COLDIRETTI. SERVE STRETTA SEMPLIFICAZIONE PIANO DA 300MLN EURO

Settembre 23, 2020 798

Serve una stretta per semplificare domande, pagamenti e controlli delle misure del Piano da 300 milioni di euro per la rigenerazione olivicola del Salento, accelerando le procedure grazie al protocollo d’intesa tra Regione Puglia e AGEA. E’ quanto sollecita Coldiretti Puglia che plaude all’intesa appena siglata, utile a produrre senza indugi i benefici tanto attesi dagli agricoltori che da 6 anni aspettano di ricominciare a lavorare e a produrre dopo la grave crisi causata dalla Xylella.

“Sollecitiamo l’avvio da parte della Regione Puglia del bando per il reimpianto di ulivi, così come le indennità compensative, gli interventi sugli ulivi monumentali e sulla diversificazione, perché ogni singola misura deve essere attuata con rapidità e con la massima trasparenza e correttezza per far sì che gli olivicoltori salentini, già gravemente danneggiati dalla fitopatia, possano guardare al futuro con più fiducia e riappropriarsi delle chiavi delle proprie aziende”, dichiara il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia.

In questo senso Coldiretti Puglia valuta con favore il protocollo d’intesa tra la Regione Puglia e l’Agea, approvato dalla Giunta regionale con delibera 1528 del 17/9/2020.

“La sburocratizzazione è un passaggio essenziale lungo il percorso di semplificazione delle procedure e dei tempi di presentazione delle domande, per l’erogazione e il controllo degli aiuti, passaggi ancora esclusi dal protocollo d’intesa con Agea – insiste il presidente Muraglia - una occasione che la Regione Puglia non può e non deve perdere per utilizzare i dati e le tecnologie già a disposizione di AGEA che garantirebbero la correttezza e il monitoraggio difficilmente realizzabili se non utilizzando i metodi avanzati di fotointerpretazione che le nuove tecnologie di intelligenza artificiale permettono”.

Incontrovertibile lo scenario della filiera olivicola a Lecce – denuncia Coldiretti Puglia - dove si stima anche nella campagna olearia 2020 il crollo dell’85% di olio rispetto alle medie storiche, perché la produzione di olive Cellina e Ogliarola è azzerata e risultano produttive solo le piante di Leccino e qualche impianto di ‘Favolosa’ messo a dimora vent’anni fa.

“La Xylella ha provocato effetti più disastrosi di un terremoto con ripercussioni drammatiche di natura produttiva, ambientale, economica, lavorativa, con esigenze di contenimento, di ricostruzione, di sostegno che vanno affrontate in maniera corale, rendendo i procedimenti fluidi e fruibili”, conclude il presidente Muraglia.

 

 

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