Grazie a Picasso Mesagne è una stella internazionale

Ottobre 08, 2018 1985

Picasso mesagneManca poco più di un mese alla chiusura dei battenti

della mostra di Pablo Picasso, “l’Altra metà del cielo”, che si può parlare, sicuramente, di un chiaro successo internazionale che ha arricchito culturalmente sia le città ospitanti della mostra, Martina Franca, Mesagne e Ostuni, sia i circa 30 mila visitatori che l’hanno visitata nei sette mesi di esposizione. Questa esperienza di mostra diffusa può dirsi piuttosto unica sia per la tipologia, in quanto comprende simultanemamente la partecipazione di tre Comuni e autorevoli partner privati, sia per la dimensione scientifica, in quanto si compone di più di 200 testimonianze autentiche del genio di Picasso. Tema conduttore delle tre mostre è il rapporto, non facile, che il maestro Picasso ha avuto con le donne tra arte, amori e tragedie. Lui le amò e per tutta la sua vita fu preda della loro bellezza. Le donne, da parte loro, non riuscivano a resistere al suo fascino, sebbene lui non fosse mai stato né bello né prestante. Era spesso un amore travolgente che, altrettanto spesso, finiva male. Perché Picasso con la stessa facilità con cui le conquistava le tradiva. Le sostituiva non appena la sua attenzione veniva attratta da un’altra donna. Testimonianza di ciò si ritrova nelle sue opere esposte nelle tre personali. Nel Palazzo Ducale a Martina Franca, ad esempio, sono esposte le opere in ceramica del genio spagnolo e l'olio su tela "Il Moschettiere" del 1964. Il castello Normanno-Svevo di Mesagne ospita diverse opere grafiche fra cui la celebre Barcelona Suite e l'olio su tela "Busto di Donna II". Infine il Palazzo Tanzarella, nel pieno centro storico di Ostuni, è presente una collezione inedita di scatti di Edward Quinn e Robert Capa e l'inedita incisione "Toros en Vallauris". “Quello che mi preme sottolineare – ha spiegato l’assessore alla Cultura del Comune di Mesagne, Marco Calò - è che questo evento, unico nel suo genere, ha permesso in un certo senso di attrarre un turismo straniero che, lo dico con onestà, difficilmente con questi numeri avrebbe visitato il nostro territorio e quello delle altre città coinvolte nel progetto. Mesagne ha colto questa opportunità e con lo sforzo di tanti ha messo in vetrina innanzitutto il proprio splendido patrimonio monumentale, archeologico e museale diffuso, oltre alla enogastronomia e l'animazione nei mesi estivi”. Le città ospitanti conservano un ricordo indelebile di questi mesi in cui si sono animate di tanti turisti stupiti e meravigliati positivamente nell’ammirare i vicoli, le piazze, i monumenti e le chiese. Hanno scoperto una terra che racconta la propria storia e hanno trovato, soprattutto, città vive. “Naturalmente non dobbiamo e non possiamo fermarci”, ha precisato l’assessore Calò -. Questa esperienza di Picasso è un esempio tangibile di ciò che deve significare l'industria culturale ovvero una sinergia tra enti pubblici e investitori illuminati che progettano un evento dal quale possono nascere una miriade di implicazioni”. Proprio perché si tratta di una visione prima e di un progetto poi è naturale che è auspicabile replicare questo esperimento di grande mostra diffusa. “Sono convinto che nel 2019 avremo delle sorprese”, ha anticipato Calò -. Stiamo lavorando per ospitare una nuova scommessa. Lavoriamo per quanto riguarda Mesagne a dare vigore al Sistema urbano museale, a potenziare il sistema extraurbano delle terme romane di Malvindi nonché a valorizzare ancora di più lo straordinario parco archeologico di Muro Tenente. Il tutto senza dimenticare il wedding monunentale, la Mesagne sotterranea e altre testimonianze che possono fare di questa terra la città dei musei, del wedding e delle grandi mostre d'arte”.