Redazione

Postiamo una segnalazione giunta dai nostri affezionati lettori riguardante una situazione esistente nella città di Mesagne: "Buongiorno, queste sono le foto che abbiamo scattato oggi. Sono già diversi giorni che la situazione è questa, In Via Generale Falcone".

La situazione dell’Ospedale Dario Camberlingo e i problemi della sanità brindisina saranno al centro del Consiglio Comunale monotematico di Francavilla Fontana convocato domani, martedì 5 settembre, alle ore 9.00.

Dallo scorso maggio il Camberlingo è stato al centro di un graduale depotenziamento iniziato con la sospensione di Ginecologia e Ostetricia e proseguito con l’interruzione di alcune prestazioni di Chirurgia Generale. La sanità brindisina, in generale, è in fase di emergenza e l’attuale scenario potrebbe coinvolgere altri reparti del nosocomio francavillese e tutti i presidi sanitari presenti sul territorio della provincia.

“La sospensione di alcuni servizi essenziali – commenta il Sindaco Antonello Denuzzo – rischia di tramutarsi in una vera e propria emergenza sociale. Bisogna fare in fretta per trovare le soluzioni opportune per riaprire quanto prima tutti i reparti del Camberlingo, compresi quelli completati e mai entrati in funzione. Il bacino d’utenza del nostro ospedale, circa 200 mila persone tra le province di Taranto e Brindisi, rende evidente che è necessario puntare ad un potenziamento della struttura per offrire prestazioni sanitarie di qualità e accessibili a tutti.”

Il Consiglio Comunale sarà trasmesso in diretta streaming e in differita radiofonica su Radio AntennaSud.

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GIORNATA CARITÀ: COLDIRETTI PUGLIA, TORNA SPESA SOSPESA PER I POVERI; ALLENZA TRA CONTADINI E CONSUMATORI

La guerra in Ucraina unitamente a fenomeni speculativi, con il conseguente aumento dell’inflazione che colpisce i prezzi del carrello della spesa e mette a rischio la sicurezza alimentare, ha avuto pesanti ricadute in Puglia dove è raddoppiato il numero delle famiglie in povertà relativa, balzate oramai a 440mila. A denunciarlo è Coldiretti Puglia che in occasione della Giornata mondiale della Carità che si celebra il 5 settembre organizza nei mercati di Campagna Amica a Brindisi e a Lecce la ‘spesa sospesa’, dove i consumatori hanno la possibilità di fare una donazione libera grazie alla quale acquistare prodotti a favore dei più bisognosi, sul modello dell’usanza campana del “caffè sospeso”, quando al bar si lascia pagato un caffè per il cliente che verrà dopo. In questo caso si tratta di frutta, verdura, formaggi, salumi e ogni tipo di genere alimentare Made in Italy, di qualità e a km zero tra quelli proposti dagli agricoltori di Campagna Amica, con la spesa raccolta che viene poi consegnata agli enti caritativi e ai servizi sociali dei Comuni.

Coldiretti ha reso strutturali le iniziative di solidarietà, un segno tangibile della filiera agroalimentare verso le fasce deboli della popolazione più colpite dalle difficoltà economiche, quando le famiglie in povertà relativa in Puglia sono raddoppiate in 1 anno dal 18,1% al 27,5%, anche a causa dei fenomeni inflazionistici e speculativi.

La povertà alimentare tra i minori – sottolinea la Coldiretti regionale – è cresciuta prima per effetto della pandemia e poi della guerra con l’aumento dell’inflazione che ha colpito duramente la spesa e messo in difficoltà un numero crescente di famiglie con un balzo del 12% degli under 15 anni costretti a ricorrere agli aiuti per mangiare, ma a rischio alimentare ci sono anche gli anziani e i migranti stranieri.

Fra i nuovi poveri – continua la Coldiretti – ci sono coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività saltuarie, persone e famiglie che mai prima d’ora – precisa la Coldiretti – avevano sperimentato condizioni di vita così problematiche.

