Redazione

Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Bari presentano i risultati dell’attività operativa relativa all’anno 2023.Nel 2023 il Nucleo Carabinieri TPC di Bari, nell'ambito delle diverse attività concluse nelle regioni di Puglia e Basilicata, ha recuperato e restituito al patrimonio culturale italiano un totale di 8076 beni culturali a rischio di definitiva dispersione sul territorio internazionale.L’attività operativa evidenzia, nel 2023, una graduale diminuzione dei reati che aggrediscono il patrimonio culturale, anche alla luce delle innovazioni legislative (Legge 9 marzo 2022 n.22) che hanno inasprito il sistema sanzionatorio, rendendo più efficace l’attività repressiva. Nel corso dell’anno, sono state infatti eseguite 25 misure cautelari e deferite all’Autorità Giudiziaria un totale di 100 persone per i reati di ricettazione, esportazione illecita di beni culturali, violazioni in materia di ricerche archeologiche, contraffazione di opere d’arte, violazioni in danno del paesaggio ed altre tipologie di reato previste dal Codice penale e dei beni Culturali e del paesaggio.Sono state eseguite 60 perquisizioni domiciliari e locali che hanno consentito il recupero di cui 18 beni culturali di tipo antiquariale, archivistico e librario, 6495 reperti archeologici, 941 reperti paleontologici e 506 opere d’arte false, per un valore economico stimato in circa € 4.000.000 di euro, qualora immessi sul mercato.Particolare impulso è stato dato al traffico internazionale di reperti archeologici e alla sorveglianza delle archeologiche disseminate su tutto il territorio delle due regioni di competenza. Provengono da queste due regioni, del resto, gran parte dei reperti archeologici nazionali (spesso di inestimabile valore storico-culturale) che vengono sovente illecitamente trasferiti e venduti all’estero, in particolare in nord Europa.

In tale quadro, nel 2023, sono state adottate misure tese all’identificazione sia dei diretti responsabili degli scavi clandestini che dei fruitori dei beni archeologici estirpati dal territorio. Le investigazioni sul particolare fenomeno hanno consentito il deferimento all’Autorità Giudiziaria di 21 persone per lo specifico reato di scavo clandestino ma anche, attraverso l’attento monitoraggio delle piattaforme e-commerce, ormai divenuti canali preferenziali per la compravendita di oggetti d’arte, il recupero di 142 reperti archeologici databili III e V sec. a.C..2Altro settore a cui è stato dato importante impulso è stato quello relativo ai reati in materia di tutela del paesaggio, dove sono state incrementate le attività finalizzate a perseguire la realizzazione di opere edilizie abusive o realizzate in difformità rispetto ai progetti approvati in centri storici o comunque in aree sottoposte a vincolo. In tale contesto sono state denunciate 30 persone.In termini di attività preventiva e controllo, sono state eseguiti:− 40 controlli a esercizi commerciali, mercati e fiere di oggetti antiquariali;− 25 verifiche alla sicurezza anticrimine di musei, biblioteche ed archivi con la finalità di individuare i punti di criticità dei sistemi difensivi;− 120 controlli nelle aree archeologiche ritenute potenzialmente più esposte alle aggressioni criminali, svolti congiuntamente al personale delle Soprintendenze, del 6° Nucleo Elicotteri di Bari e dell'Arma Territoriale;− 75 controlli ad aree tutelate da vincoli paesaggistici;− 150 controlli di beni culturali nella Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti.Tra le attività investigative più significative dell’anno è sicuramente da rimarcare, per l’importanza e l’impatto sulle dinamiche criminali che aggredisco il patrimonio culturale/archeologico nazionale, l’operazione convenzionalmente denominata “CANUSIUM” che ha consentito, alle prime ore del 24 maggio 2023, ai Carabinieri del Nucleo TPC di Bari di eseguire, in diverse regioni d’Italia, con la collaborazione con il R.O.S. di Roma, dell’Arma territorialmente competente e dello Squadrone eliportato Carabinieri “Cacciatori Puglia”, un’ordinanza di applicazione di misura cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di Trani su richiesta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trani, nei confronti di 21 soggetti, tutti a vario titolo ritenuti responsabili di associazione a delinquere finalizzata allo scavo clandestino, furto, ricettazione ed esportazione illecita di reperti archeologici e numismatici. Contestualmente sono state svolte decine di perquisizioni disposte dall’ufficio giudiziario inquirente tranese. L’ordinanza costituisce il risultato degli elementi d’indagine.

