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Febbraio 05, 2018 2146

museo mesagne feb 2018Mesagne: museo a cielo aperto, e non solo.

museo arte sacra vescovo caliandroUn percorso culturale lungo diversi decenni. La prima ricchezza di Mesagne, nella sua offerta culturale e museale, è la consapevolezza che la città ha maturato in questi ultimi anni in tutti i suoi attori, siano essi amministratori pubblici, associazioni culturali o semplici cittadini. Un lavoro che viene da lontano e che oggi presenta i suoi frutti in una diffusa e convinta consapevolezza di possedere molte ricchezze e decine di attrattori culturali. «Il lavoro che si sta portando avanti in questi mesi, in particolare, è quello di «mettere a rete» e creare circuiti tra le diverse ricchezze della città. Solo costituendo dei “poli di attrattori culturali” si hanno le giuste possibilità per attrarre finanziamenti, dove siano necessari per finalizzare opere di restauro e di valorizzazione, o di garantire una più agevole fruizione degli stessi siti», ha spiegato Marco Calò, assessore comunale alla Cultura. A testimonianza del lavoro portato avanti c’è la nascita a stretto giro di tre diversi “macro sistemi”. Il primo, che è anche il più immediatamente visibile e conosciuto per la sua posizione nel cuore della città antica, è il Sistema urbano Museale (Sum) nato dalla messa in rete del Museo del Territorio “Granafei”, dello stesso Castello Normanno Svevo che lo ospita, e dal vicino museo di Arte Sacra. Un circuito che si chiude idealmente con la piazza Orsini del Balzo, l’annessa chiesa di S. Anna, la Collegiata e la necropoli di vico Quercia a pochi passi più avanti. «Un circuito finalizzato alla promozione di un unico pacchetto di servizi al visitatore. Una esperienza nata da poco ma che sta già dando soddisfazioni in termini di numeri e qualità», ha precisato l'assessore. Meno centrali nella geografia della città ma ugualmente significativi sul piano storico sono altri due “macro sistemi”: Muro Tenente e le Terme Romane di Malvindi. Per il primo esiste da tempo una partnership tra il Comune di Mesagne, quello di Latiano, la Libera Università di Amsterdam e la locale Sovrintendenza e negli anni si sono compiuti molti passi in avanti. Ora i recenti finanziamenti ottenuti riguardano il potenziamento della fruizione del sito che rimane tra i più interessanti del territorio. Per Malvindi, invece, il percorso è del tutto nuovo e punta a recuperare un ritardo storico verso una testimonianza preziosa della storia antica della città. In questo caso la rete è stata costituita dalla nostra Amministrazione comunale assieme ai proprietari dell’area, all’azienda agricola che ne gestisce il circondario e alla stessa Soprintendenza. «La nostra missione per questo sito è di riportare pienamente alla luce e poter far emergere negli anni la valenza culturale di comune intesa con i proprietari privati», ha sottolineato calò che dal momento del suo insediamento ha dato una svolta al progetto culturale di Mesagne. «Il riconoscimento per tutto questo lavoro - ha confidato l'assessore - arriverà nei prossimi mesi con l’opportunità di ospitare la prestigiosa mostra di Picasso nel nostro Castello per tutta la stagione primaverile ed estiva. Si tratta di un evento di portata eccezionale che qualifica l’impegno portato avanti in questi anni. I migliaia di visitatori previsti in arrivo in città si troveranno davanti una rete già messa a regime». Sarà un momento di verifica ma anche un punto di partenza importante capace di assestare Mesagne su livelli qualitativi decisamente superiori del passato e di gettare le basi per il futuro.  

Ultima modifica il Lunedì, 05 Febbraio 2018 08:07