Associazioni antiracket stringono le fila sulla legalità

Ottobre 26, 2017 1484

SOS IMPRESA- RETE PER LA LEGALITÀ E LA FAIBriefing di lavori quello che si è svolto tra il questore di Brindisi, Maurizio Masciopinto,

il capo della squadra mobile, Antonio Sfameni, e i rappresentanti delle associazioni antiracket e antiusura provinciale che fanno parte di “Sos Impresa –Rete della Legalità”. Nei giorni scorsi i responsabili dell'antimafia locale avevano già incontrato il Procuratore della Repubblica Antonio De Donno, e il comandante provinciale dei crabinieri, colonnello Giuseppe de Magistris. Durante gli incontri è emersa la necessità di instaurare una fattiva e concreta volontà di rilancio delle attività associative mentre i vertici istituzionali hanno manifestato la propria personale disponibilità a rendere maggiormente proficuo e operativo il contrasto al racket e all’usura puntando sulla prevenzione e la denuncia da parte degli operatori. All’incontro hanno preso parte oltre ai responsabili delle associazioni presenti sul territorio provinciale, anche i rappresentanti delle due organizzazioni antiracket nazionali: Valerio Perrone, responsabile territoriale di "Sos Impresa – Rete per la Legalità", e componente del comitato di solidarietà per le iniziative antiracket – antiusura, presso l’ufficio del Commissario di Governo e Fabio Marini, rappresentate territoriale Fai, presidente dell’associazione antiracket "Legalità e sicurezza" di Mesagne. Le associazioni da parte loro hanno dato la massima disponibilità a iniziare un nuovo e moderno percorso di nuove “formule di ingegneria sinergica” finalizzato a un maggiore coinvolgimento delle forze sociali ed istituzionali, concentrando gli sforzi verso un unico obbiettivo: rafforzare ulteriormente la cultura della legalità a partire dalle famiglie e dalle scuole. Inoltre, attraverso il potenziamento «dei rapporti stato-istituzioni-cittadini si potrà rendere maggiormente operativo, attuale ed efficace il contrasto ai fenomeni criminosi come il racket e l'usura», ha chiosato Valerio Perrone secondo cui si potrà «dedicare maggiore attenzione e sostegno alle vittime oltre che arginare la penetrazione della criminalità sia nell’economia legale che nella politica territoriale».