervento da parte di tutte le istituzioni, centrali e periferiche, e per questo – precisa Mancini – ringrazio il Comune di Fasano per aver patrocinato l’iniziativa. Il carcinoma polmonare è oggi la principale causa di morte per cancro in tutto il mondo e, nonostante gli sforzi messi in campo dalla comunità medico-scientifica per la prevenzione e la cura del tumore, vi è sempre un margine ampio per poter intervenire in maniera più determinante».

L’evento prevede l’installazione di un’opera artistica sulla facciata principale del Comune di Fasano e la presenza di dieci cartelli informativi all’interno dell’androne di Palazzo di Città, sopra i quali saranno riportate tutte le informazioni relative a prevenzione, diagnosi e cura dei tumori polmonari, con particolare riguardo alle terapie innovative.

«Le nuove cure, personalizzate e mirate - prosegue Mancini - stanno infatti garantendo ai pazienti risultati impensabili fino a pochi anni fa: è per questo che ringrazio anche la direzione generale dell’Istituto Tumori di Bari che ha inteso sostenere questa iniziativa ed il cui personale, ogni giorno, si prodiga per garantire ai malati di tumore le migliori terapie possibili. Ognuno di noi ha il compito di continuare a diffondere la cultura della prevenzione, ad ogni livello, facendo conoscere a chiunque i fattori di rischio, i sintomi del cancro, gli strumenti per prevenirlo e per combatterlo, senza dimenticare l’importante e delicato tema del fine vita e delle cure palliative».

Si ricorda che l’iniziativa è stata realizzata grazie all’intervento dell’associazione “La Banda di Minnie e Topolino”, da sempre impegnata in ambito sociale.

 

«A questo fantastico gruppo di volontari e alla mia amica e presidente Ilaria Sardella va il mio grazie più profondo e sentito: con loro condivido ormai da tempo un importante percorso di sostegno ai piccoli e grandi pazienti oncologici. Senza di loro tutto questo non sarebbe stato possibile».

Lunedì 6 novembre, alle ore 18.30 all’interno dell’adrone del Comune di Fasano, si terrà una breve conferenza stampa di presentazione dell’evento alla presenza dei promotori dell’iniziativa, Marco Mancini e Ilaria Sardella, del sindaco Francesco Zaccaria, dell’assessore alle Politiche Sociali Cinzia Caroli e di una rappresentanza dell’Istituto Tumori di Bari Giovanni Paolo II.

---------------
Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina Facebook. Puoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube. 
Per scriverci e interagire con la redazione contattaci

Sale la temperatura sul Piano nazionale di ripresa e resilienza a causa della mancanza di aziende con relative maestranze che possano attuarlo. In questa situazione, alquanto critica, i sindaci potrebbero essere nominati commissari, dotandoli di una sorta di “scudo” oltre che di poteri straordinari. Intanto, si fa strada tra gli imprenditori e gli enti locali l’idea di concertare i lavori esclusivamente con aziende del territorio. A Mesagne, ad esempio, due gare sono andate deserte e sono state invitate sette imprese e ditte individuali per cercare di trovare qualcuno disposto a eseguire gli impianti idraulici nelle strutture comunali. I lavori per lo stadio, commissionati a metà settembre non sono potuti iniziare poiché il materiale è arrivato a fine ottobre ed ha messo a rischio l'omologazione della struttura.

