Redazione
Una persona denunciata e un’altra segnalata all’Autorità amministrativa. Nell’ambito dei servizi disposti dal Comando Provinciale Carabinieri di Brindisi, mirati a innalzare il livello di prevenzione dei reati e assicurare una cornice di serenità, i Carabinieri della Compagnia di Fasano, nei giorni scorsi, hanno svolto un servizio straordinario di controllo del territorio nel Comune di Fasano con l’impiego di pattuglie dedite ai controlli lungo le vie e nelle piazze maggiormente frequentate, nonché in prossimità dei luoghi interessati dalla c.d. “movida”.
Nel corso del citato servizio sono state identificate alcune decine di persone, sottoposti a controllo diversi esercizi pubblici e vari autoveicoli, nonché accertate e contestate alcune violazioni al codice della strada.
In tale contesto è stato:
- denunciato un uomo del luogo, per guida in stato di ebbrezza alcolica di un veicolo con il quale ha causato un incidente stradale;
- segnalato amministrativamente, alla Prefettura di Brindisi, un 19enne del luogo, per possesso di sostanza stupefacente del tipo hashish, per uso personale.
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FERMARE SUBITO I FEMMINICIDI
FERMARE SUBITO I FEMMINICIDI
RITORNANO GLI ICONTRI CULTURALI CON ERMES DE MAURO. IL XVII CANTO DEL PARADISO
In vista del Dantedì 2024, ritornano gli incontri culturali del prof. Ermes De Mauro su Dante e sulla Divina Commedia, organizzati dalla Biblioteca Portulano e dall’Associazione Amici della Di Vittorio.
VENERDI 22 MARZO 2024 ALLE ORE 18,30, presso il Salone della DiVittorio in Via Castello, 20 a Mesagne il prof. Ermes De Mauro terrà una lezione su:
“DIETRO LA COMMEDIA. IL LABORATORIO DI DANTE. CANTO XVII DEL PARADISO”
Il 17 gennaio 2020 il Consiglio dei Ministri approvò una direttiva che istituì il Dantedì: la scelta cadde sul 25 marzopoiché molti ritengono che il viaggio narrato nella Divina Commedia sia iniziato in quel giorno nel 1300.
Il canto diciassettesimo del Paradiso di Dante Alighieri si svolge nel cielo di Marte, ove risiedono gli spiriti di coloro che combatterono e morirono per la fede; siamo alla sera del 13 aprile 1300, o secondo altri commentatori del 30 marzo 1300.
In questo canto Dante chiede al suo avo Cacciaguida delucidazioni sul futuro ed è qui che fanno il loro ingresso due profezie: quella dell’esilio del Poeta da Firenze e quella delle gesta di Cangrande Della Scala.
Cacciaguida aveva dapprima rievocato il nobile passato fiorentino e poi predetto le divisioni interne a Firenze che ne avrebbero determinato la definitiva crisi. Di fronte a tale manifestazioni di preveggenza, Dante ricorda i dubbi circa il proprio destino che sono stati suscitati dalle numerose oscure predizioni ascoltate nel corso del suo viaggio attraverso l’Inferno e il Purgatorio.
Il canto ha quindi in primo luogo una funzione centrale rispetto all’intero poema (e non a caso si trova a metà della Cantica cui appartiene), in cui determina un elemento di coerenza e coesione, riprendendo e portando a conclusione linee narrative rimaste in precedenza sottese.
Vale la pena di notare che ciò vale soprattutto per le cosiddette profezie post eventum, cioè profezie che preannunciano avvenimenti successivi al 1300 e al viaggio oltremondano, e che quindi per il personaggio Dante sono davvero profezie, ma che si sono realizzate prima che il poema fosse scritto e perciò per l’autore sono già storia. Insomma, sono profezie già avverate e con ciò senz’altro veritiere, come appunto quella dell’esilio dantesco e dei suoi rapporti con i bianchi fuoriusciti o con gli Scaligeri, di cui si parla con ampiezza in questa canto.
Anche la decadenza di Firenze si può considerare per certi aspetti già avviata quando Dante comincia a scrivere, proprio a causa dell’ingerenza pontificia, suggerita nel Canto, e di quella dei francesi.
Gli incontri con il prof. De Mauro, molto attesi e partecipati, sono ormai una tradizione consolidata dell’Associazione Di Vittorio ed hanno avuto a tema non solo la Divina Commedia ma anche approfondimenti su vari autori e su diversi aspetti del mondo classico. Incontro da non perdere.
