Redazione

Un importante finanziamento dell’importo di 1 milione di euro è stato attribuito a Porto Cesareo per il suo sviluppo e valorizzazione grazie agli sforzi congiunti dell’Amministrazione Comunale e dell’Università del Salento.

 Il progetto, finalizzato alla valorizzazione e fruizione del patrimonio archeologico sommerso e costiero dell’Area Marina Protetta di Porto Cesareo con particolare riguardo al recupero del sito archeologico di Scalo di Furno, è stato ammesso a finanziamento regionale nell’ambito dell’avviso pubblico “SMART-in per la selezione di proposte progettuali finalizzate alla valorizzazione dei Luoghi della cultura: laboratori di fruizione e di restauro del patrimonio archeologico” (POR FESR PUGLIA 2014-2020 – Asse VI – Tutela dell’ambiente e promozione delle risorse naturali e culturali. Azione 6.7 –Interventi per la valorizzazione e la fruizione del patrimonio culturale).porto_cesareo_sito_archeiologico_scalo_di_furnu.jpg

 Il progetto ammesso a finanziamento costituisce il I lotto funzionale (Gate 4 – Scalo di Furno) di un più ampio e ambizioso progetto per l’istituzione del Parco Sommerso e Costiero di Porto Cesareo: un progetto pilota per la Puglia, in cui sperimentare l’incontro tra turismo e cultura in ambiente marino e porre il turismo sostenibile, esperienziale, lento, intelligente, al servizio del patrimonio.

 L'obiettivo di questo finanziamento è di preservare, promuovere e rendere accessibile al pubblico l'importante patrimonio storico che giace sulla costa e sui fondali di Porto Cesareo e consentirà di intraprendere una serie di iniziative fondamentali per il recupero, la ricerca e la divulgazione delle testimonianze del passato che caratterizzano questa preziosa area: ci auspichiamo innesterà un volano per lo sviluppo di un turismo culturale e naturalistico.

 “Grazie a questo finanziamento, saremo in grado di condurre ulteriori ricerche, scavi accurati e lavori di conservazione per preservare al meglio le testimonianze storiche presenti sul territorio - dichiara la sindaca Silvia Tarantino -  inoltre creeremo spazi educativi e informativi che permetteranno a residenti e visitatori di immergersi nell'esperienza storica e culturale dell'area. Ringrazio tutte le persone coinvolte in questo sforzo collettivo, dalla professoressa Rita Auriemma dell’Università del Salento e all’architetto Francesco Baratti che ci hanno supportato nella realizzazione del progetto, l’ingegnere Antonio Pezzuto e tutti gli uffici della nostra amministrazione che hanno lavorato per raggiungere questo importante risultato”.

 Marco Basile, consigliere con delega allo sviluppo economico e ai finanziamenti dichiara:basile_marco.jpg

 “Il finanziamento ci permette di sanare una ferita legata all’abbandono e al degrado dello scavo archeologico Scalo di Furno. Un risultato che rappresenta un passo significativo verso la creazione di un'esperienza turistica arricchita e la promozione della nostra ricca eredità culturale: siamo ora in grado di intraprendere iniziative strategiche volte a valorizzare il patrimonio culturale e a creare un'offerta turistica autentica e attenta ai valori ambientali e culturali. Questo finanziamento non solo ci permette di creare un  ambiente che stimoli il turismo sostenibile e permetta ai visitatori di immergersi nelle profonde radici storiche e culturali del nostro territorio ma ci aiuterà a conservare il nostro  patrimonio e darà anche vita a nuove opportunità di crescita economica attraverso un piano di gestione dell’area archeologica che dovrà essere volano di sviluppo e creare posti di lavoro”.

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 Brindisi svenduta per 30 danari. Non sono proprio 30 danari come nel racconto biblico di Giuda, ma sono i 30 posti di lavoro quelli prospettati dal Progetto definitivo Edison per il deposito GNL a Brindisi: e un anno fa si parlava di sviluppo della città col deposito, flottiglie di marinai delle metaniere che avrebbero invaso i ristoranti del centro, centinaia di occupati.

