Redazione

Un afflusso turistico di questo genere non si era mai visto a Mesagne. Sarà per le iniziative messe in campo dall’amministrazione comunale, per sollazzare i turisti, o sarà per il trend positivo che sta vivendo l’intero Salento, ma la città ogni sera è meta di migliaia di persone che si disperdono nei vicoli e piazzette che caratterizzano il centro storico. Le attività di ristorazione, i bar e i pub sono sold out. Due principalmente sono le fasce dei turisti. Le famiglie che sono presenti nel centro storico fino alla mezzanotte, o su di lì, e i giovani che l’invadono subito dopo. Così, mentre i primi preferiscono assistere agli eventi musicali e terminare la serata seduti ai tavoli di ristoranti i secondi si riversano principalmente nei locali, bar e pub, che restano aperti fino all’alba. Comitive di giovani, ad esempio, chiudono la nottata recandosi nei bar a gustare i primi cornetti caldi del mattino con cappuccino e caffè prima di andare a dormire.

Altri, e sono quelli su cui vi è una maggiore attenzione delle forze dell’ordine, preferiscono andare a consumare bevande o altro nei vicoli nascosti della città antica lontano da occhi indiscreti. Sono questi che lasciano per terra bottiglie o altro e non disdegnano gli schiamazzi. Comitive di giovanissimi che non hanno nessun rispetto delle regole o del senso civico. Giovani che si dimenticano, per non dire che se ne fregano, che nelle abitazioni che si trovano sulla loro strada vi è gente che dorme e il giorno dopo deve andare a lavorare. Molti sono lavoratori che si alzano alle prime luci dell’alba per andare nei campi. Ma c’è anche gente anziana o malata. Per tenere sotto controllo la movida le forze dell’ordine del territorio, polizia, carabinieri e agenti della polizia locale sono presenti discretamente nel cuore antico della città, e non solo. I vigili urbani hanno già elevato alcune contravvenzioni a esercizi commerciali che avevano organizzato musica live senza chiedere le dovute autorizzazioni. Tuttavia, il loro servizio termina all’una della notte. Prima e dopo ci sono i servizi che la polizia ha attivato, oltre ai normali controlli della città, delle pattuglie appiedate sono presenti nel centro storico, in particolar modo in quelle zone lontane dalla movida, dove si annidano comitive di giovanissimi avulsi al vivere civile risolvendo alcune incompatibilità ambientali.

Solo alcuni giorni fa Antonio Bardaro, residente nel centro storico ed esponente politico di centro destra, aveva denunciato la difficoltà a far coincidere la movida con la serenità di chi abita l’antico borgo cittadino. “Cari ragazzi e ragazze – aveva detto Bardaro – dovete comprendere che nelle abitazioni adiacenti, dove voi vi fermate a chiacchierare, ci sono persone che la mattina presto si alzano per lavorare oppure ci sono persone anziane e persone ammalate che hanno bisogno del riposo notturno”. 

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Con l’omologazione del campo sportivo di Bozzano, il cui iter è partito oltre un anno fa grazie alle risorse stanziate ed impegnate esclusivamente dalla scorsa amministrazione, si renderà operativa una nuova struttura sportiva di proprietà del Comune di Brindisi. Siamo pienamente soddisfatti, perché tutte le procedure, fortemente volute e messe in moto dalla precedente gestione dell’assessorato con l’assessore Oreste Pinto, si stanno definendo portando a potenziare l’offerta di impianti comunali destinati allo sport.

Una scommessa e un investimento di energie e di risorse economiche con un bilancio decisamente positivo.

La proficua collaborazione tra la scorsa amministrazione comunale e la Figc, grazie alla grande disponibilità manifestata dal Presidente del Comitato Regionale Puglia FIGC-LND, Vito Tisci e dalla delegazione provinciale con Martino D’Amuri, ha permesso di raggiungere questo traguardo.

Ringraziamo anche l’assessore Lidia Penta che ha reso pubblicamente merito, in maniera onesta, al lavoro svolto dagli uffici del settore Sport e Lavori Pubblici e dalla passata gestione e che nei giorni scorsi ha portato a concludere il percorso amministrativo per l’omologazione del campo di Viale Gran Bretagna.

