Redazione
Mesagne aderisce al progetto “Treno della memoria 2025”, nei luoghi dell’Olocausto per non dimenticare
Mesagne aderisce al progetto “Treno della memoria 2025”, nei luoghi dell’Olocausto per non dimenticare
L’iniziativa sostiene la partecipazione di 6 giovani mesagnesi al percorso educativo che conduce ai luoghi e alle storie simbolo della Shoah
Il Comune di Mesagne, in collaborazione con l’associazione culturale “Treno della Memoria”, sostiene la partecipazione di 6 giovani del territorio al progetto “Il Treno della Memoria 2024-2025”, un percorso educativo che conduce alla scoperta dei luoghi simbolo della Seconda Guerra mondiale e alla conoscenza della storia delle persone che hanno vissuto la tragedia dell'Olocausto. Stamattina a palazzo dei Celestini, sede del Municipio di Mesagne, si è svolta la conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa; sono intervenuti il sindaco della città, Antonio Matarrelli; l’assessore comunale alle Politiche giovanili e scolastiche, Vincenzo Sicilia; Ilenia Gionfalo, educatrice de “Il treno della memoria”, e Giulia Massaro, tra le partecipanti all’edizione scorsa del progetto.
«La città di Mesagne aderisce anche quest’anno ad un progetto che è soprattutto un’esperienza formativa per quei giovani che decideranno di partecipare e che, com’è stato per me da studente più di dieci anni fa, torneranno profondamente cambiati dal viaggio nei luoghi della Shoah», ha dichiarato l’assessore Sicilia. Il progetto si articola in due fasi, tra loro collegate. La prima fase comprende un percorso di formazione che si sviluppa con un ciclo di appuntamenti che si conclude a gennaio 2025 e che ha l’obiettivo di fornire un background storico del periodo della Seconda Guerra mondiale; la seconda fase include il viaggio didattico con visita a Cracovia, ed in particolare al ghetto ebraico, alla fabbrica di Schindler e ai campi di sterminio di Auschwitz-Birkenau.
«Ricordare le atrocità di cui l’uomo è stato capace significa tenere le coscienze vigili rispetto ai valori della democrazia e del rispetto degli altri; del resto la guerra causa sempre devastazioni e il fatto che il mondo sia ancora attraversato da conflitti ci dice che la storia si ripete. I progetti come “Il treno della memoria” servono a sensibilizzare le giovani generazioni, affinché il valore della pace sia al centro di ogni singola azione», ha commentato il sindaco Matarrelli. La domanda va inviata entro il prossimo 20 dicembre all’indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., indicando come oggetto: “Treno della Memoria 2025” - Domanda di partecipazione”. Possono aderire i ragazzi residenti nel Comune di Mesagne di età compresa tra 18 e 30 anni compiuti.
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VALTUR BRINDISI IN TRASFERTA A VIGEVANO
VALTUR BRINDISI IN TRASFERTA A VIGEVANO, COACH BUCCHI: CAMPO DIFFICILE MA VOGLIAMO TORNARE A VINCERE FUORI CASA”.
Bomba d'acqua a Brindisi. Allagamenti stradali
Decine di interventi dei vigili del fuoco per il maltempo che questa mattina si è abbattuta sulla provincia di Brindisi. Una bomba d acqua è caduta sulla zona costiera, tra via Maestri del lavoro-villaggio Acque chiare-sbitri-Torre testa e contrada Betlemme. Diverse le tipologie di intervento: dal soccorso a persone agli allagamenti in genere, ma anche cabine enel sommerse dall' acqua.
Mesagne. Incidente stradale con 3 feriti
Personale del Comando Provinciale dei vigili del fuoco fi Brindisi è intervenuto verso le ore 9.35 per un incidente stradale sulla complanare per la circonvallazione a Mesagne, in cui è rimasta coinvolta un'auto della Stp e un carro attrezzi. Tre persone sono rimaste ferite. Sul posto è intervenuta la polizia locale di Mesagne e 4 ambulanze del 118.
Tutti promossi i vigili del fuoco nel corso di guida su strade impervie
Con gli esami finali del modulo di guida su terreno non preparato si è concluso in data 13 Dicembre 2024 il corso regionale di patenti di seconda categoria.
Ambulanza finisce fuori strada, ferita una ragazza di 22 anni
Un'ambulanza di un'associazione privata oggi pomeriggio mentre percorreva la strada provinciale 75 che collega Sandonaci a San Pancrazio, per cause ancora in fase di accertamento, è uscita fuoristrada. Una ragazza di 22 anni che era alla guida del mezzo è rimasta ferita alle gambe. La stessa è stata condotta in ospedale per accertamenti.