Invece, Edison avrà anche uno sconto sulle royalties, mentre il Comune di Brindisi, indebitato, sta proponendo di aumentare l’addizionale comunale dell’IRPEF a tutti i residenti.

E non c’era la torcia di 45 metri nella revisione 2 del progetto di settembre 2022, quello approvato dal Ministero dell’Ambiente, come si chiamava allora.

Un unico impianto di questo genere è al momento esistente e operativo in Italia, il Deposito GNL di Ravenna, di proprietà della società DIG (progetto pag. 14). Poi nel progetto ci sono 10 pagine di “Esperienza storica relativa a incidenti”.

Contro questo progetto scellerato e improvvisato, tre volte modificato proprio per ragioni di rischio di incidente rilevante,  ci mobilitiamo e invitiamo le istituzioni, i partiti, il mondo delle associazioni di cittadinanza attiva, i cittadini, la società civile a partecipare ad un incontro di protesta e di informazione programmato per il prossimo 24 agosto alle 18.30 in Piazza Vittorio Emanuele II (sotto la sede dell’Autorità Portuale) a Brindisi.

Il problema vero dell’impianto e delle varie modifiche è il BOG, boil-off gas, per cui l’allora sindaco di Brindisi Rossi aveva fatto ricorso al TAR, poi annullato dall’attuale sindaco.

Il BOG è GNL che scaldandosi dai -162°C, si decomprime, si gonfia tornando allo stato gassoso e può essere esplosivo: per ogni grado in più, il gas raddoppia il suo volume. 

Il GNL è  ottenuto frantumando le rocce per estrarre molecole di gas, poi convogliate in pozzi di estrazione: una operazione ad alta incidenza ambientale con uso di sostanze chimiche e inquinanti, pratica vietata in Italia.

Il deposito di Brindisi dovrebbe rifornire bettoline che non si sa dove andranno e a fare cosa: forse a rifornire navi a GNL che non ci sono ancora. Altro GNL verrebbe caricato su autocisterne per rifornire camion a GNL che non ci sono ancora, e neanche le stazioni di servizio a GNL: le avete mai viste? Tutto in nome dell’ambiente: ma è gas fossile, che combusto, produce CO2, proprio quelle emissioni che dovremmo ridurre del 55% entro il 2030, tra pochi anni.

Il GNL, ossia gas metano sporco estratto dal fracking, è compresso 600 volte raffreddandolo a -162 gradi. Le navi lo trasportano a quella temperatura, poi arriva al deposito a Brindisi che deve tenere il GNL a tale temperatura fino al trasbordo alle bettoline o alle autocisterne. Tutto a -162°C.  Ogni grado in più aumenta la pressione del gas. E’ metano, è esplosivo: si può avere il pool fire (pozze a seguito di ignizione), il jet fire (vaporizzazione del prodotto), e il flash fire, quello più pericoloso (dispersione del gas evaporato con formazione di nube infiammabile).

Edison dice che il rischio si limiterebbe tutto nel raggio di 50 metri nelle ipotesi di incidente, secondo il progetto uscito in questi giorni, detto appunto Rapporto Preliminare di Sicurezza per la fase di Nulla Osta di Fattibilità ai sensi del D.Lgs. 105/15, decreto che detta le disposizioni finalizzate  a  prevenire incidenti rilevanti connessi a determinate sostanze  pericolose  e  a limitarne le conseguenze per la salute umana e per l'ambiente, appunto la Direttiva UE Seveso, per evitare il disastro che successe a Seveso nel 1976.

Tutto ok, sembrerebbe.

Ma il problema del BOG non è ancora risolto: nel rev1 del progetto c’è la torcia a terra che brucia tale gas in eccesso, liberato per diminuire la pressione ed evitare esplosioni. Nel rev2 di settembre 2022 si aggiungono 2 motori MCI che bruciano tale gas e immettono elettricità in rete, più un impianto che lo ricongela a -162°, si chiama liquefazione, che potrebbe addirittura diventare bioGNL, perché immesso in rete dove altro metano viene prodotto dai reflui bovini negli allevamenti intensivi, perciò bio.

