Mesagne. I garanti della disabilità sul bimbo escluso dalla gita

Aprile 19, 2019 1749

disabileHa fatto scalpore la notizia di un scolaretto disabile

di Mesagne che non può partecipare alla gita scolastica di fine anno con i suoi compagni a causa dell’indisponibilità dell’assistente scolastico poiché l’evento è fuori dal canonico orario di lavoro. I garanti regionali dei minori e dei disabili hanno, quindi, espresso vicinanza alla famiglia e all'alunno di 11 anni con difficoltà motorie che frequenta la quinta elementare nella scuola “Giovanni XXIII” di Mesagne. Il ragazzino è in carrozzina e la cooperativa sociale che fornisce l'assistente di sostegno non può garantire il servizio fuori dai consueti orari. I due Garanti regionali manifestano, in una nota, «la loro vicinanza alla madre del minore, che quotidianamente lotta per garantire a suo figlio le stesse possibilità dei suoi compagni e sono fiduciosi nell'operato del dirigente scolastico dell'istituto, il quale ha già assicurato che il minore non resterà a casa e andrà in gita con i suoi compagni. Questa non è solo la battaglia di una madre e di suo figlio, è la sfida di quanti si adoperano quotidianamente per garantire l'accessibilità al diritto ad una vita più semplice e più felice». «Siamo certi – hanno detto i garanti - che saranno messe in atto tutte le azioni opportune, attraverso un'efficace collaborazione tra scuola, ente locale e terzo settore, atte a garantire il massimo livello di inclusione sociale e di partecipazione perché la gita scolastica è per uno studente un'esperienza preziosa e indispensabile». È la storia di un ragazzino con problemi motori che frequenta la quinta elementare a Mesagne. Il 28 maggio la sua classe andrà nella vicina Taranto per l'ultima gita insieme. Il 17 aprile scorso, come ha raccontato sui social, la madre ha ricevuto la notizia da parte della società cooperativa che fornisce il servizio di assistenza disabili alla scuola del figlio che non c'è copertura negli orari extrascolastici. Il rientro a Mesagne da Taranto, infatti, è previsto per le 17. Certo ci sarebbe da chiedere il ruolo che ha l’insegnante di sostegno, che ha l’obbligo per conto della scuola di seguire didatticamente lo scolaro, in questa triste quanto controversa storia. La mamma del ragazzino ha postato sui social il suo imbarazzo. “Non si può sentire da una cooperativa Socioculturale che non è tenuta a mandare l'assistente ad una giornata di gita con il piccolo perché fuori orario, perché in queste affermazioni non c'è nulla, né di sociale e né di culturale, anzi la cultura in tutto ciò è di basso livello”, ha scritto la mamma. Poi ha aggiunto: “Questa storia deve finire. Sia chiaro, in gita con mio figlio ci andrei io, sarebbe più semplice psicologicamente anche per me, ma farlo sentire uguale agli altri, significa farlo sentire libero e perché ciò avvenga devo proteggerlo anche mettendomi nell'ombra ogni tanto”. Dopo qualche ora la scuola ha comunicato ufficialmente che si farà carico dei costi delle ore di straordinario dell’assistente di sostegno permettendo così al ragazzino di partecipare alla gita con i suoi compagni di classe.