Il maltempo continua a mettere in ginocchio l'agricoltura
Il maltempo continua a imperversare sulla provincia di Brindisi e a causare gravi dalli alle colture: dal grano ai pomodiri, ai frutteti e vigneti. Intanto, in Regione i consiglieri presentano domande di intervento.
Danni all'agricoltura a causa del maltempo. Scalera: “Bisogna assolutamente fare sistema per cercare di salvare un comparto trainante per l’intera Regione Puglia”. |
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Nota del consigliere de “ La Puglia domani”, Antonio Scalera: "Sono tanti e gravi i danni che gli agricoltori stanno subendo in questi giorni a causa del maltempo, ieri mattina, ho partecipato al tavolo convocato in IV Commissione Agricoltura, insieme all’Assessore al personale della Regione Puglia, Gianni Stea, all’Assessore all’Agricoltura Donato Pentassuglia, al Presidente Paolicelli Francesco e di alcuni rappresentati di categoria e delle associazioni agricole, per capire quali azioni intraprendere per aiutare nell’immediato questa categoria. "Un problema – spiega Scalera- che tocca tutti i territori, gli agricoltori purtroppo, mi hanno riferito che tutte le aziende vitivinicole, stanno subendo ingenti danni per quanto riguarda la “peronospera” la malattia causata dalla pioggia che, colpisce l’uva da vino. Ci sono alcuni territori maggiormente colpiti, soprattutto le zone a valle dove c’è più umidità, in quelle zone i grappoli di uva sembrano completamente bruciati. Bisogna assolutamente fare sistema e stare insieme, soprattutto, su queste problematiche e cercare di salvare un comparto trainante per l’intera Regione Puglia”. |
Maltempo. Perrini: le forti piogge provocano lo sversamento di liquami nel mare della spiaggia dei tarantini. Emiliano e Maraschio stanno a guardare? |
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Di seguito una nota del consigliere di Fratelli d'Italia, Renato Perrini: "La rada del Mar Grande di Taranto è stata interessata da un fiume di liquami a seguito delle copiose piogge dei giorni scorsi. Lo sversamento è avvenuto da una condotta fognaria dell’Acquedotto Pugliese, a soli 100 metri da una spiaggia pubblica, importante punto di riferimento per tanti tarantini. Sul posto è intervenuta la Guardia Costiera e i tecnici dell’Arpa per eseguire i prelievi, ma anch’io, personalmente, ieri, 15 giugno, avendo ricevuto innumerevoli segnalazioni ho verificato la situazione, che è davvero grave: la compromissione ambientale delle sue acque potrebbe avere ricadute pesanti per l’economia tarantina. "Purtroppo, non un evento raro perché la rete fognaria di Taranto è caratterizzata da collettori che scorrono a una profondità di circa 10-12 metri sotto il livello della strada, opere realizzate prima della costruzione degli edifici, per questo sono stati previsti interventi che prevedano una articolata e complessa progettazione tale da intervenire ad una profondità rilevante, che prevede un costo di 15 milioni di euro, per la realizzazione di una nuova condotta sottomarina al largo di Lido Bruno, in località San Vito, la cui entrata in esercizio è fissata al giugno 2025. Vale a dire, come minimo, altre due estati con un mare inquinato sulla spiaggia popolare dei tarantini. "Per questo ho presentato un’interrogazione al presidente Emiliano e all’assessore all’Ambiente Maraschio per sapere: se la Giunta regionale è a conoscenza della situazione e se sono stati effettuati controlli e verifiche sull’avanzamento finanziario degli interventi; quali soluzioni sono state previste e/o programmate dall’Acquedotto pugliese per evitare che il Mare Ionio diventi impraticabile, con tutti gli ulteriori effetti relativi all’impatto ambientale e balneabilità."! |
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