Scopriamo, dopo il ricorso al TAR, che per risolvere il problema del BOG che si crea lungo tutta la filiera, il bioGNL scompare, e si torna alla più rassicurante torcia alta 45 metri stavolta (50 metri è la distanza di sicurezza secondo la Direttiva Seveso) che brucia il BOG solo in casi di emergenza con una fiamma sempre accesa: nella normale operatività dell’impianto, altra novità di rev2 del progetto, il BOG viene rigassificato e immesso in rete SNAM, cioè viene aggiunto di azoto e purificato con cloro (poi scaricato in mare) per avere lo stesso potere calorifero del metano della rete, quello con cui ci facciamo il caffè la mattina.

Doveva essere un deposito GNL, invece:

  • Una parte del BOG servirà a produrre energia coi “due motori a combustione interna (MCI) da 630 kW ciascuno da immettere in rete elettrica”
  • una parte del BOG “sarà compressa a una pressione di circa 6 barg ai fini dell’invio in rete SNAM. Inoltre, l’impianto dovrà prevedere una sezione di correzione delle proprietà calorifiche del BOG al fine di garantire quanto previsto dal codice di rete Snam (indice di Wobbe). Il sistema di correzione includerà pompe booster e vaporizzatori per il GNL nel caso in cui sia necessario effettuare del blending del BOG” (pag. 32 progetto)

Cioè dal progetto di deposito si hanno in rev2 queste “variazioni minori” della torcia alta 45 metri, dei motori per produrre energia e dei vaporizzatori per rigassificare il GNL in metano da immettere in rete. Non è più solo un deposito….

La torcia alta 45 metri si trova sulla rotta di atterraggio degli aerei, ma, assicura Edison, i “valori di irraggiamento e radiazione termica sono contenuti nei 50 metri in cui si prevede una portata di BOG scaricata in torcia di 43750 kg/h”, cioè 43 tonnellate l’ora, “con 4,73 kW/m2 come massimo valore di irraggiamento”, ma

il livello di irraggiamento in prossimità della superficie di avvicinamento dell’Aeroporto di Brindisi è ammessa alla soglia di radiazione di 3 kW/ m2.

Ma è tutto ok, secondo Edison.

“Per ulteriori dettagli si rimanda al documento PA70CDYK400 “Relazione di calcolo - Studio di dispersione, disponibile su richiesta.”. Per la torcia. Ma come? E i valori ambientali e di inquinamento? “La detonazione della sostanza non è possibile nelle normali condizioni di processo” (ci mancherebbe, pag. 9 Appendice A) e ancora: “La sostanza non ha comportamenti esplosivi in fase condensata”, ma se stiamo parlando di BOG gassoso! E ancora: “In caso di rilascio, possibile formazione di miscela infiammabile”. Per le emissioni della torcia, Edison ammette a pag. 106 del Progetto: “nel caso in cui si bruci gas naturale si avrà, a seguito della combustione, emissione di anidride carbonica, vapore acqueo e monossido di carbonio.”

E Edison non sa neanche quanto inquinerà la torcia in termini di emissioni e inquinamento ambientale, perché “Inoltre, in fase di ingegneria di dettaglio saranno indicati al Fornitore del package tutti i requisiti necessari al fine di ridurre le emissioni in atmosfera derivanti dalla combustione.”. Non si sa.