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BASKET. SANTA RITA TARANTO - MENS SANA MESAGNE = 76-69
Si chiude con una sconfitta della Mens Sana Mesagne la fase regolare del campionato di divisione regionale 1, in attesa della poule permanenza. Presso il Palafiom di Taranto, Santa Rita e Mens Sana si affrontano in una gara senza esiti ai fini della classifica, ma ricca di spunti tecnici con due tra le formazioni più giovani del campionato. Il Taranto schiera Quintana, Panizzi, Conforti, Gaeta e Cianci, mentre il Mesagne lascia a riposo Rollo e manda in campo Potì, Ciccarese, Campana, De Vincentis e Malvindi. Subito in evidenza gli ospiti con la tripla di Potì e le incursioni di Ciccarese (2-9), ma gli jonici con Gaeta e Cianci impattano sul 12-12, poi la partita viaggia in equilibrio e il primo quarto si chiude sul 17-17. Nel secondo periodo i mensanini mollano in difesa e il Taranto va in fuga. Un parziale di 10-2 crea il primo serio allungo, ma i biancoverdi con la tripla di Zofra si riportano in carreggiata (27-25) prima di crollare sul finire del tempo con le realizzazioni di Quintana, Conforti e Sperti. Le gravi lacune difensive del Mesagne lasciano ampi spazi alle incursioni veloci dei padroni di casa che piazzano un altro parziale di 15-4 (44-31) al riposo lungo. Al rientro in campo la musica non cambia, il Taranto conduce l’incontro con tranquillità raggiungendo il massimo vantaggio sul 51-33. Coach Mellone prova a scuotere i suoi ragazzi, Moro e Scalera offrono un buon contributo, ma la Santa Rita piazza tre triple consecutive, due con Conforti e una con Cianci mantenendo gli ospiti a debita distanza. Anche i terzo quarto è di marca tarantina e si chiude sul 63-47. Nell’ultimo periodo c’è una reazione, anche se tardiva, dei biancoverdi. Aumenta la pressione difensiva e tante sono le palle recuperate. De Vincentis e Malvindi realizzano con regolarità e la tripla di Ciccarese porta la Mens Sana a -7 (67-60) con oltre sette minuti ancora da giocare. I tiri liberi di Malvidi raggiungono il minore scarto (74-68), ma i due minuti rimanenti non sono sufficienti a ribaltare l’esito dell’incontro. La Santa Rita Taranto festeggia le meritate vacanze chiudendo il campionato al quinto posto e mantenendo la categoria, la Mens Sana Mesagne è chiamata ad affrontare la difficile e complicata poule permanenza per poter partecipare il prossimo campionato ancora nella Divisione regionale uno.
Santa Rita Taranto: Cianci 13, Conforti 12, Fanizzi 3, Gaeta 10, Galeandro 8, Porcelluzzi 3, Quintana 12, Sperti 13, Zicari 2, Moffa, Petraroli, Simonetti. Allenatore: Leale.
Mens Sana Mesagne: Poti’ 7, Scalera 7, Ciccarese 14, Campana 2, Delle Grottaglie, Zofra 5, De Vincentis 16, Malvindi 13, Panico 1, Moro 4. Allenatore: Fabio Mellone.
Parziali: 17-17 27-14 19-16 13-22
Arbitri: Mappa e La Gioia.
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Concluso il laboratorio " Winter Orator Lab” del Servizio di Integrazione Scolastica Disabili del Consorzio ATS BR 4
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COLDIRETTI PUGLIA, L’AGRICOLTURA CON CAVALLO ENTRA IN GIUNTA CAMERALE BRINDISI - TARANTO
L’agricoltura è entrata con Alfonso Cavallo nella Giunta della Camera di Commercio di Brindisi – Taranto, organo esecutivo collegiale dell’Ente, alla presenza del presidente nazionale di Unioncamere Prete.
“E’ un riconoscimento al grande peso dell’agricoltura per l’economia delle due province di Taranto e Brindisi, settore che per gli alti costi di produzione causati dai fenomeni speculativi ingenerati dai conflitti si ritrova a vivere in uno scenario di incertezza e criticità, con l’aggravante della Xylella che ha inciso pesantemente sul territorio, sulla produzione e sui bilanci delle aziende”, afferma Alfonso Cavallo, presidente di Coldiretti Puglia.
