Redazione

La manifestazione svoltasi ieri nei giardinetti del porto ha ottenuto un grande successo. In piazza, oltre ai militanti di organizzazioni sindacali, associazioni e partiti, c’erano tanti brindisini che sono stanchi di subire scelte calate dall’alto e soprattutto di non poter incidere sul tipo di insediamenti che possono determinare reali condizioni di sviluppo.
 
Il punto di partenza su cui si è creato tanto consenso è quello di considerare assolutamente inadeguata e improponibile la localizzazione scelta per realizzare il deposito di GNL proposto da Edison. Un’area situata a ridosso della città, a poca distanza dal cono di atterraggio dell’aeroporto e in posizione troppo vicina ad altri impianti a rischio di incidente rilevante. A questo si aggiunge il fatto che sottrarre spazi così ampi alle attività portuali comporterebbe un danno incalcolabile all’economia di tale settore.
 
Detto questo, c’è un aspetto “politico” che va chiarito senza ombra di dubbio. La piazza di ieri sera non era e non deve essere considerata la “piazza di Riccardo Rossi” perché se oggi ci troviamo in questa situazione le responsabilità sono in campo essenzialmente proprio all’ex primo cittadino, autore di errori grossolani e fortemente penalizzanti, come quello di presentare pareri con l’avallo della Giunta comunale e non del Consiglio (e quindi ritenuti non validi) e di presentare un ricorso ad un Tribunale amministrativo non competente come quello di Lecce, vanificando la portata e l’efficacia del ricorso giudiziario. Un atteggiamento “timido” che Rossi ha avuto per mesi, con la speranza che il centro sinistra lo ricandidasse a sindaco della città. Poi la frattura ed oggi torna ad urlare nei microfoni il Rossi-ambientalista che da sindaco per cinque anni ha fatto proprio di tutto, fuorché creare i presupposti perché si realizzasse un cambiamento epocale del modello di sviluppo alternativo a quello dell’industria pesante.
 
Un atteggiamento pilatesco, insomma, che ha indotto in errore anche la sua ex maggioranza, trascinandola su binari di inefficienza e di totale immobilismo.
 
Ed al sostanziale “silenzio” tenuto per Edison si aggiunge quello (altrettanto imbarazzante) legato al deposito di carburanti Brundisium ed agli insediamenti proposti da A2A.
 
Un motivo in più perché non si commetta l’errore di considerare quella di ieri la sera la “piazza di Rossi”.
 
Lino Luperti
 

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Oggi 25 agosto, centenario della scomparsa del M° Ferdinando Fasano

 

Il 25 agosto 1923, a Mesagne, ci lasciava a soli 48 anni, il M° Ferdinando Fasano, compositore di musica sacra, classica e folcloristica, e fotografo d’arte.

Ferdinando Fasano nacque a Mesagne il 16 ottobre 1875. Dopo aver trascorso la sua adolescenza a Mesagne e svolto i suoi studi a Lecce, si trasferì a Firenze dove, presso l’istituto Cherubini, intraprese gli studi musicali alla fine dei quali si istruì nel clarinetto.
La particolare passione per il folklore napoletano e la predisposizione al comporre, lo spinsero a continuare gli studi a Napoli presso il Conservatorio S. Pietro a Majella dove si specializzò in composizione.

L’8 ottobre 1899 sposò Raffaella Scalcione che, dopo 15 anni di matrimonio, lo lasciò vedovo con tre figli: Dolores, Carmela e Tommaso.

Già in un articolo del 21 aprile 1910 pubblicato sul quotidiano “Il Corriere delle Puglie”, troviamo scritto: “Anche a Mesagne vi è qualche artista che pur essendo oscuro in altri punti d’Italia ha riconosciuto il merito di Ferdinando Fasano, l’editore Gaetano Cocchi di Firenze il quale bandì un concorso. Il Fasano si accinse all’opera e ieri gli pervenne il diploma d’onore per la composizione fine di un “Elegia funebre” la meglio quotata. Chi intanto conosce il giovine Fasano, si congratula con lui, perché egli è molto giovine e promette di avere nuovi trionfi quali il suo valore si merita”.