 

Coi limiti dei 50 metri di irraggiamento, secondo Edison, non ci sarebbe neanche pericolo di cumulabilità del rischio con gli altri 11 siti ad alto rischio di incidente rilevante della zona: oltre al deposito GNL di Edison, è stata prorogata l’autorizzazione al deposito benzina e gasolio di Brundisium sempre a Costa Morena con tutto il suo traffico di autocisterne e bettoline, poi abbiamo a pochi metri il più grande deposito di GPL d’Europa, di IPEM, la centrale elettrica A2A, e la centrale a turbogas di EniPower, il petrolchimico Eni Versalis, poi Basell, Syndial, poi sempre lì la più grande discarica industriale d’Europa di Micorosa, 60 ettari mai bonificati, che proprio Edison aveva fatto ricorso allo Stato per non pagare la bonifica di quando era MontEdison ed aveva prodotto tale bomba ecologica, poi la megacentrale a carbone di Cerano che continua in silenzio a bruciare carbone al massimo delle sue potenzialità, poi la centrale a biomasse di SFIR, noto solo come zuccherificio, che invece brucia olio di palma per produrre energia; a Matagiola arriva il gasdotto TAP e dovrebbe arrivare il nuovo gasdotto Poseidon,

Inoltre esiste un Piano di Emergenza esterna della Prefettura del 2021 solo sul polo petrolchimico di Brindisi e per il deposito GPL della IPEM: gli altri siti non sono ancora contemplati.

E intanto nel marzo di quest’anno, sono stati diffusi i risultati del sesto Studio epidemiologico nazionale dei territori e degli insediamenti esposti a rischio da inquinamento SENTIERI, dai quali si rileva un aumento delle anomalie congenite, dei tumori maligni e un eccesso del rischio di ospedalizzazione nella comunità residente, dimostrando una evidenza scientifica del ruolo dei siti industriali contaminanti.

Ma come sempre, Brindisi non pensa al suo sviluppo e alle sue potenzialità, ma sarà sacrificata nel nome “dell’interesse strategico nazionale” delle solite multinazionali, e anche questa volta senza nessuna compensazione o vantaggio.

Angelo Gagliani per

Emergenzaclimatica.it

Campagna Nazionale Per il Clima, Fuori dal Fossile

No TAP/SNAM Brindisi

Medicina Democratica

Salute Pubblica

Confederazione Cobas Brindisi.

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DA BRINDISI ALLA CONQUISTA DI “MISTER ITALIA 2023”, Francesco Pizzuto in Abruzzo per le fasi finali del concorso di bellezza.
C’è anche un ragazzo di Brindisi tra i pretendenti allo scettro di “Mister Italia 2023”.
Francesco Pizzuto, 28 anni, impiegato nella tabaccheria di famiglia e personal trainer, con la passione per lo sport e la palestra, è infatti tra i 95 prefinalisti provenienti da tutta Italia che giovedì 24 agosto a Giulianova (TE) si contenderanno i 40 pass per la finalissima condotta da Jo Squillo in programma due sere dopo allo Stadio del Mare di Pescara.
Francesco in Abruzzo potrà quindi andare a caccia del titolo più ambito in un concorso che nel corso degli anni ha lanciato, tra gli altri, alcuni protagonisti del mondo dello spettacolo e della tv come Luca Onestini, Raffaello Balzo, Paolo Crivellin, Luciano Punzo e Luca Vetrone.
Insieme ai 40 bellissimi finalisti sul palco di Pescara sabato 26 agosto ci saranno anche le 25 ragazze finaliste del concorso di “Miss Grand Prix”.
Entrambi i concorsi, organizzati da patron Claudio Marastoni, hanno il sostegno e la partnership di Ducati, Caffe Mokambo, Bes Italy, e il patrocino del Comune di Pescara e del Comune di Giulianova.
Per restare aggiornati con tutte le news sul concorso si possono seguire i canali social: Instagram e Facebook @concorsomisteritalia e @missgrandprix. 

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L’Amministrazione Comunale di Francavilla Fontana ha ottenuto un finanziamento regionale di 31.500 euro per la rimozione dei rifiuti abbandonati nell’agro cittadino.

“L’abbandono dei rifiuti – spiega l’Assessora all’Ambiente Numa Ammaturo – deturpa il nostro patrimonio paesaggistico, danneggia economicamente i francavillesi ed è un pericolo per la salute. Grazie a questo finanziamento potremo rimuovere l’immondizia che purtroppo continua ad essere abbandonata illecitamente. Stiamo studiando delle misure che ci aiutino a prevenire e punire i responsabili perché si tratta di un reato che danneggia l’intera comunità.”