La stragrande maggioranza di chi è stato costretto a ricorrere agli aiuti alimentari lo fa attraverso la consegna di pacchi alimentari – insiste Coldiretti – che rispondono maggiormente alle aspettative dei nuovi poveri (pensionati, disoccupati, famiglie con bambini) che, per vergogna, prediligono questa forma di sostegno piuttosto che il consumo di pasti gratuiti nelle strutture caritatevoli.

In questo caso i cittadini che acquistano nei mercati e nelle fattorie di Campagna Amica possono decidere di donare prodotti alimentari alle famiglie più bisognose che potranno portare in tavola generi alimentare Made in Italy, di qualità e a km zero che verranno consegnate ai bisognosi in accordo con i Comuni. Ma in molti mercati contadini si lasciano anche i prodotti freschi invenduti a organizzazioni caritatevoli che passano a prenderli per utilizzarli nelle mense.

Con la ‘spesa sospesa’ Coldiretti e Campagna Amica hanno voluto dare un segno tangibile della solidarietà degli agricoltori verso le fasce più deboli della popolazione più colpite dalle difficoltà economiche, una esperienza che è diventata un fenomeno strutturale presente in tutti i mercati contadini della Puglia.

TUMORE DEL PANCREAS ASPORTATO SU PAZIENTE TRAPIANTATO DI FEGATO:

INTERVENTO RARO E COMPLESSO EFFETTUATO ALL’IRCCS “S. DE BELLIS”

SOLO AD AGOSTO 92 INTERVENTI CHIRURGICI PER NEOPLASIE, 750 IN OTTO MESI

Un tumore del pancreas asportato con successo su un paziente con fegato trapiantato. L’intervento chirurgico di pancreasectomia subtotale, di particolare complessità, è stato eseguito giovedì scorso 31 agosto all’Istituto Nazionale di Gastroenterologia “S. De Bellis” di Castellana Grotte dall’equipe del dottor Leonardo Vincenti, direttore del dipartimento di scienze chirurgiche. 69 anni, pugliese, il paziente era stato sottoposto 15 anni fa a trapianto di fegato a Modena dove, nel corso dell’ultimo controllo, gli era stato riscontrato un tumore al pancreas. Sono stati gli stessi sanitari modenesi ad indicare l’Irccs “De Bellis” come centro di riferimento idoneo a trattare questo caso. Le due più prestigiose istituzioni trapiantologiche statunitensi hanno pubblicato solo 9 casi nel mondo di pazienti con trapianto di fegato sottoposti poi a intervento per tumore del pancreas e non tutti con esito favorevole. In questo caso, per rimuovere completamente la neoplasia, è stato necessario asportare i 3/4 del pancreas. Il paziente è tuttora ricoverato in osservazione ed è in buone condizioni.

“Si tratta – spiega il dottor Vincenti – di un intervento di straordinaria difficoltà tecnica in quanto un trapiantato di fegato ha una anatomia completamente stravolta con la ricostruzione di arterie e vene del fegato che passano all’interno del pancreas, quindi basta un danno millimetrico per chiudere i vasi che portano il sangue al fegato e si compromette la vita stessa del paziente”.

L’attività chirurgica del “De Bellis” non si è fermata nemmeno ad agosto, anzi, per andare incontro alle esigenze dei pazienti, è continuata a ritmi tali da consentire, nel solo mese clou del periodo estivo caratterizzato dalle ferie, ben 92 interventi per l’asportazione di tumori tra cui esofago (2), colon (24), retto (7), pancreas (9), fegato (3), 4 gastrectomie, una resezione della via biliare principale, 2 resezioni del tenue e 2 nefrectomie, sempre per neoplasie. Più della metà di queste procedure è stata eseguita con approccio mininvasivo.  Nei primi 8 mesi dell'anno al "De Bellis" sono stati eseguiti circa 750 interventi, quasi tutti di chirurgia maggiore: numeri record da primato nazionale. “Tutto questo – sottolinea il dottor Vincenti – è stato possibile grazie al sacrificio, all’abnegazione e al contributo di tutte le componenti dell’istituto: equipe chirurgiche, anestesiologiche, di gastroenterologia, radiologia, anatomia patologica, laboratorio analisi, personale infermieristico e il supporto della direzione strategica”.vincenti_dottor_leonardo_castellana_grotte.jpg