Il 19 novembre del 1914 sposò a Mesagne, dove si era trasferito da Napoli il 17 luglio 1906, Amalia Madia Zaccaria dalla quale ebbe Renata, Wladimiro e Alcide Ferdinando.
Alcune sue composizioni raccolsero notevoli consensi ai vari Festival di Piedigrotta a Napoli: “Vase rrubbate”, “Na vota sienteme”, “Ncopp’a banchina”.

Maestro, compositore di musica classica, sacra e folcloristica seppe sempre mettere in rilievo, con le sue doti geniali, i canti allegri e sentimentali della nostra gente: “Partitella”, “Lu citrulu”, “Lu tularu ti Maria Rosa”, “La caristia a Misciagni”, “Marì va fatti monaca”, “Lu richiamatu”. Quest’ultimo, con il sottotitolo “Cuncetta mia”, fu composta all’inizio del conflitto mondiale 1915-1918 per la partenza al fronte dei militari. Un canto patriottico che fu accolto dai mesagnesi con grande entusiasmo tanto che tutti i partenti per la guerra venivano accompagnati alla stazione ferroviaria di Mesagne, e poi anche a quella di Brindisi, con le note che la banda suonava tra il tripudio e lo sventolio festoso e commovente di bandiere italiane.

Frattanto all’amore per la musica si era aggiunta la passione per la fotografia, e così avviò a Mesagne uno studio d’arte fotografica. Il 1923 si trasferì con la famiglia a Brindisi dove aprì uno studio fotografico. V i rimase, però, solo per pochi mesi a causa di una improvvisa malattia.
Volle ritornare a Mesagne dove si spense il 25 agosto 1923. I suoi funerali si svolsero al suono di quelle marce che lui stesso aveva composto e furono seguiti da tutta Mesagne commossa.
Si conservano circa tremila pagine dì musica varia composta dal maestro Fasano: messe, elegie funebri, marce per banda, inni vari.

Alcune di queste composizioni sono ancora oggi suonate anche dal nostro complesso cittadino. Tra le altre: “Povero fiore divelto”, dedicato alla figlia Carmela morta a soli 7 anni.
Subito dopo la fine dell’ultimo conflitto mondiale nel teatro comunale di Mesagne furono tenuti parecchi concerti per ricordare chi tanto lustro aveva dato alla nostra terra: il maestro e compositore Ferdinando Fasano.

Al suo ricordo Mesagne gli ha intitolata una via, l’auditorium della scuola media “Aldo Moro” ed il complesso bandistico cittadino.

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“Su progetto Edison molta confusione. Serve chiarezza per consiglio comunale monotematico”. In questi ultimi anni, anche quando eravamo maggioranza al Comune di Brindisi, come Partito Democratico abbiamo scelto di avere un approccio pragmatico, senza pregiudizio, riguardo agli investimenti in grado di alimentare lo sviluppo della città, del suo porto e di riflesso di tutto il territorio provinciale.

Così è stato anche per il progetto proposto da Edison Spa, oggi "Deposito GNL Brindisi S.r.l.", che abbiamo sempre giudicato coerente con il processo di transizione ecologica ma del tutto inidoneo in relazione alla localizzazione prescelta.

Abbiamo sempre evitato di fomentare scontri e polemiche strumentali, privilegiando il confronto costruttivo su atti e progetti, nella convinzione che la sintesi di visioni e competenze possa e debba rappresentare un fattore di crescita sociale, civile ed economica.

Proprio per il realismo, la concretezza e la schiettezza ai quali abbiamo scelto di informare la nostra azione politica, pur apprezzando il tentativo di aprire un dialogo con l'azienda, riteniamo che per alcuni aspetti progettuali e procedurali ci sia un racconto fuorviante, se non addirittura poco corrispondente al vero.

Nelle relazioni ufficiali depositate e consultabili a corredo del progetto, ad esempio, il raccordo ferroviario viene considerato tutt’altro che operativo.