Domenico Pecere, Ambasciatore del Patto Europeo per il Clima
Domenico Pecere, Ambasciatore del Patto Europeo per il Clima della Commissione Europea, lancia un appello per un maggiore impegno, trasparenza e inclusività nelle politiche ambientali ed energetiche del Comune di Ostuni. Pecere non nasconde la sua preoccupazione sull’incremento del consumo di suolo e contesta la carenza di politiche ambientali e strategie energetiche.
Cementificazione e consumo di suolo: un’emergenza da affrontare
Ostuni è balzata alla cronaca recentemente per essere ai vertici regionali per consumo di suolo, un dato allarmante evidenziato dal Rapporto ISPRA 2024 sul consumo di suolo. «La cementificazione continua, anche in aree a rischio idrogeologico, minacciando ecosistemi costieri e aumentando la vulnerabilità del territorio» spiega Pecere, che sottolinea come l’adeguamento dell’attuale piano regolatore al Piano Paesaggistico Territoriale Regionale, non sia assolutamente sufficiente per garantire un futuro sostenibile alla città di Ostuni. Serve urgentemente l’adozione di un nuovo Piano Urbanistico Generale. «Mi domando come questa amministrazione intende promuovere uno sviluppo sostenibile, se non pone le basi fondamentali attraverso l’adozione dei nuovi piani urbanistici ed energetici?» afferma Pecere «L’aumento del consumo di suolo è incompatibile con il concetto di sostenibilità –– e i progetti dei due grossi insediamenti turistici previsti sulla costa, approvati decenni fa, non rispecchiano le reali esigenze del territorio di oggi. Serve una pianificazione che tuteli l’ambiente e promuova uno sviluppo equilibrato e sostenibile.»
Pecere si chiede come si possa parlare di futuro sostenibile «se si vogliono portare avanti progetti approvati oltre 30 anni fa quando il contesto storico, economico e sociale era totalmente differente da quello attuale. Progetti che hanno acquisito dei diritti legittimi verso alcuni soggetti ma, questi diritti, non possono durare in eterno e non possono prevalere, oggi, su leggi sovraordinate addirittura a quelle nazionali. Come ad esempio il regolamento europeo “Nature Restoration Law”, approvato lo scorso giugno dal Parlamento europeo e il Consiglio, che stabilisce per la prima volta in assoluto obiettivi e obblighi giuridicamente vincolanti specifici per l'adozione di misure volte non solo a preservare la natura ma anche a ripristinarla.».
Gestione dei rifiuti: risultati deludenti
La raccolta differenziata a Ostuni resta ferma attualmente al 66%, un risultato piuttosto deludente per un comune che offre ormai questo servizio ormai da più di un decennio. Il dato di Ostuni è tra i più bassi rispetto agli altri comuni dell’Aro Brindisi.
Pecere segnala la mancanza di politiche e di strumenti per incentivare l’economia circolare e di iniziative di sensibilizzazione sul corretto utilizzo della raccolta differenziata.
L’Ambasciatore sottolinea che il fenomeno dell’abbandono di rifiuti nelle aree rurali è in continuo aumento ogni anno e fa presente che servono delle azioni di maggior peso per contrastare questo fenomeno ma, allo stesso tempo, servono percorsi formativi ed educativi per cercare di prevenire il problema a monte.
Ostuni è uno dei pochi comuni, ad oggi, a non disporre di eco-compattatori per la raccolta differenziata di bottiglie per bevande in Pet, che favoriscono il riciclo e riconoscono dei benefici ai cittadini virtuosi. Questi impianti, sottolinea Pecere, «sono presenti in moltissimi comuni grazie anche al programma “Mangiaplastica” finanziato dal fondo statale pluriennale 2021-2024 stanziato dal Ministero della Transizione ecologica e che aveva previsto risorse per 27 milioni di euro. Ogni comune poteva ricevere un contributo fino a 30mila euro per l’acquisto di eco-compattatori», ma, prosegue «Il comune di Ostuni non è riuscito ad aggiudicarsi nessun contributo in quattro anni.».
«Non è accettabile perdere queste opportunità di finanziamento pubblico soprattutto quando vengono segnalate e sollecitate» fa presente Pecere, che spiega come «Nei comuni dove sono presenti gli eco-compattatori la raccolta differenziata supera l’80%, dimostrando che miglioramenti sono possibili con una gestione più attenta e innovativa.»
