come la chiamano i mesagnesi. Una festa che normalmente si protrae per tre giorni in cui l’intera città celebra l'antico culto a cui la popolazione è profondamente legata in ricordo dell’intercessione della Vergine del Carmelo, avvenuta nel 1743 quando #Mesagne venne miracolosamente preservata da un terribile terremoto che devastò la zona. Per chi crede è l’occasione per rinnovare la propria fede cristiana e la richiesta di protezione della Madonna nostra in relazione ai tempi difficili e complicati che stiamo vivendo in seguito alle conseguenze della pandemia da Covid 19.
Anche chi non crede vive queste giornate con la serenità e l’allegria che in genere accompagnano il periodo: il ritrovarsi insieme per assistere ai fuochi d’artificio o alle tante iniziative culturali ed artistiche che si svolgono nelle strade e piazze della nostra amatissima Mesagne. Quest’anno la festa sarà più dimessa, proprio per evitare quegli assembramenti che contrasterebbero con le disposizioni di distanziamento sanitario e verosimilmente anche tanti nostri concittadini all'estero non potranno godere del clima di festa in città.
Anch'io, in adempimento del mandato parlamentare, sarò impegnato in Aula alla Camera dei deputati per importanti e decisive determinazioni per la vita del Paese e non potrò essere insieme alla famiglia e con i miei concittadini. Questo non mi impedisce di sentirmi un tutt'uno con la mia Mesagne che oggi si riunirà in Chiesa madre con il Sindaco per l’antico rito della "consegna delle chiavi" della Città alla Vergine del Carmelo. Un abbraccio, buona festa a tutti/e