Redazione

Nota del consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani.
“Creare zone cuscinetto nelle acque del Salento e della Puglia, in corrispondenza delle secche tra i 20 e i 40 metri di profondità, dove i pesci si concentrano per riprodursi, vietando lo stazionamento delle motonavi da pesca. È l’impegno che chiedo al presidente e alla giunta regionale, nella mozione che ho presentato. L’obiettivo è impedire che interi banchi di pesce possano essere localizzati e trascinati al largo con l’uso di luci e sonar, per poi essere messi in trappola con il cianciolo in una sola retata. Le zone cuscinetto possono essere uno scudo a tutela dei mari salentini e pugliesi che rischiano di trasformarsi in deserti d’acqua, e per sostenere la piccola pesca locale che rimane a reti vuote, mentre quella industriale – effettuata con imbarcazioni oltre i 24 metri e con reti a strascico o da circuizione – rastrella l’80 per cento del pescato. Tra il golfo di Venezia e il canale d’Otranto si concentra il 47% dell’intera flotta di pesca industriale italiana e da questo mare proviene il 50% dei nostri prodotti ittici, ma molti stock sono in progressivo esaurimento. Il 75% delle specie studiate nel Mediterraneo sono pescate ad un ritmo maggiore rispetto alla capacità di riproduzione: lo dice l’ultimo Rapporto biennale della FAO pubblicato nel 2020.
In particolare nella pesca col cianciolo vengono spesso impiegate fonti luminose che servono ad attirare interi banchi di pesci sotto le motonavi. Così, quando il banco è ben compatto, viene catturato senza scampo e finiscono in rete anche diverse tonnellate di pesce. A farne le spese non è solo il mare letteralmente depredato, ma anche il comparto della pesca locale che dà da mangiare a tantissime famiglie salentine. 
È vero che la tecnica del cianciolo è consentita da una legge dello Stato (il Dpr 1639 del 1968) ma è anche vero che quando fu approvata, 54 anni fa, lo stato dei mari era ben diverso, lontano dalla minaccia dell’inquinamento e dei cambiamenti climatici, e senza la pressione sempre più forte della pesca industriale.
Le zone cuscinetto che chiedo di istituire con la mia mozione, nei mari salentini e pugliesi, sono in pratica aree circolari con raggio di tre miglia dai punti più alti delle secche con profondità dai 20 ai 40 metri, da bandire allo stazionamento dei pescherecci industriali. Continuerebbero invece ad essere accessibili alle piccole imbarcazioni da pesca, che praticano tecniche non invasive. Ciò favorirebbe le aggregazioni riproduttive, in un’ottica di pesca sostenibile e di salvaguardia della risorsa ittica, come indicato nella relazione di consulenza tecnica inviata a gennaio scorso alla Procura di Lecce dal Dipartimento di Ecologia Marina Integrata della Stazione Zoologica di Napoli (ottavo ente di ricerca al mondo nel campo della biologia marina). 
Difendiamo il nostro mare, perché se non porremo freni al saccheggio in atto, diventerà presto un deserto”.

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Dati del giorno: 03 ottobre 2022

442
Nuovi casi
8.059
Test giornalieri
0
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 142
Provincia di Bat: 23
Provincia di Brindisi: 57
Provincia di Foggia: 42
Provincia di Lecce: 118
Provincia di Taranto: 52
Residenti fuori regione: 8
Provincia in definizione: 0
12.280
Persone attualmente positive
115
Persone ricoverate in area non critica
6
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

1.481.507
Casi totali
12.741.093
Test eseguiti
1.460.136
Persone guarite
9.091
Persone decedute
Casi totali per provincia
Provincia di Bari: 477.398
Provincia di Bat: 127.508
Provincia di Brindisi: 140.061
Provincia di Foggia: 209.432
Provincia di Lecce: 305.210
Provincia di Taranto: 201.199
Residenti fuori regione: 15.649
Provincia in definizione: 5.050

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Cinque ore di ritardo per i voli Pisa Brindisi e ritorno, ai viaggiatori 250 euro. Notte da incubo per i passeggeri aerei dei voli Pisa Brindisi e Brindisi Pisa, che, nella giornata di ieri, domenica 2 ottobre, hanno riportato dei ritardi consistenti da parte della compagnia aerea Ryanair.