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CONSUMI: COLDIRETTI PUGLIA, SCATTA FERMO PESCE IN PUGLIA DA BRINDISI A TARANTO

Il settore della pesca e dell’acquacoltura in Puglia vale 225milioni di euro, con una flotta di 1.455 battelli, il 12,3% del totale nazionale,

Stop al pesce fresco a tavola per l’avvio del fermo pesca che porta al blocco delle attività della flotta italiana dallo Ionio al Tirreno, in Puglia nel tratto di costa da Brindisi fino a Taranto, che va ad aggiungersi a quello già attivo in tutto l’Adriatico. A darne notizia è Coldiretti Impresapesca Puglia, nel sottolineare che il blocco durerà dal 4 settembre fino al 4 ottobre, mentre le attività nell’Adriatico - precedentemente bloccato - verranno riprese in alcuni tratti del litorale solo il 9 settembre..

Come lo scorso anno – spiega Coldiretti Impresapesca – in aggiunta ai periodi di fermo fissati i pescherecci dovranno effettuare ulteriori giorni di fermo a seconda della zona di pesca e del tipo di risorsa pescata. Nonostante l’interruzione dell’attività sulle tavole delle regioni interessate – precisa Coldiretti Impresapesca – sarà comunque possibile trovare prodotto italiano, dal pesce azzurro come le alici e le sarde, al pesce spada, ed inoltre a spigole, orate, sogliole, cannocchie, vongole e cozze provenienti dalle barche della piccola pesca, dalle draghe e dall’acquacoltura. Il consiglio è dunque quello di verificare bene le informazioni in etichetta sui banchi di pescherie e supermercati, ma per assicurare reale trasparenza occorrerebbe arrivare all’etichettatura obbligatoria dell’origine anche al ristorante.

Il settore della pesca e dell’acquacoltura in Puglia – dice Coldiretti Puglia – vale 225milioni di euro, secondo i dati CREA, con una flotta operante lungo le coste pugliesi costituita da 1.455 battelli che rappresenta il 12,3% del totale nazionale, il 10,5% del tonnellaggio e il 12% della potenza motore, con le aree vocate di  Manfredonia, Molfetta, sud Barese, Salento, dove il pescato più importante è costituito da gamberi, scampi, merluzzi, oltre agli allevamenti in mare aperto di spigole, ombrine e orate.

Intanto, quasi 8 pesci su 10 che arrivano sulle tavole sono stranieri – dice Coldiretti Impresa Pesca Puglia - spesso senza che i consumatori lo sappiano, soprattutto a causa della mancanza dell’obbligo dell’indicazione di origine sui piatti consumati al ristorante che consente di spacciare per nostrani prodotti provenienti dall’estero che hanno meno garanzie rispetto a quello Made in Italy. Per questo nei Mercati di Campagna Amica si organizzano eventi di informazione per far conoscere caratteristiche, qualità ed aiutare a fare scelte di acquisto consapevoli, soprattutto di pesce dei nostri mari a miglio0.

Una crisi quella del settore ittico tricolore che si trascina da 30 anni – rileva Coldiretti Puglia – in un mercato, quello del consumo del pesce, che aumenta, ma sempre più in mano alle importazioni. La produzione ittica derivante dall’attività della pesca è da anni in calo e quella dell’acquacoltura resta stabile, non riuscendo a compensare i vuoti di mercato creati dell’attività tradizionale di cattura.

Il fermo cade quest’anno in un momento difficile – denuncia Coldiretti Impresapesca – con la spada di Damocle delle nuove linee di indirizzo del Commissario alla Pesca ed all’Ambiente Virginijus Sinkevicius che pende sulla Flotta Italia. La misura più dirompente è il divieto del sistema di pesca a strascico. Ma le nuove linee prevedono anche la restrizione delle aree di pesca con tagli fino al 30% di quelle attuali, denuncia Coldiretti Impresapesca, con scadenze ravvicinate nel 2024, 2027 per concludersi nel 2030.