L’individuazione delle 10 aree da ripulire, distribuite tra contrada Caniglia – Guardiola, Santa Croce e Monti – Torricella, è stata preceduta da accurati sopralluoghi che hanno certificato la presenza di materiale di scarto dei lavori edili, vetro, rifiuti ingombranti, pneumatici, imballaggi, rifiuti speciali pericolosi e manufatti contenenti amianto.

“Nel corso dei sopralluoghi – conclude il Sindaco Antonello Denuzzo – abbiamo potuto constatare la tipologia dei rifiuti abbandonati. Ci siamo concentrati sulle aree maggiormente colpite da questo fenomeno anche grazie alle sollecitazioni che ci giungono quotidianamente dai cittadini. Questi interventi rappresentano solo un primo step, proseguiremo anche in altre zone ritagliando ulteriori fondi dal bilancio comunale.”

Per prevenire l’abbandono dei manufatti contenenti amianto, l’Amministrazione Comunale ha approvato nei mesi scorsi una convenzione con una azienda specializzata per la bonifica, il trasporto ed il conferimento in discarica di questo particolare tipo di rifiuto presente su terreni pubblici e privati.

La ditta convenzionata, individuata attraverso una procedura comparativa che ha coinvolto diversi operatori del settore, ha offerto il prezzo più basso per l’erogazione completa del servizio, dal sopralluogo sino al conferimento nel sito di destinazione del rifiuto.

La convenzione è a disposizione dei privati che potranno utilizzarla liberamente. Tutti i dettagli sono disponibili sul sito internet istituzionale.

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Operatrice del 118 aggredita da utente: la solidarietà del dg De Nuccio. Il direttore generale della Asl Brindisi, Maurizio De Nuccio, interviene sull’aggressione avvenuta a danno di una operatrice del 118 da parte di una persona in stato di ebbrezza, durante il trasporto in ambulanza.

“Sono inconcepibili e ingiustificabili gli atteggiamenti di violenza nei confronti di chiunque - sottolinea - e in particolare di chi presta un servizio così prezioso e fondamentale per la collettività. Cercheremo di potenziare la sicurezza e tutelare al meglio il lavoro di tutti gli operatori sanitari”. 

Proprio al tema delle aggressioni la Asl ha di recente promosso una campagna di sensibilizzazione per dire "no alla violenza". Aggredire verbalmente o fisicamente gli operatori è un reato. Qualsiasi atto di violenza sarà segnalato all’Autorità Giudiziaria.

 

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ggressione operatrice 118, Marrazzi (Fials): "Nessuna tolleranza, solidarietà alla lavoratrice"
 
 
"Nessuna giustificazione può essere addotta per giustificare l'atto di violenza che ha colpito un'operatrice del servizio 118. Lo dichiara con fermezza Elena Marrazzi, Segretario Nazionale Fials e responsabile del Coordinamento donne dello stesso sindacato. "Questo episodio deplorevole ci richiama all'urgenza di affrontare il tema della sicurezza dei nostri operatori sanitari con estrema serietà. Le persone che si dedicano a fornire cure cruciali alla collettività meritano rispetto e protezione incondizionati. Come Coordinamento Donne, condanniamo inequivocabilmente questa aggressione e ci impegniamo a promuovere un ambiente in cui simili atti non abbiano piu' spazio. Sosteniamo pienamente l'operatrice coinvolta e ci adopereremo affinché il suo coraggioso impegno non venga offuscato da episodi così vergognosi. È nostro dovere assicurare che i professionisti sanitari possano svolgere il proprio lavoro in condizioni di sicurezza e dignità".
 

