con il consenso dell’arcivescovo monsignor Domenico Caliandro, ha ripristinato l’antica tradizione della processione dell’Addolorata che si svolgeva nella notte tra il venerdì e sabato santo. Grande soddisfazione è stata espressa dai mesagnesi particolarmente legati a questo evento religioso che quest’anno si svolgerà la notte tra il 19 e 20 aprile. Il rito fu soppresso nel 2009 dall’allora arcivescovo di Brindisi-Ostuni, monsignor Rocco Talucci, che suggerì al clero mesagnese di evitare l’uscita del simulacro dell’Addolorata la notte tra il venerdì e il sabato santo. In quell’anno il compianto sindaco Vincenzo Incalza si recò all’arcivescovado per presentare una petizione sottoscritta da circa mille fedeli in solo due giorni. All’epoca non ci riuscirono a far cambiare idea al presule e la tradizionale processione, che richiamava migliaia di fedeli, fu soppressa tra il disappunto di moltissima gente. Nel 2009 della delegazione “trattante” faceva parte, oltre al sindaco Incalza, anche Carla Castorini e Alessandra Semeraro. Quest’ultima aveva illustrato all’arcivescovo Talucci la storia della tradizione popolare, quasi secolare, che vede l’Addolorata vagare la notte, a cavallo tra il venerdì e il sabato santo, in città alla ricerca del Cristo che ritroverà alle prime luci dell’alba deposto nel Calvario. Si tratta di un appuntamento storico e profondamente religioso, da sempre legato ad una tradizione viva nel cuore dei mesagnesi e di coloro che ancora oggi portano in spalla il simulacro, sorretto da pesanti stecche di legno di ulivo. Dietro un migliaio di persone che oranti percorrono le vie della città stringendo tra le mani le candele devozionali. Appresa la notizia del ripristino della processione della Vergine Addolorata diversi sono state i fedeli che in queste ore hanno raggiunto le varie parrocchie per organizzare la processione.
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