Infatti, proprio nel rapporto preliminare di sicurezza per la fase di nulla osta di fattibilità (NOF) redatto nello scorso mese di luglio, si legge che "l’area di impianto è attraversata da binari ferroviari destinati al trasporto merci dal porto e al momento non sono ancora utilizzate, né alimentate elettricamente". "Ad oggi" (sottolineamo ad oggi) non sono previsti carichi di merci pericolose".

Dalla lettura dell'atto si evince, inoltre, che proprio la circostanza che la rete ferroviaria sia stata dichiarata “essere non in uso", abbia condotto il CTR a fissare la prescrizione che "in caso di ripristino della funzionalità della stessa, dovranno essere attivate le procedure di cui all’art. 18, comma 1, lettera b) del D.Lvo 105/2015".

In parole povere, significa che se il raccordo ferroviario fosse considerato operativo anche ai soli fini del nof, il rapporto preliminare di luglio 2023 avrebbe dovuto contenere un aggiornamento delle procedure di sicurezza e così non sembra essere.

Destituita da fondamento sembra essere, inoltre, la circostanza che le modifiche al progetto sono da leggere alla luce della nuova normativa in materia di impianti di gestione di biogas.

Infatti, basta leggere con attenzione la deliberazione regionale 859/2022 per comprendere che "l’allacciamento bidirezionale alla esistente rete nazionale di trasporto del gas", lungi dall'essere motivato da ragioni di sicurezza nel trattamento di biogas, inerisce "l’attuale contingente situazione di grave crisi energetica internazionale". Tant'è che la stessa Edison, con nota del 8 aprile 2022, informa che "solo attraverso un collegamento alla rete"... "la ricezione e liquefazione di biometano e l’immissione del BOG (boil-off gas)" potrebbero garantire "la necessità di aumentare le scorte di gas nel Paese".

Sorprende, infine, leggere che Edison stia valutando ulteriori variazioni al progetto con l'impianto che tornerebbe ad essere un mero deposito.

Se tale affermazione, da un lato, sembra avallare l'opinione diffusa che le modifiche sostanziali apportate all'impianto abbiano considerevolmente mutato quella natura di "mero deposito" sulla quale si sono espressi gli enti ed è stato consumato il procedimento autorizzativo, dall'altro lato appare essere una dichiarazione del tutto avulsa dai dati oggettivi presenti nel Rapporto Preliminare di Sicurezza per la fase di nulla osta di fattibilità (NOF) depositato nel luglio 2023.

Il Partito Democratico di Brindisi ritiene che sia necessario un sollecito confronto finalizzato ad esaminare problematiche che oggi appaiono di difficile soluzione come, ad esempio, l'adeguatezza delle misure di sicurezza (anche e soprattutto in riferimento al raccordo ferroviario), la compatibilità con i progetti di Enel ed Enel Logistics e le sostanziali modifiche apportate al progetto per consentire l'allacciamento alla rete nazionale.

Pertanto anche alla luce della significativa partecipazione alla manifestazione del 24 agosto, si sollecitano tutte le parti interessate ad immediata chiarezza per poter mettere nelle condizioni il Consiglio Comunale, quando si riunirà in seduta monotematica, di avere un quadro chiaro del progetto e poter esprimere in maniera consapevole una posizione definitiva.

Partito Democratico Brindisi

Come ogni anno, giunge la settimana di Solenni Festeggiamenti che la Città di Brindisi dedica ai propri Santi Patroni, Teodoro d’Amasea e Lorenzo da Brindisi, che avrà il suo culmine nei giorni 2 e 3 settembre.

Un’edizione che vede per la prima volta la presenza di S.E. Rev.ma Mons. Giovanni Intini e del sindaco Giuseppe Marchionna.

Con la processione delle reliquie e della statua lignea di San Lorenzo da Brindisi dal Santuario di S. Maria degli Angeli verso la Basilica Cattedrale sabato 26 agosto, si apre la settimana di preparazione ai solenni festeggiamenti.