Accesso al credito, food policy, mercati internazionali, innovazione, sono in sintesi – spiega Coldiretti Puglia - i punti cardine attorno ai quali far ruotare le strategie di sviluppo del settore agroalimentare delle province di Brindisi e Taranto che contano 17.587 aziende agricole attive, per cui l'obiettivo principale è promuovere un sistema alimentare sostenibile, supportando le aziende agricole quando in controtendenza all’andamento generale cresce il fatturato dell’industria alimentare che fa registrare nel 2023 un aumento del 6,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
“L’agricoltura, la pesca, il turismo e l’agroalimentare di qualità sono componenti fondamentali ed essenziali – insiste il presidente Cavallo - per lo sviluppo della province salentine. Porteremo anche in Camera di Commercio il modello di agricoltura costruito attorno al territorio e alla certezza di sicurezza alimentare e ambientale da garantire ai cittadini-consumatori e una presa di coscienza e una forte partecipazione sulle tematiche agricole che sono la via certa e possibile di sviluppo. Il territorio è lo strumento per offrire bellezze, bontà e genuinità, quindi, anche occasione di autentico miglioramento della qualità della vita, non sacrificabile sull’altare di uno sviluppo apparente e non sostenibile”.
L’agricoltura che resiste all’attacco del clima fuori controllo, del terrorismo salutistico dell’UE su vino e salumi, delle etichette a semaforo che bocciano le eccellenze tricolori, dell’estremismo green con le stalle equiparate alle grandi industrie inquinanti saranno al centro dell’impegno di Coldiretti in seno alla nuova Giunta camerale.
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Antonella Questa, Valentina Melis e Teresa Cinque
STAI ZITTA!
Il 19 marzo a Ceglie Messapica
Il 20 marzo a Polignano a Mare.
Per le stagioni teatrali dei comuni di Ceglie Messapica e Polignano a Mare in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese, la prossima settimana Antonella Questa, Valentina Melis e Teresa Cinque porteranno in scena il 19 marzo a Ceglie (Teatro Comunale, ore 21.00) e il 20 marzo a Polignano (Teatro Vignola, ore 21.00) lo spettacolo Stai Zitta! dal libro di Michela Murgia, uno spettacolo comico e dissacrante su quanto la discriminazione di genere passi spesso proprio dal linguaggio. Guidate dalla sapiente regia di Marta Dalla Via, le protagoniste in scena sapranno coinvolgere nella lotta contro gli stereotipi di genere, annullando già di fatto, con questo spettacolo, quello secondo cui “le donne sono le peggiori nemiche delle donne”!
SCHEDA SPETTACOLO
SCARTI Centro di Produzione Teatrale d’Innovazione, LaQ-Prod /Teatro Carcano
Antonella Questa, Valentina Melis, Teresa Cinque
STAI ZITTA
dal libro di MICHELA MURGIA
disegno luci Daniele Passeri
fonica Marco Oligeri, Francesco Menconi
costumi Martina Eschini
scene Alessandro Ratti
con la collaborazione di Alice Santini, Laura Forti, Federica Di Maria
regia MARTA DALLA VIA
con il sostegno di Fondazione Armunia
Scrive Murgia: “I tentativi di ammutolimento di una donna verificatisi sui media italiani negli ultimi anni sono numerosi ... la pratica dello “Stai zitta” non è solo maleducata, ma soprattutto sessista perché unilaterale... Che cosa c’è dietro questa frase? ... Per quale motivo tutti coloro che la ascoltano pensano si tratti di una reazione normale nella dialettica con persone di sesso femminile?”
Questa, Melis, Cinque e Dalla Via hanno sempre avuto qualche difficoltà a stare zitte e lo dimostrano in questi anni i loro tanti spettacoli, video e libri, che affrontano, con ironia e intelligenza, tematiche sociali e anche femministe. Inevitabile quindi si incontrassero un giorno per dare vita a uno spettacolo comico e dissacrante su quanto la discriminazione di genere passi spesso proprio dal linguaggio. Le “frasi che non vogliamo più sentirci dire!” contenute nel libro, offrono così l’occasione di raccontare la società contemporanea attraverso una carrellata di personaggi e di situazioni surreali. Dal mansplaining all’uso indiscriminato del nome proprio per le donne, passando per la celebrazione della figura “mamma e moglie di”, Questa, Melis e Cinque, guidate dalla sapiente regia di Dalla Via, sapranno coinvolgervi nella lotta contro gli stereotipi di genere, annullando già di fatto, con questo spettacolo, quello secondo cui “le donne sono le peggiori nemiche delle donne”!