I viaggiatori, secondo quanto analizzato da ItaliaRimborso, potrebbero richiedere la compensazione pecuniaria di 250 euro, prevista dal Regolamento Comunitario 261/2004.

Nella fattispecie, il volo Pisa Brindisi FR8278 doveva partire alle 20:25 ed è atterrato solamente alle 02:34. Un pesante ritardo che ha comportato anche disagi con altrettanto successivo ritardo del volo Brindisi Pisa FR8279 con partenza prevista alle 22:15 e atterrato alle 04:36.

Per attivare l'assistenza di ItaliaRimborso e quindi procedere con la richiesta di compensazione, senza alcuna spesa, i passeggeri dei voli in ritardo Ryanair Pisa Brindisi e ritorno possono farlo attraverso la compilazione del form online presente nell'homepage del sito web italiarimborso.it.

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L'edizione italiana dei Reader Awards di Food and Travel Italia, magazine internazionale dedicato all’enogastronomia e al turismo, ha visto la riserva di Torre Guaceto conquistare il titolo di “progetto food dell’anno” con il suo modello di pesca sostenibile. 

La quinta edizione dei Reader Awards, premio dell’edizione italiana della rivista Food and Travel, è sbarcata in Puglia, onorata quest’anno con l’elezione a meta turistica d’eccellenza. 
Tante le personalità e le aziende impegnate nell’ambito dell’innovazione, del cibo e del turismo premiate nell’edizione 2022 della cerimonia. Tra tutte, spicca Torre Guaceto alla quale è stato assegnato il premio “progetto food dell’anno” in ragione del modello di pesca sostenibile qui ideato e condotto ormai da quasi 20 anni. 
La giuria di Food and Travel Italia ha riconosciuto il valore della governance del Consorzio di gestione dell’area protetta e gli sforzi profusi dall’ente sul fronte della tutela sostenibile sia a livello ambientale, sia sociale del Parco. 
Il dettaglio. Il progetto ideato dal Consorzio con il contributo dell’Università del Salento ed attualmente monitorato a livello scientifico con gli Istituti Conisma e Anton Dohrn è uno straordinario esempio di pesca sostenibile e protezione ambientale. 
In passato, sino agli anni ’90, il mare di Torre Guaceto è stato meta prediletta dei pescatori che muovevano da oltre i confini della provincia brindisina per raggiungerlo e vittima dei tanti che oltre a depredarlo, danneggiavano le sue specie ed i suoi habitat con l’utilizzo di esplosivi. Vista la difficile situazione generale, appena istituito, il Consorzio ha imposto un blocco pesca al fine di studiare lo stato di salute dell’ecosistema ed elaborare un sistema utile a ripopolare le acque protette. 
Così, dopo 4 anni di studio, l’ente gestore, insieme ai pescatori professionali del territorio, ha avviato un’azione pilota per riportare l’attività artigianale nell’AMP e monitorarne gli effetti. Nel 2009, al termine delle ricerche scientifiche del caso, è venuto ufficialmente alla luce il modello di pesca sostenibile di Torre Guaceto: il progetto che prevede che possano pescare nella zona più esterna del Parco solo i professionisti del posto, una volta a settimana e con rete a maglia larga. 
Grazie all’applicazione di questo modello, si è registrato un incremento della popolazione ittica del 400%, un caso diventato di interesse mondiale che ha attratto studiosi provenienti sin dalla California. 
Nel 2017, Slow Food ha riconosciuto il valore della buona pratica assegnandole lo status di presidio ed avviando un’importante attività per l’esportazione del modello in altre aree marine, oggi la rivista Food and Travel Italia ha coronato gli sforzi del Consorzio. 
“Ringrazio i pescatori di Torre Guaceto, i veri protagonisti di questo straordinario cambio di paradigma socio-economico – ha dichiarato il presidente del Consorzio di Torre Guaceto, Rocky Malatesta, ritirando il premio -, Un riconoscimento al processo virtuoso di un’area protetta che ha saputo ribaltare in positivo e in economia reale ciò che abitualmente è considerata una riserva: un’area che mortifica l’economia e lo sviluppo del territorio. Abbiamo creduto e dimostrato con concretezza che esistono buone pratiche che, mantenendo salda la tutela degli habitat, non scalfiscono i redditi dei piccoli operatori, anzi li incrementano. Un modello, che da oltre 10 anni a questa parte stiamo promuovendo in altre Aree Marine Protette italiane”.

