La vigilia avrebbe potuto ingannare chi non avesse visto i numeri in classifica, specie i tabellini degli attacchi e della difesa e leggendoli mi sono convinto che avrei assistito ad una partita tirata punto a punto come pronosticato nel pregara ad uno scettico Alfonso Valentini, papà di uno degli atleti del team brindisino. L'Aurora Brindisi ha confermato le notevoli capacità organizzative di squadra, impostando una gara a tutto campo con un pressing alto fin dalla rimessa avversaria, raddoppiando sul play e cercando sempre il contropiede o liberando spesso un giocatore sotto il canestro avversario con un tiro comodo. Ma la potenza è nulla senza controllo e quindi l'Aurora ha pagato l'incapacità di gestire alcune situazioni con errori un po' grossolani, ma essendo una squadra di under in serie D le si concedono tante attenuanti.
La Mens Sana ha vinto perché ha avuto due giocatori, Murra per classe cristallina e Spagnolo per grinta ed esperienza, che l'hanno guidata nei momenti difficili nell'emozionante gara. Coach Capodieci, privo dell'esperto Passante a riposo forzato per il colpo subito domenica scorsa a Corato, le ha provate tutte ma le risposte non sempre sono arrivate a dovere. In particolare, mi tocca, purtroppo, evidenziare le prestazioni non all'altezza del giovane Gualano che sembra troppo spesso più impegnato nelle lamentele che nel gioco di squadra.
La terza vittoria in quattro partite consente ai mesagnesi di rimanere in scia alle squadre di vertice ma è urgente ritrovare per i biancoverdi più ritmo e più verticalizzazioni di gioco altrimenti ogni partita diventerà molto difficile da vincere.