Quindi un percorso amministrativo chiaro, trasparente e corretto frutto della collaborazione istituzionale che ha portato al risultato voluto.

Per questo, in conclusione, chiediamo all’assessore Penta e in generale a tutti gli attuali amministratori di adoperare e utilizzare sempre e solo i contatti e i canali istituzionali per rapportarsi con altri Enti senza l’inutile coinvolgimento di ‘filtri’ che rischia di creare disorientamento in quanti vorrebbero confrontarsi con l’Amministrazione comunale in maniera disinteressata.

Partito Democratico Brindisi

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In questi giorni, l’Autorità portuale di Brindisi ha dato notizia dell’avvenuta concessione pluriennale ad Edison per la realizzazione del deposito costiero di GNL nel porto di Brindisi.

Nella comunicazione si sottolinea che il costo della concessione è ridotto da 900.000 € a 700.000€ poiché si sostiene che la società abbia assunto non si sa bene quali impegni che portano a giustificare questa condizione di favore.

Ricordiamo al Presidente dell’Autorità portuale Patroni Griffi, che - a prescindere altre pregnanti considerazioni - l’attività prevista di trasporto, scarico, stoccaggio, movimentazione e successivo trasferimento di GNL per alimentare poche navi e soprattutto molti automezzi è una attività ad alto rischio di incidente rilevante in un’area già interessata dalla presenza di  11 impianti anch’essi ad alto rischio di incidente rilevante: alla società andrebbero attribuiti costi aggiuntivi per le condizioni di rischio in cui si collocano il deposito e le operazioni connesse e per le misure di prevenzione o di pronto intervento in caso di incidenti e non inaccettabili “regalie”.

 Comunque il segretario generale, Tito Vespasiani, poteva risparmiarci la lezioncina su come si calcolano i canoni delle concessioni: “excusatio non petita, accusatio manifesta”.

Le scriventi associazioni hanno sempre evidenziato l’inaccettabilità del deposito costiero nel caso caso specifico a ridosso dello scalo intermodale che rende impossibile lo sviluppo della logistica portuale connessa, ma è evidente che, a Brindisi, a livello politico istituzionale e imprenditoriale si sia trovata una accondiscendenza pensando ad appalti e subappalti risibili, mentre a Napoli in presenza di un progetto simile, si è registrata un’opposizione tecnicamente motivata da parte dell’Amministrazione comunale e dello stesso Ente portuale. In questi giorni, è stato presentato un progetto definitivo del deposito costiero di GNL, che alimenta critiche e

dubbi, innanzitutto la capacità di stoccaggio è ridotta a 16.500 Tonn. equivalenti per correggere la “furbizia” fatta precedentemente nel dichiarare una capacità di 19.950 Tonn. equivalenti per restare 50 Tonn. al di sotto delle 20.000 Tonn. che avrebbero imposto la VIA nazionale.

Restano inalterate le riserve e le critiche relative alla localizzazione, al ridosso dello scalo intermodale, e ai rischi evidenti di incidenti rilevanti, in tutte le operazioni previste.

Nel progetto di Edison, infatti, rimane confermata la presenza in banchina di una pericolosa torre di sfiato, in una area SIN con ben 11 altri impianti ad elevato rischio di incidente rilevante, secondo la Direttiva La torcia di altezza di 45 metri è necessaria per smaltire del BOG (Boil Off Gas, ossia della frazione di GNL che spontaneamente si trasforma da liquido a gassoso) non utilizzato e in emergenza anche il GNL. Non consola il fatto che la torcia sia smokeless ovvero senza fumo visibile e che l’altezza dovrebbe evitare che la nube di vapori infiammabili immessa in atmosfera in caso di mancato innesco della fiamma, raggiunga altre strutture pericolose

In torcia verranno smaltiti tutte le miscela di BOG e azoto provenienti dalle operazioni di drenaggio e inertizzazione che accompagnano le operazioni di carico e scarico del GNL. Tali miscele verranno scaricate evidentemente tal quali in atmosfera immettendo quindi emissioni gassose inquinanti e climalteranti nell’ambiente, stante il fatto che è previsto anche il funzionamento “no flaring”.

Lo smaltimento dei gas dalla banchina avviene direttamente in atmosfera perché la presenza della ferrovia ostacola il convogliamento in torcia.