Ed ancora è stata indetta una gara per rifare tutti gli infissi esterni di una scuola materna in cui sono state invitate tre ditte di Mesagne a presentare l’offerta: ne ha risposta solo una; E che dire dell’intervento di messa in sicurezza idraulica di via Brodolini con inizio dei lavori previsti a settembre e che ancora non sono incominciati perché le aziende di movimentazione terra o di impiantistica sono tutte occupate in altre attività, altrettanto urgenti ed importanti. Su questa crisi del Pnrr è intervenuto Angelo Contessa, amministratore delegato del consorzio stabile Buils scarl. “Lo stato di crisi profonda che sta vivendo il comparto edilizio – ha esordito Contessa - è frutto della complessa vicenda collegata ai bonus edilizi ed alle discutibili scelte operate dal Governo per rendere monetizzabili i crediti fiscali. Tutto questo ha determinato una profonda crisi di liquidità che rischia di provocare un dimezzamento della forza-lavoro ed un decremento del numero di imprese”. Un rimedio per fronteggiare una situazione così complessa “poteva essere rappresentato da un attento lavoro di programmazione che avrebbe consentito alle imprese di rimettersi in marcia, dosando le proprie energie in previsione degli impegni futuri”, ha sottolineato l’imprenditore convinto che tutto questo si sperava potesse avvenire nel momento in cui sarebbero iniziate le opere del Pnrr, “ma si è compreso sin dal primo momento – ha proseguito - che le gravi carenze riscontrate in sede di progettazione delle opere, i ritardi in sede di affidamento degli incarichi professionali e i budget calcolati male, senza cioè tenere conto degli aumenti delle materie prime, avrebbero comportato slittamenti inaccettabili che oggi rischiano di creare le condizioni per dover fare tutto in tempi strettissimi. Una condizione che le imprese edili non possono subire per responsabilità che non appartengono al settore. Non si può scaricare su chi esegue i lavori, insomma, la responsabilità di inadempienze ed inefficienze che appartengono a ben altri ambiti”.

Per uscire fuori da questa criticità una speranza potrebbe essere rappresentata dai due principi cardine del nuovo codice dei contratti. “Certamente – ha confermato l’amministratore del consorzio Buils – il primo è il principio del risultato, cioè mettere a sistema le competenze e avere unità di intenti, mentre il secondo è quello della fiducia che si fonda sul principio della reciproca fiducia, fra tutti gli attori coinvolti, dell’azione legittima-trasparente-corretta”. Naturalmente questi problemi non possono continuare ad essere trascinati per lungo tempo. “La conferma giunge dalle gare di progettazione che vanno deserte, così come quelle per individuare gli esecutori delle opere infrastrutturali. Da qui la necessità di far presto”, ha concluso Angelo Contessa.

---------------
Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina Facebook. Puoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube. 
Per scriverci e interagire con la redazione contattaci

Grande festa a Mesagne per l’inaugurazione del progetto “Nodo Galattica”. Padrini della giornata saranno Angelo Blazon e Angelo Biggie Bash dei Boomdabash che presenteranno il progetto della Regione Puglia sabato 4 novembre alle ore 11 a Mesagne, presso il Laboratorio urbano di Lab Creation, in via Lucantonio Resta. L’obiettivo del Nodo Galattica è di fornire ai giovani brindisini servizi per l'informazione, l'accompagnamento e il supporto all'attivazione ed a promuovere azioni di animazione territoriale tra pari, all'interno di spazi pubblici già destinati ad accogliere iniziative a favore del mondo giovanile.
La mission è, quindi, di accompagnare i giovani verso opportunità ed esperienze in ambito sociale, professionale e di partecipazione civica, favorendone l'autonomia, il protagonismo e l’inserimento attivo nelle comunità locali.

Saranno presenti all’evento, che sta riscuotendo grande aspettativa nel mondo giovanile, l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Competitività, Attività economiche e consumatori, Politiche internazionali e commercio estero, Energia, Reti e infrastrutture materiali per lo sviluppo, Ricerca industriale e innovazione, Politiche giovanili, Alessandro Delli Noci, il sindaco della Città di Mesagne, Antonio Matarrelli, l’assessore ai Servizi Sociali della città di Mesagne, Anna Maria Scalera, il consigliere comunale con delega alle Politiche Giovanili, Vincenzo Sicilia. L’evento potrà essere seguito in diretta radiofonica sull’emittente radiofonica Ciccio Riccio, partner del progetto, a partire dalle 11,00 di sabato 4 Novembre.