Patto dei Sindaci e PAESC: un’altra occasione persa
Il comune di Ostuni ha aderito per ben due volte al Patto dei Sindaci, nel 2014 e nel 2022, un’iniziativa della Commissione Europea finalizzata a promuovere presso le realtà locali (Comuni singoli o aggregati) azioni per un miglior conseguimento degli obiettivi europei su energia e clima. L’adesione al Patto impegna i comuni nell’adozione del Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima (PAESC), strumento finalizzato a promuovere le fonti rinnovabili, favorire il risparmio energetico, contrastare la povertà energetica e indirizzare il territorio verso uno sviluppo sempre più sostenibile. Il comune di Ostuni, ad oggi, non ha mai ottemperato a questi impegni. Se nel 2014 l’iniziativa europea poteva considerarsi sperimentale e priva di sostegno economico, oggi non si comprende il perché non siano stati rispettati i termini, per la seconda volta, nonostante la regione abbia anche finanziato l’iniziativa con dei voucher utili a coprire l’intero costo per la redazione del piano. La regione Puglia, infatti, nell’ambito del suo ruolo di coordinatore territoriale del “Patto dei Sindaci per il clima e l'energia”, ha investito 1,4 milioni di euro nel 2022 per finanziare 143 comuni firmatari del Patto, compreso Ostuni, per sostenerli nella redazione del PAESC.
«La costruzione del PAESC è un processo d’insieme, che combina vari elementi e si basa sulla visione strategica della città. È uno strumento fondamentale per i comuni impegnati nella promozione dell'efficienza energetica e dell'adattamento ai cambiamenti climatici in linea con gli obiettivi dell’UE – sottolinea Pecere, che afferma «il mio ruolo di rappresentate di un organismo della Commissione Europea, mi porta ad essere costantemente impegnato nel confrontarmi con gli amministratori locali, per promuovere le iniziative messe in campo dalla Direzione Generale Clima e facilitare il processo di adozione dei PAESC». Prosegue «Con i miei colleghi ambasciatori stiamo anche lavorando su un progetto formativo rivolto ai giovani e che punta a far acquisire informazioni e competenze utili in modo da poter incidere positivamente e contribuire fattivamente nella realizzazione dei Piani di Azione dell'Energia Sostenibile e del Clima nelle loro rispettive Città.»
Pecere, esterna, poi, il suo dispiacere, in quanto «Ad Ostuni, l’amministrazione non ha accolto i miei numerosi inviti, solleciti e la mia disponibilità offerta, dimostrando uno scarso interesse verso la principale iniziativa della Commissione Europea rivolta ai comuni per contribuire nella lotta ai cambiamenti climatici». Per l’Ambasciatore, questa, è «Un’altra occasione persa per un futuro sostenibile della città».
I comuni dotati di piani energetici possono, infatti, ottenere numerosi benefici aggiuntivi come ad esempio l’accesso a sostegni finanziari comunitari, standard qualitativi e contributi per finanziare attività previste nei PAESC.
Dichiara Pecere «L’iniziativa del Patto dei Sindaci, può essere recepita come un mero atto volontario, sposarla finché se ne parla o ancora considerarla un semplice atto amministrativo come tanti. Oppure si può scegliere di credere in essa, come hanno fatto già molte città dotandosi di un PAESC.»
L’appello di Domenico Pecere, rappresenta un invito alla responsabilità condivisa e una chiamata al senso civico, mettendo da parte i personalismi e incentivando la partecipazione attiva per una maggiore efficienza amministrativa, in linea con gli obiettivi dell’Unione Europea.
Domenico Pecere invita l’amministrazione a un cambio di rotta e propone un piano di azione che includa:
Stop al consumo di suolo. Serve dare un messaggio chiaro e forte per un cambio di rotta rispetto al passato. L’inizio del iter di adozione del nuovo Piano Urbanistico Generale (PUG) non può più attendere, rappresenta una priorità.
Incentivi all’economia circolare, come l’installazione di eco-compattatori incentivanti, l’attivazione di centri del riciclo e riuso, la promozione e il sostegno di iniziative ecologiche. La costituzione di un team esterno di esperti in europrogettazione per cogliere tutte opportunità in materia offerte dai programmi di finanziamento dell’UE e dal PNRR.
Promozione delle energie rinnovabili, incentivando e promuovendo la costituzione di comunità energetiche rinnovabili (CER) sul territorio comunale.
Ripristino degli ecosistemi e aumento delle aree verdi urbane, nel rispetto della legge europea sul ripristino della natura (Nature Restoration Law ).
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AUTOBUS CON LA SCRITTA “MISS ITALIA” – STP: INDAGINE INTERNA PER IDENTIFICARE AUTISTA
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AqP. Lavori per migliorare il servizio, possibili disagi nell’abitato
Acquedotto Pugliese sta effettuando interventi per il miglioramento del servizio nell’abitato di San Vito dei Normanni (BR). I lavori riguardano l’installazione di nuove opere acquedottistiche.
Per consentire l’esecuzione dei lavori, sarà necessario sospendere temporaneamente la normale erogazione idrica il 16 dicembre 2024 in via Antonio Sardelli nel Comune di San Vito dei Normanni (BR).
La sospensione avrà la durata di 8 ore, a partire dalle ore 8:00 con ripristino alle ore 16:00.
Disagi saranno avvertiti esclusivamente negli stabili sprovvisti di autoclave e riserva idrica o con insufficiente capacità di accumulo.