La società prevede ora la realizzazione di due motori endotermici per produrre energia elettrica con il gas combustibile e ciò fa aumentare le perplessità sull’intero iter amministrativo e tecnico che sostiene la scelta e l’approvazione dell’impianto e sulle differenze procedurali nel caso dell’impianto di Napoli.

Pertanto, chiediamo al presidente dell’Autorità portuale ed ai rappresentanti politici, istituzionali ed imprenditoriali che esprimono valutazioni entusiastiche sull’impianto, se sappiano che a Napoli Edison si è sottoposta a VIA ordinaria avendo dichiarato una capacità di stoccaggio di 20.000 Tonn. equivalenti e se abbiano letto o intendano leggere i giudizi istituzionali e tecnici che hanno portato al giudizio di compatibilità ambientale negativo rispetto a tale progetto.

Chiediamo, altresì, agli stessi soggetti in che modo intendano partecipare al procedimento avviato sul progetto definitivo dell’impianto brindisino, preannunciando che le scriventi associazioni parteciperanno allo stesso e tuteleranno in tutte le sedi opportune i diritti inalienabili ambientali e sanitari accanto a quelli economici ed occupazionali che ritengono violati dalla eventuale costruzione dell’impianto.

Le associazioni

Forum Ambiente Salute e Sviluppo

Italia Nostra Brindisi

Legambiente Brindisi

Medicina Democratica

No al Carbone

No TAP/SNAM Brindisi

Salute pubblica

WWF Brindisi

 

C’è una grande ed importante novità in vista della nuova stagione 2023-24. Le società MESAGNE CALCIO 2020 e l’SS. ANNUNZIATA annunciano una vera e propria fusione con il settore agonistico e mettono le basi per creare un settore giovanile.
La società del presidente Todisco è pronta a scrivere un nuovo capitolo della sua storia, per la prima volta verrano iscritte ai campionati federali le formazioni:
- Under 15 (2009/2010)
- Under 17 (2007/2008)
- Under 19 (2005/2006)
Tutto ciò è stato possibile grazie al gran lavoro svolto negli ultimi anni attraverso la collaborazione costante con la società SS. ANNUNZIATA.
Ieri sera, si è tenuta la riunione finale che ha sancito il patto fra le due società, che vede la SS.ANNUNZIATA proseguire il suo lavoro nel settore tecnico di base, lavorando con i bambini e ragazzi che verranno accompagnati nel loro percorso di crescita, a partire dai Piccoli Amici fino agli Esordienti, mentre dall’Under 15 fino alla Prima Squadra (Militante nel campionato massimo regionale di ECCELLENZA) i ragazzi, vestiranno la gloriosa maglia del Mesagne Calcio.
Il progetto è stato fortemente voluto dal Vice presidente del Mesagne Calcio, Todisco Davide, e dal Responsabile dell’attività di base dell’Annunziata, Alessandro Coppola, e approvato dai due presidenti delle società l’Avvocato Gianfrancesco Castrignanò e Vincenzo Todisco affinché si dia una continuità al lavoro svolto in questi anni e in modo da dare una struttura tecnica e societaria importante al Mesagne calcio che possa così garantire un futuro calcistico ai ragazzi che prenderanno parte al progetto.
A breve verranno comunicati i tecnici e i collaboratori scelti per il progetto e le date degli stage.

