Redazione

MIGRANTI: COLDIRETTI PUGLIA, VIA LIBERA A 40MILA STRANIERI SALVA RACCOLTI IN G.U.; IN PUGLIA 36MILA LAVORATORI ESTERI

Via libera all’ingresso di 40mila lavoratori stranieri extracomunitari interamente impegnati nel lavoro stagionale nei settori agricolo e turistico-alberghiero. Lo rende noto la Coldiretti che ha fortemente sollecitato il provvedimento, nell’evidenziare la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del DPCM che integra i flussi stagionali proprio in occasione dell’avvio delle importanti campagne di raccolta delle mele e della vendemmia.

Per accelerare le procedure il DPCM – sottolinea la Coldiretti – riserva alle Associazioni datoriali 15.000 quote sulle 40.000 previste, che saranno utilizzate a “scorrimento” rispetto alle domande già presentate alla data di pubblicazione del DPCM.

Le quote previste dal DPCM integrativo – precisa la Coldiretti - sono state già ripartite, con apposita circolare tra gli Ispettorati territoriali del lavoro, le Regioni e le Province autonome dalla DG-Immigrazione del Ministero del Lavoro sulla base delle effettive domande pervenute agli Sportelli Unici per l’immigrazione e del fabbisogno segnalato a livello territoriale.

In Puglia in 6 anni le campagne hanno perso quasi 30mila operai agricoli, un calo di oltre il 15% che fa emergere la necessità – spiega Coldiretti Puglia – di manodopera agricola soprattutto nei periodi di raccolta di verdure, frutta e nella vendemmia, ma anche nelle stalle.

Si tratta soprattutto – ricorda la Coldiretti Puglia – di lavoratori dipendenti a tempo determinato che arrivano dall’estero e che ogni anno attraversano il confine per un lavoro stagionale per poi tornare nel proprio Paese, spesso stabilendo delle durature relazioni professionali oltre che di amicizia con gli imprenditori agricoli.

Si tratta di un fabbisogno da colmare in Puglia dove – sottolinea la Coldiretti regionale – un prodotto agricolo su quattro viene raccolto da mani straniere con più di 36.000 lavoratori provenienti soprattutto da Romania, Albania, Marocco, Senegal, Bulgaria, Polonia e Nigeria che sono impegnati nei campi e nelle stalle. Ma è importante anche il nuovo sistema di prestazioni di lavoro occasionale a tempo determinato introdotto nella Manovra finanziaria dal Governo e sostenuto da Coldiretti che porta una rilevante semplificazione burocratica per facilitare l’avvicinamento dei cittadini italiani al settore agricolo. Possono accedervi – spiega Coldiretti – pensionati, studenti, disoccupati, percettori di Naspi, reddito di cittadinanza, ammortizzatori sociali e detenuti ammessi al lavoro all’esterno, purché nei tre anni precedenti non siano stati operai agricoli. Al lavoratore – conclude Coldiretti – saranno inoltre garantite le stesse tutele (contrattuali, previdenziali, assistenziali, ecc.) previste per gli occupati operai a tempo determinato con esenzione sulla retribuzione da ritenute fiscali.

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EDISON – LUPERTI: BENE LA POSIZIONE DI D’ATTIS, MA IL SINDACO MARCHIONNA FACCIA SAPERE SE HA CAMBIATO IDEA
 