L’attività era stata avviata nel 2022 a seguito dell’individuazione, nell’agro di Canosa, a seguito di sorveglianza aerea su quel territorio, di diversi scavi clandestini in atto. L’inchiesta, sviluppata e ampliata, anche sul piano internazionale, supportata da attività tecniche, dinamiche e telematiche, ha consentito di individuare un’organizzazione criminale composta dal classico repertorio strutturato di soggetti che compongono la filiera tipica del fenomeno delinquenziale del traffico internazionale di reperti archeologici, strutturata nel modo seguente: tombaroli, ricettatori di zona (1° livello) e areali (2° livello), nonché da trafficanti internazionali. Il sodalizio, con basi operative nella provincia di B.A.T. ma con diramazioni in Basilicata, Campania, Lazio e Abruzzo e il resto della Puglia, aveva avviato un fiorente canale commerciale di monete archeologiche che, frutto di scavi clandestini eseguiti in Puglia e Campania, venivano poi cedute dai vari ricettatori ai diversi trafficanti internazionali, i quali provvedevano a immetterle sul mercato illecito globale, attraverso Case d’asta estere (inglesi e tedesche). Nel corso delle investigazioni sono state recuperate e sequestrate diverse migliaia di reperti archeologici, tra ceramiche e monete archeologiche in oro, argento e bronzo, 60 tra metal detector e arnesi idonei allo scavo clandestino, nonché documentazione contabile attestante le transazioni illecite in Italia e con l’estero.3Nell’ambito della tutela paesaggistica è stata inoltre condotta, con il coordinamento della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Foggia, un’ampia attività di verifica sugli usi di aree pubbliche tutelate e sulle attività edilizie riguardanti immobili (aree ed edifici) d’interesse storico-architettonico di Isola San Nicola delle Tremiti, svolgendo un’azione di controllo - avviata già nei primi mesi del 2022 - avente la finalità di riscontrare la compatibilità delle forme di utilizzo e degli interventi riguardanti beni culturali e paesaggistici con la loro destinazione culturale, salvaguardando i valori storici e ambientali espressi dall’Isola, che rappresenta il nucleo antico dell’arcipelago. I numerosi sopralluoghi, svolti unitamente a funzionari della Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di BAT e Foggia, con acquisizione di copiosa documentazione presso gli uffici tecnici del Comune di Isole Tremiti e riscontri catastali presso gli uffici della Direzione provinciale di Foggia dell’Agenzia delle Entrate, hanno evidenziato una serie di inosservanze delle misure di protezione e conservazione di beni culturali, nonché di gestione dei beni immobili soggetti a tutela paesaggistica, oltre ad irregolarità nelle modalità di concessione in uso di aree demaniali protette dalla legge. Le indagini hanno consentito - fino ad oggi - di individuare e segnalare all’Autorità Giudiziaria 18 persone, fra cui gestori di attività commerciali ubicate in aree di pregio paesaggistico-ambientale, privati proprietari di immobili sottoposti a vincoli monumentali ed architettonici e tecnici incaricati della redazione dei progetti e della direzione dei lavori, ritenuti responsabili - a vario titolo - di aver violato le norme di tutela del patrimonio culturale e delle aree naturali protette, di occupazione di aree demaniali marittime in assenza di titoli di legittimazione e dell’esecuzione di opere edili in mancanza delle autorizzazioni e/o dei pareri4obbligatori e vincolanti della competente Soprintendenza, modificando gli aspetti morfologici della costa, compromettendo la visione estetica e panoramica dei luoghi ed alterando bellezze naturali.

Gli accertamenti dei Carabinieri del TPC proseguono con il supporto dalla locale Stazione Carabinieri di Isole Tremiti e in sinergia con gli organi ministeriali preposti alla tutela, competenti sull’avvio delle procedure finalizzate all’imposizione degli interventi di ripristino dello stato dei luoghi alterati, nel comune obiettivo di restituire alla pubblica godibilità i luoghi e i siti tutelati, assicurando la conservazione e l’integrità del patrimonio d’interesse culturale.Nel settore del contrasto alle attività illecite riguardanti il patrimonio archeologico, il Nucleo TPC di Bari ha altresì condotto un’attività investigativa scaturita da una verifica amministrativa sulla Collezione archeologica già denominata “Martini-Carissimo”, storicamente legata al Castello Svevo di Oria (BR), da cui sono emerse criticità sull’osservanza delle misure di protezione e conservazione della importante Collezione privata, costituita da circa 800 reperti di pregevole fattura, oggetto di attività illecite che hanno procurato anche il danneggiamento di alcuni esemplari.Le verifiche, condotte in sinergia con la Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di Brindisi e Lecce, hanno consentito di rilevare le generali condizioni di inadeguatezza delle modalità di custodia dei beni culturali archeologici - rimossi dal luogo di destinazione in assenza delle dovute autorizzazioni - e di rinvenire circa 50 pezzi (fra cui reperti ceramici e bronzei), non inclusi nell’elenco della decretazione di vincolo della Collezione e detenuti in violazione delle norme che disciplinano i rinvenimenti e il possesso di beni archeologici.L’attività ha consentito di sottoporre a sequestro i beni culturali di provenienza illecita e di deferire alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Brindisi due persone per i reati, in concorso, di opere illecite su beni culturali, danneggiamento di patrimonio archeologico e ricettazione di beni culturali.