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La polizia di Mesagne ha eseguito un arresto per furto nei confronti di un giovane tarantino che aveva rubato dall’ipermercato mesagnese un borsone pieno di spray antizanzare. La scoperta è stata fatta dai vigilantes in servizio presso la struttura commerciale. Le indagini non sono chiuse poiché si cerca il complice del ladro. La vicenda si è verificata nel pomeriggio di martedì, quando un giovane, residente in provincia di Taranto, è giunto nell’ipermercato “Spazio Conad” di Mesagne. Dapprima si è recato nel settore in cui ci sono i borsoni e dopo aver guardato negli scaffali ne ha scelto uno ad uso sportivo. Quando ha notato che nessuno lo guardava ha tolto la spilla antitaccheggio. Lo ha infilato in spalla e si è recato nel settore in cui ci sono i prodotti per allontanare gli insetti, in particolare le zanzare. Anche qui quando ha visto che nessuno era nel corridoio ha preso le confezioni di un noto prodotto spray antizanzare e ha riempito il borsone. Infine, si è avviato verso l’uscita per andare via. Solo che il suo raid è stato notato e seguito dai vigilantes della struttura commerciale che lo hanno bloccato prima che uscisse nel piazzale. Lo hanno condotto in ufficio e hanno allertato la polizia. Alla presenza degli agenti è stato aperto il borsone all’interno del quale vi erano le confezioni di “Autan”. A quel punto gli agenti lo hanno tratto in arresto per furto mentre la merce rubata è stata riconsegnata all’attività commerciale. Tuttavia, le indagini sono tutt’altro che concluse poiché c’è la certezza che l’uomo arrestato ha agito con la presenza di un complice. E in questa direzione si stanno indirizzando le indagini condotte dai poliziotti del commissariato di pubblica sicurezza di Mesagne che hanno già acquisito le immagini del servizio di videocontrollo per cercare di dare un volto e un nome al complice. La merce rubata probabilmente sarebbe stata venduta sulle spiagge dei litoranei pugliesi a prezzi irrisori oppure venduta in nero a qualche commerciante compiacente, ossia un ricettatore.

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Il Comune candidi al bando regionale progetto per parco naturale in zona Albertini”. La Regione Puglia, da qualche giorno, ha emanato un bando per la forestazione urbana e periurbana. Infatti il progetto "Alberi per il futuro" è volto a sostenere i Comuni pugliesi che intendono potenziare le aree verdi nel proprio ambito territoriale con la finalità di migliorare la qualità dell'aria e di mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici, nonché di contrastare le ondate di calore, l'inquinamento e il consumo del suolo, beneficiando quindi anche del valore estetico e del miglioramento della vivibilità cittadina.

Il contributo finanziario previsto dal bando, aperto fino al 9 settembre, è per la progettazione, direzione lavori ed esecuzione di interventi di realizzazione e di riqualificazione di aree verdi, mediante la piantumazione di essenze arboree ed arbustive autoctone.

Confidiamo perciò che l’amministrazione comunale aderisca prontamente a questo bando regionale e, altresì, suggeriamo di candidare l’area estesa per un ettaro, tra le vie Parigi, Madrid, Londra e Vienna in zona Albertini per la realizzazione di un parco naturale mediante la messa a dimora di essenze arboree.

Alessio Carbonella e Denise Aggiano consiglieri comunali PD Brindisi.

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La Volley Vipostore Francavilla ha ufficialmente completato il suo roster per la prossima stagione aggiudicandosi un altro importantissimo colpo di mercato: il libero Cristina Zivkovic.

A soli 17 anni, questa promettente atleta porta con sé grinta, determinazione e una grande voglia di mettersi alla prova in questa nuova avventura lontana da casa.

Nata il 12 marzo 2006 a Busto Arsizio (VA), Cristina ha fatto il suo ingresso nel mondo della pallavolo a soli 7 anni, indossando la maglia del Legnano. Da lì ha iniziato a scalare le categorie giovanili, disputando con la squadra di Busto Arsizio i campionati U13 e U14 e guadagnandosi il titolo provinciale U14 nel ruolo di palleggiatrice.