Riscontriamo con piacere la posizione assunta dall’onorevole D’Attis il quale – probabilmente anche per il suo ruolo di unico parlamentare di Brindisi – ha inteso far sentire la propria voce su una vicenda ormai delicatissima come quella del deposito GNL proposto da Edison.
La sua proposta va in direzione di quanto da noi già auspicato da tempo: un confronto a tutto campo con l’azienda proponente da realizzare solo ed esclusivamente a Palazzo di Città, alla presenza di tutti i rappresentanti istituzionali del territorio, delle organizzazioni sindacali, delle associazioni di categoria e del mondo ambientalista.
Un confronto durante il quale affrontare i problemi di carattere ambientale, quelli collegati all’impatto visivo, così come quelli relativi ai ritorni economici ed occupazionali relativi all’eventuale realizzazione dell’impianto. Elementi, questi ultimi, che dovrebbero essere contenuti all’interno di un rapporto elaborato dal Censis, così come promesso ad ottobre dello scorso anno dai vertici di Edison e dal presidente di Confindustria Brindisi Lippolis. Rapporto di cui nessuno ha mai saputo più niente.
Insomma, Brindisi ha finalmente aperto gli occhi e adesso vuole vederci chiaro su questa e su altre vicende che qualcuno - fuori anche dalla politica – pensava di poter gestire nel suo ufficio.
Perché tutto questo avvenga, però, è necessario che il sindaco Marchionna chiarisca la sua posizione. L’on. D’Attis gli ha lanciato un salvagente, ma le parole del primo cittadino restano scolpite nella mente dei brindisini: “Credo che per noi del Comune quello di Edison è un problema che non ci riguarda, che non esiste più. Ormai riguarda solo l’Autorità Portuale ed eventualmente altre istituzioni coinvolte”. Una frase pronunciata da Marchionna in pieno consiglio comunale.
Insomma, per il sindaco di questa città il Comune non dovrebbe mettere il naso su chi presenta progetti difformi rispetto a quelli iniziali, tentando di rifilarci una torcia di 45 metri davanti al cono di atterraggio dell’aeroporto e a due passi dal centro abitato.
Se adesso ha cambiato idea lo dica chiaramente e metta in condizione i brindisini di difendere il proprio futuro in cui non ci sarà spazio per impianti pericolosi, impattanti e con scarsi ritorni per la nostra comunità.
 
Lino Luperti
 

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NEGRAMARO: DOPO CONCERTO DISASTROSO CODACONS INVITA UTENTI A CHIEDERE I DANNI A BAND E ORGANIZZATORI

ASSOCIAZIONE OFFRE ASSISTENZA LEGALE

 

Dopo il disastroso concerto dei Negramaro del 12 agosto scorso all’aeroporto di Galatina il Codacons scende in campo per offrire assistenza legali agli spettatori danneggiati dalla totale disorganizzazione dell’evento.

Si legge di migliaia di spettatori che non sarebbero riusciti a raggiungere l’aeroporto a causa del traffico impazzito, delle code chilometriche di auto e dell’assenza di posti liberi nei parcheggi, pur avendo acquistato un regolare biglietto di ingresso e prenotato il posto auto – spiega il Codacons – Molti quelli che sono riusciti a raggiungere la location solo a concerto già iniziato, fruendo così solo parzialmente di un servizio regolarmente pagato.

Una situazione di generale disorganizzazione che apre ora il fronte civilistico dei risarcimenti: ci mettiamo a disposizione di tutti i soggetti danneggiati dal concerto dei Negramaro del 12 agosto, ai fini delle dovute richieste di rimborso di biglietti e parcheggi, oltre che di indennizzi per i danni morali subiti, da avanzare nei confronti degli organizzatori dell’evento e della stessa band – conclude il Codacons.

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Superato con successo il Ferragosto Palazzo Roma Dinner Club si appresta a vivere una seconda metà di agosto ricca di nuovi eventi, ospiti, musica, cinema e cibo.

Se è possibile cominciare a tirare le somme della stagione culinaria a Palazzo si può affermare che lo chef Sansoni è riuscito a stupire e deliziare anche i palati più esigenti. La cucina di Palazzo Roma è aperta, come sempre, dal martedì alla domenica con due tipologie di menu: Bistrot (per piatti veloci) e Ristorante (per un’esperienza gastronomica più ricercata).

Gli eventi, ogni settimana, partono dal giovedì e terminano il martedì (ad esclusione del lunedì).

Giovedì 17 e venerdì 18, alle ore 21:00, sul palco di Palazzo Roma si esibirà SAVIO VURCHIO. Pugliese e cantante soul, è noto a tutti per aver lasciato senza parole il pubblico di The voice of Italy, nel 2013, con una bellissima versione di Man’s Man’s World di James Brown. Qualche anno più tardi torna in tv in All Together Now.

Sabato 19, alle ore 21:00, torna l’appuntamento con la PEPPE QUINTALE BAND. Peppe Quintale, direttore artistico di Palazzo Roma, è un grande appassionato di musica. Cosa fa sul palco di Palazzo? Ci delizia con una serata all'insegna di intrattenimento, musica e risate.