«Festival delle mani bianche», il magistrato Mariano Robertiello incontra gli studenti di Fasano
Al via la serie di eventi che compongono il ‘Festival delle mani bianche.’, incontri sui temi della legalità e alla diffusione della cultura antimafia tra le giovani generazioni con dibattiti, teatro, e mostre organizzati su iniziativa del Collettivo Teatro Prisma di Bari con il contributo e il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune.
Tra gli eventi, ieri 15 marzo, un incontro denso di significato e pieno di spunti di riflessione è stato quello con il dott. Mariano Robertiello, giudice dell'antimafia del tribunale di Locri, uno dei centri nevralgici della lotta all’ndrangheta. Un presidio studentesco di ‘Libera’ afferente al liceo ‘Leonardo Da Vinci’ ha partecipato attivamente al dibattito e approfondito concretamente il tema proposto. Il magistrato, dopo l’introduzione a cura di Barbara Grilli che ha portato in scena la sua pièce sulla testimone di giustizia Lea Garofalo, ha affrontato con i ragazzi le peculiarità delle varie mafie entrando in particolare nei dettagli della spietata ndrangheta calabrese.
L’ultima parte dell’incontro ha visto i ragazzi delle scuole protagonisti con uno scambio di battute con il magistrato su vari temi: dal rapporto delle mafie con la religione, all’importanza della scuola nella lotta alle mafie, ai falsi miti dei film sulla mafia. Il giudice ha concluso raccontando di come la vita di un affiliato, che ad alcuni può sembrare una vita agiata fatta di soldi e potere, sia in realtà vuota, piena di sacrifici e di privazioni tra latitanza, carcere, omicidi trasversali.
Il programma del Festival continua fino al 17 marzo: per info e prenotazioni è possibile chiamare il 334 114 4911 o inviare un’email a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
«Un incontro che ha visto i ragazzi protagonisti su un tema così delicato in un contesto eccezionale e comunicativo creato nell’ambito del Festiva delle mani bianche che sta lanciando messaggi importanti - dichiara l’assessore alla Cultura, Cinzia Caroli, - il dottor Robertiello ha messo in guardia i ragazzi sui rischi legati alla criminalità organizzata evidenziando quanto di fronte ai guadagni facili e ai beni di lusso, che possono attrarre, corrisponda sempre una contropartita in termini di prezzo da pagare, a volte veramente troppo alto e a cui diventa impossibile sottrarsi. Lo ringrazio, inoltre, per aver chiuso l’intenso ed interessante dibattito con un messaggio di speranza per tutti».
Mesagne. Alla scoperta del corpo umano, al centro commerciale AppiAntica la mostra interattiva
Alla scoperta del corpo umano, al centro commerciale AppiAnticA la mostra interattiva
Dal 19 marzo al 6 aprile in Galleria l’installazione “The Human Body” per ragazzi da 5 a 14 anni
Verrà inaugurata martedì 19 marzo e potrà essere visitata fino al prossimo 6 aprile la mostra “The human body”, l’installazione interattiva pensata per i bambini delle scuole elementari e i ragazzi delle medie. Educativa e divertente, allestita con accattivanti postazioni all’interno della galleria del centro Commerciale “AppiAnticA”, guiderà i giovani e giovanissimi di età compresa tra i 5 ai 14 anni alla scoperta delle meraviglie del corpo umano.
Accompagnati da docenti e famiglie – il percorso merita anche l’attenzione degli adulti – i ragazzi avranno la possibilità di vivere un’esperienza unica, esplorando attraverso la magia della realtà aumentata come “siamo fatti”. Sistema nervoso, articolazioni e ossa, circolazione del sangue, digestione, respirazione e muscoli verranno mostrati senza segreti, aiutando gli studenti a comprendere meglio argomenti che sono stati o che verranno trattati in classe, e senz’altro inducendoli a sviluppare una maggiore consapevolezza del proprio corpo e del mondo che li circonda.
L’attività, dal riconosciuto valore didattico, è patrocinata dalla città di Mesagne e prevede il coinvolgimento degli istituti scolastici del territorio. Le visite guidate gratuite saranno disponibili tutti i giorni, dalle 16:00 alle 20:00. Nelle giornate del 23, 24, 28 e 29 marzo, 2 e 6 aprile, l’attività sarà fruibile anche la mattina dalle ore 9:00 alle ore 12:00. Guidati da esperti, in un tour ricco di sorprese e sorrisi, i bambini saranno protagonisti di un evento in cui meraviglia e apprendimento si fondono in un’avventura imperdibile.