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“Credo che per noi del Comune quello di Edison è un problema che non ci riguarda, che non esiste più. Ormai riguarda solo l’Autorità Portuale ed eventualmente altre istituzioni coinvolte”.
Queste parole (appositamente virgolettate) sono state pronunciate incredibilmente dal Sindaco di Brindisi Giuseppe Marchionna in aula, nel corso del Consiglio Comunale.
Secondo il primo cittadino, pertanto, la realizzazione di un insediamento impattante come quello di Edison non è un problema che deve essere inserito nell’agenda di una Amministrazione Comunale.
Senza voler entrare nel merito dell’opportunità o meno di ritirare il ricorso presentato dalla precedente Amministrazione, resta il fatto che in tutto il mondo chi governa la città pretende di avere un ruolo da protagonista in tutto ciò che può determinare conseguenze positive o negative sul piano economico ed occupazionale.
E invece Marchionna che fa? Si tira fuori! Si fa da parte e non è ben chiaro se lo fa per non farsi carico di un problema impegnativo, per indicazioni di carattere “politico” eventualmente giunte dall’alto o eventualmente per lasciare campo libero al Presidente di Confindustria Gabriele Lippolis (che oltre al ruolo di massimo rappresentante degli imprenditori brindisini è anche amministratore unico delle società che sono state costituite nelle ultime settimane, una delle quali di tipo consortile).
Ed ovviamente il Sindaco Marchionna si guarda bene anche dal chiedere conto a Confindustria dell’impegno assunto insieme a Edison (nell’ottobre del 2022 durante lo svolgimento dello SNIM ed alla presenza del direttore Gas Assets Edison Fabrizio Mattana) di far realizzare dal Censis uno studio sulle ricadute del deposito Edison che sarà realizzato a Brindisi.
Marchionna ha l’obbligo – a nome dei cittadini di Brindisi – di verificare i ritorni che ci saranno per Brindisi e quindi chieda ufficialmente se questo studio è stato realizzato. Dopo di che lo metta a disposizione dei consiglieri comunali e se ne discuta in aula. Diversamente batta i pugni sul tavolo per difendere una comunità che è stanca di ospitare impianti che non producono alcun ritorno degno di nota per le nostre imprese e per i nostri lavoratori.
Infine, ma non certo per ultima, la questione del canone concessorio che pagherà Edison e che prevede una riduzione (sicuramente in maniera perfettamente legale) di sei milioni di euro per la durata dell’intesa. Sarebbe interessante sapere se Marchionna ha voglia di chiedere conto di questi sei milioni e della possibilità di concordare con Edison che almeno una parte sostanziosa di questo inaspettato “risparmio” venga devoluta alla città (anche se le dimensioni dell’impianto non prevedono obblighi di compensazioni). Un riconoscimento che noi brindisini ci meritiamo fino in fondo!
 
Lino Luperti

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Negli ultimi due mesi tre conferenze dei sindaci. All’ultima hanno partecipato, oltre all’Assessore Palese, anche consiglieri regionali e l’onorevole D’Attis. Risultato: sommessa delusione, ha dichiarato il sindaco Marchionna, condividendo lo stato d’animo, presumibilmente, dei colleghi degli altri Comuni. Sembra che per l’ASL di Brindisi pur essendo, a detta di tutti, in forte affanno, con criticità che aumentano ogni giorno invece che diminuire, non si riesca a trovare rimedi.

Non si riesca o non si vuole? Da rappresentante sindacale delle persone anziane,  spesso le  più fragili e le  più in difficoltà per i grossi disagi che incontrano nel richiedere risposte al bisogno di cura, credo che ormai sia ora che la delusione si trasformi in forte rivendicazione, a tutela del diritto alla salute. Non è più tollerabile, infatti,  che una situazione come quella che vivono i cittadini della provincia possa essere così trascurata dall’Assessorato alla Salute e dallo stesso Presidente Emiliano. Quando si analizzano gli indicatori relativi a qualità e quantità dei servizi sanitari pubblici erogati, si tiene conto di tutte le persone che, non potendo permettersi né una visita in intramoenia né una visita privata esterna,  sono costretti a rinunciare a curarsi? Nel fare i migliori auguri di buon lavoro al nuovo Direttore Generale, Maurizio De Nuccio, ribadiamo alla Regione Puglia che l’Asl di Brindisi ha bisogno di un piano di rilancio straordinario, con risorse economiche straordinarie che vanno richieste al Ministero della Salute, come è stato fatto in altri casi, e vanno anche reperite con uno sforzo mirato a livello regionale. Non sappiamo neanche più che fine abbiano fatto, per esempio, i 30 milioni di euro che dovevano servire per smaltire le liste d’attesa! Il buco economico creato dall’ennesimo caso di malaffare relativo al periodo covid, di fatto, sono i cittadini che lo stanno pagando! Noi,  come SPI, continueremo a raccogliere firme a sostegno delle nostre proposte, insieme alla Confederazione e a tutte le  altre Categorie della CGIL di Brindisi.

