XYLELLA: COLDIRETTI PUGLIA, INACCETTABILE PARALISI AMMINISTRATIVA BLOCCA REIMPIANTI E SALVAGUARDIA ULIVI MONUMENTALI

Gennaio 26, 2022 695

L’Organizzazione agricola confida in un intervento risolutivo dell’Assessore Pentassuglia, a cui offre la massima collaborazione per uscire dall’impasse.

Inaccettabile la paralisi amministrativa che rischia da far slittare di un altro anno la rigenerazione del territorio salentino, dopo che la Xylella ha fatto seccare 21 milioni di ulivi, provocando effetti più disastrosi di un terremoto con ripercussioni drammatiche di natura produttiva, ambientale, economica, lavorativa. E’ la denuncia di Coldiretti Puglia, in una lettera inviata all’Assessore regionale all’Agricoltura, che definisce ingiustificabili i ritardi per cui non risulta nemmeno cominciata l’istruttoria delle circa 600 domande singole per l’espianto e il reimpianto degli ulivi e chiede un decisivo intervento dell’Assessore Pentassuglia, a cui Coldiretti Puglia offre la collaborazione massima per individuare le soluzioni più appropriate per uscire dallo stato d’impasse.

Coldiretti Puglia aveva già indicato l’urgenza di procedere senza indugio all’emissione dei decreti di concessione relativi all’applicazione dell’art. 6 del Decreto Interministeriale sulla Xylella con 40 milioni di euro disponibili per le imprese presenti in graduatoria in posizione utile. “Da notizie apprese presso gli Uffici dell’Assessorato e a differenza di quanto in precedenza comunicatoci, e cioè che fosse prossima l’emanazione delle concessioni per buona parte delle “domande singole”, veniamo invece a conoscenza che al momento sono pronte solo parte delle cosiddette “domande collettive””, tuona nella lettera il direttore di Coldiretti Puglia, Pietro Piccioni.

L’ultima graduatoria per le “domande singole” (DDS n. 416 del 12/10/2021) è stata pubblicata sul BURP in data 14 ottobre 2021 – aggiunge Coldiretti Puglia - mentre le “domande collettive” erano già presenti sulla prima graduatoria quella del 25 febbraio 2021 (DDS n. 86 del 17/02/2021). L’istruttoria delle pratiche collettive, affidata all’ARIF, risulta peraltro completata solo parzialmente - 400 circa su oltre 800 domande di adesione - mentre non è neppure iniziata l’istruttoria delle domande singole.

“E’ questa una situazione inaccettabile che farà ritardare ancora di un anno la ripresa olivicola del territorio colpito da Xylella. Infatti, l’olivo va piantumato – incalza Piccioni -  entro il periodo primaverile e, stando così le cose, si rischia che solo una parte limitata delle imprese saranno in grado di cominciare il reimpianto degli olivi in zona infetta con i fondi messi a disposizione dal Decreto Interministeriale. Significa, inoltre, anche continuare a perdere ulteriore reddito e lavoro in questo comparto e al suo indotto, così fortemente colpito dalla fitopatia”.

Per non parlare dell’art. 8 sulla salvaguardia degli olivi monumentali e secolari – incalza Coldiretti Puglia - la cui graduatoria è stata pubblicata in data 8 luglio 2021, con istruttoria sempre affidata all’ARIF, e di cui non si ha ancora nessuna notizia dello stato dell’arte delle 94 domande per 2,8milioni di euro.

“Questi ritardi sono un ulteriore messaggio negativo sulle aspettative delle imprese salentine e sono davvero ingiustificabili. Inoltre, risultano un ulteriore danno al grande lavoro che stiamo compiendo per accompagnare l’area infetta del Salento ad una rinascita e ad una ripresa sociale e produttiva”, conclude il direttore Piccioni nella lettera.

La Xylella è arrivata in Puglia portata da piante tropicali giunte dall’America latina e fino a oggi ha infettato oltre 8mila chilometri quadrati con oltre 21 milioni di ulivi colpiti, molti dei quali monumentali, frantoi svenduti a pezzi in Grecia, Marocco e Tunisia e 5mila posti di lavoro persi nella filiera dell’olio extravergine di oliva. E’ da registrare nell'intera provincia di Brindisi – aggiunge Coldiretti Puglia - la continua avanzata della Xylella fastidiosa, con la presenza sempre più numerosa di oliveti con evidenti disseccamenti caratteristici dell’infezione dovuta al batterio. Nella parte sud del territorio provinciale tale fenomeno interessa oramai tutti gli oliveti con conseguenze anche sulla produzione ed una diminuzione del prodotto che in tali comprensori raggiunge anche il 50% rispetto alle annate precedenti. A causa della Xylella fastidiosa – conclude Coldiretti Puglia - sono andate perse 3 olive su 4 in provincia di Lecce con il crollo del 70% della produzione di olio di oliva anche nell’annata 2021. Lo scenario è a tinte fosche, dove il crollo produttivo è divenuto incontrovertibile dal 2014 ad oggi.