Resta poi il problema che – spiega Coldiretti Impresapesca – l’assetto del fermo pesca 2023 non in tutti gli areali risponde ancora alle esigenze delle aziende né a quelle di sostenibilità delle principali specie target della pesca nazionale, tanto che lo stato di alcune risorse che il fermo vorrebbe tutelare, in una delicata fase di vita, nei 38 anni di fermo pesca non è gran che migliorato nonostante gli sforzi e le restrizioni messe in atto dalla flotta nazionale che ha visto una contrazione perdendo circa il 33% delle unità da pesca e 18000 posti di lavoro.

Il fermo – conclude Coldiretti Impresapesca – non deve essere una mera restrizione dei tempi di pesca, misure già abusate dai regolamenti comunitari, ma deve avere come obiettivo quello di tutelare le risorse target nelle fasi biologiche più importanti quali la nascita e l’ accrescimento dei giovanili, una fase di tutela che non può essere disgiunta dalla attenzione alla sostenibilità economica delle imprese di pesca coinvolte alla misura di fermo e dalla sostenibilità sociale per la tenuta dei territori costieri e delle tante economie collegate alla produzione ittica quali il commercio,) la ristorazione, il turismo, la cantieristica.

Il consiglio di Coldiretti Impresapesca è di verificare sul bancone l’etichetta, che per legge deve prevedere l’area di pesca (Gsa). Le provenienze da preferire sono quelle dalle Gsa 9 (Mar Ligure e Tirreno), 10 (Tirreno centro meridionale), 11 (mari di Sardegna), 16 (coste meridionali della Sicilia), 17 (Adriatico settentrionale), 18 (Adriatico meridionale), 19 (Jonio occidentale), oltre che dalle attigue 7 (Golfo del Leon), 8 (Corsica) e 15 (Malta). Per quanto riguarda il pesce congelato c’è l’obbligo di indicare la data di congelamento e nel caso di prodotti ittici congelati prima della vendita e successivamente venduti decongelati, la denominazione dell’alimento è accompagnata dalla designazione “decongelato”.

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Crollo del grano, l’ombra russa. Cia: “Task force nei porti d’Italia”

Sicolo: “Verificare che l’embargo non sia aggirato. Invasione del grano importato distrugge l’agricoltura”

Miano: “Manovra speculativa globale, cerealicoltori pugliesi in ginocchio, specie nelle aree interne”

“Se le massicce quantità di grano importato che arrivano nei nostri porti fossero di provenienza russa, allora saremmo di fronte alla palese e gravissima violazione dell’embargo imposto ai prodotti della nazione che ha scatenato la guerra in Ucraina. Occorre una task force che verifichi nei porti, nave per nave, il dna e la provenienza della valanga di frumento utilizzata per far crollare il valore riconosciuto al grano dei nostri produttori. C’è una paurosa speculazione in atto”.

La denuncia di Gennaro Sicolo, presidente di CIA Puglia e vicepresidente nazionale di CIA Agricoltori Italiani, va dritta al punto: parte del grano ufficialmente proveniente da Turchia e Kazakistan potrebbe essere di provenienza russa.

Se così fosse, si tratterebbe di un colossale raggiro dell’embargo imposto alle merci prodotte dalla Russia. Nelle ultime settimane, si stima che siano arrivati nei porti italiani oltre 7 milioni di tonnellate di grano importato dalle zone in cui il frumento ha un prezzo bassissimo, commisurato alla sua qualità.

“É un espediente, una manovra speculativa globale che ha determinato il crollo delle quotazioni”, spiega Angelo Miano, presidente provinciale di CIA Capitanata. “Si tratta di un fatto gravissimo, che mette in ginocchio soprattutto le aziende cerealicole del Foggiano e del Barese, in particolar modo di aree interne come quelle dei Monti Dauni, dove le rese quantitative sono più basse e si attestano mediamente attorno ai 20-22 quintali per ettaro”, aggiunge Miano. “Con le attuali quotazioni, le aziende cerealicole sono costrette a chiudere o a riconvertirsi, rinunciando a seminare grano.

