Coldiretti. Salta il tavolo sul prezzo del latte

Luglio 29, 2021 671

Fumata nera per l’intesa di filiera sul prezzo del latte alla stalla in Puglia, con lo strappo di Confindustria che ha deciso di non sottoscrivere il protocollo tra allevatori e trasformatori. A darne notizia è Coldiretti Puglia che per prima nei mesi scorsi aveva sollevato la necessità di definire un prezzo del latte alla stalla che non dovesse andare sotto i costi di produzione rilevati da ​ Ismea, appello accolto dall’assessore regionale all’Agricoltura Pentassuglia che ha fortemente voluto una intesa a beneficio dell’intero sistema produttivo lattiero – caseario pugliese.

Il prezzo del latte alla stalla in Puglia non può andare sotto i costi di produzione calcolati da ISMEA, quando nella forbice tra produzione e consumo – stigmatizza Coldiretti Puglia - ci sono margini da recuperare per garantire un prezzo giusto e onesto che tenga conto dei costi degli allevatori e la necessaria qualità da assicurare ai consumatori.

A pesare nelle stalle – sottolinea la Coldiretti Puglia - sono gli effetti di fenomeni estremi come la siccità e l’afa con il forte aumento dei costi di produzione a partire da quelli energetici e per l’alimentazione degli animali nelle stalle con il mais che registra +50%, la soia +80% e le farine di soia +35% rispetto allo scorso anno. Serve responsabilità con un “patto etico di filiera” che – continua la Coldiretti Puglia – garantisca una adeguata remunerazione dei prodotti agricoli e punti a privilegiare sugli scaffali il Made in Italy a tutela dell’economia, dell’occupazione e del territorio come sostenuto dalla campagna Coldiretti #mangiaitaliano. L’obiettivo comune deve essere quello di trovare un accordo – conclude la Coldiretti regionale - che garantisca la sostenibilità finanziaria delle stalle, condizione imprescindibile per mettere al sicuro tutta la filiera agroalimentare Made in Italy e continuare a garantire ai consumatori prodotti sicuri e di qualità.

Con 3 DOP (canestrato pugliese, mozzarella di Gioia del Colle e mozzarella di bufala) e 17 formaggi riconosciuti tradizionali dal MIPAAF (burrata, cacio, caciocavallo, caciocavallo podolico dauno, cacioricotta, cacioricotta caprino orsarese, caprino, giuncata, manteca, mozzarella o fior di latte, pallone di Gravina, pecorino, pecorino di Maglie, pecorino foggiano, scamorza, scamorza di pecora, vaccino) – aggiunge Coldiretti Puglia – il settore lattiero–caseario garantisce primati a livello nazionale e Sigilli della biodiversità dal valore indiscutibile.

Sono riuscite a sopravvivere con grande difficoltà in Puglia – conclude Coldiretti Puglia – appena 1.400 stalle per la produzione di latte, a causa principalmente del prezzo del latte spesso non remunerativo, dovuto non solo alla crisi, ma anche e soprattutto alle evidenti anomalie di mercato con i prezzi alla stalla che subiscono inaccettabili ‘fluttuazioni’ e agli alti costi di gestione degli allevamenti.