Domenica 20, alle ore 21:00, la settimana si chiude con MARIO ROSINI TRIO. Da sempre appassionato di musica canta fin da bambino…Cresciuto con Stevie Wonder e Debussy…Rosini ha affiancato grandi nomi come Pino Daniele e Mia Martini.Nel 2004 h coronato il sogno di partecipare al festival di  Sanremo.

Martedì 22, alle ore 20:00, torna l’appuntamento con SUMMER MOVIES, la rassegna che prevede aperitivo in giardino (calice di vino, prosecco o soft drink e accompagnamento finger food), un talk di 30’ tra un intervistatore e un ospite del mondo del cinema e dell’arte e proiezione film in sala cinema.

L’appuntamento dei 22 l'appuntamento è con: Mario Pecere (moderatore) e Cosimo Terlizzi (artista e regista). L’artista pugliese discuterà dell’influenza della natura sulla psiche umana e sull’arte, con un focus sull’esperienza di “Lamia Santolina”, il suo giardino mediterraneo volto al recupero e alla riscoperta delle piante spontanee ed endemiche.A seguire verrà proiettato il film “Le otto montagne”, adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Paolo Cognetti. Pietro e Bruno, amici d'infanzia e ora uomini, cercano di cancellare le impronte dei loro padri. Attraverso le difficoltà della vita, i due finiscono sempre per ritornare a casa, sulle montagne.

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Sono state giornate concitate quelle che hanno accompagnato la chiusura del mercato della Volley Vipostore per la prossima stagione, ma ancora una volta l’ottimo progetto della società francavillese è stato premiato con l’arrivo di una nuova importantissima pedina: il libero Giulia Bucci!

Il giovane libero nativo di Aprilia, classe 2002, si unisce alla squadra arancio-blu portando con sé una carriera brillante e tanta determinazione.

Giulia Bucci ha percorso tutta la trafila del settore giovanile nel vivaio della squadra della sua città, dove ha conquistato diversi titoli provinciali e regionali. Fin dai primi anni di gioco ha dimostrato la sua versatilità e il suo talento: la sua carriera inizia come martello ricevitore ma arriva ad una vera e propria svolta quando effettua il cambio di ruolo, divenendo uno dei liberi più promettenti del territorio.

A partire dal 2017 ha militato nella squadra della Capitale in serie C, conquistandosi le prime convocazione in serie A2, per poi passare in pianta stabile con la prima squadra a partire dall’anno successivo. Da lì in poi la sua crescita è stata continua, fino ad arrivare alla Serie A1 dove ha esordito nel 2022.

Nell’ultimo anno, ha vestito la maglia di Chieti (B2) fino a metà stagione, per poi accasarsi a Torre Annunziata in Serie B1, dove ha concluso la stagione sportiva.

Riguardo al suo approdo alla Volley Vipostore, il nuovo ministro della difesa arancio-blu ha dichiarato: "Non vedo l'ora di iniziare questa nuova esperienza a Francavilla. Conosco poco la Società, avrò modo di farlo, ma me ne hanno parlato molto bene, percepisco il loro desiderio di crescere e di fare bene, che sono le peculiarità che caratterizzano anche il mio spirito di atleta. Personalmente mi sento carica e determinata, posso garantire il mio massimo impegno e sono sicura che insieme alle mie nuove compagne, che non vedo l'ora di conoscere, e a tutto lo staff ci divertiremo e faremo divertire anche il nostro caloroso pubblico."

Staff e dirigenza sono molto soddisfatti del lavoro svolto finora nell’allestire un roster competitivo, composto da tante giovani atlete e qualche elemento di esperienza, con il quale poter affrontare al meglio la nuova stagione ormai alle porte.

Con l’arrivo di Giulia l’entusiasmo è alle stelle e la squadra è pronta a dimostrare tutto il suo valore sul campo.