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Tuturano si appresta a vivere un evento che si ripete negli anni e che caratterizza la vita di questo quartiere di Brindisi.

Venerdì 24 maggio, con inizio alle ore 19.00, su iniziativa della Pro Loco Tuturano, si svolgerà la 24^ edizione del “Torneo della Civetta”.

Il corteo storico attraverserà le vie principali per poi convergere in piazza Regina Margherita dove si darà vita a spettacoli e giochi medievali. Ospiti della serata l’attore Davide Silvestri e la showgirl brindisina Pamela Barretta.

A presentare la serata, nelle vesti di Giullar cortese, Gianluca Foresi.

L’iniziativa gode del patrocinio della Presidenza del Consiglio della Regione Puglia, della Provincia di Brindisi, del Comune di Brindisi, della Camera di Commercio Brindisi/Taranto e del Consorzio Asi.

"Il Torneo della Civetta" è l'evento di Tuturano che rievoca il Medioevo. L'evento ha la finalità di ricordare "l'annus mirabilis" della ex frazione brindisina: correva il 1097 quando il condottiero normanno, il conte Goffredo di Conversano, e sua moglie Sichelgaita donarono il casale in terra di Brindisi al monastero delle Sacre Vergini di San Benedetto di cui il feudatario era protettore. Un viaggio che ha assunto ormai il carattere di un appuntamento tradizionale. E in effetti la storia di Tuturano nasce con il suo feudo medievale e continua con lo storico atto di donazione, trascritto nel manoscritto di Ortensio Leo e conservato nella Biblioteca arcivescovile De Leo di Brindisi. Goffredo diventa il primo «dominator» di Brindisi, titolo legato alle funzioni amministrative della città, ne riprende la ricostruzione, chiede a papa Urbano II di consacrare il sito dove sarebbe sorta la Cattedrale, restituisce dignità al porto che sarebbe diventato l'attracco strategico degli eserciti crociati.

FASANO – La Guida MICHELIN ha svelato i nuovi riconoscimenti: Una, Due e Tre Chiavi per gli hotel italiani più straordinari. Frutto di innumerevoli e approfondite valutazioni da parte degli ispettori MICHELIN, come le “Stelle” per i ristoranti, le “Chiavi” individuano l’eccellenza nell’esperienza alberghiera.

Cinque i criteri con cui sono stati selezionati gli hotel: architettura e interior design, autenticità, qualità del servizio, rilevanza della struttura nell’ambito della località in cui si trova, e coerenza tra prezzo ed esperienza offerta.

Cinque le strutture fasanesi classificate nella categoria “Una Chiave – Soggiorno speciale”: Borgo Egnazia, Masseria Calderisi, Masseria Torre Coccaro e Masseria Torre Maizza a Savelletri e Canne Bianche Lifestyle Hotel a Torre Canne.

A questo proposito, nella giornata di oggi, il Sindaco Francesco Zaccaria e l’Assessore al Turismo Pier Francesco Palmariggi hanno incontrato a Palazzo di Città i management delle strutture e si sono congratulati di persona per il prestigioso conferimento della Chiave MICHELIN, ringraziando proprietà, direzioni e personale per l’infaticabile lavoro quotidiano di promozione del territorio testimoniato dalla loro eccellenza.

«Accogliamo con fierezza un nuovo riconoscimento per il settore dell’hotellerie del territorio di Fasano – dice il sindaco Francesco Zaccaria –. Sono ben cinque le strutture alberghiere fasanesi premiate in questo 2024 dalla Guida Michelin con la “una Chiave”, e questo ci riempie di orgoglio e ci spinge a proseguire il cammino virtuoso che la nostra Città ha ormai intrapreso in questo importantissimo settore economico della nostra comunità».