Venerdì 1 settembre, al al termine della celebrazione eucaristica, ci sarà la processione con la statua equestre di San Teodoro e la statua di San Lorenzo da Brindisi dalla Cattedrale all'incrocio dei corsi, con l'entrata nel vivo della festa, attraverso l'accensione delle luminarie.

Sabato 2 alle 19 la processione per mare con le reliquie e i simulacri dei Patroni partirà dal porticciolo turistico verso la Scalinata Virgilio, dopo aver percorso il porto interno. Alle 20:30, davanti alle Colonne Romane, i Santi riceveranno l'abbraccio dei fedeli e le chiavi della Città da parte del sindaco, alla sua prima festa patronale nella nuova Consiliatura.

Prima volta anche per il nuovo Arcivescovo di Brindisi-Ostuni, S.E. Mons. Giovanni Intini, il quale rivolgerà il suo saluto e il suo pensiero ai Brindisini; dopo lo spettacolo pirotecnico, la processione raggiungerà la Cattedrale.

Domenica 3 settembre alle 20 l'Arcivescovo presiederà il Solenne Pontificale nella meravigliosa cornice di Piazza Duomo, al quale sono chiamati a partecipare i fedeli brindisini ed il clero.

Molte sono le iniziative spirituali, ecumeniche, di evangelizzazione, di carità e solidarietà nei confronti degli anziani e dei poveri, di carattere culturale, nonché quelle rivolte ai ragazzi e ai giovani. Al centro di questa edizione l’attenzione per le realtà del nostro territorio, i talenti nostrani ed il ruolo di Brindisi nel Mediterraneo, colta nella sua dimensione interconfessionale e interculturale. Ma anche esempi di santità, come quello di Matteo Farina e del sindaco Giorgio La Pira, e di intergenerazionalità.

Lunedì 4 settembre, con la Messa di ringraziamento e la processione con le reliquie e la statua di San Lorenzo verso il Santuario di Santa Maria degli Angeli e della statua equestre di San Teodoro dall'incrocio dei corsi verso la Cattedrale, sì chiudono ufficialmente i solenni festeggiamenti.

La testimonianza di San Teodoro e di San Lorenzo ci invita a rinnovare il nostro desiderio di seguire il Signore Gesù e di attuarlo insieme come comunità, per generare cose sempre più belle all’interno della nostra Città.

 

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VENDEMMIA: COLDIRETTI PUGLIA, AL VIA CON RACCOLTA GRAPPOLI NEGROAMARO; PRODUZIONE IN CALO -15% MA QUALITÀ AL TOP

Al via con la corsa alla raccolta dei grappoli di uve di Negroamaro per le basi spumante la vendemmia 2023 in Puglia che paga il conto degli eventi estremi causati dai cambiamenti climatici che hanno caratterizzato il 2023, per cui si stimano quantità in calo di almeno il 15%, ma qualità eccellente. E’ quanto rende noto Coldiretti Puglia, in occasione dei primi grappoli d’uva Negroamaro per basi spumante raccolti a Campi Salentina in provincia di Lecce, in una vendemmia partita con almeno 10 giorni di ritardo.

La produzione pugliese – sottolinea la Coldiretti regionale – dovrebbe scendere dunque intorno ai 9 milioni di ettolitri contro i quasi 11 milioni dell’anno scorso, facendo entrare il 2023 fra i peggiori anni della storia del vigneto Puglia. Si attende comunque una produzione di qualità, ma per quanto riguarda i volumi – specifica Coldiretti Puglia - molto dipende dall’evoluzione delle temperature e delle precipitazioni nelle prossime settimane e dall’impatto dei cambiamenti climatici, con i viticoltori che devono stare sempre più attenti alla scelta del giusto momento per la raccolta e la lavorazione in cantina, con il supporto continua di una qualificata consulenza tecnica.

 

“In particolare a livello regionale la peronospora, una malattia fungina ha di netto tagliato a macchia di leopardo in alcuni areali i quantitativi di uva dal 20%  fino a punte del 70%”, spiega Gianni Cantele, responsabile vitivinicolo di Coldiretti Puglia, nel sottolineare che “i costi di produzione anche per salvare il prodotto sono stati numerosi e costosissimi, anche a causa dell’impraticabilità delle campagne colpite dai nubifragi del mese di giugno, a cui sono seguiti il caldo torrido e le scottature di luglio”.