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LUPI: COLDIRETTI PUGLIA, SALVIAMO ANCHE PECORE, ASINI E AGNELLI; ENNESIMO ATTACCO AD ANIMALI AL PASCOLO AD ALBEROBELLO

Occorre salvare le centinaia di pecore e capre sbranate, mucche e agnelli sgozzati e asinelli uccisi in Puglia, dove la presenza del lupo si è moltiplicata negli ultimi anni con il ripetersi di stragi negli allevamenti che hanno costretto alla chiusura delle attività e all’abbandono di pascoli. E’ quanto afferma la Coldiretti Puglia, in riferimento all’ennesimo attacco di lupi agli asini al pascolo in un bosco ad Alberobello.

Agli animali a volte feriti o uccisi si aggiungono – precisa la Coldiretti Puglia – i danni indotti dallo spavento e dallo stato di stress provocato dagli assalti, con ridotta produzione di latte e aborti negli animali sopravvissuti.

Sono essenziali misure di contenimento per non lasciar morire i pascoli e costringere alla fuga migliaia di famiglie che da generazioni popolano le aree rurali più difficili dove l'allevamento è l'attività principale, ma anche i tanti giovani che faticosamente sono tornati per ripristinare la biodiversità perduta con il recupero delle storiche razze pugliesi, come la pecora 'Gentile' di Altamura o la 'Moscia' leccese. Il problema dei grandi carnivori sta diventando insostenibile ed è necessario trovare una soluzione in tempi rapidi.

Negli ultimi anni si è reso necessario un continuo vigilare su greggi e mandrie, al fine di proteggerle dagli attacchi poiché recinzioni e cani da pastori spesso non sono sufficienti per scongiurare il pericolo. La resistenza degli agricoltori è al limite – spiega la Coldiretti regionale – è urgente trovare nuove modalità di azione che permettano di organizzare in maniera più efficace un sistema di gestione di questi animali predatori, che non sono più specie in via di estinzione.

Del resto, questa situazione si somma – aggiunge Coldiretti Puglia - ai problemi di sovrappopolamento di numerose altre specie selvatiche, dai cinghiali agli storni, dai cormorani alle lepri, che si moltiplicano in una situazione di assoluta mancanza di adeguate misure di programmazione necessarie per evitare il conflitto con il lavoro agricolo.

I numeri sembrano confermare che il lupo ormai, non è più in pericolo e – sottolinea la Coldiretti – impegnano le Istituzioni a definire un Piano nazionale che guardi a quello che hanno fatto altri Paesi Ue come Francia e Svizzera per la difesa dal lupo degli agricoltori e degli animali allevati. Il rischio vero oggi è – denuncia la Coldiretti regionale – la scomparsa della presenza dell’uomo dalle aree interne per l’abbandono di migliaia di famiglie ma anche di tanti giovani che faticosamente sono tornati per ripristinare la biodiversità perduta con il recupero delle storiche razze italiane di mucche, capre e pecore.

Serve responsabilità nella difesa degli allevamenti, dei pastori e allevatori che con coraggio continuano a presidiare le montagne e a garantire la bellezza del paesaggio. Senza i pascoli – conclude la Coldiretti Puglia – le montagne muoiono, l’ambiente si degrada e frane e alluvioni minacciano le città.

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In occasione della serata dedicata al bel canto MESAGNE IN LIRICA, è stato assegnato il premio “Prof. Luigi Pasimeni”, giunto alla 5^ edizione, alla soprano mesagnese Marcella Diviggiano. Il premio bandito dall’associazione Harmony, dalla famiglia Pasimeni e dal Comune di Mesagne, premia annualmente giovani laureati presso i conservatori di Puglia. Con questo premio, si vuole ricordare e mantenere la memoria del prof. Luigi Pasimeni che  è stata una figura storica nel campo musicale mesagnese. Partendo da una famiglia semplice e modesta, si diploma in pianoforte nel 1943, ha insegnato musica per oltre  60 anni.  Ha diretto il “Concerto bandistico cittadino” e poi fondato nel 1974,  la “Schola Cantorum”, dirigendola per oltre 20 anni. Compositore di opere e di liriche sacre e laiche, direttore di cori e di orchestre, è riuscito a far amare la musica ad almeno due generazioni di mesagnesi.
 