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SuperEnalotto, la fortuna fa tappa in Puglia: centrato un “5” da oltre 18 mila euro. La Puglia si conferma vincente grazie al SuperEnalotto: nel concorso del 1 ottobre, come riporta Agipronews, è stato centrato un “5” da 18.775,93 euro. La giocata vincente è stata centrata nel tabacchi di viale Magna Grecia 331 a Taranto. Intanto il Jackpot cresce ancora tanto da toccare quota 282,4 milioni di euro che saranno in palio nella prossima estrazione. L'ultima sestina vincente è arrivata il 22 maggio 2021, con i 156,2 milioni di euro finiti a Montappone (FM), mentre in Puglia l’ultimo "6" è quello da 26 milioni di euro realizzato a gennaio del 2014, a Bari.

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Prenderanno il via il prossimo venerdì 7 ottobre presso il CiaiaLab – Laboratorio Urbano di Fasano, una serie di tre incontri aperti, denominati “SUI GENERIS”, sul tema della maternità, organizzati dall’assessorato alle Pari Opportunità.

«Con impegno e perseveranza riprendono in città gli incontri afferenti alla collana "Sui Generis" su tematiche sensibili al fine di offrire pari opportunità di accesso ad informazioni utili nonché ad una rete di contatti necessari per affrontare momenti delicati della propria vita -  ha dichiarato l’assessore Cinzia Caroli - Gli incontri saranno diversi e strutturati in vari cicli, si parte (sulla scia anche di molte richieste che provengono dai cittadini) con  tre incontri dedicati alle giovani mamme ed ai giovani papà su  temi relativi alla prima infanzia. L'obiettivo è quello di supportare i genitori ed in particolare le mamme in dolce attesa in un periodo bello ma anche molto complesso per loro. Si continuerà con altri incontri su temi sensibili che annunceremo a breve.

Gli incontri, organizzati dall'amministrazione comunale, sono rigorosamente gratuiti ed aperti a tutti.

Ringrazio di vero cuore tutti gli esperti che a loro volta gratuitamente hanno messo a disposizione di tutti la loro professionalità ed esperienza».

Questo il calendario del primo ciclo di eventi SUI GENERIS:

  • venerdì 7 ottobre presso il CiaiaLab – Laboratorio Urbano alle 18:00 il primo incontro dal titolo «L’ALLATTAMENTO. UN DONO DA RISCOPRIRE E CONDIVIDERE. Interverranno l’assessore alle Pari Opportunità Cinzia Caroli, il pediatra Franco Mastro, l’ostetrica del Consultorio familiare di Fasano Filomena Olive, la «mamma alla pari» Benedetta Olive e la logopedista Cristina Milella.
  • Venerdì 4 novembre presso il CiaiaLab – Laboratorio Urbano alle 18:00 il secondo incontro dal titolo AUTOSVEZZAMENTO O SVEZZAMENTO TRADIZIONALE. Interverranno l’assessore alle Pari Opportunità Cinzia Caroli, il pediatra Franco Mastro, la logopedista Cristina Milella e la dietista e nutrizionista Doriana Loprete.
  • venerdì 2 dicembre presso il CiaiaLab – Laboratorio Urbano alle 18:00 il terzo incontro dal titolo ALIMENTAZIONE INFANTILE TRA FATTORI DI RISCHIO E DI PROTEZIONE. Interverranno l’assessore alle Pari Opportunità Cinzia Caroli, il pediatra Franco Mastro, la dietista e nutrizionista Doriana Loprete e lo psicologo Orazio Rubino.