«Siamo orgogliosi e felici per il riconoscimento conferito a queste eccellenze dalla prestigiosa Guida Michelin - spiega l’Assessore al Turismo Pier Francesco Palmariggi - Il pregio imprenditoriale e la qualità dell'ospitalità che Fasano è in grado di offrire contribuiscono enormemente allo sviluppo di questo territorio e alla sua promozione in tutto il mondo. L’industria turistica offre a Fasano e alla Puglia opportunità e prospettive e lo fa grazie ad un patrimonio umano straordinario di competenze ed esperienze».

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 La festa delle Oasi è uno degli appuntamenti più importanti e in tutta Italia i volontari mettono in atto una vera FESTA della Natura, per liberarsi in natura e far conoscere da vicino le Oasi, luoghi di difesa e promozione del valore natura, per incontrare i loro protagonisti e godersi un momento di relax con i propri cari.

Domenica 19 maggio festeggiamo la Natura a Torre Guaceto. A partire dalle 10:00, ci sarà tutta una serie di attività per fruire della riserva e godere delle sue bellezze. Visite guidate, laboratori e spettacoli per bambini, racconti e poesie a tema, yoga e ginnastica e naturalmente la possibilità di visitare il centro recupero tartarughe,  un vero e proprio ospedale per curare questi meravigliosi rettili marini.

A partire dalle 12: 00, ci sarà uno speciale su Rai 3 dedicato alle Oasi con collegamenti anche a Torre Guaceto.

Tutte le attività sono gratuite e non c’è bisogno di prenotazione.  Ognuno può portare da mangiare e fare un bel pic nic sulla spiaggia.

Raggiungete Torre Guaceto dalla SS 379, uscita Serranova e lasciate l’auto nel parcheggio Nord “Porta della Riserva”. Da lì, dopo una passeggiata di 10 minuti, ci  raggiungerete nei pressi del centro tartarughe.

Per chi vuole venire in bicicletta, Fiab Brindisi ha organizzato una ciclo passeggiata: appuntamento alle 09:00 dalla scalinata Virgilio, a Brindisi.

Per tutelare gli animali selvatici dell’Oasi, vi ricordiamo che non è consentito l'accesso con i cani e glia ltri animali da compagnia.

Leggete il programma completo sulle nostre pagine Facebook e Instagram

L’evento, organizzato da WWF e consorzio di gestione di Torre Guaceto, vede anche la collaborazione di Fiab Brindisi, Thalassia, Remuri, Brindisi e le Antiche Strade.

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La suggestiva cerimonia di premiazione del concorso in memoria dell’imprenditore « dott. Eugenio Martucci », indetto dal Rotary club Valle d’Itria e Rosamarina, e svoltasi nella splendida cornice del “Palace Hotel”di Ostuni, ha decretato il secondo posto ex æquo a Carmelo Vecchio della classe 4 A turismo e ad un’alunna del Tecnico Monnet di Ostuni. La commissione composta da autorità rotariane ha premiato l’elaborato per l’originalità ed i suggerimenti operativi al fine di  realizzare un turismo sostenibile, rispettoso della centralità della persona.  Questa borsa di studio non è il solo premio conquistato, infatti, un altro importante riconoscimento alla classe quarta dell’indirizzo turistico è stato assegnato durante una conferenza on Line nella quale sono intervenute,  da tutta Europa, le diciassette scuole di ogni ordine e grado, che su centonovanta partecipanti al concorso indetto dall’ AEDE, sono state insignite del premio” Ambasciatori d’Europa 2024”. Grande soddisfazione per la comunità scolastica,per le famiglie e per le docenti professoresse Sabrina Spagnolo e Veronica Terragno che si sono spese per la partecipazione a questi concorsi . Il dirigente scolastico ing. Mario Palmisano Romano ha affermato : «  Sono lodevoli le iniziative che coinvolgono attivamente gli studenti in un percorso dinamico e propositivo. La nostra scuola é sempre attenta a valorizzare i talenti dei nostri studenti ».