Sono oltre 15.000 le firme già raccolte, a dimostrazione che le persone esigono risposte, non chiacchiere. L’auspicio è che prima del 15 settembre, data prefissata per la prossima conferenza dei sindaci, qualcosa sia cambiata: magari che  si riapra qualche reparto chiuso,  o qualche ospedale di comunità, che i Cup non dichiarino che le “agende sono chiuse” per le prenotazioni, che si assuma qualche unità medica o paramedica… vogliamo comunque evidenziare che come Organizzazione Sindacale non ci  fermeremo fino a quando non arriveranno risposte concrete rispetto a una così grave violazione di un  diritto fondamentale quale è quello alla salute.  

                                          

           La Segretaria Generale

         SPI CGIL BRINDISI

         Michela Almiento

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STORNI: COLDIRETTI PUGLIA,  AL VIA PRELIEVO IN DEROGA SU LITORANEA IN PIANA OLIVETATA DI BARI E BRINDISI E SU FASCIA PEDEGARGANICA A FOGGIA

In migliaia mangiano le olive e danneggiano le piazzole e gli ortaggi

 

Al via il prelievo in deroga degli storni lungo il litorale della piana olivetata tra Bari e Brindisi e lungo la fascia pedegarganica della provincia di Foggia, con i cambiamenti climatici che hanno causato la proliferazione degli uccelli divenuti stanziali in Puglia che, oltre a mangiare le olive, coprono di escrementi gli ortaggi in campo e pregiudicano le piazzole, arrecando danni ingenti alle produzioni. A darne notizia è la Coldiretti Puglia, in relazione all’approvazione della delibera della Giunta regionale che autorizza il prelievo in deroga degli storni nelle aree maggiormente colpite dal fenomeno dall’11 novembre 2023 al 21 gennaio 2024.

Sono migliaia gli storni in campagna che mangiano ognuno fino a 20 grammi di olive al giorno nelle aree olivetate di Bari e Brindisi e sul Gargano nell’epicentro tra San Giovanni Rotondo e Manfredonia, dove il fenomeno delle nubi di uccelli è divenuto quotidiano e pressante. Oltre al danno diretto, non vanno sottovalutati i danni indiretti.

Gli storni distruggono le piazzole adibite alla raccolta delle olive – insiste Coldiretti Puglia – e gli olivicoltori sono costretti a contrastare una calamità senza averne gli strumenti, condannati, quasi, a riprogrammare la propria attività agraria per scongiurare la distruzione della produzione. Tra l’altro, non è soltanto l’olivicoltura a risultare colpita, dato che il passaggio degli stormi di storni lascia sugli ortaggi quantitativi di escrementi tali da rendere impresentabile il prodotto sul mercato. Gli storni trovano ristoro notturno nelle aree protette, per riprendere le scorribande alimentari diurne ormai da mesi, dato che il caldo anomalo degli ultimi anni ha fatto convertire la specie protetta da migratoria a stanziale.

Particolarmente colpito dagli storni il settore olivicolo nelle province di Bari e Brindisi nella litoranea tra Polignano a Mare, Castellana Grotte, Monopoli, Conversano, Alberobello , Locorotondo, Fasano, Cisternino, Ostuni, Ceglie Messapica, Villa Castelli, Francavilla Fontana, San Michele Salentino, Latiano, Carovigno, San Vito dei Normanni, Mesagne, Brindisi e sul Gargano a Manfredonia, San Giovanni Rotondo, San Marco in Lamis, Rignano Garganico, Apricena, Poggio Imperiale, Lesina, Sannicandro Garganico e Cagnano Varano, con un  danno che si attesta tra il 30 ed oltre il 60% - spiega Coldiretti Puglia - a carico degli olivi.

Il caso più grave e noto dei danni provocati dai cinghiali all’agricoltura non deve far dimenticare – sostiene Coldiretti Puglia – che esistono altre specie problematiche, quali le forme domestiche di specie selvatiche e le forme inselvatichite di specie domestiche. In questo ambito, sono numerosi i danni provocati dai cani inselvatichiti agli allevamenti e quelli dovuti, invece, alla massiccia diffusione del piccione inselvatichito che danneggia non solo le colture, ma anche i prodotti agricoli stoccati nei silos, quali sementi e cereali. Un altro problema rilevante è, poi, quello del controllo di alcune specie alloctone – conclude Coldiretti Puglia - si sono diffuse in modo invasivo, provocando gravi danni all’acquacoltura e all’agricoltura, ne sono un esempio il cormorano e lo storno.

