Mesagne: il soggetto con disabilità ha gli stessi diritti e doveri degli altri esseri viventi

Dicembre 07, 2018 1970

disabileUn interessante incontro-confronto si è svolto a Mesagne,

organizzato dai Lions, sul tema dell’inclusione dei disabili nella società. Oggi si parla tanto di coinvolgere i disabili in una società frenetica e sempre meno attenta ai bisogni. Ma cosa vuol dire davvero inclusione? E in quali condizioni possiamo davvero parlare di inclusione? “A mio parere – ha spiegato l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Mesagne, Maria Teresa Saracino - inclusione può voler dire solo una cosa: che il soggetto con disabilità ha gli stessi diritti e doveri degli altri esseri viventi e non degli svantaggi nè tanto meno dei privilegi. In altre parole, niente di più niente di meno, bensì parità di condizioni”. Ed ancora: “Inclusione, per me, vuol dire che il soggetto con disabilità o con bisogni speciali è innanzitutto un essere umano come tutti gli altri. Non si può, pertanto, parlare di inclusione se non si tengono presenti tutti gli aspetti individuali di ogni singolo”. Quindi l’assessore ha portato la sua esperienza di vita: “ Il disabile – ha detto - non è tale perché incapace di fare qualcosa. Questo aspetto lo verifico quotidianamente in quanto sorella di un ragazzo affetto da una disabilità importante come è quella motoria, ma lo diventa nel momento in cui trova delle barriere nella società, che non garantiscono l’uguaglianza sociale o parità di opportunità”. Ecco perché fare inclusione vuol dire, anzitutto, intervenire sul contesto sociale, familiare e prima ancora scolastico. “Vuol dire – ha continuato l’assessore - analizzare a 360 gradi la vita del singolo ed intervenire per almeno ridurre le tante barriere sociali che può incontrare. In tal senso, il compito principale spetta alla normativa ed a tutti gli enti locali ed in questa dimensione il mio impegno come assessore alle politiche sociali mi consente di offrire il mio contributo in queste problematiche”. Secondo l’amministratrice la strada da seguire “è quella di offrire, attraverso una progettualità ricca, innovativa e alternativa, la possibilità che diversamente ai soggetti disabili, ancor di più poi per coloro i quali vivono i contesti di limitatezza economica e culturale, di vivere esperienze e svolgere attività che siano formative, costruttive e concrete, perché spesso è proprio questo poi che manca la concretezza delle possibilità da offrire per creare una società con reali pari opportunità, con pari possibilità di accesso, che consenta a tutti i soggetti di vivere una vita pienamente appagante e priva di barriere e di svantaggi che consenta a tutti che siano soggetti affetti da disabilità o soggetti normo-dotati di poter esprimere a al meglio le proprie potenzialità, le proprie aspirazioni ed i propri talenti”.