Coldiretti Puglia stima in oltre 3milioni le bottiglie prodotte sia col metodo Charmat (la maggior parte), che con il metodo classico. Malvasia, Negroamaro, Bombino bianco e nero, Verdeca, questi i vitigni preferiti per la produzione dello spumante pugliese. 

Tiene l’export del vino pugliese con un valore di oltre 54 milioni di euro anche nel primo trimestre 2023, dopo balzi a due cifre degli anni 2021 e 2022, risultati entusiasmanti che testimoniano un processo di rigenerazione realizzato da un sistema di imprese che si è posto l’obiettivo – afferma Coldiretti Puglia - di offrire nel bicchiere un intero territorio fatto del patrimonio genetico dei suoi vitigni, delle sue ricchezze endogene, del clima, di paesaggio, di testimonianze artistiche e naturali con i marchi di qualità che sono riusciti a penetrare il mercato estero facendo un salto in avanti tangibile in pochi anni.

Con un totale di 38 vini DOP e IGP la Puglia si posiziona al quinto posto della classifica nazionale dei prodotti certificati – aggiunge Coldiretti Puglia su Dati Ismea-Qualivita – con il comparto vitivinicolo che pesa per il 92,7%. Un vero boom – precisa la Coldiretti Puglia – si è verificato nel Regno Unito con un +68% che evidenzia come l’export pugliese si sia rivelato più forte della Brexit, dopo le difficoltà iniziali legate all’uscita dalla Ue, seguito dalla crescita del +24% delle vendite negli Stati Uniti.

Grande successo anche del biologico, aggiunge Coldiretti Puglia, dove 1 ettaro su 8 di vigneto è biologico in Puglia, la seconda regione italiana con 10900 ettari nel segmento del vino bio, con una spiccata attenzione anche all’ambiente, testimoniato dall’utilizzo del ‘tappo bio’, la chiusura innovativa “carbon neutral”, riciclabile al 100% e realizzata con materiali rinnovabili d'origine vegetale.

Innumerevoli le opportunità di lavoro, conclude Coldiretti Puglia, per chi è impegnato direttamente in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale, ma anche in attività connesse, di servizio e nell’indotto che si sono estese negli ambiti più diversi, dall’industria vetraria a quella dei tappi, dai trasporti alle assicurazioni, da quella degli accessori, come cavatappi e sciabole, dai vivai agli imballaggi, dalla ricerca e formazione alla divulgazione, dall’enoturismo alla cosmetica e al mercato del benessere, dall’editoria alla pubblicità, dai programmi software fino alle bioenergie ottenute dai residui di potatura e dai sottoprodotti della vinificazione.

 

VINO: COLDIRETTI PUGLIA, BALZANO COSTI DA TRASPORTI A +54% VETRO; PUGLIA PRODUCE 16% IGT NAZIONALE

L’impennata del costo del vetro cavo per le bottiglie, con un aumento che ha raggiunto il +54% negli ultimi due anni, si aggiunge al pesante gap logistico nazionale e frena l’export del vino Made in Italy nel mondo, con la Puglia che produce il 16% del vino IGT italiano, un valore importante messo a rischio dall’aumento dei costi di produzione. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, sulla base dei dati del Centro Studi Divulga, diffusi in occasione dei primi grappoli d’uva Negroamaro per basi spumante raccolti a Campi Salentina in provincia di Lecce

Se nel 2022 il balzo dei costi è stato giustificato dai picchi di prezzo per l'elettricità (543 euro per megawattora) e per il gas (233 euro per megawattora), la successiva discesa delle quotazioni energetiche non ha avuto però effetti positive sui prezzi del vetro. Infatti – continua Coldiretti su dati Divulga - negli ultimi 12 mesi, infatti, i prezzi di gas ed elettricità sono crollati rispettivamente dell’85% e 79% mentre nello stesso periodo l’indice dei costi del vetro ha continuato a crescere con un +24% nell’ultimo anno.