In questa occasione l’associazione Collettivo MusicArte, insieme ai partner, l’emittente radiofonica Ciccio Riccio, l’associazione Scintilla, e il Salento Fun Park, presenteranno e daranno dimostrazione delle attività che giornalmente si svilupperanno all’interno e al di fuori del Nodo. Saranno, inoltre, presenti il dirigente scolastico, Mario Palmisano, del Liceo Scientifico e Tecnico Economico Commerciale, e il dirigente scolastico, Salvatore Fiore, delle scuole di II° grado “Aldo Moro - Maja Materdona” per assistere alle molteplici offerte che il Nodo concede ai loro ragazzi durante l’anno all’interno del Lab Creation. Tra i tantissimi ospiti ci sarà anche Michael Wenk che insieme ai ragazzi realizzerà un murales all’interno della struttura coinvolgendo coloro che vorranno avvicinarsi a questa magnifica arte.

---------------
Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina Facebook. Puoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube. 
Per scriverci e interagire con la redazione contattaci

"Il Parco archeologico di Muro Tenente rappresenta una grande opportunità di sviluppo turistico-culturale per il nostro territorio e, allo stesso tempo, consente di porre nel giusto risalto i segni della nostra storia.
E’ questo il motivo per cui ho inteso presentare un emendamento alla legge regionale 32/22 attraverso cui è stato possibile far erogare dalla Regione Puglia un contributo di 50.000 euro, destinato ad interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria e di promozione turistica del sistema archeologico del Parco di Muro Tenente", lo ha dichiarato Mauro Vizzino.

---------------
Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina Facebook. Puoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube. 
Per scriverci e interagire con la redazione contattaci

 

Inaugura la stagione, il 4 e 5 novembre, lo spettacolo SCANZONATI di e con Andrea Trovato e Giulio Forges Davanzati. Il Teatro Kopó di Brindisi, per il suo settimo anno di attività (decimo in quel di Roma) propone alla città di Brindisi una nuova e variegata stagione, confermandosi il tempio della nuova drammaturgia e del Teatro Off.

“Abbiamo avuto il piacere di vedere spettacoli bellissimi, curati, egregiamente interpretati provenienti da tutta l’Italia e sceglierne solo alcuni è stato davvero difficile” dice Francesca Epifani, fondatrice e direttrice artistica del Teatro Kopó.

Dodici gli appuntamenti e sei i titoli (ogni spettacolo sarà in scena il sabato sera alle 21 e la domenica alle 18) che mescolano stili, linguaggi e temi differenti unendo egregiamente qualità e sperimentazione.

L’apertura della stagione, il 4 e 5 novembre, è affidata a uno spettacolo-concerto in pieno stile varietà “SCANZONATI”, di e con Giulio Forges Davanzati e Andrea Trovato. Una pillola di leggerezza per il pubblico e un omaggio alla Radio: affascinante, meraviglioso, eternamente giovane mezzo di comunicazione che riempie l’etere e il cuore di sogni ed emozioni. Ispirandosi a programmi che hanno fatto la storia della Radio Televisione Italiana come “Indietro Tutta”, “Viva Radio Due” o “Il Ruggito del coniglio”, gli attori musicisti Giulio Forges Davanzati e Andrea Trovato, alternano numeri di esilarante intrattenimento – come “L’angolo delle telefonate”, “l’angolo del quiz” o “il mentalismo cinematografico” – a momenti di musica eseguita dal vivo con una chitarra, una loop station ed una tromba che rievocano i più grandi successi del nostro cantautorato: da Lucio Dalla a Paolo Conte passando per Umberto Bindi, Francesco De Gregori, Fabrizio De André e molti altri. Uno spettacolo che gioca su diversi piani e che, creando nel pubblico presente in sala l’illusione di “un altro pubblico che ci segue da casa”, vuole portare per la prima volta il linguaggio radiofonico in teatro.

A seguire il 25 e 26 novembre DONNA BISODIA E I SANTI INVENTATI di e con Patrizia La Fonte che, accompagnata da Giuseppe Palasciano e Ugo Galasso, ci regala una burla seicentesca giocata, cantata e suonata dal vivo con i battibecchi fra una ricca vedova credulona e un abate laico in uno scorcio di campagna toscana.