CARO BOLLETTE: COLDIRETTI PUGLIA, ENERGIA (+220%) COSTA 1,4 MLD AD AGRICOLTURA; AUTUNNO CALDO PER AZIENDE, FRANTOI E SERRE. A rischio chiusura oltre 20mila le aziende agricole pugliesi, quasi un terzo del totale (34%). L’aumento dei costi energetici e delle materie prime spinto dalla guerra in Ucraina ha determinato l’impennata dei costi di produzione per l’insieme delle aziende agricole che supera 1,4 miliardi di euro, con una stangata del +220% della bolletta di energia elettrica ed il rischio chiusura per oltre 20mila le aziende agricole pugliesi, quasi un terzo del totale (34%), che si trovano oggi costrette a produrre in perdita a causa dei rincari e delle speculazioni. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti Puglia, con le aziende agricole e agroalimentari della trasformazione messe alle strette dalle bollette di luce e gas e dai costi di produzione ormai più che raddoppiati da mesi.

Un bilancio pesante che nell’estate ha gravato sugli agriturismi e sulle spese per la gestione e l’irrigazione di fattorie e stalle, ma che con l’arrivo dell’autunno pesa in maniera preoccupante su frantoi e serre anche per il l’aumento esponenziale dei prezzi del gas – denuncia Coldiretti Puglia - con la bolletta del bimestre schizzata alla stelle, mentre le aziende agricole, agrituristiche e agroalimentari fanno i conti con spese di energia, carburante, mangimi per l’alimentazione degli animali ormai insostenibili.

Il risultato è che – sottolinea la Coldiretti Puglia - più di 1 azienda agricola su 10 (11%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività ma ben circa 1/3 del totale nazionale (30%) si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dell’aumento dei costi di produzione, secondo le elaborazioni del Crea.

Uno tsunami si è abbattuto sulle aziende agricole con rincari delle bollente dell’energia elettrica, per gli acquisti di concimi, imballaggi, gasolio, attrezzi e macchinari che stanno mettendo in crisi i bilanci. Nelle campagne – continua la Coldiretti regionale – si registrano aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio. In difficoltà è però l’intera filiera che si è trovata a fronteggiare aumenti unilaterali da parte dei fornitori di imballaggi come il vetro, che costa oltre il 30% in più rispetto allo scorso anno, ma si registra un incremento del 15% per il tetrapack, del 35% per le etichette, del 45% per il cartone, del 60% per i barattoli di banda stagnata, fino ad arrivare al 70% per la plastica, secondo l’analisi Coldiretti.

Rincarato anche il trasporto su gomma del 25% al quale si aggiunge – continua la Coldiretti Puglia – la preoccupante situazione dei costi di container e noli marittimi, con aumenti che vanno dal 400% al 1000%. In generale, secondo il global index Freightos, importante indice nel mercato delle spedizioni, l’attuale quotazione di un container è pari a 9.700 dollari contro 1.400 dollari di un anno fa.

I rincari dell’energia – sottolinea la Coldiretti regionale – hanno un impatto devastante sulla filiera, dal campo alla tavola come evidenziato anche dalla studio di Confindustria. Nel sistema agricolo – spiega la Coldiretti - i consumi diretti di ener­gia includono i combustibili per trattori, serre e i trasporti mentre i consumi indiret­ti ci sono quelli che derivano da fitosani­tari, fertilizzanti e impiego di materiali come la plastica. Il comparto alimentare richiede invece – continua la Coldiretti Puglia – in­genti quantità di energia, soprattutto calore ed energia elettrica, per i processi di produzione, trasformazione, conservazione dei prodotti di origi­ne animale e vegetale, funzionamen­to delle macchine e climatizzazione degli ambienti produttivi e di lavoro.

Si tratta di una bolletta energetica pesante nonostante nel tempo si sia verificato un contenimento dei consumi energetici grazie alle nuove tecniche e all’impegno degli agricoltori per la maggiore sostenibilità delle produzioni anche con l’adozione di tecnologie 4.0 per ottimizzare l’impiego dei fattori della produzione. Senza dimenticare che a migliorare il bilancio energetico della filiera ci sono gli investimenti nell’economia circolare con la produzione di bioenergie, dal fotovoltaico sui tetti di stalle e capannoni rurali fino alla valorizzazione dei reflui degli allevamenti con il biometano che va sostenuto adeguatamente.