Su questo scenario pesa anche l’aumento dei prezzi dei carburanti e un pesante deficit logistico italiano per la carenza di infrastrutture per il trasporto merci, che costa al nostro Paese oltre 13 miliardi di euro, con un gap che penalizza il sistema economico nazionale rispetto agli altri Paesi dell’Unione Europea secondo l’analisi di Coldiretti su dati del Centro Studi Divulga. Si tratta di un aggravio per gli operatori economici italiani superiore dell’11% rispetto alla media europea e ostacola – continua Coldiretti – lo sviluppo del potenziale economico del Paese, in particolare per il vino che è il prodotto agroalimentare italiano più esportato all’estero.

Un apprezzamento internazionale che ha provocato anche la diffusione di prodotti che sfruttano l’italian sounding che provocano perdite stimabili in oltre un miliardo di euro sui mercati mondiali senza contare i rischi legati alle richieste di riconoscimento di denominazioni che evocano le eccellenze Made in Italy. Quello dei falsi resta comunque un mercato molto florido dove i rischi riguardano l’utilizzo delle stesse o simili denominazioni o simili per indicare prodotti molto diversi.

Per difendere il patrimonio vitivinicolo italiano è necessario intervenire per contenere i costi di produzione con interventi immediati e strutturali per programmare il futuro – sottolinea Coldiretti nel sottolineare che tutelare il vino significa tutelare il principale elemento di traino per l’intero sistema agroalimentare non solo all’estero ma anche sul mercato interno, a partire dal settore turistico. In tale ottica il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) può essere determinante – conclude Coldiretti - per sostenere la competitività delle imprese sbloccando le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese e anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo.

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Brindisi, 84 annunci di lavoro per 186 figure professionali: è il dato registrato nella settimana dal 25 agosto all’1 settembre relativamente alla ricerca di personale nell’ambito territoriale di Brindisi ed inserito nel Report settimanale appena pubblicato, visionabile al seguente link: undefined. Le offerte, consultabili sul sito o sull'app “LavoroxTe Puglia”, sono quotidianamente aggiornate e monitorate dagli operatori dei Centri per l’impiego e veicolate anche tramite la pagina Facebook “Centri impiego Brindisi e provincia”, attraverso la quale è possibile restare sempre aggiornati sugli annunci di lavoro attivi e sugli eventi di orientamento organizzati su tutto il territorio.

Questa settimana si registrano 54 posti vacanti nel settore ristorazione su Brindisi e provincia, edilizia 49, trasporti 25, artigianato 12, commercio 11, impiantistica elettrica 10, informatico 5, socio-sanitario 4, turismo 3, energetico 3, amministrativo 3, metalmeccanico 2, meccatronico 2, termoidraulico 1, tecnico 1, agricoltura e zootecnia 1.

Le opportunità di impiego all’estero tramite la rete EURES sono numerose: si ricerca personale soprattutto nel settore alberghiero e della ristorazione.

Sempre aggiornata, inoltre, la sezione dedicata ai corsi di formazione per diplomati e disoccupati, cui si uniscono le opportunità offerte con i programmi Garanzia Giovani e NEET.

Per qualunque supporto, richiesta o informazione, i cittadini e le imprese possono rivolgersi agli operatori di ARPAL Puglia dei tre Centri per l’impiego dell’Ambito territoriale di Brindisi (Brindisi, Francavilla Fontana, Ostuni), i cui contatti si trovano in coda al comunicato.

Si consiglia di consultare quotidianamente il portale Lavoro per Te - Regione Puglia, per rimanere sempre aggiornati sulle nuove opportunità lavorative.