A dicembre, il 2 e il 3, spazio alla storia e al teatro civile con LE BOMBE SONO TUTTE BUTTANE. Autore del testo, oltre che attore, è Giuseppe Arnone, in scena con Claudio Boschi, per la regia di Simona Epifani. Siamo nel 1978, è esattamente il 9 Maggio, giorno in cui hanno ammazzato Peppino Impastato. Un incontro speciale tra Fabrizio, killer professionista e Mimmo, un ragazzo genuino, “semplice” come si direbbe in paese.

Primo appuntamento del 2024, il 17 e 18 febbraio con PERDIFIATO spettacolo di teatro di narrazione diretto da Laura Garau e scritto e interpretato da Michele Vargiu attore sassarese che il pubblico brindisino ha già avuto il piacere di applaudire ne “Le Fuorigioco” (primo dei testi appartenenti alla sua trilogia dello sport portati in Puglia) nella precedente stagione. Perdifiato è la storia di Alfonsina Strada, ciclista professionista e appassionata, unica donna nella storia a correre il Giro d’Italia, nel 1924, al grido di «Vi farò vedere io se le donne non sanno stare in bicicletta come gli uomini!»

L’immaginazione e il teatro in maschera saranno protagonisti il 9 e 10 marzo con LÙMINA di e con Lorenzo Marchi e Roberta Sciortino: un pittore anziano si lascia avvolgere dalla magia dei suoi pennelli, inseguendo l’eterea bellezza della Luna. Le sue giornate sono un intreccio di momenti sorprendenti e surreali.

A chiudere la stagione, il 13 e 14 aprile, LE SCONOSCIUTE una tragicommedia famigliare di Michele Vargiu portata in scena dall’intera direzione del Teatro Kopó: Francesca e Simona Epifani e Jenny Ribezzo di loro madre, dentro e fuori la scena. Tre esistenze diverse, unite da quello strano sistema di scatole cinesi che è la vita. Una madre. Due sorelle. Due figlie. Tre vite differenti, ma indissolubili che scopriranno di assomigliarsi più  di quanto possano avere mai immaginato.

Non manca, inoltre e come ormai siamo abituati ad avere,  uno spazio dedicato ai più piccoli, con spettacoli per ragazzi e non solo. Per sognare e immergersi nel meraviglioso microcosmo del teatro. Tre gli appuntamenti in cartellone in scena il sabato alle 16:30: ALICE NEL PAESE DEI BURATTINI il 4 novembre, HEIDI VA IN CITTA’ il 24 febbraio, FLYCLOWN il 16 marzo.

---------------
Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina Facebook. Puoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube. 
Per scriverci e interagire con la redazione contattaci

         Sono in discussione, alla Camera dei Deputati, ed al Senato della Repubblica, diverse proposte di Legge, per rendere nuovamente festivo il 4 novembre, facendone di fatto la” Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze armate " per degnamente onorare i Caduti della Prima Guerra Mondiale, i quali si sacrificarono per ultimare, dopo le varie guerre risorgimentali, l'«Unità d'Italia».

     In attesa che questo avvenga, l’Italia continua a ricordare la “Grande Guerra”, l’unica guerra che ci ha visto vittoriosi, il 4 novembre di ogni anno , in un giorno non festivo, poiché dal 1977 non è più riconosciuta quale festa nazionale, e che solo da poco ha visto eliminata la consuetudine di celebrare durante la prima domenica utile.

     E’ doveroso per noi ricordare gli oltre 600mila caduti che, nelle trincee del Carso, sull’Adamello, sul Podgora e a Caporetto, diedero la vita per l’Italia, per liberare terre da sempre italiane dal giogo austroungarico, per far tornare il tricolore sui palazzi di Trieste e sul litorale adriatico.

     Tanti furono i giovanissimi, addirittura quelli della classe del ’99 furono precettati che non erano ancora maggiorenni.

Onore a loro!!!