Bisogna intervenire per contenere il caro energia ed i costi di produzione con misure immediate per salvare aziende e stalle e strutturali per programmare il futuro anche con lo sviluppo di alternative energetiche che offre il settore agricolo, dal fotovoltaico su tetti di stalle, serre e aziende agricole, senza consumo di suolo al biometano, quando – conclude la Coldiretti Puglia - la produzione agricola e quella alimentare in Puglia assorbono oltre il 10,3% dei 5,578 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep) all’anno dei consumi totali.

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I ministeri della Cultura e dell’Istruzione nei giorni scorsi hanno pubblicato l’elenco dei vincitori del Bando nazionale “Il cinema e l’Audiovisivo a Scuola”. Tra i 150 soggetti promossi, il “Meff School Lab” di Mesagne ammesso a finanziamento con un ottimo punteggio e per un importo di oltre 65mila euro.

Il progetto - ideato da Floriana Pinto, direttrice artistica del MEFF - Messapica Film Festival e realizzato dall’associazione culturale Blue Desk in partenariato col Comune di Mesagne – ha vinto la sezione “Bando di Rilevanza Territoriale” con una proposta di percorso formativo che collega due scuole secondarie della Puglia e due del Lazio per l’anno scolastico 2022/23. Le iniziative si svolgeranno in Puglia presso l’istituto superiore “Epifanio Ferdinando” e la Scuola media “Materdona-Moro” di Mesagne e nel Lazio presso l’istituto superiore “Giorgio Ambrosoli” e la Scuola media “La Giustiniana” di Roma.

“Questa notizia è per noi motivo di grande orgoglio - dice Floriana Pinto - innanzitutto perché ci permette di dare continuità a un percorso che abbiamo iniziato un anno fa e in cui con l’Amministrazione Comunale abbiamo fortemente creduto, e poi perché viene riconosciuta la qualità e la continuità con cui Blue Desk realizza progetti cinema nelle scuole da oltre quindici anni”. Tra attività che vedranno protagonisti studenti e studentesse, laboratori di alfabetizzazione al linguaggio audiovisivo, proiezioni, incontri con professionisti del settore, workshop di scrittura, realizzazione di cortometraggi, giuria giovani, un’arena estiva interamente curata dai più giovani. “La notizia è doppiamente positiva – spiega il sindaco Antonio Matarrelli -  perché incide sulla crescente credibilità di un festival che nasce e si svolge a Mesagne e perché permette di arricchire con esperienze di scambio interregionale le azioni del Meff orientate a promuovere la didattica del linguaggio cinematografico tra i ragazzi, un target che ci sta particolarmente a cuore”.

I risultati finali del percorso, che include un approccio teorico e pratico al mondo dell’ audiovisivo, saranno presentati in occasione della V edizione del Messapica Film Festival in programma il prossimo luglio a Mesagne. Sono partner Apulia Film Commission e Istituto Luce.

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Dati del giorno: 02 ottobre 2022

954
Nuovi casi
16.273
Test giornalieri
5
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 295
Provincia di Bat: 40
Provincia di Brindisi: 120
Provincia di Foggia: 105
Provincia di Lecce: 267
Provincia di Taranto: 109
Residenti fuori regione: 16
Provincia in definizione: 2
12.173
Persone attualmente positive
110
Persone ricoverate in area non critica
6
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

1.481.065
Casi totali
12.733.034
Test eseguiti
1.459.801
Persone guarite
9.091
Persone decedute
Casi totali per provincia
Provincia di Bari: 477.256
Provincia di Bat: 127.485
Provincia di Brindisi: 140.004
Provincia di Foggia: 209.390
Provincia di Lecce: 305.092
Provincia di Taranto: 201.147
Residenti fuori regione: 15.641
Provincia in definizione: 5.050

FESTA NONNI: COLDIRETTI PUGLIA, CRESCONO PIÙ CHE NEL RESTO D’ITALIA +36%; SOSTENGONO BILANCIO DOMESTICO. 

Al Villaggio a Milano e nei mercati di Campagna Amica a Monopoli e a Lecce ecco i trucchi taglia bollette. 