Marcella Diviggiano, oltre ad essere laureata in Lettere Classiche, ha conseguito la laurea in canto lirico presso il conservatorio “Nino Rota” di Monopoli con il massimo dei voti, la lode e la “menzione accademica”. Nel 2022 e nel 2023 ha debuttato in diversi ruoli al Taranto Opera Festival  e al “Basilicata opere in Atto” , nelle seguenti opere:  Le nozze di Figaro, Madama Butterfly, Suor Angelica, Il Trovatore, Don Giovanni, Cavalleria Rusticana, ecc.. Nel 2022 è risultata vincitrice di alcuni concorsi in canto lirico organizzati a Procida,  capitale della cultura italiana. E’ stata selezionata quale Allieva effettiva dell’Opera Studio 2.0 di Matera e dell’Opera Studio “Naxos in Musica”-Taormina. 
 
Durante la serata,  condotta dal giornalista Cosimo Saracino, la giovane soprano mesagnese ha interpretato magistralmente l’ AVE MARIA dall’Otello di Giuseppe Verdi, accompagnata al pianoforte dal Maestro Federico dell’Olivo, anche lui vincitore, lo scorso anno, del medesimo premio. Inoltre ha partecipato al duetto della Cavalleria Rusticana “Tu qui, Santuzza”, interpretando il famoso stornello di Lola e al brano conclusivo della serata Core ‘Ngrato.
 
Un successo di critica e di pubblico per la Diviggiano che sicuramente farà da trampolino  verso importanti palcoscenici regionali e nazionali.

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Il procuratore riceverà il premio "Una Valle di Libri" durante l'evento "Un'emozione chiamata libro"  - Sabato 19 agosto alle 21.00

Sarà Nicola Gratteri a chiudere la prima parte del calendario della 27esima edizione di “Un’emozione chiamata libro”. La kermesse letteraria della Città Bianca è organizzata dall’associazione “Una Valle di Libri” con il supporto dell’Amministrazione Comunale di Ostuni – Assessorato e ufficio cultura, la produzione è della New Music Promotion e della Bottega del Libro di Ostuni. L’evento andrà in scena sabato 19 agosto alle ore 21.00, presso il Chiostro di Palazzo San Francesco con ingresso libero.

Prima dell’intervista al procuratore di Catanzaro, da parte del vice direttore de “La Gazzetta del Mezzogiorno” Mimmo Mazza, all’alto magistrato verrà consegnato dalle mani del sindaco di Ostuni Angelo Pomes il primo Premio “Una Valle di Libri”. Questa la motivazione: “Al dottor Gratteri per il suo impegno al contrasto alla criminalità organizzata che va oltre le sue competenze professionali con l’offerta di continui contributi alla riflessione ed alla formazione delle coscienze civiche, attraverso una corretta e aggiornata informazione trasmessa attraverso i suoi libri”.

“Portare ad Ostuni il procuratore Nicola Gratteri per il sottoscritto è semplicemente un sogno che si realizza – afferma il direttore artistico e presidente dell’associazione “Una Valle di Libri” Flavio Cellie – il mio ringraziamento va a coloro che hanno permesso che il procuratore conoscesse la Città Bianca. Un caloroso ringraziamento lo faccio al già commissario di Ostuni Gianni Albano che ha collaborato con Gratteri in terra calabrese. Il grazie più grande va a lui che è stato il tramite, ma sento il dovere di ringraziare tutti i membri dell’amministrazione che mi hanno supportato in questa edizione. Il nuovo sindaco di Ostuni Angelo Pomes, l’assessore alla cultura Niki Maffei e tutti gli assessori e i consiglieri comunali che non hanno fatto mancare il loro apporto alla manifestazione”.

Nicola Gratteri è stato scelto dal comitato dei saggi dell’associazione come primo esponente a cui consegnare il premio “Una Valle di Libri”, nato per dare lustro alle città che ospitano il festival e ai personaggi che vengono insigniti di questa onorificenza realizzata a mano, in ceramica, dall’azienda del ceramista ostunese Angelo Carella. “Voglio ringraziare la famiglia Carella che ha ideato e realizzato il premio che verrà consegnato dal sindaco di Ostuni al procuratore Nicola Gratteri il 19 agosto e il 2 settembre, il premio verrà consegnato a Gaia Tortora – prosegue Flavio Cellie. - Il mio personale grazie anche ai collaboratori del festival, agli sponsor e alla Bottega del Libro partner ufficiale della nostra associazione”.