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Da tempo denunciamo le criticità del sistema sanitario della nostra provincia. A tutt’oggi, nonostante gli sforzi del management attuale dell’ASL di Brindisi, non è garantita la sanità territoriale: a fronte della chiusura di presidi ospedalieri e di diversi poliambulatori nei comuni più piccoli, non c’è stata una riorganizzazione dei servizi con nuovi punti di riferimento assistenziali per i cittadini, specie per le persone più fragili e per le persone anziane. I tagli sul PNRR, che riducono il numero delle case di comunità e degli ospedali di comunità, complica ancora di più il quadro sui tempi e sulle certezze rispetto ai luoghi che dovrebbero essere attrezzati per un riordino complessivo della rete sanitaria territoriale. E su qualsiasi reale possibilità rimane il drammatico dato, soprattutto brindisino, della grave carenza di organici, sia del settore medico sia del settore paramedico. Ma in questi ultimi mesi si è aggiunta una ulteriore problematica: quella della carenza di Medici di Medicina Generale. E’ per quest’ultimo motivo che come Spi Cgil Brindisi e Lega di Erchie abbiamo chiesto un incontro al Commissario Prefettizio dott. Giaccari, che si è reso subito disponibile. Nella mattinata del 14 maggio, come segretaria generale dello Spi di Brindisi, insieme al Segretario della lega pensionati del comune di Erchie, Franco Scarciglia, abbiamo rappresentato al dott. Giaccari, il disagio di tanti cittadini che negli ultimi mesi hanno dovuto sostituire il proprio medico di famiglia, andato in pensione, chiedendo di passare in carico a uno dei quattro medici oggi disponibili nel comune. Medici di Medicina Generale che l’ASL ha autorizzato ad andare in deroga rispetto al numero di assistiti, con un sovraccarico di impegno per i medici e di disagio per le persone. Ma la criticità aumenterà considerato che, a fine giugno, potrebbe andare in pensione uno dei quatto medici ora disponibili. Si è inoltre riconsiderata la situazione seria in cui versa la realtà di Erchie da quando è stato disattivato il Poliambulatorio, centro ben organizzato che garantiva l’assistenza sanitaria territoriale con visite specialistiche di Cardiologia, Urologia, Ortopedia, Ginecologia…esami radiologici ed ecografici, tutte prestazioni sicuramente necessarie alla popolazione più fragile e anziana, che oggi invece è costretta o a spostarsi verso presidi sanitari distanti dal proprio comune o addirittura a rinunciare a curarsi. La riorganizzazione della rete sanitaria territoriale tarda a concretizzarsi ma, intanto a cittadine e cittadini, di fatto, non è garantito il diritto alla cura. Il dott. Giaccari, che come Spi ringraziamo per la disponibilità, si è mostrato molto attento e sensibile a tali problematiche, dichiarando di aver già segnalato le criticità sanitarie alla Direzione dell’Asl, anche rispetto alla carenza dei medici di famiglia tant’è che l’ASL aveva disposto la deroga sul numero degli assistiti, ma che risolleverà, con una ulteriore nota, i problemi sanitari che gravano sulla realtà comunale, in particolare l’emergenza che può crearsi rispetto ai MMG. Come Spi Cgil lanciamo un appello al Direttore Generale dell’ASL di Brindisi a dare risposte concrete in ogni comune rispetto alla presenza di MMG necessari, affinché non debbano essere le persone anziane e le persone più fragili, a pagare le conseguenze di un sistema sanitario pubblico sempre più in affanno.

La Segretaria Generale SPI CGIL BRINDISI Michela Almiento

E’ brindisino l'alano trionfatore del prestigioso contest cinotecnico internazionale “World Dog Show” che si è svolto lo scorso aprile a Zagabria. Si chiama Hans della Roccia Rossa è ha, nonostante la sua imponenza, solo 14 mesi. I suoi proprietari sono di Francavilla Fontana, Monica Pagano, ottica e prossima biologa e Pierfrancesco de Tommaso, ufficiale medico, titolari, tra l’altro, di un piccolo allevamento alla periferia di Francavilla Fontana. L’alano Hans è stato nominato Giovane Campione del Mondo, nella categoria 9-18 mesi, nella più prestigiosa verifica cinotecnica voluta dalla Federazione Cinologica Internazionale (FCI) alla quale hanno preso parte 14850 cani provenienti da tutto il mondo. Tra questi ben 257 alani. I cani sono sottoposti all'esame e al giudizio per la loro bellezza e conformazione esteriore, intese l'una e l'altra in relazione allo standard ufficiale della razza a cui appartengono. Ma Hans non è nuovo al podio: l'anno scorso ha vinto a Ginevra nella categoria Juniores 6-9 mesi, diventando "World Hope Winner ". “Praticamente – esordisce Pierfrancesco De Tommaso - ha vinto il Mondiale per due anni di fila in due categorie diverse. Credo che non sia mai avvenuto in passato.” La passione è sempre al primo posto in tutte le attività, ammette Monica Pagano. “E per noi è incondizionata per la cinofilia: ci ha dato lo slancio necessario per intraprendere la via per una selezione attenta, sincera e coerente nei confronti di questa razza che insieme a mio marito amiamo particolarmente e ci sta dando grandi soddisfazioni”.