AGENZIA REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO PUGLIA

L'Agenzia Regionale per le Politiche Attive del Lavoro della Puglia nasce con la Legge regionale n. 29 del 29 giugno 2018 e ha come obiettivo prioritario la più ampia inclusione nel mondo del lavoro. Gestisce i Centri per l’impiego; favorisce l’incontro  tra la domanda e l’offerta di lavoro, in sinergia  con imprese e privati accreditati; promuove l’integrazione delle  persone con disabilità e fragilità; supporta l’osservatorio del mercato del lavoro; collabora alla programmazione dell’offerta formativa rispetto alle dinamiche del mercato del lavoro e dei fabbisogni professionali.

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IL “PROFETA” E’ DEL FOOTBALL LATIANO: ELIA SIMONE APPRODA IN MAGLIA ROSSOBLU

E’ un super colpo quello che ha piazzato il Football Latiano per la prossima stagione di Serie B. Il presidente Sufiane Antara annuncia l’arrivo del forte laterale Elia Simone che entra ufficialmente a far parte del roster della formazione brindisina. Un palmares di tutto rispetto per Simone che esordisce nel Real Five Carovigno giocando in Serie C2 e Serie C1: 1 Campionato Vinto conditi da 101 Gol totali. Si sposta poi all’Olympique Ostuni: in Serie C1 e Serie B: 1 Campionato Vinto e 45 Gol realizzati. Poi il passaggio al Futsal Canosa, in serie B con 30 Gol. Sempre col Futsal Canosa gioca parte della stagione per poi trasferirsi a Viterbo nella Active Network in serie B. Realizzerà 23 Gol e conquisterà la Vittoria Playoff In A2 col sodalizio laziale. Torna in B alla Diaz Bisceglie conquistando il titolo di capocannoniere del girone. L’ottima stagione vale il salto di categoria nella Bulldog Capurso in Serie A2: 14 Goal, i Playoff per la Serie A e la delusione per la semifinale dove si è arrestata la corsa dei baresi. Infine l’ultima stagione nell’Altovicentinofutsal in Serie A2  con 20 Gol e la Promozione nella neonata Serie A2 Èlite. Queste le prime parole del “profeta”, suo nome d’arte, appena firmato il contratto col Football Latiano.

“Ho scelto questa piazza perchè sin da subito ho capito le ambizioni della società, la serietà del progetto e del presidente che mi ha convinto a sposare questo percorso di crescita. Del gruppo conosco qualche giocatore che subito mi ha parlato bene, dello staff e del resto del gruppo. La stagione me l'aspetto impegnativa come del resto deve essere essendo un campionato nazionale. La serie B la conosco bene avendola già fatta, penso che sarà un’annata dove ci toglieremo grandi soddisfazioni perché la società sta allestendo una buona squadra. Assieme a mister Marelli, riusciremo a centrare gli obbiettivi richiesti.  Purtroppo - conclude Elia Simone - per un infortunio nella prima parte di stagione non potrò aiutare i miei compagni in campo, ma sto lavorando alacremente affinché possa poterlo fare quanto prima. Non vedo l'ora di conoscere tutti i compagni e i tifosi a cui chiedo di sostenerci sempre e a cui promettiamo sempre il massimo impegno. Sono pronto a esultare con loro e gridare forza Football Latiano”.

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Questa sera la città di Mesagne ospiterà il concerto di teatro-danza, di Tonino Papadia, dal titolo “Ritratti di donne” a cura dell’associazione “Pietrevive del Salento”. L’appuntamento è per venerdì 25 agosto. La location è quella classica dell’atrio del castello Normanno-Svevo. Storie di donne che da sempre riempiono i miti e le leggende dei popoli e che, nella loro tragicità, diventano cronaca del presente e di tutto il mondo. Vicende di oppressioni e violenze di donne famose e di tante invece dimenticate. Figure di donne che hanno lasciato nelle menti e nei cuori il dolore di una parte della umanità straziata, uccisa, perseguitata. Donne segregate, vendute, picchiate, stuprate, uccise, martirizzate nel nome del potere della religione, della guerra, della pretesa superiorità maschile.Ritratto_di_donna_Pietrevive_del_Salento_1.jpg

