Il principio è nella certificazione del Bene comune come linguaggio del benessere, non di austerità e di spending review. Un risultato che chiede un tavolo di confronto per definire obiettivi e tempi del piano nazionale delle politiche per la non autosufficienza.
La decisione del Governo sulla non autosufficienza, assunta nel mese di gennaio scorso, ora rischia di essere azzerata. Questa è considerata gravissima, poiché il nostro Paese civile, com’è considerato, ha bisogno di un adeguato strumento socio-assistenziale in una Legge quadro nazionale per la non autosufficienza.
In Italia vi sono oltre 3 milioni di persone con gravi disabilità; nelle scuole gli alunni disabili sono circa 156 mila per un totale del 3%, mentre nelle famiglie oltre il 90% degli anziani over 70 hanno gravi disabilità. In provincia di Brindisi sono circa 15 mila le persone con Handicap di tutte le età, di cui circa 3 mila minori. Le stime del Censis prevedono che nel 2020 le persone disabili saliranno a 4,8 milioni, con una spesa pubblica pro capite superiore a 437 euro all’anno, molto inferiore a quella europea.
Il Sindacato ha sempre richiamato, con forza, le istituzioni per il ripristino di una Legge quadro nazionale e di un Fondo nazionale sulla non autosufficienza che possano garantire la promozione del diritto all’inclusione sociale e all’abbattimento delle barriere architettoniche. Il sindacato della Uil pensionati territoriale di Brindisi è per la garanzia dei diritti esigibili fondamentali come il diritto alla salute, all’inclusione e alla partecipazione nella società delle persone con disabilità tale da consentire una vita sociale solidale, evitando l’isolamento e promuovendo la sussidiarietà e la conoscenza nel superare i tanti ostacoli che la persona disabile si trova ad affrontare nel quotidiano.
La Uil pensionati di Brindisi chiede alle Istituzioni interventi e non promesse che siano di promozione e di contributo alle politiche partecipative sulla non autosufficienza, le quali possano soddisfare i bisogni e le sofferenze non solo della persona disabile in quanto tale ma anche della sua famiglia. Il figlio con Handicap, il coniuge o il malato con l’Alzheimer hanno bisogno di sostegno e di essere accuditi da una persona cara e da una figura specializzata che sia d’ausilio a superare la situazione di disagio e di dramma di chi lo vive in solitudine e disperazione.
Il Governo non può azzerare il Fondo per la non autosufficienza, com’è accaduto con il Governo Berlusconi prima e con il presidente Monti poi, cadendo nel buco nero dell’inefficienza della politica di sostegno e di benessere d’integrazione socio-assistenziale.
La Uil pensionati territoriale si fa promotrice con le Istituzioni regionali e locali per un Fondo fisso a sostegno delle persone non autosufficienti, perché il problema e le criticità delle disabilità devono essere affrontate non solo nella sua individualità di singola persona e di essere famiglia ma anche di collettività in difesa dei diritti della persona, dell’ammalato e di chi assiste nell’interesse della collettività e del benessere sociale e come rimozione degli ostacoli contro le inefficienze, le incapacità e le insufficienze di una “società liquida” orientata, sempre di più, alla ricchezza del singolo o dei pochi e non all’integrazione socio-assistenziale alla persona.
Basta poco. La necessità è nell’offrire conoscenza e opportunità al disabile e alla persona cara che assiste il figlio o il coniuge o il padre disabile concedendo a loro, il prepensionamento o dando il riconoscimento
giuridico del caregiver familiare (offerta di cure e di assistenza alla persona cara), concessioni esistenti già in altri paesi europei.
Gli elementi prioritari sono anche nella famiglia che convive la situazione pesantissima di assistenza e di cura per la persona cara assistita riconosciuta solo dalla Legge 104. Il sindacato chiede una riforma previdenziale e di una legge quadro nazionale per la non autosufficienza che sia di sostegno alla persona assistita e al genitore che accudisce il figlio o il coniuge o il padre non autosufficiente.
La speranza è che anche i politici siano di dialogo tra le parti e di prossimità verso il cittadino che ha bisogno non di un vuoto assoluto ma di un welfare sociale, partecipativo e contributivo sereno e solidale.
Il segretario territoriale responsabile
Tindaro Giunta