 XYLELLA: COLDIRETTI PUGLIA, NASCE POLO SPECIALISTICO PER RICOSTRUIRE SALENTO; STIMATI SOLO 3MLN ULIVI RESISTENTI REIMPIANTATI.

Sono 21 milioni gli ulivi infetti e oltre 183mila ettari contaminati; serve stretta per la rigenerazione.

Nasce il polo antixylella per la ricostruzione della più grande fabbrica green del Sud Italia che accompagnerà le aziende olivicole nella realizzazione dei nuovi impianti con le varietà resistenti dalla Lecciana al Leccio del Corno, dal Leccino fino alla FS17 e a tutte le ulteriori varietà che saranno autorizzate, con una gestione olivicola al passo con i tempi, con mezzi e conoscenze tali da agire tempestivamente e efficacemente sul territorio. A darne notizia Coldiretti Puglia che con UNAPROL Consorzio Olivicolo Italiano e CAI Consorzi Agrari d’Italia hanno presentato a Squinzano in provincia di Lecce il progetto di investimento e assistenza agli olivicoltori dopo la strage di ulivi causata dalla Xylella in Puglia.

Per accelerare la ricostruzione, con il numero stimato di ulivi reimpiantati che sono poco di 3 milioni, contro i 21 milioni di piante infette per la strage causata dalla Xylella, il polo specialistico costituito da Coldiretti, UNAPROL e CAI, metterà a disposizione la fornitura di piante di olivo resistenti certificate e di alta qualità, mezzi tecnici per la lavorazione del terreno e la gestione degli impianti, servizi di assistenza tecnica specializzata per la progettazione, la realizzazione e la gestione degli impianti, consulenza agronomica e fitopatologica, oltre al supporto ai finanziamenti pubblici e privati.

Rispetto alla misura per la ricostruzione del Piano nazionale di Rigenerazione sono giunte 8.133 domande singole e 26 domande collettive (contenenti 879 domande di adesione) per oltre 222 Meuro di richiesta, ma la dotazione finanziaria ammonta a soli 80 Meuro, con il volume complessivo delle erogazioni, tra acconti e saldi, che riguarda al momento soltanto 300 imprese per un importo pari a quasi 9 milioni di euro, una cifra irrisoria rispetto ad una misura fondamentale per la ripresa produttiva, territoriale e paesaggistica dell’area colpita da Xylella che sconta una tempistica lunghissima e incompatibile con le urgenze del territorio colpito.

Il settore olivicolo è uno osservato speciale di CAI Consorzi Agrari d’Italia con “investimenti – ha annunciato Gianluca Lelli amministratore delegato di CAI – per la realizzazione di un polo che, facendo leva sulle expertise già consolidate, accompagnerà le aziende olivicole nella realizzazione dei nuovi impianti e in una gestione olivicola al passo con i tempi, con mezzi e conoscenze tali da agire tempestivamente e efficacemente sul territorio”.

“La diffusione della Xylella è ad un tale stato per cui non è possibile l’eradicazione del batterio ma bisogna conviverci. Non si può più parlare di emergenza ma di una drammatica ordinarietà, che rende necessario elaborare strategie di contrasto, contenimento e monitoraggio sempre più efficaci. Occorre un deciso cambio di passo, di approccio e di visione nella lotta alla Xylella per evitare i rischi di un’ulteriore rapida progressione” afferma  il Presidente dell’Unaprol David Granieri nel sottolineare che “se, fino ad oggi, le risorse stanziate sono non solo insufficienti, ma addirittura non sono state spese, si ritiene necessario creare una cabina di regia, in grado di assicurare il coordinamento, l’attuazione, il monitoraggio e la gestione sia delle misure di contrasto alla fitopatia che delle misure di indennizzo e ristoro agli olivicoltori. Una struttura di riferimento stabile, in grado di dare risposta in tempi rapidi agli olivicoltori, segnati da dieci anni di crisi dovuta al diffondersi del batterio, che assicuri efficacia ed efficienza in una reale azione di rigenerazione dell’olivicoltura pugliese”.

