Laura Vincenzi, Lettere di una fidanzata, a c. di Guido Boffi, Editrice Ave, Roma 2018

Angelo Sconosciuto Aprile 24, 2020 1255

lettere di una fidanzata«Cari amici, con l’approssimarsi del tempo di Pasqua, mi è gradito girarvi un breve video preparato dagli amici di Ferrara. Si tratta della lettura di alcuni brani di Laura che ben si adattano a questo tempo di disorientamento. In fondo, la pandemia sembra sollecitare quel luogo nascosto della nostra anima dove ci sentiamo più deboli.


Questo tempo di isolamento a casa ci fa sentire come degli infermi, senza poter incontrare amici, andare a cena fuori, passeggiare per negozi, viaggiare. È una condizione “normale” per tanti nostri fratelli alle prese con gravi patologie. Le parole di Laura ci rappresentano la forza di una fede cui tutti partecipiamo, che ci fa sentire deboli in noi stessi ma forti nel Signore, là dove sperimentiamo che, in questa povertà da isolamento, l’unico vero contenuto dell’uomo è Dio, che da sempre riempie la nostra vita. Sentimenti questi che si apprezzano in modo particolare nei giorni della Salvezza. Con i miglioriauguridi buonaPasqua

Guido».

Non capita sovente che un’autore, peraltro molto apprezzato, scriva ai suoi amici e ai suoi lettori – per così dire – “affezionati”. Ed allora giova innanzi tutto spiegare che “Guido” è Guido Boffi il curatore per l’editrice Ave della nuova edizione delle “Lettere di una fidanzata” di Laura Vincenzi – quella stessa “Laura” citata nel messaggio pasquale –. Le “Lettere” meritano grande attenzione: sono quelle che questa ragazza, poco più che ventenne, indirizza al suo ragazzo, che abita in un’altra città.

«Laura è una ragazza sincera, che ama la vita e sogna di sposarsi, ma presto scopre di essere gravemente malata – leggiamo -. Attraverso le lettere che scrive al fidanzato e le pagine del diario, nelle quali confida i pensieri più intimi, scopriamo una straordinaria forza, quella dell’amore vissuto, che le permette di affrontare con fede e coraggio grandi sofferenze, dedicandosi con serenità agli impegni di ogni giorno senza lasciarsi travolgere dagli avvenimenti. Ne deriva una diversa immagine dell’esistenza – si spiega -, che da una sorta di una corsa a ostacoli (esami, laurea, lavoro, matrimonio), si trasforma in una successione di occasioni irripetibili per operare il bene in maniera sempre più matura». Attraverso la lettura di queste pagine si staglia davanti a noi «una ragazza di vent'anni che, in quelle condizioni, mette per iscritto, nero su bianco, la propria gratitudine a Dio sino agli ultimi giorni della sua vita, e afferma di sentirsi fortunata, amata in modo particolare, testimonia il mistero insondabile dell’Amore che circonda l’esistenza umana».

E il curatore evidenzia: «La serena sopportazione di una grave e continuata sofferenza fisica e spirituale che, pur immeritata ed apparentemente ingiustificata, viene accolta con espresso convincimento che essa rappresenti una imperdibile occasione di Bene tangibile, costituisce, a mio parere, un’autentica virtù eroica». E osserva, prima di proporlo: «Il testamento spirituale di Laura, redatto nei giorni direttamente precedenti alla sua scomparsa, rappresenta la sintesi di tutto quello che Laura è stata e ha creduto. “Signore Dio, ti ringrazio dei doni bellissimi che mi hai fatto in questi quasi ventiquattro anni di vita: ti ringrazio prima di tutto della vita che mi hai donata e che io amo; ti ringrazio perché ti sei fatto conoscere a me e mi sei padre, un padre fedele che non mi abbandona; ti ringrazio per la famiglia in cui vivo dove si respira il tuo amore, ed infine ti ringrazio perché attraverso il bene del mio fidanzato mi fai sentire quanto mi ami. Signore, nella mia breve esistenza ho capito che la vita è un cammino duro, seminato di difficoltà, ma che tu non operi che il bene dell’uomo ed ho imparato anche che le situazioni apparentemente più critiche, la perdita di una gamba, due lunghe e pesanti chemioterapie, la perdita momentanea dei capelli..., colloqui duri con medici, se vissute con uno spirito di affidamento, possono trasformarsi in momenti di vera grazia, animati da quella libertà e da quella sicurezza di chi non ha più paura perché ha riposto tutta la sua fiducia in te. È così Signore che mi sei venuto incontro e mi aiuti da due anni a questa parte a convivere con una salute precaria; che hai raffinato l’amore tra me e il mio fidanzato in un crogiuolo di sofferenza fisica e spirituale... e continui a darmi, giorno dopo giorno, il sostentamento necessario e, nei momenti migliori, la speranza e la voglia di lottare e di sognare cose buone per la mia vita e per quella degli altri. Ti prego, Signore, aiutami ogni giorno a sorridere alla vita che mi viene donata, insegnami a sapermi sempre più distaccare da me, per accogliere con amore e delicatezza il dono degli altri che sono il riflesso della tua presenza. Aumenta Signore la mia fede, rafforzala, perché senza il tuo sostegno tutto è così difficile; conserva la mia serenità e il mio ottimismo naturale; aiutami Signore ad incarnare sempre più ogni giorno della mia vita la mia chiamata e la tua volontà, ma soprattutto Signore fa’ che i miei occhi rimangano sempre attratti da ciò che veramente conta, e che è la certezza del Regno, dell’eternità insieme a te, rispetto alla quale tutto ciò che è terreno è effimero ed è cosa di poco conto. Dona serenità e pace, Signore a chi mi vuole bene, in modo particolare al mio fidanzato, a coloro che io non amo abbastanza, a chi soffre nella malattia e nello spirito, a chi è dedito al tuo servizio nella Chiesa come ministro e battezzato, a chi ti cerca, a chi non ti ha ancora incontrato. Amen».

E Guido Boffi chiosa: «Il capolavoro conclusivo di Laura ci convince che è possibile vivere davvero ciò che si ama e si crede, che i santi sono come noi, provano le nostre paure, le nostre sofferenze, e si esercitano ogni giorno per trasformarle in occasioni di bene verso gli altri e verso Dio. Donando a Dio e agli altri tutto quello che le restava da vivere, Laura rappresenta anche un monito per tutti noi, perché, se è vero che saremo giudicati esclusivamente per quanto avremo amato, occorrerà anche noi esercitarci a trasformare ogni situazione, buona o cattiva che sia, in una situazione imperdibile per donarci agli altri e soprattutto a Dio e conquistare il nostro posto nel Suo cuore».

Due anni fa è stata avviata la causa di beatificazione di Laura, e il sempre più numeroso gruppo di amici che l’accompagna da trent’anni ha ottenuto la riedizione delle sue lettere da parte dell’AVE, precedentemente pubblicate da Città Nuova, che riportano le motivazioni e convincimenti di una persona che, nella chiara coscienza del poco che le resta da vivere, si impegna appieno a vivere bene il presente, cioè a vivere il presente nell’amore.

Laura Vincenzi, Lettere di una fidanzata, a c. di Guido Boffi, Editrice Ave, Roma 2018, 175, Euro 13,00.

Ultima modifica il Venerdì, 24 Aprile 2020 17:07