Fase 3: Coldiretti Puglia, solo 0,2% contagi in campagne più sicure
Appena lo 0,2% delle 1246 denunce di infortunio da Covid-19 al lavoro registrate dall’Inail in Puglia riguarda l’agricoltura dove nelle oltre 100mila aziende agricole, stalle e più di 5mila imprese di lavorazione alimentare non si è peraltro mai smesso di lavorare per garantire le forniture alimentari alla popolazione. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti Puglia sulla base delle denunce complessive di infortunio nei primi 6 mesi del 2020 che evidenzia come la percentuale più bassa di contagi tra le diverse attività si sia verificata proprio nelle campagne.
“L’emergenza globale provocata dal coronavirus ha fatto emergere una consapevolezza diffusa sul valore strategico rappresentato dal cibo e sulle necessarie garanzie di qualità e sicurezza in Puglia che può contare su una risorsa da primato mondiale ma deve investire per superare le fragilità presenti, difendere la sovranità alimentare e ridurre la dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento in un momento di grandi tensioni internazionali”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
“Ingenti i costi che le aziende agricole e le masserie stanno sostenendo per garantire alti standard di sicurezza a tutela dei propri dipendenti sui luoghi di lavoro e negli agriturismi e masserie didattiche rispetto ai turisti e alle famiglie ospitati quotidianamente. Uno sforzo importante che deve essere sostenuto dalle istituzioni che devono accompagnare – dice il presidente Muraglia - le imprese agricole in questo percorso complesso per garantire sicurezza nelle aziende e durante il trasporto degli operai agricoli”.
In questo momento di ripresa lenta e difficoltosa, è necessario investire – aggiunge Coldiretti Puglia - sul futuro competitivo delle imprese agricole, spesso penalizzate dai costi di burocrazia e lavoro, con una tassazione sul lavoro stagionale più alta che in Paesi come Francia e Spagna.
“Per questo semplificazione e sussidiarietà – insiste il presidente Muraglia - sono necessarie a recuperare lo spread di competitività delle imprese agricole pugliesi, considerato che l’attività legislativa rimanda spesso a provvedimenti amministrativi che alimentano una tecnocrazia insopportabile. Grazie al prezioso lavoro di ammodernamento delle imprese agricole fatto in questi anni si è giunti a rendere il lavoro in agricoltura tecnologicamente più avanzato e anche più sicuro, ma è un percorso virtuoso che va sostenuto”.
Per questo è necessario che le istituzioni a tutti i livelli – conclude Coldiretti Puglia - implementino le opportunità occupazionali nel settore agricolo, attraverso interventi di stabilizzazione del lavoro, garantendo flessibilità e competitività all’impresa, continuità di reddito e sicurezza al lavoratore.
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