Solo nell’area infetta risultano contaminati 183mila ettari e 21 milioni di alberi e contro il dilagare della Xylella che è arrivata in provincia di Bari sono determinanti monitoraggio, campionamento, analisi di laboratorio e continua ricerca, considerato che non esiste ancora una cura per la batteriosi, per l’individuazione dei focolai nei primissimi stadi della infezione –  ricorda Coldiretti Puglia - su piante sensibili e la successiva rimozione secondo legge, così come il controllo della presenza di potenziali vettori contaminati, restano l’unica soluzione per ridurre la velocità di avanzamento della infezione. L’efficacia e sistematicità è garanzia per le aree indenni della Puglia e delle regioni limitrofe, anche puntando sulle tecnologie innovative di monitoraggio remoto.

“La Xylella è un problema europeo, oltre che nazionale e pugliese, e che se dovesse continuare a ‘camminare’, non ci sarà più olio da commercializzare, oltre al danno per l’economia ed il turismo con la perdita di ambiente e paesaggio. La zona di contenimento si è allargata pericolosamente a nord – dichiara Alfonso Cavallo, presidente di Coldiretti Puglia – e il fronte della malattia è molto ampio, le ‘eradicazioni chirurgiche’ vanno attuate tempestivamente, ma soprattutto vanno attivate misure per espiantare tutti gli ulivi secchi che ancora incombono nelle campagne salentine e finanziate misure per i reimpianti e la ripresa piena dell’attività olivicola e agricola in generale con la diversificazione”, conclude il presaidente Cavallo.

“La sperimentazione, gli innesti per salvare gli olivi monumentali e lo studio della biodiversità – aggiunge il direttore regionale, Pietro Piccioni - rappresentata dalle piante selvatiche nate da incroci spontanei sono temi di sicuro interesse e di concreta speranza che vanno supportati perché unica speranza contro la Xylella la pandemia degli ulivi, così come i progetti di rinaturalizzazione”.

Proseguono inoltre gli studi in Puglia, dove sono già oltre 35.000 i semenzali spontanei osservati, numerosi semenzali già a frutto che hanno superato la fase giovanile, di cui 190 asintomatici selezionati ed analizzati con PCR quantitativa, 33 semenzali risultati privi del batterio a 3/4 successive analisi, di cui 23 già riprodotti e pronti per essere sottoposti ai test di patogenicità, dove i risultati attesi – aggiunge Coldiretti Puglia - riguardano nuove fonti di resistenza nuove varietà, uniche e nate in loco da genitori autoctoni, nuovi genitori locali per attività di incrocio, alla base del progetto di ricerca e sperimentazione ‘Resixo’ condotto dal CNR-Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante (IPSP Bari).

Bisogna velocizzare l’iter di autorizzazione per l’utilizzo di ulteriori nuove cultivar – insiste Coldiretti Puglia - che, sulla base delle risultanze delle sperimentazioni del CNR, presentano caratteri di tolleranza alla Xylella, assicurando la liberalizzazione del “brevetto” FS 17 nei tempi previsti. Va anche reso operativo ed efficace il “Tavolo di coordinamento emergenza Xylella”, come previsto dal Piano straordinario per la rigenerazione olivicola della Puglia, di fatto istituito sin dal giugno 2020, e convocato una sola volta a novembre 2021.

E' USCITO IL NUOVO SINGOLO DI DEG 

CHI NON SI ARRENDE NON PERDERA' MAI.
Torna con la solita grinta e tanta voglia di comunicare attraverso la musica il cantautore e performer puglieseIgnazio Degirolamo, noto artisticamente comeDeg, che presenta il suo nuovo singolo “Chi non si arrende non perderà mai” scritto in collaborazione con il songwriter ed autore Raf Rubino in uscita il17 Maggiosu tutti i principali digital stores ed in rotazione radiofonica.
Una base sonora predominata dal basso elettrico scandisce il ritmo di questo brano dove, con il suo stile riconoscibile,Degcomunica un messaggio forte, contemporaneo e positivo! "Chi non si arrende non perderà mai" è una canzone che parla di determinazione, perseveranza e fiducia in se stessi. Il concept scaturisce da una citazione di Frida Kahlo, “Non come chi vince sempre, ma come chi non si arrende mai” ed è dunque un inno allaforza interioree allaresilienzae nel credere fortemente nelle capacità che risiedono in ognuno di noi. La determinazione è la chiave per superare gli ostacoli, le sfide e le difficoltà per raggiungere i propri obiettivi di vita. Oggi più che mai siamo “sotto attacco” di facili giudizi e falsi miti soprattutto da quelli che provengono dai social: una vita perfetta, la ricchezza immediata e senza sforzo, la necessità di essere sempre al top e alla moda. È facile farsi abbindolare da questa fasulla fiaba dorata e demoralizzarsi; per chi non è forte o equilibrato, ogni piccolo fallimento può diventare una voragine incolmabile. Ecco perché con questo branoDegprova ad incoraggiare la gente anon mollare mai, perché nella vita è la nostra reazione che può fare la differenza e spostare gli equilibri della felicità su ciò che conta davvero!
Da buon osservatore della realtàDegriesce sempre a centrare dei temi molto attuali, cercando poi di sdrammatizzare con energia positiva; la stessa che lo ha portato ad incentrare la sua vita sulla musica. Inizia la carriera dapprima come speaker e DJ presso alcune radio locali e discoteche della sua regione per poi dedicarsi, negli anni successivi, interamente alla musica, esordendo come cantautore e performer. Nel 2017 ha pubblicato il suo primo singolo, intitolato "Il tempo che c'è", che ha riscosso un notevole successo di pubblico e critica. Negli anni seguenti ha pubblicato altri singoli di successo, come "Presto" nel 2018, "Voglia di t(h)e" e "Viento nel Viento" nel 2019, "Estate grande" e "Uguali" nel 2020, "Come Sale" nel 2021, e "Male Male Male" nel 2022.
 