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Si rafforzano le misure di tutela per il Primitivo di Manduria DOC e DOCG: incremento della percentuale dei controlli in vigna e stop alla rivendicazione di nuove superfici

Novella Pastorelli: “I due provvedimenti rappresentano un aspetto chiave della nostra strategia di tutela”

Si rafforzano le misure di tutela per il Primitivo di Manduria DOC e DOCG: incremento dei controlli in vigna e stop alla rivendicazione di nuove superfici.

In un costante impegno per garantire l'autenticità e la qualità del Primitivo di Manduria DOC e DOCG, il Consiglio di Amministrazione del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria ha adottato decisioni significative per preservare l'integrità della denominazione.

Incremento dei controlli in vigna 

L'Unione dei Consorzi di Tutela dei Vini a D.O.di Puglia (U.co.vip), del quale anche il Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria è membro, ha richiesto ed ottenuto da parte del Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (Masaf) l'approvazione per l'incremento della percentuale dei controlli ispettivi in vigna da parte dell’ente di controllo Agroqualità.

Tale provvedimento è stato immediatamente recepito da tutti i consorzi associati e, quindi, anche dal Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria ed applicato nell'intera area di produzione.

 

Di conseguenza, a partire da lunedì 14 agosto 2023, Agroqualità intensificherà i suoi sforzi, intensificando i controlli in maniera massiccia. L'obiettivo è assicurare che tutte le pratiche di coltivazione e produzione all'interno del territorio del Primitivo di Manduria siano in linea con gli standard di qualità e autenticità richiesti dalla denominazione.

I controlli che saranno eseguiti copriranno vari aspetti critici della produzione, con particolare attenzione alla resa dell'uva per ettaro e alla conformità al proprio fascicolo aziendale. Queste verifiche garantiranno che ogni fase del processo produttivo rispetti rigorosamente gli standard di qualità, preservando così l'identità e l'eccellenza del Primitivo di Manduria.

 

Stop alla rivendicazione di nuove superfici

Oltre all’aumento dei controlli, il Consiglio di Amministrazione ha anche provveduto nei mesi scorsi a fermare la rivendicazione di nuove superfici a denominazione Primitivo di Manduria DOC e DOCG all'interno di tutti i 18 comuni dell’areale fino al 2026. Questa misura, sottoposta al vaglio della Regione Puglia, è stata condivisa ed approvata dal comitato vitivinicolo regionale e resa ufficiale con determina n. 00273 del 03.07.2023 (registro delle Determinazioni della AOO 155). 

La sospensione sarà in vigore durante le campagne 2023/2024, 2024/2025 e 2025/2026, coinvolgendo tutti i nuovi impianti di Primitivo realizzati dopo il 31 luglio 2020, comprese le conversioni da altre varietà idonee diverse dal Primitivo, provenienti dal Piano Regionale di Riconversione Vigneti.

Questo provvedimento avrà una durata complessiva di sei anni, dal 2021 al 2026 perché è in continuità con il precedente blocco stabilito con la Determinazione n.155_DIR_2020_00157 del 07/07/2020, che riguardava le produzioni delle campagne 2021/2022/2023. 

"La necessità di istituire un nuovo blocco fino al 2026 per le rivendicazioni di nuove superfici vitate in continuità con il primo del 2021, è emersa a seguito di un lungo confronto con i consulenti, con le associazioni di categoria e con la Regione Puglia al fine di garantire un riallineamento tra domanda ed offerta con un significativo miglioramento dei prezzi di Primitivo di Manduria DOP perché,come noto, un eccesso di produzione determina, inevitabilmente, uno stallo, una riduzione del prezzo e delle vendite. E’ assolutamente necessario ripristinare la giusta relazione tra qualità, prezzo e senso di “coolness” – dichiara Novella Pastorelli, Presidente del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria - L’obiettivo dei controlli rafforzati è garantire che non vi siano tentativi di imbroglio. È fondamentale che i tagli effettuati per fronteggiare la peronospora siano reali e che ogni passo del processo produttivo rispetti rigorosamente gli standard di qualità e autenticità richiesti dalla denominazione. In particolare, verrà posta un'attenzione speciale sulla verifica della resa dell'uva per ettaro e della conformità al proprio fascicolo aziendale”.primitivo_2.jpg