     «Li ho visti i ragazzi del '99. Andavano in prima linea cantando. Li ho visti tornare in esigua schiera. Cantavano ancora». (Armando Diaz).

     È per questo motivo che venerdì 3 novembre, alle ore 16,00, presso il Monumento ai caduti di piazza Santa Teresa, i militanti di Fratelli d'Italia ed i ragazzi di Gioventù Nazionale, deporranno un fascio di fiori, in ricordo e in Onore dei Caduti, in segno di riconoscimento verso chi ha dato il massimo dell’impegno, pagando spesso con la vita, l’amore per la Patria.

                     

                   Cesare Mevoli                                                                                Giuseppe Blasi

Commissario Cittadino di Fratelli d’Italia                              Coordinatore Cittadino di Gioventù Nazionale

Buoni risultati a conclusione del progetto “Tricheco Zero Spreco - Il protagonista sei tu!” per la lotta allo spreco nelle mense scolastiche, realizzato nello scorso anno dall’unità operativa Igiene della Nutrizione del Dipartimento di Prevenzione della Asl Brindisi, diretta da Pasquale Fina.   

“Il progetto “Tricheco Zero Spreco” - dice il dottor Fina - è presente nel Catalogo regionale per la promozione della salute nella scuola ed è stato sviluppato in via sperimentale in quattro plessi della scuola primaria di Brindisi: Don Milani, Bozzano, Deledda-Pertini e Rodari, con l’obiettivo non solo di ridurre lo spreco alimentare, ma anche di azzerare l’uso di plastica monouso nelle mense. Per far comprendere ai bambini la necessità di avviare un cambiamento nelle abitudini - prosegue - è stato utilizzato un cucciolo di tricheco, un piccolo eroe che con coraggio affronta un viaggio per cambiare il mondo, partendo proprio dalla città di Brindisi. La sua storia è stata raccontata in classe dai docenti e trasmessa in un video ha fatto sentire ogni bambino più vicino al nuovo amico Tricheco Zero Spreco, rendendolo tutti i giorni protagonista in mensa, pronto a difendere l’ambiente e a non sprecare più il cibo”.

Nella prima fase è stato esaminato lo spreco alimentare nei quattro refettori delle scuole coinvolte, rilevando che nelle 2 settimane di osservazione sono stati scartati dai bambini quasi 3 quintali di cibo. Considerando che le eccedenze alimentari vengono anch’esse non utilizzate (89 kg di cibo non servito), lo scarto sale complessivamente a circa 4 quintali, escludendo dal calcolo il panino e la frutta, spesso consumati in classe o portati a casa.

Nell’elaborazione dei dati pervenuti è stata riscontrata una notevole differenza di consumo tra un plesso e l’altro: per esempio la stessa pasta e lenticchie servita nella scuola Deledda-Pertini e apprezzata dal 91% dei bambini, è risultata poco gradita ai bambini della scuola Bozzano (36% di consumo). Anche per il consumo dei secondi piatti compaiono differenze tra un plesso e l’altro: la frittata di spinaci, rifiutata da tutti i bambini del plesso Rodari, viene invece apprezzata dal 74% dei bambini frequentanti la scuola Don Milani; il filetto di merluzzo al forno viene apprezzato dal 58% dei bambini della scuola Rodari mentre è quasi completamente rifiutato da quelli della scuola Bozzano, con una percentuale di consumo del 13%.

Questi primi dati confermano la necessità di intervenire con un progetto per educare i bambini ad una alimentazione più sana e sostenibile, nel sensibilizzare gli adulti su questo tema non solo alimentare, ma anche ambientale e sociale, e nel migliorare alcune circostanze negative che si sviluppano sia a casa che nei refettori scolastici e che riguardano pietanze come legumi, pesce e altri cereali serviti al posto della pasta.