Di qui, la richiesta-appello al Governo da parte di Gennaro Sicolo: “Occorre che il ministro Francesco Lollobrigida prenda pienamente coscienza di un fatto: la Sovranità Alimentare del nostro Paese e l’agricoltura italiana, per essere tutelate, hanno bisogno di azioni concrete. Serve vigilare sulla provenienza e la salubrità del grano e, più in generale, di tutti i prodotti di largo consumo che arrivano nei nostri porti principali. Ciò che sta accadendo in questi mesi, invece, va nella direzione opposta: l’Italia è un ‘porto franco’ dove arriva di tutto, con un livello dei controlli che appare inadeguato a prevenire e contrastare fenomeni anche gravissimi come quello a cui ho accennato. I produttori italiani non sono tutelati e non lo sono nemmeno i nostri consumatori. Le maglie dei controlli sono troppo larghe. Le importazioni impongono artatamente un ribasso del valore riconosciuto agli agricoltori italiani che, di fatto, taglia fuori i nostri produttori. Li induce a scelte drastiche: chiudere o riconvertire la loro azienda agricola con costi enormi e con conseguenze molto negative sul sistema economico e alimentare italiano. Lollobrigida non lasci ancora inascoltato il grido d’allarme e le proposte a cui hanno aderito circa 40 comuni pugliesi e, con essi, quasi un milione di cittadine e cittadini italiani. Occorre che il Governo si muova subito e imbocchi più decisamente la strada della tutela del made in Italy a partire dal primo anello del sistema, quello più vessato e meno tutelato, vale a dire gli agricoltori e le aziende agricole italiane”.

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L’Amministrazione Comunale ha candidato al bando governativo “Sport e periferie” un progetto per la rigenerazione e l’adeguamento dell’ex tensostatico di Francavilla Fontana.

“Nelle nostre intenzioni – spiega il Sindaco Antonello Denuzzo – questo luogo deve rinascere per coniugare sport, inclusione sociale e riqualificazione delle periferie. Siamo certi che il recupero di questo impianto possa rappresentare anche una importante occasione di crescita per l’economia cittadina.”

La progettualità prevede la realizzazione di un campo da tennis per la pratica agonistica, nuovi spogliatoi, parcheggi e sistemazione dell’area interna ed esterna. Lo scopo dell’intervento, per un ammontare complessivo di 1 milione di euro, è dotare la Città di una struttura in grado di ospitare competizioni agonistiche e agevolare un movimento sportivo, sociale e culturale legato al mondo del tennis che a Francavilla Fontana esiste, ma è costretto a svolgere altrove la propria attività.

Due campi da tennis vedranno presto la luce anche in via Zullino, nell'area tra le scuole “Collodi” e "Falcone e Borsellino", per i quali l'Amministrazione Comunale ha ottenuto un finanziamento statale di oltre 500 mila euro.

“In un’ottica di economia circolare – conclude l’Assessora ai Lavori Pubblici Annalisa Toma – abbiamo il dovere di recuperare le strutture in stato di abbandono per limitare il consumo del suolo e non disperdere gli investimenti fatti negli anni con risorse pubbliche. L’ex tensostatico può diventare una struttura strategica per lo sport, ma anche un modello per la valorizzazione delle periferie. Crediamo molto in questo progetto e ringrazio gli uffici per aver concluso la fase di progettazione in tempi molto ristretti. Non ci resta che attendere fiduciosi l’esito della procedura.”

La rinascita del tensostatico, in caso di finanziamento, partirà con la demolizione delle strutture esistenti ormai fatiscenti e pericolose. Il campo centrale vedrà la luce nell’area occupata da un campo da basket non recuperabile collocato in quello che originariamente doveva essere il pallone tensostatico. I residui della copertura e le tribune saranno rimossi. Stessa sorte spetterà all’attuale corpo spogliatoi che sarà sostituito da una nuova costruzione efficiente dal punto di vista energetico dove saranno collocati servizi igienici, spogliatoi per atleti e giudici, sala medica, deposito e bagni per gli spettatori.

Il contributo massimo erogabile dal Governo è di 700 mila euro, i restanti 300 mila euro saranno cofinanziati dall’Amministrazione Comunale con risorse proprie.