Tra i partner dell’iniziativa vanno ringraziati per la collaborazione l’hotel "La Terra" e Todo Modo, "Carella Ceramiche", trasporti "Antico", “Typicus”, Ostuni Touring e Grafiche Nacci.

Nicola Gratteri

Procuratore aggiunto della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria, è uno dei magistrati più impegnati nella lotta alla 'ndrangheta e vive sotto scorta dall'aprile del 1989. Salvato per caso ad un attentato dinamitardo nei suoi confronti, è una delle figure che meglio conosce i meccanismi delle tre diverse mafie che prosperano in Italia, Mafia, Camorra, 'Ndrangheta. Ha coordinato importanti indagini sulla criminalità organizzata (tra queste quella relativa alla strage di Duisburg) e sulle rotte internazionali del narcotraffico.  Con Antonio Nicaso, storico delle organizzazioni criminali, uno dei massimi esperti di 'ndrangheta nel mondo, ha scritto numerosi libri tra cui: Fratelli di sangue (Pellegrini 2006), La malapianta (Mondadori 2010), La giustizia è una cosa seria (Mondadori 2011), Male lingue (Pellegrini Editore 2014), Oro bianco (Mondadori 2015), Padrini e padroni (Mondadori 2016), L'inganno della mafia (Rai-Eri, 2017), Fiumi d'oro (Einaudi 2017), La rete degli invisibili (Mondadori 2019) e con Antonio Nicaso Non chiamateli eroi (Mondadori 2021).

Il libro

Per la 'ndrangheta una guerra e una pandemia sono nuove opportunità di business. Il conflitto in Ucraina, per esempio, è una tavola imbandita dove non manca nulla: armi, edilizia, traffico di esseri umani, mercato nero e fondi europei. Una ghiotta opportunità che segue la lunga stagione del Covid-19, durante la quale la mafia calabrese si è prodigata in azioni «filantropiche» a sostegno di famiglie e imprese in difficoltà, innescando un meccanismo di dipendenza da sfruttare a tempo debito. Pur conservando la propria base in Calabria, la ʼndrangheta ha ormai ben poco della mafia rurale d'un tempo: è sempre più globale, più connessa, più ramificata. È attiva in gran parte delle regioni del Nord Italia e dei paesi europei, Germania in testa, poi in Africa, in America, in Australia, e guarda con interesse all'Asia. Il suo «sguardo presbite» non ha confini. In questo nuovo libro Nicola Gratteri e Antonio Nicaso ci svelano i territori in cui la presenza della ʼndrangheta è più forte, mostrandoci come essa si premuri di rimanere al passo coi tempi. Certo, il traffico di droga e di armi, lo sfruttamento della prostituzione e la contraffazione dei prodotti restano attività irrinunciabili, ma contano sempre più lo smaltimento illegale dei rifiuti tossici e il gioco d'azzardo online illegale, con il frequente ricorso alle risorse telematiche, alla crittografia, alle criptovalute, ai traffici sul dark web. Senza dimenticare il riciclaggio, perché la «modernità» della ʼndrangheta emerge soprattutto qui, nella capacità di infiltrarsi all'interno del mondo politico-istituzionale e nello sfruttare l'area grigia dei soggetti compiacenti appartenenti al mondo della finanza e dell'imprenditoria. Anche le mafie, come i virus, mutano in continuazione per adattarsi ai cambiamenti dell'organismo sociale che le ospita. La nuova parola d'ordine della 'ndrangheta è «centellinare la violenza e normalizzare la propria condotta», per non lasciarsi scappare nessuna occasione. In qualunque paese del mondo si trovi.

Il “Premio Una Valle di Libri

Il premio “Una Valle di Libri” è la novità del 2023. Viene consegnato non solo a scrittori ed autori, ma anche a personalità del mondo della cultura, della musica, dell’arte, dello spettacolo, della solidarietà, scelti da un comitato dei saggi designato dall’associazione.

Europa Verde invita tutti i cittadini e le cittadine della provincia di Brindisi a partecipare alla manifestazione che le Associazioni stanno organizzando per il prossimo 24 agosto alle ore 18:30 in Piazza Vittorio Emanuele II, sotto la sede dell'Autorità Portuale, a Brindisi.