La macchina elettorale a Mesagne è a pieno regime. Tra le cose espletate c’è il sorteggio del posto che i vari partiti occuperanno sulla lista. Nel lato sinistro c’è il logo di Fratelli d’Italia con l’indicazione di Vincenzo Lotesoriere quale loro candidato sindaco. Sul lato destro ha preso posto il candidato sindaco Antonio Matarrelli con le seguenti liste: Movimento 5 stelle, Partito democratico e i movimenti Città solidale e riformista, La mia città, Mesagne al centro, Lista Vizzino, Avanti Mesagne e Mesagne popolare. Intanto, la corsa dei candidati consiglieri è iniziata per convincere l’elettore a conferirgli il proprio voto.

In lizza c’è anche Francesco Rogoli, segretario provinciale del Pd, che ha spiegato i motivi dell’adesione sua e del Pd al campo largo. “Ho voluto esserci – ha spiegato il segretario - per dare il mio contributo alla ricostruzione di una coalizione tra forze politiche di centrosinistra, formazioni civiche e Movimento 5 stelle, che sentono, insieme, il dovere e la responsabilità di dare forma e idee ad un campo largo alternativo alla destra. A quella destra che con il suo disegno scellerato di autonomia differenziata discriminerà i cittadini di tanti Comuni come il nostro, ed alla quale bisogna rispondere cominciando dai territori”. A Mesagne questa coalizione sarà guidata dal Presidente della Provincia e sindaco di Mesagne, Matarrelli. “Abbiamo alle spalle anni di divisioni – ha proseguito Rogoli - e abbiamo lavorato per ricomporle, valorizzando lo sforzo fatto per costruire la coalizione oggi a al governo della Provincia e di altri importati Comuni del nostro territorio. A muoverci sono state alcune questioni di fondo che hanno a che fare con il futuro della nostra città: la necessità di lavorare per riaffermare vocazioni produttive, attrarre investimenti privati attraverso l’ampliamento della zona industriale, potenziare il presidio territoriale assistenziale presente sul territorio per sfoltire le liste d’attesa, intervenire sullo sviluppo urbanistico della città e sulla riorganizzazione della mobilità urbana, rispondere sempre più efficacemente ai bisogni determinati da nuove forme di povertà materiale ed educativa, far sì che la cultura sempre più sia l’asse portante dell’agire amministrativo”.

Tra i candidati del centrodestra c’è il presidente del gruppo di Fratelli d’Italia mesagnese, Gianfranco Alibrando. “Stiamo conducendo una campagna elettorale molto tranquilla, pacata, serena, condotta nelle nostre pause di lavoro”, ha esordito il presidente -. Abbiamo scelto volutamente di non affidarci ad agenzie pubblicitarie che ci avevano offerto spazi nelle più diffuse testate giornalistiche locali, ma di incontrare la gente, parlarci, continuando a “metterci la faccia” come da sempre è nostra abitudine. I primi riscontri sembrano positivi, il nostro bacino è e sarà quello degli elettori di centrodestra, ma stiamo riscontrando l’appoggio di tanti mesagnesi di estrazione moderata che nella precedente elezione hanno votato candidati di destra schierati in liste civiche con il sindaco uscente, ma che oggi vedono a causa degli accordi con Pd e 5 stelle, il fallimento di quella coalizione civica che a tutti gli effetti è diventata un centro sinistra allargato, perdendo del tutto la connotazione “civica” “.

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