"Un insieme di misure, avviate già a gennaio con l'introduzione della fascetta di stato e proseguite con l'implementazione del blocco delle richieste di ampliamento delle superfici coltivate a Dop, unitamente a un rafforzamento dei controlli, sono state volute con forte determinazione da parte del Consiglio di Amministrazione (CDA). Queste azioni sono perfettamente in linea con il perseguimento dell’obiettivo comune ovvero promuovere la qualità intrinseca e l'autenticità del Primitivo di Manduria DOP, riducendo il rischio di contraffazione e potenziando la promozione di questo vino iconico che rappresenta la nostra regione, dotato di un marchio globalmente riconosciuto. – conclude Pastorelli - L'impegno di collaborare in sinergia con tutti i soggetti della filiera vitivinicola, inclusi i produttori e le autorità nazionali, costituisce un punto cardine. Questo impegno è fondamentale non solo per conservare intatto il prestigio associato alla Denominazione di Origine Protetta Manduria, ma anche per tutelare gli interessi dei produttori che contribuiscono alla sua produzione e dei consumatori che ne apprezzano il valore autentico e la qualità eccezionale."

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Alcuni cittadini ci hanno segnalato la situazione ambientale in cui si trova il piazzale antistante il liceo scientifico di Mesagne, dove vi sono alberi non potati da diverso tempo i cui rami, attualmente ad altezza d'auro, tra poco arriveranno sul piazzale impedendo il posteggio di molte auto. Ogni tanto qualche ramo secco cade per terra e per tale motivo sono state piazzate delle transenne per la sicurezza delle persone. 

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L'allarme lanciato dalle opposizioni sul Pnrr e sulla proposta del governo di rimodulazione è infondata.
 
     Ad una attenta analisi, infatti, è chiaro che non solo nessun progetto verrà meno, ma l'azione messa in campo dal Governo Meloni e dal Ministro Raffaele Fitto assicurerà la realizzazione degli interventi previsti anche se con altre fonti di finanziamento, come le risorse europee della coesione e il Fondo Sviluppo e coesione, grazie anche all'introduzione di quelli elementi di flessibilità introdotti nei Regolamenti Europei.
 
      Infatti molti di questi interventi, (il ragionamento è generale e non riguarda nello specifico il Comune di Brindisi) rischierebbero di non essere realizzati in quanto da un lato potrebbero non rispettare la scadenza del giugno 2026, dall'altro per diversi aspetti potrebbero essere non finanziati qualora non rispettassero le condizionalità previste dall'Ue.
 
      Tuttavia analizzando il testo della proposta di revisione inviata dal Governo alla Commissione Europea vediamo che per gli investimenti 2.1 della MIssione 5 (Rigenerazione Urbana) gestiti dal Ministero degli Interni "si segnala l'opportunità di ricorrere a fonti di finanziamento nazionali al fine di agevolarne l'attuazione e di facilitare i relativi processi di rendicontazione".
 
     Parole queste confermate dalle rassicurazioni dei Ministri Fitto e Piantedosi.
 
     Stesso discorso riportabile alla misura 5 componente 3 investimento 1.2 sui beni confiscati alle mafie.
 
      Anche su questo c'è un forte impegno del governo a definanziare la misura dal PNRR e ad utilizzare risorse nazionali.
 
     Per gli interventi M2C42.2 invece non è previsto alcun definanziamento.
 
     Stiano tranquilli i nostri detrattori, il Governo è al lavoro per non perdere un solo euro, e per realizzare opere importanti a beneficio della Nazione e dei territori.
 
 Cesare MEVOLI      Commissario cittadino    Lucia VANTAGGIATO Capogruppo consiliare
 
 Massimiliano  OGGIANO  viceSindaco          Mario BORROMEO    Consigliere comunale
 
 Antonio PISANELLI     Assessore                  Roberto QUARTA        “”         “”       “”       “”    
 
                                                                        Jacopo STICCHI           “”          “”       “”        “”
 

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