I dati della seconda fase del progetto, iniziata a febbraio 2023, fanno emergere che in appena 3 mesi i dati sullo spreco sono migliorati sensibilmente, tenuto conto che il cibo gettato si è ridotto del 9%.  In termini di peso, nei giorni d’osservazione, 71 Kg di cibo buono e commestibile su 880 kg non sono stati scartati dai bambini ma consumati in mensa. Ipotizzando che questo atteggiamento positivo possa ripetersi durante tutto l’anno scolastico, è possibile desumere che nei 4 istituti scolastici coinvolti nel progetto non verrebbero gettati 13 quintali di cibo. Questo maggior consumo ha riguardato anche piatti che risultavano meno graditi nella prima fase.

Nella mensa della scuola Deledda-Pertini, per esempio, nonostante lo scarto si sia ridotto solo del 4% rispetto alla prima fase, si è notato un atteggiamento più positivo verso alcuni piatti come pasta e ceci (+19%), merluzzo (+10%) e mozzarella, nella prima fase rifiutata dal 55% dei bambini mentre nella seconda fase solo dal 13%. È stato anche osservato che in questa mensa viene mangiata anche più insalata, il cui consumo dal 50% sale al 91%. Nella scuola Don Milani lo scarto si è ridotto del 20% grazie ad un maggior aumento di consumo di alcune pietanze meno gradite nella prima fase: pasta e ceci (+14%), mozzarella (+20%), frittata (+18%), insalata (+17%), carote all’olio (+18%). Nella mensa della scuola Bozzano, invece, lo scarto si è ridotto notevolmente sfiorando il -40%. Purtroppo però il maggior consumo non riguarda piatti salutari come legumi, verdure e pesce ma quelli già graditi ai bambini come pasta al sugo, polpette al sugo, petto di pollo al forno, insalata verde.

Eccezione per la scuola Rodari, dove lo scarto è aumentato del 10% rispetto a quello della prima fase, il cui minor consumo ha riguardato tutti i primi piatti. Per quanto riguarda i secondi e i contorni si è avuto un 10% in più di consumo del petto di pollo e carote all’olio; i secondi più gettati sono la ricotta e il merluzzo il cui consumo dal 56% scende al 27%; l’insalata viene meno mangiata del 20% rispetto alla prima fase.

Complessivamente i dati di questa prima esperienza in 4 mense scolastiche brindisine, confermano quanto sia importante diventare più consapevoli sul tema dello spreco alimentare. Il progetto realizzato a scuola serve soprattutto ad entrare tra le mura domestiche per far recuperare a giovani adulti il valore autentico del cibo: i dati nazionali confermano che lo spreco alimentare è prodotto soprattutto a casa e riguarda le fasce più giovani. Per tali ragioni sarebbe utile ricordare “ai grandi” e non solo ai piccoli che nel bidone della spazzatura non si sta buttando solo cibo, ma anche tutte le energie e le risorse ambientali utilizzate per coltivarlo, produrlo e trasportarlo fino alla nostra tavola.

“Ecco perché ridurre lo spreco alimentare - conclude Fina - significa anche fare qualcosa di concreto per la salvaguardia del pianeta che si sta lasciando in eredità ai nostri bambini, ai quali va insegnato a casa, così come a scuola, a non riempirsi la pancia solo con pasta al sugo e cotolette, ma ad apprezzare i tanti sapori e colori di cui è ricca la dieta mediterranea. Imparare a mangiare bene e sano significa sprecare meno cibo e guadagnare più salute”.

---------------
Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina Facebook. Puoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube. 
Per scriverci e interagire con la redazione contattaci

La mozione con cui il Consiglio Comunale di Brindisi ha chiesto all’unanimità il riesame dell’iter autorizzativo del deposito costiero GNL di Edison nel porto di Brindisi è importante in sé e richiama criticità più volte evidenziate e così riassumibili:

  • Innanzitutto il dichiarare una capacità di stoccaggio di GNL di 19.950 m3, , poi ridotto a 19.500 m3, dimostra la volontà di sottrarsi a quell’obbligo di VIA a partire da 20.000 m3 che ha comportato per la stessa Edison il giudizio di compatibilità negativo, con relativo rigetto dell’istanza del Ministero dell’Ambiente, per un progetto similare a Napoli;
  • La procedura adottata non ha consentito un esame dei rischi di incidente rilevante e delle interdizioni rispetto ad altre attività in un’area che ha già 11 impianti ad alto rischio di incidente rilevante e in un porto e su un tratto di banchina fortemente condizionati dalla movimentazione e dallo stoccaggio di GNL;
  • Le istruttorie effettuate sono state talmente superficiali da non considerare la presenza dello scalo intermodale da attivare, sia per quello che riguarda le distanze, sia per quello che riguarda i piani di sicurezza e la presenza di una condotta di GNL che interferisce sulla funzionalità della già realizzata linea ferroviaria.

In queste settimane abbiamo assistito ad un non edificante balletto di interventi a sostegno dell’impianto, fra improbabili studi su ricadute occupazionali (in realtà gli occupati diretti a regime sarebbero solo 31), esaltazioni delle ricadute economiche e di un ipotetico mercato. Tutto questo come se ci si trovasse di fronte ad un distributore di carburante a cui navi possano accedere liberamente. Si aggiunga, cosa ancor più grave, che sono state manifestate minacce più o meno velate di rinuncia alla realizzazione dell’impianto se il cantiere non sarà aperto entro il 31 dicembre (solo per il rischio di perdere i 39 milioni di finanziamento pubblico che potrebbero essere l’obiettivo primario di Edison?).

Chi è convinto che l’iter autorizzativo sia stato disposto nel rispetto delle leggi e norme vigenti, non può aver paura del riesame del procedimento e non può, quindi, paventare il ricorso a richieste di risarcimento ad Edison o avere paura degli approfondimenti necessari ed indifferibili con riferimento alle tante zone d’ombra che riguardano la mancata VIA. Perfino la doverosa verifica di assoggettabilità a VIA, che la vaporizzazione del GNL e la rigassificazione parziale comporterebbero o del confronto sul rispetto dei diritti prioritari per lo scalo intermodale o per l’uso pubblico della banchina.

Purtroppo, appare evidente che l’Autorità di sistema portuale del basso Adriatico ha deciso di trasformare parte fondamentale e sostanziale del porto di Brindisi in area di servizio energetica e non per la logistica, come lo sviluppo del Corridoio 8 e la stessa disponibilità di Enel Logistic richiederebbero.

Al presidente Patroni Griffi e a Confindustria è necessario chiedere:

  • come mai sulla logistica si stiano attrezzando porti quali quelli di Barletta e, soprattutto, di Molfetta (la società Lisa Logistic prospetta da 500 a 700 posti di lavoro), bloccando invece questa grande potenzialità a Brindisi?
  • che fine hanno fatto le società Brindisi Container e Interporto?
  • perché, mentre si offrivano ponti d’oro ad Edison, addirittura tagliando il costo annuale della concessione di banchina per non si sa bene quali meriti, non si sono sostenuti i programmi di Enel per il polo energetico delle rinnovabili, spingendo anche per la conferma della Giga factory inizialmente prospettata?
  • perché sono emerse notizie secondo le quali sarebbe stato impossibile realizzare i componenti degli aereogeneratori per impianti eolici off-shore con la ridicola affermazione che l’altezza fosse in contrasto con il cono di atterraggio dell’aeroporto (in verticale gli aereogeneratori vengono fissati soltanto sulle piattaforme e non durante il trasporto, come impropriamente comunicato)?
  • perché non si è spesa una parola a favore della cantieristica connessa ai parchi eolici off-shore, con l’effetto di avere probabilmente l’impianto nel tratto di mare a sud di Brindisi e il cantiere a Taranto, laddove invece ci saranno significative ricadute economiche ed occupazionali?
  • perché non si è sostenuta, come era necessario, la realizzazione dello stabilimento di ACT Blade, che nella fase iniziale e provvisoria prospetta 128 posti di lavoro (e non i miseri 31 offerti da Edison), per costruire pale eoliche altamente innovative (si legga un recente articolo del Financial Times) con prospettive di crescite economiche ed occupazionali crescenti?
  • perché le recenti foto di Max Frigione hanno offerto l’inquietante immagine di navi crociera attraccate al molo carbone, nel mentre a Bari si continua ad investire per l’aumento degli accosti e la qualità delle stazioni marittime e della accoglienza per turisti?