Noi di Europa Verde ci saremo e invitiamo tutti e tutte a essere presenti in piazza per una protesta sincera e sentita che parta dalla società civile, nell'interesse del territorio e delle future generazioni.Deposito_GNL_Brindisi.jpg

Non é una novità che sin dal primo momento noi di Europa Verde ci siamo espressi contro il progetto di Edison e contro qualsiasi anacronistica iniziativa che avesse a che fare con i combustibili fossili. Sulla questione è più volte intervenuto anche il Co-portavoce Nazionale di Europa Verde On. Angelo Bonelli, che con noi ha spiegato in maniera trasparente e chiara cosa comporterà il deposito di GNL per la città di Brindisi. Tale deposito, rifiutato da vari porti italiani - tra cui quelli di Bari, Napoli e Messina - agevolerà solo alcuni portatori di interesse, creerà solo una trentina di posti di lavoro e avvantaggerà in termini economici, turistici e commerciali (quindi anche occupazionali) il porto di Bari a discapito di quello di Brindisi e del suo territorio. Oltre ai problemi ambientali e di sicurezza pubblica, di cui alcuni si sono accorti solo ora che è stata resa nota l'istallazione di una torcia, noi ci siamo sempre opposti anche alla stessa ubicazione dell'impianto, ubicazione limitante per la logistica e per le potenzialità economiche di sviluppo del porto e dell'aeroporto. Se Edison e l'Autorità Portuale avessero veramente voluto fare degli investimenti per la città avrebbero potuto terminare il banchinamento di Capobianco o cercare una sistemazione più idonea invece che realizzare il progetto su una banchina già infrastrutturata e già in uso.

Siamo felici della recentissima presa di posizione da parte di chi, fino a qualche giorno fa, era favorevole all'impianto e da parte di chi aveva preferito non esprimersi in modo chiaro.

Gli ultimi episodi ci raccontano che addirittura l'amministrazione Marchionna non ha proseguito la strada del ricorso al TAR del Lazio e ha concesso a Edison la banchina di Costa Morena a un costo irrisorio a discapito delle entrate comunali e quindi, di riflesso, dei cittadini.

Il ricorso al TAR era stato fortemente voluto dall'ex sindaco Rossi per fermare la realizzazione dell'impianto dopo che l'opposizione e – cosa gravissima - anche parte della maggioranza della passata amministrazione avevano fatto perdere il numero legale durante quel Consiglio Comunale del 26 luglio 2021 che avrebbe dovuto esprimere il rifiuto da parte di Brindisi alla realizzazione dell'impianto.

La divergenza di vedute riguardo alla questione è stata una delle motivazioni della “rottura” del centro sinistra durante le ultime elezioni amministrative del maggio scorso, è inutile negarlo: da una parte l'ex Sindaco Rossi con idee chiare sul futuro della città, dall'altra quel pezzo della passata maggioranza che insieme a un pezzo dell'opposizione non solo non ha mai espresso una posizione chiara riguardo al deposito di GNL o alle scelte dell'Autorità Portuale, ma ha di fatto permesso che si arrivasse al punto attuale non prendendo una posizione contraria e facendo appositamente mancare il numero legale durante il citato Consiglio Comunale.

Il resto della passata opposizione, quella oggi al governo della città, rassicurata dal Presidente dell'Autorità Portuale Patroni Griffi, non nutriva alcun dubbio circa il proprio consenso alla realizzazione dell'impianto, pur non essendo ancora reso noto il progetto da parte di Edison. Oggi emergono i “se” e i “ma” sia da parte di alcuni consiglieri comunali sia da parte dell'on. Mauro D'Attis. Ci aspettiamo ora un comunicato stampa anche da parte del consigliere regionale Fabiano Amati, da sempre strenuo sostenitore e difensore dell’opera.

Speriamo in ripensamenti sinceri sull'opera, ora che questa è stata autorizzata e che non ci sono più i termini per fare ricorso. Allo stato dei fatti è facile cavalcare politicamente l’onda del dissenso da parte dell'opinione pubblica.