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Si sono vissuti momenti di tensione a San Michele Salentino, dove un' Opel Meriva, con alimentazione a Gpl, per cause ancora in fase di accertamemnto, questa notte, poco dopo le ore 2, è andata a fuoco. Sul posto sono interveniti i vigili del fuoco di Francavilla Fontana e i carabinieri che hanno avviato le indagini per stabilire le cause dell'incendio.

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Gara di coppa, primo turno.
Calcio S.Pietro V. Vs Mesagne Calcio 0 - 2
Reti:
Coronese Mattia (M)
Pizzolla (M)
Finisce con la vittoria del Mesagne per 2 a 0 con i gol di Coronese M. e Pizzolla la gara di andata del primo turno di coppa giocata fuori casa contro il S.PIETRO V.
Prima uscita ufficiale per i gialloblu.
Mister Cimino schiera una formazione giovane, ben cinque gli under che partono titolari nell'undici iniziale. Squadra giovane e nuova, dallo scorso anno sono rimasti solamente Carriero, Sacco, D'Ippolito che ha indossato la fascia di capitano, Nyah, Giancola e il giovane D'Angelo.
Primo tempo molto equilibrato, le squadre si rendono pericolose su calcio piazzato. Procida per i padroni di casa, punizione che viene deviata dalla barriera, risponde Miccoli per i gialloblu con una punizione che viene parata dal portiere.
Nel secondo tempo è il Mesagne a fare la partita e trova il gol del vantaggio con un bel tiro da fuori di Coronese M.
Il gol del raddoppio arriva in contropiede con Pizzolla azione nata da una bellissima parata del portierone gialloblu Carriero su Procida, ex di giornata.
Nonostante il doppio vantaggio il Mesagne continua ad attaccare creando azioni pericolose, sfiorando così il gol in più occasioni.
Ma è sempre Carriero, oggi assoluto protagonista a chiudere di nuovo lo specchio della porta e salvare il risultato su un tiro ravvicinato di Procida.
Buona la prima uscita ufficiale per il Mesagne, non era facile oggi, i gialloblu sono ancora incompleti e alla ricerca della forma migliore. Mister Cimino al suo debutto sulla panchina gialloblu è stato molto bravo a impostare una gara gioca in maniera ordinata e con lo spirito giusto. Ottima la prova dei giocatori under, ben cinque dal primo minuto, al novantesimo il Mesagne chiuderà con ben 9 giocatori under, hanno dimostrato di possedere spunti e qualità interessanti sul quale poter fare affidamento.
Domenica prossima inizia il campionato, in settimana la FIGC ufficializzerá i calendari.
CALCIO S.PIETRO V.
1) Russo
2) Deluca
3) Piccinni
4) Cassano (K)
5) Medico
6) Pinto
7) Manta Alessandro
8) Fina
9) Menga
10) Pendinelli
11) Procida
A disposizione
12) Schettino
13) Cohen
14) Politi
15) Manta Andrea
16) Carparelli
17) Quarta
18) Taurino
ALLENATORE
Di Serio
CAMBI CALCIO S.PIETRO V.
1) ESCE IL N. 9 ENTRA IL NUMERO 15 AL Min 8 del ST
2) ESCE IL N. 10 ENTRA IL NUMERO 14 AL Min 19 del ST
3) ESCE IL N. 2 ENTRA IL NUMERO13 AL Min 34 del ST
AMMONITI CALCIO S.PIETRO V.
Fina
ESPULSI CALCIO S.PIETRO V.
Nessuno
MESAGNE CALCIO
1) Carriero
2) Di Dio
3) Lombardi
4) Pizzolla
5) Venturuzzo
6) Galeone
7) Miccoli
8) Sacco
9) Baba
10) D'Ippolito (K)
11) Coronese Mattia
A disposizione
12) Pizzi
13) Nyah
14) Ancora
15) Coronese Nicolò
16) Gravili
21) Zaccaria
18) Diatta B.
19) D'Angelo
20) Giancola
ALLENATORE
Cimino
CAMBI MESAGNE CALCIO
1) ESCE IL N. 8 ENTRA IL NUMERO 15 AL Min 8 del ST
2) ESCE IL N. 9 ENTRA IL NUMERO 21 AL Min 21 del ST
3) ESCE IL N. 7 ENTRA IL NUMERO 18 AL Min 32 del ST
4) ESCE IL N. 11 ENTRA IL NUMERO 13 AL Min 38 del ST
5) ESCE IL N. 4 ENTRA IL NUMERO 16 AL Min 47 del ST
AMMONITI MESAGNE CALCIO
Pizzolla
ESPULSI MESAGNE :
Nessuno
ARBITRO:
Alessio Casula di Taranto
PRIMO ASSISTENTE:
Gianmarco Sorgente di Taranto
SECONDO ASSISTENTE:
Francesco Spinelli di Taranto

