Grande successo del 30esimo anniversario di Cantine Due Palme di Cellino San Marco

Giugno 10, 2019 1567

2019-06-10 161338All’evento hanno partecipato diversi rappresentanti delle istituzioni locali, provinciali, regionali, nazionali e comunitarie. Oltre a un migliaio di clienti e soci. Gli onori di casa sono stati fatti dal presidente Angelo Maci, dall’amministratore delegato Melissa Maci, dal direttore generale Assunta De Cillis e da Antonella Maci responsabile ufficio soci e viticolo.

Tanti i premi che sono stati consegnati nella serata, presentata da Federico Quaranta in arte Fede, ai protagonisti dei successi di Cantine Due Palme. Durante la serata il presidente Angelo Maci ha ringraziato tutti i soci per la partecipazione nel sodalizio e la coesione dimostrati in questi 30 anni di attività. Particolarmente significativi i video che sono stati trasmessi con attestazioni di stima e riconoscenza verso questa bella realtà sociale da parte di diversi soci produttori.  

In occasione del trentesimo anniversario di Cantine Due Palme è stato prodotto “Mille e Trenta”, uno spumante ottenuto con il Metodo Classico di 12 gradi. Il nome è un connubio tra millesimato e i trent’anni della costituzione della Cantina. Le fasi del processo produttivo iniziano ad agosto quando vengono vendemmiate  le uve Negroamaro. Una volta in cantina inizia il processo di vinificazione in bianco, condotta con la fermentazione del solo mosto senza la macerazione delle parti solide del grappolo. Si procede, quindi, con il tiraggio cioè si imbottiglia la base spumante mettendo il lievito con il tappo a corona. Questo prodotto si lascia affinare per 4 anni. Successivamente la bottiglia è inserita in appositi contenitori alveolati. Dopo 36 mesi è fatto il remoige, ossia la rotazione di un quarto della bottiglia, tramite macchinari per fare decantare i lieviti nel “bidule”. Poi va fatta la sboccatura. Si tratta della fase che prevede l’eliminazione del tappo a corona insieme ai residui di fermentazione contenuti nel bidule (tappo di plastica disposto sotto il tappo corona). Anche in questo caso vale la pena di ricordare le metodologie più tradizionali.

Questa pratica, un tempo, veniva condotta da operatori abilissimi che effettuavano manualmente la stappatura delle bottiglie (à la volée). In questa delicata operazione si doveva garantire che il tappo con la bidule venisse espulso insieme ai residui fissi della fermentazione e allo stesso tempo ridurre al minimo la fuoriuscita del pregiato liquido.

Infine, si aggiunge liqueur e il tappo in sughero con gabbietta. Lo spumante, così ottenuto con Metodo Classico, è pronto per essere immesso nel mercato globale.
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Ultima modifica il Lunedì, 10 Giugno 2019 16:16