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GRANO: COLDIRETTI PUGLIA, PREZZO CROLLA ANCHE AD ALTAMURA A 323 €/TON (-16€); MA IL CANADESE QUOTA 387 €/TON
Crolla anche alla borsa merci di Altamura il prezzo del grano duro quotato da 318 minimo a massimo 323 euro a tonnellata, perdendo 16 euro in una settimana, mentre il canadese quota 387 euro a tonnellata, per cui servono controlli serrati lungo la filiera, oltre che ai porti. A darne notizia è Coldiretti Puglia, che denuncia le speculazioni in corso sul prezzo del grano mettendo a rischio la sopravvivenza di 38mila aziende agricole in Puglia, il Granaio d’Italia, aggravando la dipendenza dall’estero.
Occorre un impegno immediato per sostenere le aziende agricole italiane, portando a 30 milioni di euro la dotazione del Fondo nazionale per i contratti di filiera del grano – dichiara Coldiretti - lavorando per prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione, come prevede la legge di contrasto alle pratiche sleali.
Nel 2023 – incalza Coldiretti Puglia - sono più che raddoppiate per un totale di ben oltre il miliardo di chili le importazioni di grano dal Canada trattato con glifosato secondo modalità vietate a livello nazionale, anche le importazioni di grano russo e turco sono aumentate rispettivamente del +1164% e del +798%, un fenomeno mai registrato nella storia del nostro Paese, per cui – denuncia Coldiretti Puglia - i prezzi del grano italiano sono crollati del 60% su valori al di sotto dei costi di produzione che mettono a rischio il futuro di migliaia di aziende agricole.
Sotto accusa ci sono gli accordi gli accordi di libero scambio europei – incalza Coldiretti Puglia – per cui vanno fermate le importazioni sleali, introducendo con decisione il principio di reciprocità per fare in modo che tutti i prodotti che entrano nell’Unione rispettino gli stessi standard dal punto di vista ambientale, sanitario e del rispetto delle norme sul lavoro previsti nel mercato interno, poiché è intollerabile la concorrenza sleale che mette a rischio la salute dei cittadini e la sopravvivenza delle imprese agricole.
Intanto, l’estensione della clausola di salvaguardia alle importazioni di cereali come il grano e il mais dall’Ucraina è importante per contribuire fermare le speculazioni che stanno destabilizzando il mercato europeo, ferma restando la necessità di continuare a sostenere il Paese sotto l’aggressione russa. Come periodo di riferimento medio della quantità di importazioni oltre la quale farla scattare è stato inserito accanto al 2022 anche il 2021, come richiesto da Coldiretti, pur se resta la criticità di voler prendere in esame nel computo anche al 2023 (quindi il triennio).
In base alle stime fornite dalla Commissione Ue tale liberalizzazione delle esportazioni verso i Paesi dell’Unione ha consentito l’arrivo di circa il 60% dei prodotti agricoli ucraini dall'inizio della guerra, secondo il Centro Studi Divulga. Se da un lato queste misure hanno alleggerito le pressioni per l’Ucraina, dall’altro le consistenti esportazioni di cereali verso l’Ue hanno contribuito ad alimentare le preoccupazioni sui prezzi, creando delle distorsioni all’interno del mercato comunitario, in particolare per quello agricolo.
Basti dire che grazie anche alle agevolazioni gli arrivi in Italia di grano tenero ucraino per il pane sono quadruplicati (+283%) nel 2023 rispetto al 2021, prima dell’inizio della guerra, arrivando a quota 470 milioni di chili, secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat. Ma anche le importazioni di mais sono aumentate a tripla cifra (+134%), arrivando oltre quota 1,8 miliardi di chili
Un impatto sulle quotazioni dei prodotti agricoli che va a sommarsi a quello scatenato dall’aggressione russa sui costi di produzione per le imprese agricole del vecchio continente, con l’indice dei prezzi medi dell’energia della Banca Mondiale che ha segnato nel 2023 una crescita del 103% rispetto a prima del conflitto, mentre il gas naturale è aumentato del 126%, secondo un’analisi del Centro Studi Divulga. Discorso analogo – conclude Coldiretti - anche per le quotazioni dei fertilizzanti, cresciute del 106% con picchi rilevanti dei prezzi medi annui del 204% per il fosfato biammonico, del 230% per l’urea e del 290% per il cloruro di potassio.
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