Acquedotto Pugliese raccomanda i residenti dell’area interessata di razionalizzare i consumi, evitando gli usi non prioritari dell’acqua nelle ore interessate dall’interruzione idrica. I consumi, infatti, costituiscono una variabile fondamentale per evitare eventuali disagi.
Per informazioni:
- numero verde 800.735.735
- www.aqp.it (sezione “Che acqua fa? Lavori sulla rete”)
- X, account @AcquedottoP
Acquedotto Pugliese, inoltre, offre ai cittadini la possibilità di ricevere direttamente e gratuitamente, in tempo reale, al proprio indirizzo di posta elettronica, le informazioni relative alle sospensioni del servizio, aderendo al servizio di newsletter “myaqpaggiorna”.
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CRIMINALITÀ: COLDIRETTI PUGLIA, A RISCHIO TRUFFE NONNI IN AREE RURALI PIÙ DIFFICILI DA PRESIDIARE
Sono a rischio truffe gli anziani over 70 in Puglia, di cui il 32,8% percepisce assegni sotto la soglia dei mille euro e l’11,3% dei quali incassa meno di 500 euro al mese, con uno scenario che si aggrava nelle aree rurali più difficili da presidiare. E’ quanto denuncia Coldiretti Puglia, in relazione alla recrudescenza delle truffe ai danni degli anziani, fenomeno che ingenerano ansia e apprensione per il futuro e la salute nelle persone più vulnerabili e sensibili e gli anziani, in particolare quelli soli, sono fra i soggetti più esposti a queste dinamiche e quindi più a rischio di truffe da parte di associazioni criminali che ne vogliono approfittare per rubare risparmi, gioielli e ricordi di famiglia.
I delinquenti agiscono di sorpresa e negli orari in cui figli e nipoti sono al lavoro o a scuola e quindi meno rintracciabili rapidamente. Il 60% degli anziani – aggiunge Coldiretti Puglia - abita nello stesso comune del figlio, più di 1 su 5 (20,9%) vive con i figli, il 15,1% nello stesso caseggiato e il 25,8% entro un chilometro, mentre solo lo 0,9% ha figli all’estero e il 5% a più di 50 chilometri secondo l’Istat. Tra quelli che vivono da soli e hanno figli il 56,4% è abituato a incontrare i figli ogni giorno. Inoltre due anziani su tre hanno almeno un nipote con il quale, nel 40% dei casi, si vedono ogni settimana.
“I network parentali sono fra i più importanti per garantire qualità e serenità di vita alle persone più avanti negli anni che spesso – dice Angelo Marseglia, presidente dell’Associazione dei Pensionati di Coldiretti Puglia – devono affrontare patologie più o meno gravi per le quali l’aspetto psicologico è parte integrante della terapia riabilitativa insieme alla collaborazione degli oltre 350mila operatori di cooperative sociali e di assistenza che seguono milioni di famiglie affiancando il lavoro dei servizi pubblici”.
La presenza degli anziani all’interno della famiglia in generale, e di quella agricola in particolare, è stata considerata come una forma arcaica da superare mentre con la crisi – sostiene Coldiretti Puglia – si sta dimostrando fondamentale per affrontare le difficoltà economiche e sociali di molti cittadini. La solidarietà tra generazioni sulla quale si fonda l’impresa familiare è – aggiunge Coldiretti Puglia – un modello vincente per vivere e stare bene insieme e non un segnale di arretratezza sociale e culturale come è stato spesso affermato.
Le pensioni aiutano i bilanci per più di una famiglia su tre con la presenza dei nonni in casa che viene giudicata positivamente per il contributo economico e sociale che sono in grado di offrire in un momento di difficoltà.
Da qui la necessità di intervenire per tutelare gli anziani, patrimonio di esperienza e ausilio vitale nelle famiglie, recuperare il potere di acquisto delle pensioni più basse – afferma Coldiretti Puglia – eliminare ogni forma di discriminazione fra lavoratori dipendenti ed autonomi anche per quanto attiene gli assegni familiari, riconoscere un sostegno per le famiglie che si fanno carico di accudire in casa gli anziani con disabilità e/o non autosufficienza, definire i livelli essenziali di assistenza, potenziare i servizi di prevenzione presso gli ambulatori di medicina generale allo scopo di assicurare, agli anziani a basso reddito, gli accertamenti diagnostici in forma ambulatoriale, con riduzione delle liste di attesa, dei ricoveri in ospedale e della spesa sanitaria.
Va anche riconosciuto un sostegno alle famiglie che si fanno carico di accudire in casa gli anziani con disabilità e/o non autosufficienza, per mettere riparo – conclude Coldiretti Puglia - all’’insostenibilità sociale della situazione a carico dei coltivatori pensionati e delle loro famiglie.
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