Come si possono appassionare i ragazzi di oggi ad una delle forme espressive più antiche dell'umanità? E’ una delle domande dalle quali i laboratori programmati partono per creare l’incontro col teatro. “I ragazzi rappresentano un pubblico particolare, che possiede tutte le potenzialità insite nel concetto di formazione. A loro si è inteso prestare speciale attenzione nell’ambito della definizione del programma teatrale “classico”, prevedendo dei laboratori utili a condividere percorsi di crescita individuale e collettiva, sulla traccia delle attività culturali che hanno come obiettivo la consapevolezza dei processi artistici“, ha spiegato il sindaco Toni Matarrelli. L’esperienza è incentrata sullo studio dello spettacolo “Rita”, di Raffaella Giancipoli, un viaggio nella memoria di una donna anziana del Sud che da ragazzina ha subito l’orrore della violenza: la storia di una giovane che decide di affrontare il suo destino e cambiarlo, il racconto di un’anziana che sceglie di medicare una ferita antica e pulsante.
“Nell’augurio di buon lavoro, ho voluto esortarli a trarre più insegnamenti possibili da questa esperienza di immersione culturale che è un esercizio di approfondimento, nel caso particolare di alcuni temi salienti del teatro o della letteratura, al fine di imparare a “scavare” nello spettacolo per coglierne gli aspetti spesso tralasciati o non palesemente visibili”, ha spiegato il consulente cittadino alle Politiche culturali, Marco Calò. Il progetto è curato da Sara Bevilacqua, attrice e regista brindisina esperta di formazione teatrale.