A tal proposito ci si limita a constatare (constatazione inconfutabile) che Bari non ha neanche in minima parte l’estensione retroportuale disponibile che, invece, il porto di Brindisi offre, senza dovere ricorrere ad inutili e costose casse di colmata.

Le risposte a queste domande sono necessarie per capire se quello di Brindisi debba continuare o meno ad essere il porto delle nebbie.

Doretto Marinazzo

     Legambiente

---------------
Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina Facebook. Puoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube. 
Per scriverci e interagire con la redazione contattaci

Novembre sarà il mese della sostenibilità ambientale per eccellenza a Torre Guaceto. Per 30 giorni, infatti, i pescatori autorizzati all’attività nel Parco non praticheranno né entro i suoi confini, né fuori e sarà bloccata anche la pratica ricreativa. Obbiettivo: aumentare i livelli di tutela. 

Già a partire dall’uno novembre, il Consorzio di Gestione dell’area protetta ha dato il via al fermo pesca che rimarrà attivo fino all’ultimo giorno del mese. Resi partecipi del processo decisionale sin dai primi step, i pescatori artigianali che operano a Torre Guaceto hanno appoggiato l’adesione dell’ente gestore all’iniziativa lanciata dalla Regione Puglia che, con una call aperta a tutte le Aree Marine Protette pugliesi, riconoscerà ristori economici ai pescatori che si fermeranno. 
Così, gli artigiani di Brindisi e Carovigno, i territori di pertinenza dell’area protetta e quindi gli unici a poter lavorare nel Parco, hanno consegnato la propria licenza di pesca e per un mese non praticheranno in nessuno specchio marino. In questo modo, la fauna ittica sarà maggiormente tutelata sia in riserva, sia oltre i suoi confini.
Ancora una volta, i pescatori di Torre Guaceto abbracciano il concetto di sostenibilità ambientale del Consorzio di Gestione e si schierano al suo fianco. 
Dopo il fermo pesca di 5 anni, attuato dall’ente nel 2000 al momento della sua istituzione, al fine di studiare lo stato di salute dell’Amp fino a quel momento martoriata dalla pesca indiscriminata, gli stessi pescatori che in un primo momento non avevano accettato di buon grado le nuove regole, hanno poi sposato in toto il progetto di sostenibilità del Consorzio quando hanno toccato con mano i risultati prodotti dalle scelte prese. 
Grazie al fermo e al regolamento che nel frattempo l’ente aveva ideato insieme agli Istituti di ricerca, i pescatori hanno potuto contare su rese di pesca inimmaginabili sino a quel momento e sulla possibilità di svolgere l’attività senza dover competere con un numero di indefinito di “colleghi”. 
A Torre Guaceto, infatti, possono operare solo nell’area più esterna della riserva, la zona C, i soli pescatori dei comuni competenti territorialmente, Brindisi e Carovigno, una volta a settimana previa autorizzazione dell’ente, e con reti da posta a maglia larga, per non catturare i pesci giovani. 
Il modello di pesca sostenibile della riserva ha funzionato per quasi 20 anni, da qui il fatto che la necessità di proteggere la fauna ittica è ormai sentire comune e trasversale. 
“Ringraziamo la Regione Puglia per aver deciso di sostenere le Amp mettendo a disposizione i fondi del bilancio regionale che andranno a ristorare i pescatori – ha commentato il presidente del Consorzio, Rocky Malatesta -, e gli stessi pescatori sempre al fianco della riserva. Puntiamo ad aumentare gli standard di tutela di Torre Guaceto e metteremo in campo tutte le iniziative necessarie per raggiungere l’obbiettivo”.

---------------TORRE_GUACETO_MARE.jpg
Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina Facebook. Puoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube. 
Per scriverci e interagire con la redazione contattaci