Prima di intraprendere l’azione legale, il lavoratore ha inoltrato all’Istituto di previdenza le istanze volte ad ottenere la maggiorazione (un coefficiente di 1,25% rispetto al normale) previsto dalla legge. Tali istanze, però, non sono mai state accolte.
Il lavoratore, assistito dall’avv. Emilio Graziuso e dall’avv. Andrea Colella, ha, quindi, esperito una azione legale per il riconoscimento dei propri diritti. E così, il Tribunale di Brindisi ha accolto in pieno le tesi e le richieste dell’avv. Graziuso e dell’avv. Colella dichiarando “il diritto del ricorrente alla rivalutazione contributiva con la maggiorazione del coefficiente 1,25 ex D.L. n. 269 del 2003 per il periodo dal 4.5.1989 al 2.10.2003 e per l’effetto condanna INPS all’adozione dei provvedimenti consequenziali”.
“Siamo molto soddisfatti di questa importante vittoria – affermano l’avv. Graziuso e l’avv. Colella – Essa, infatti, rappresenta un ottimo risultato non solo dal punto di vista giudiziale ma anche sociale. È giusto, infatti, che coloro che per motivi di lavoro siano stati esposti a polveri e fibre di amianto ottengano, qualora ne ricorrano gli estremi, i benefici contributivi previsti dalla legge che in via stragiudiziale l’INPS aveva negato al nostro assistito”