​Dalle antiche ricette antispreco ai consigli per la casa fino ai segreti dell’orto arrivano i trucchi dei nonni contadini per aiutare a risparmiare e fronteggiare il caro bollette che impatta sul carrello della spesa, aumentata a settembre dell’11,5%.​ E’ quanto afferma la Coldiretti Puglia, in occasione della Festa dei Nonni celebrata al Villaggio di Milano e nei mercati di Campagna Amica a Monopoli in provincia di Bari e a Lecce,​ dove sono stati svelati i segreti della tradizione rurale per affrontare la crisi a tavola e non solo.​ In Puglia il numero di anziani cresce più che nel resto d’Italia – aggiunge Coldiretti Puglia - con 891mila residenti con più di 64 anni, mentre i grandi anziani con 85 anni e più che passano da 96 mila a 131 mila con +36,1%, un patrimonio di esperienza da tutelare.

Oltre a sostenere il bilancio domestico in più di una famiglia su tre – sottolinea Coldiretti – l’esperienza degli over 70 può essere di grande aiuto per affrontare un momento di drammatica difficoltà come quella attuale.

Le numerose ricette antispreco della tradizione contadina italiana sono una ottima soluzione, ad esempio, per non gettare nella spazzatura gli avanzi. Molti dei piatti più tradizionali afferma la Coldiretti – hanno origine proprio dall’esigenza di non sprecare cibo come – prosegue la Coldiretti – la ribollita toscana, i canederli trentini, la pinza veneta o al sud la frittata di pasta. Si possono preparare delle ottime polpette – sottolinea la Coldiretti – recuperando della carne rimasta semplicemente aggiungendo uova, pane duro e formaggio oppure la frittata di pasta per rivitalizzare gli spaghetti del giorno prima e ancora la pizza rustica per consumare le verdure avvolgendole in croccante sfoglia. Se avanza del pane, si può optare per la classica panzanella mettendo semplici ingredienti presenti in ogni casa, come pomodoro olio e sale per arrivare alla tradizionale ribollita che utilizza elementi poveri come fagiolo, cavoli, carote, zucchine, pomodori e bietole già cotte da unire al pane raffermo. Anche la frutta – ricorda la Coldiretti – può rivivere se caramellata o diventare marmellata oppure macedonia.

Ma la tradizione rurale insegna anche a usare come ingredienti anche quelle parti della preparazione dei cibi che solitamente si gettano. L’acqua della pasta, soprattutto se abbiamo cotto paste ripiene come gli agnolotti, è acqua arricchita dagli amidi e dalle proteine del grano. Si può dunque conservare in frigo per usarla come base per il brodo per risotti, carni, verdure in padella. L’acqua della bollitura delle verdure ha lo stesso utilizzo. E che dire del brodo delle carni e dei pesci lessati? Questi sono i liquidi più preziosi perché sono brodi ricchi delle proteine delle carni e del pesce. Vanno congelati e utilizzati per cotture successive o per piatti liquidi come le minestre.

E per combattere i rincari tornano anche gli “orti di guerra” – continua la Coldiretti – con i nonni a insegnare ai più giovani la coltivazione in proprio di frutta e verdura a chilometri zero in giardini, terrazzi, orti urbani e piccoli appezzamenti di terreno per garantirsi cibo in una situazione di grande difficoltà e incertezza. I giardini e i balconi delle abitazioni possono così lasciare spazio così ad orti per la produzione “fai da te” di lattughe, pomodori, piante aromatiche, peperoncini, zucchine, melanzane, ma anche di piselli, fagioli fave e ceci da raccogliere, trasformare o conservare all’occorrenza.​ Un fenomeno che, oltre a far risparmiare, aiuta anche a trascorrere momenti di relax e allentare le ansie.

La festa dei nonni – conclude la Coldiretti – è stata istituita in Italia nel 2005 e riguarda nel nostro paese circa 12 milioni di persone mentre in America esiste dal 1970 e cade la prima domenica di settembre grazie all’idea di Marian Mc Quade, una casalinga del West Virginia mamma di 15 figli e nonna di ben 40 nipoti, anche se è nel 1978 che viene proclamato Grandparents Day dall’allora presidente americano Jimmy Carter poi Premio Nobel per la Pace.