Una brutalità che diventa oggetto di tragedie, romanzi, canti, racconti e che ritroviamo perfino nelle fiabe. Queste sono alcune figure di questa immane tragedia: Aisha: ragazza nigeriana – compie un viaggio dalla Nigeria all’Italia attraversando l’inferno. Il suo racconto è la storia di migliaia di donne immigrate che, come lei, sognavano una vita migliore libera da schiavitù e abusi. Poi c’è Anna, bracciante Salentina, tarantata e posseduta più che dalla taranta , dalla violenza degli uomini; Rosa, emigrante Siciliana, vive la tragedia della miniera di Marcinelle in Belgio durante il viaggio nel “treno del sole”; Maria, operaia, per amore del tango verrà uccisa da uomini di malaffare nei sobborghi di Buenos Aires; Michelina, brigantessa, combatte ardentemente per la libertà prima di essere trucidata dalle truppe piemontesi; Medea, figura mitologica di maga e assassina dei propri fili, figura del male; La “donna piangente”, messicana, diventa madre violenta per gli abusi subiti da parte degli invasori spagnoli; infine, Leonarda, torturata e processata dal Santo Uffizio per stregoneria. Allo spettacolo partecipano Tonino Papadia, narratore, Ofelia Corrado, voce recitante, Maria Isabella D’Amico, voce recitante, Sara De Girolamo, voce recitante, Anna Pagliara, voce recitante, Valeria Vacca, voce recitante, Federica Quaranta, voce recitante, Antonella Rubino, soprano, Antonio Saracino, sax, clarinetti e flauti, Francesco Longo, fisarmonica, Angelo Guarini, chitarre, violino, heru, Vito Bellanova, contrabbasso, Daniele Errico, tastiere synth e Angelo Gaglione, voce e percussioni. Inizio del concerto ore 20,30.

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Il Museo della Scuola "Carducci" di Mesagne, una risorsa di comunità da valorizzare.

Nel pomeriggio di oggi, la sottoscrizione del protocollo d’intesa per la valorizzazione del ricco patrimonio librario e archivistico custodito presso la Scuola “Giosuè Carducci”: l’obiettivo comune è il completamento di un “Museo della Scuola” e la fruizione collettiva di un complesso di beni di eccezionale valore storico-culturale. Si tratta di una delle poche realtà esistenti in Italia e, come è stato ricordato in occasione dell’incontro svoltosi a Palazzo dei Celestini, un importante primo passo è stato già compiuto attraverso l’allestimento di due spazi, di cui uno è la fedele riproduzione di un’aula scolastica di inizio Novecento, mentre l’altro accoglie documenti originali, i più antichi risalenti al 1872, aprendo un’affascinante finestra temporale sulla vita scolastica, e non solo, del secolo scorso. Il primo step è stato traguardato grazie alla sinergia tra la Scuola, la Biblioteca comunale “Ugo Granafei” e la Soprintendenza Archivistica e bibliografica della Puglia che, a seguito di segnalazione e di conseguente sopralluogo della dott.ssa Giovanna Bino, ha comunicato con una nota a firma del Soprintendente, dott. Marco Bascapè, la disponibilità a prestare supporto tecnico-scientifico per la realizzazione del progetto.

All’incontro per la firma dell’accordo, siglato dal sindaco della città di Mesagne Antonio Matarrelli, e dalla prof.ssa Patrizia Carra, che da dirigente scolastica del Primo circolo didattico “Carducci” ha seguito il progetto, hanno partecipato l’assessore comunale alle Politiche Sociali Anna Maria Scalera; il direttore della Biblioteca di Mesagne, Alessia Galiano; le docenti Silvia Solimeo e Anna Rita Vinci, e il presidente del Consiglio di Circolo, Carmelo Romano. Tutti concordi sul percorso da fare perché, sono fiduciosi, tanta condivisione continuerà a dare buoni frutti.

Il poeta mesagnese Alessandro Scialpi, 46 anni, ha ottenuto la carica di poeta responsabile alla cultura per la regione Puglia dall'Associazione Cenanacolo Letterario Italiano di Cefalù, ringraziando la commissione in particolare il suo presidente dott. Antonio Barracato.

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