Mesagne. Prime anticipazioni sulla mostra "G7"

Aprile 24, 2024 545
Il “San Giuseppe con Bambino” di Guido Reni (1575-1642), proprietà della Fondazione della Cassa di Risparmio di Rimini Il “San Giuseppe con Bambino” di Guido Reni (1575-1642), proprietà della Fondazione della Cassa di Risparmio di Rimini

Inizia a prendere forma e consistenza la mostra «G7: Sette secoli di arte italiana» che dal 13 giugno al 30 novembre prossimi sarà ospitata nelle sale nobili del castello Normanno-Svevo di Mesagne, organizzata dalla Rete di impresa Puglia Micexperience, con il patrocinio di Regione Puglia, Comune di Mesagne, Camera di Commercio di Taranto-Brindisi e Aeroporti di Puglia. Si tratta di un evento collaterale al summit internazionale e sarà il tramite per promuovere e diffondere, presso il pubblico internazionale del G7, che si terrà a Borgo Egnazia dal 13 al 15 giugno prossimi, nonché quello nazionale e locale, la conoscenza della storia dell’arte italiana, rappresentata da opere di grandi artisti che sono stati attivi tra il XIV e il XX secolo. A coordinare le attività scientifiche dell'organizzazione è stato chiamato il professor Pierluigi Carofano, già curatore dell’importante esposizione su «Caravaggio e il suo tempo» che si è tenuta a Mesagne lo scorso anno.

Intanto si possono dare delle anticipazioni sugli artisti e le relative opere che saranno in esposizione nell’antico maniero mesagnese. Dall’Opera del Duomo di Siena, giungerà una “Testa muliebre”, scultura della scuola di Nicola Pisano (1210/1220 – 1278/1287); certa anche la presenza di “Annibale cartaginese” di Andrea del Verrocchio (1435-1488) e della “Testa dell’Assunta” di Orazio Riminaldi (1593-1630). Tutto ciò senza dimenticare che nelle sale espositive del castello di Mesagne ci saranno anche il “San Giuseppe con Bambino” di Guido Reni (1575-1642), proprietà della Fondazione della Cassa di Risparmio di Rimini, e “Campaspe” di Mattia Preti (1613-1699) della Collezione Lume, esposta nel Museo del Barocco a Palazzo Chigi in Roma, e la “Veduta del Canal Grande verso est” del Canaletto (1697-1768). Si tratta, quest’ultima, di un’opera del maestro veneziano che ritrae uno scorcio da lui molto amato di Venezia con una veduta del Canal Grande verso la Punta della Dogana, da Campo San Ivo. Una veduta che gli era particolarmente gradita tanto da ritrarla più volte, in varie repliche, variando, naturalmente, il punto di vista. Nel dipinto si intravedono le gondole e delle piccole imbarcazioni ai cui lati svettano i palazzi nobiliari. Sulla destra dell’opera, in basso, si intravedono delle persone.Veduta_del_Canal_Grande_verso_est.jpg

Tuttavia, oltre a questi artisti nella mostra dovrebbero essere presenti anche opere di Donatello, Leonardo, Caravaggio, Bernini, Canova al momento in fase di trattativa con le rispettive proprietà. Non è tutto poiché grazie all’accordo sottoscritto, contestualmente alla mostra mesagnese, saranno messe in atto iniziative di promozione della stessa nei luoghi della cultura statali presenti sul territorio regionale pugliese tali da creare opportunità di reciproca valorizzazione, con un monitoraggio dell’accordo affidato al direttore generale della Direzione Generale dei Musei, Massimo Osanna, al funzionario archeologo, Luca Mercuri, al funzionario storico dell’arte, Elisabetta Scungio; nonché alla Direzione Regionale Musei di Puglia nelle persone del direttore delegato, Francesco Longobardi, Claudia Lucchese e al Comune di Mesagne nella persone del sindaco, Antonio Matarrelli e della responsabile dell’Area Cultura-Turismo, Concetta Franco. Infine coloro che arriveranno a Mesagne per la visita della mostra “G7” potranno visitare sempre all’interno del castello, il Mater, il museo del territorio, in cui vi sono testimonianze delle civiltà messapica, romana e medievale. A pochi metri c’è il museo liturgico “Cavaliere-Argentiero”, il parco archeologico urbano e la necropoli messapica. Ed ancora il museo della Luce e quello relativo ai cimeli delle due guerre mondiali. A completare l’offerta museale, inserita nel progetto del Sistema museale urbano, il museo dei padri Carmelitani in cui sono conservati oggetti liturgici e paramenti appartenuti ai frati nei 503 anni di loro permanenza in città.  

---------------
Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina Facebook. Puoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube. 
Per scriverci e interagire con la redazione contattaci

Ultima modifica il Venerdì, 26 Aprile 2024 07:54