INFLAZIONE: COLDIRETTI PUGLIA, CON LA FINE DELL'ESTATE TORNA IL RITO FAMILIARE DELLE CONSERVE FAI DA TE; DA  PASSATA A MARMELLATA

                                                                                                                     

Con l’inflazione alimentare al +9,6% che pesa sul carrello della  spesa e riduce il potere di acquisto delle famiglie, alla fine dell’estate torna il rito delle conserve ‘fai da te’, con i pugliesi intenti tra pentole e vasetti a preparare marmellate, sottoli e sottaceti, oltre alla tradizionale passata di pomodoro che riunisce l’intera famiglia per assicurare le scorte per l’inverno. E’ quanto emerge da un’analisi di Coldiretti Puglia nella rete di Campagna Amica, dove nei mercati sono svelati ai consumatori segreti e i consigli utili per le conserve fai da te, per ‘portare in tavola’ ortaggi ed erbe di campo e dei boschi mirabilmente trasformate in conserve della nonne, salse e passate, ma anche la frutta di stagione che, trasformata in marmellata, guarnirà dolci e crostate.

La preparazione delle conserve in casa secondo una tradizione del passato – sottolinea la Coldiretti regionale – sembrava destinata a perdersi ed è invece tornata di grande attualità prima con la pandemia e  lo smart working e ora con l’inflazione che hanno fatto riscoprire la voglia di cucinare.

La preparazione più radicata nella tradizione è quella della trasformazione del pomodoro che prevede semplici, ma importanti operazioni come la selezione e il lavaggio accurato dei pomodori, l’asciugatura, la cottura in acqua bollente per favorire il distacco della buccia dalla polpa e infine la spremitura, l’imbottigliamento e la sterilizzazione delle bottiglie.

Altro rito della tradizione pugliese è la preparazione dei famosi ‘carciofini’ sottolio, a cui vanno eliminate le foglie esterne e tagliate la sommità, salvando solo un pezzetto di gambo che va decorticato. Va tagliato ogni carciofo in 4-6 spicchi, privandoli della barbina e per non farli annerire, via via che sono puliti bisogna immergerli in una ciotola di acqua acidulata con il succo di mezzo limone. I carciofi vanno lessati poi in acqua e aceto, con il vino e 10-12 g di sale. Dopo averli scolati con una schiumarola su un canovaccio, in modo che assorba l’acqua, una volta raffreddati vanno riposti in un vaso di vetro da 1 litro, incastrandoli in modo da lasciare meno spazio possibile tra uno e l’altro e alternandoli con gli aromi e il vasetto deve essere riempito rigorosamente di olio extravergine di oliva a coprire completamente i carciofi.

Immancabili poi tra le conserve fatte in casa sono le marmellate. Una volta scelta, la frutta preferita va lavata, tagliata e lasciata a macerare con succo di limone e zucchero per una notte intera prima di essere cotta a fuoco medio per una trentina di minuti in modo da farla addensare prima di metterla in vasetto e sterilizzare lo stesso. Una opportunità che consente di utilizzare frutta molto matura che, proprio per tale motivo – informa la Coldiretti regionale – si può acquistare a cassette a prezzi convenienti, contribuendo ad evitare gli sprechi.

L’attività di trasformatori “fai da te”, comunque – conclude Coldiretti Puglia – comporta l’osservanza di precise regole in quanto la sicurezza degli alimenti conservati parte dalla qualità e sanità dei prodotti utilizzati, ma non può prescindere da precise norme di lavorazione che valgono per il settore agroindustriale, ma anche per i consumatori casalinghi, soprattutto nella fase della sterilizzazione.

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