Co-portavoce Provinciali di Europa Verde

Domenico Turrisi
Caterina Marini
 

Come Brindisi Bene Comune e Alleanza Verdi-Sinistra parteciperemo alla protesta contro il deposito gnl Edison.
Come già detto dalla presentazione di questo dannoso progetto e ancora molteplici volte, crediamo che il futuro portuale non possa essere vincolato dalla presenza del deposito Edison: un pericolo per la salute e per la sicurezza della Città, un nuovo impianto a rischio di incidente rilevante che farà solo gli interessi di pochi.
Vengono compromessi sicurezza, salute, ambiente, economia e le potenzialità logistiche, commerciali e turistiche del nostro porto per mere nicchie di interesse e prese di posizione ideologiche.
Protestiamo anche per dire basta torce! Il progetto definitivo prevede una torcia sopraelevata di 45 metri: minacciosa si ergerà sulla Città.
In piazza per un porto aperto allo sviluppo e alla polifunzionalità.
In gioco c'è il futuro del nostro porto e dell'intera Città, non ci si può piegare a interessi altrui svendendo il futuro.
Invitiamo la cittadinanza a partecipare e ad affiancarci in questa protesta il prossimo 24 agosto alle 18:30 in Piazza Vittorio Emanuele II (nello spazio adiacente alla sede dell'Autorità Portuale) a Brindisi.

Brindisi Bene Comune
Sinistra Italiana Brindisi
Europa Verde Brindisi

 

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La scure del governo che ha tagliato i fondi del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, a Mesagne ha causato un taglio progettuale di ben 9 milioni e 200 mila euro. Nella maggior parte dei casi si tratta di progetti ambientali legali al risparmio energetico e alla mitigazione di rischi idrogeologici oltre che progetti di resilienza. Naturalmente il Comune non rinuncerà a eseguire i progetti esecutivi, in parte già finanziati, e proseguirà nell’esecuzione dei lavori. Logico però che a questo punto il cittadino si chieda con che soldi saranno pagati questi interventi?

Ma andiamo per ordine. I progetti in itinere riguardano la scuola primaria Giovanni XXIII per interventi di messa in sicurezza ed adeguamento a norma; l’intervento di riqualificazione urbana di piazza Volpe per la realizzazione del Messapia art center e di via Vasari-via Santa Caterina per la realizzazione di un parcheggio dotato di pensiline fotovoltaiche e di un rain garden; punto ecologico di via Sandonaci con rifunzionalizzazione e implementazione dello stesso; viabilità urbana del rione Grutti-Calderone con rigenerazione del rural front e del tessuto connettivo di quartiere con la creazione di una pista ciclabile in sede promiscua. Nei tagli c’è anche il progetto del canale Capece, a ridosso del quartiere Seta, in cui doveva essere eseguito un intervento di messa in sicurezza del territorio poiché a rischio idrogeologico con la creazione di un parco e un laghetto artificiale. Questi progetti sono stati finanziati dal ministero degli Interni e dal Dipartimento per le Politiche di coesione.

Progetti che, in ogni modo, dovrebbero vedere l’esecuzione. “Noi andiamo avanti con i lavori – ha spiegato l’assessore ai Lavori pubblici, Roberto D’Ancona -, infatti abbiamo già indetto la gara per la ristrutturazione della scuola di primo grado Giovanni XXIII. In ogni modo, al momento, non è giunta in municipio nessuna comunicazione ufficiale del taglio dei fondi con relativi progetti. Pertanto abbiamo l’obbligo di andare avanti con l’iter amministrativo e tecnico, avendo già ricevuto degli acconti su alcuni di questi progetti”. Secondo D’Ancona il governo Meloni ha fatto un grosso errore politico. E ha spiegato il perché. “La stragrande maggioranza dei nostri progetti – ha fatto notare l’assessore – sono per la messa in sicurezza del territorio già approvati dal ministero degli Interni. Successivamente è giunta una nota che ci informava che questi progetti erano “confluiti” nel Pnrr. Secondo quanto ho potuto comprendere il governo ha fatto confluire nel Piano nazionale di ripresa e resilienza queste progettualità già finanziate da vari enti statali. Ma a Bruxelles si sono accorti di questa forzatura e, quindi, l’hanno bloccata e tagliata. Diciamo che questa sortita politica non gli è andata bene”. 

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