Nel 2019, si è trasferita al Gorla Volley, dove ha potuto mettersi in luce come libero titolare in Serie D e come secondo libero in Serie B2 nella stagione 2022/2023. Durante l'ultimo anno, Cristina ha avuto l'opportunità di partecipare come primo libero alle finali regionali, aggiudicandosi il prestigioso titolo di Campionessa provinciale U18 eccellenza.

Riguardo al suo ingresso nella Volley Vipostore, Cristina ha dichiarato: "Le nuove sfide mi entusiasmano e pertanto ho scelto la Volley Vipostore, una giovane realtà che in poco tempo ha raggiunto risultati importanti nel mondo della pallavolo. Sono pronta a regalare ai tifosi che verranno a sostenerci tutto il mio entusiasmo e la voglia di vincere, con la speranza nel cuore che questa nuova stagione sportiva possa essere per me un importante trampolino di lancio nel campo del professionismo."

Con quest’ultimo colpo di mercato la Volley Vipostore Francavilla si può definire ufficialmente pronta ad affrontare le sfide della nuova stagione con una formazione completa in tutti i reparti. Il roster che si affaccerà alla nuova categoria sarà formato dalle palleggiatrici Noemi Moschettini e Giorgia Prato, dalle schiacciatori Carolina Pecorari, Elisa Maria Garofalo e Martina Gorgoni, dagli opposti Emanuela Morone e Rita Franceschini, dalle centrali Martina Labianca, Laura Tornesello e Siria Tarantino e, infine, dai liberi Giulia Bucci e Cristina Zivkovic.

L'obiettivo di coach Tisci e di tutto lo staff è quello di arrivare ad esprimere un buon livello di gioco e di continuare a costruire sul successo ottenuto nella scorsa stagione.

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Continua l’agosto fortunato per la Puglia con Bingo75, il nuovissimo bingo a 75 palline di tombola.it dedicato a tutti coloro che desiderano giocare 24 ore su 24 in modo facile e veloce da smartphone, pc o tablet e coniugando il divertimento del bingo con la tecnologia ovunque si trovino. In quest’occasione a festeggiare è una 40enne di Gravina di Puglia, in provincia di Bari, capace di portarsi a casa un jackpot di quasi 5000 euro con una giocata di soli 2,40 euro grazie al numero 2, per sempre nel cuore della fortunata giocatrice.

I premi che si vincono su tombola.it, compresi il bingo e il jackpot, sono tutti premi in soldi reali e quindi prelevabili da subito. Su tombola.it, oltre a Bingo75, trovi tanti altri giochi di bingo e un’offerta di intrattenimento a tutte le ore del giorno e della notte:

tante chat bingo gratuite, una sezione dedicata interamente al gioco responsabile, il blog con tantissime notizie divertenti, i simpaticissimi Chat Moderator, la community di bingo più grande d’Italia e per il mese di agosto un montepremi di 200mila euro tra premi garantiti e bonus bingo.

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Giornata da incubo per i passeggeri aerei dei voli Bergamo Brindisi e Brindisi Bergamo, che, nella giornata di ieri, mercoledì 16 agosto, hanno riportato dei ritardi consistenti da parte della compagnia aerea Ryanair.

I viaggiatori, secondo quanto analizzato da ItaliaRimborso, potrebbero richiedere la compensazione pecuniaria di 250 euro, prevista dal Regolamento Comunitario 261/2004.

Nella fattispecie, il volo Bergamo Brindisi FR3637 doveva partire alle 10:30 ed i passeggeri sono stati atterrati solamente alle 16:22. Un pesante ritardo che ha comportato anche disagi con altrettanto successivo ritardo del volo Brindisi Bergamo FR3638 con partenza prevista alle 12:35 ed i viaggiatori sono atterrati alle 18:07.

Per attivare l'assistenza di ItaliaRimborso e quindi procedere con la richiesta di compensazione, senza alcuna spesa, i passeggeri dei voli in ritardo Ryanair Bergamo Brindisi e ritorno possono farlo attraverso la compilazione del form online presente nell'homepage del sito web italiarimborso.it.

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