nel condividere le rivendicazioni della Comunità di Sant’Egidio, ha sentito la necessità di rilanciare la sanità pubblica e di superare, ovunque possibile, l’istituzionalizzazione nel: “Rilanciare il Servizio sanitario nazionale; rivedere drasticamente tutto il sistema delle strutture residenziali per anziani; potenziare la medicina del territorio e le cure domiciliari”.
L’appello di Papa Francesco è di non subire “lo scarto”, mentre la comunità di Sant Egidio chiede di “Ri-umanizzare”, la sanità per non essere selettiva o privata. Non è più concepibile una sanità selettiva a danno delle persone anziane e pensionate che sono sempre state una “risorsa continua per le famiglie, per la collettività e per il Paese”. Occorre cambiare passo per un nuovo modello di sanità pubblica e per un welfare socio-sanitario e assistenziale per gli anziani, che non sono solo “veri ammortizzatori sociali, ma anche depositari di cultura, di memoria e di tradizioni”.
È impensabile immaginare una vera ripartenza dell’Italia senza di loro. Nel percorso della pandemia del coronavirus non solo gli anziani sono stati umiliati, ma anche offesi perfino nella dignità e messi in ginocchio senza aver potuto vedere la luce e toccare la mano della moglie anziana, dei figli, dei nipoti o di una persona cara. Lo dimostrano i decessi nelle Rsa e “Noi” non dobbiamo dimenticarli.
Tutta la Uil ha fiducia nelle Residenze per gli anziani, ma solo per quelle persone che non possono essere curate a casa.
La prospettiva deve essere verso la cura domiciliare accanto ai propri familiari. La famiglia, di certo, non abbandonerà mai “la persona cara come discarica”, ma ha bisogno di essere messa in condizione di poter gestire l’assistenza.
La sera del 29 luglio, mentre a Roma vi era la manifestazione unitaria di Cgil, Cisl e Uil “Notte per il lavoro”, a San Pietro Vernotico di Brindisi il sindaco Pasquale Rizzo e tutto il consiglio comunale con i segretari Antonio Macchia della Cgil e di Antonio Licchello della Uil chiedevano tutti “Insieme una Buona Sanità Territoriale”. L’Ospedale Ninetto Melli, a causa del Riordino Ospedaliero, si è “svuotato”. La politica l’ha “bistrato, abbandonato e dimenticato”. Essa si è resa responsabile sui temi dell’ospedalizzazione, della medicina territoriale, delle liste di attesa, dei posti letto e che nell’impatto Covid-19 si è sentita obbligata ad attivare i posti letto sugli ammalati con le relative misure.
Il sindacato ha chiesto all’Asl, alla Provincia e alla Regione Puglia di non essere “silenti all’assistenza”, ma di “essere concreti” nel tutelare il diritto alla salute dei cittadini in un territorio che attende, da tanto tempo, risposte necessarie ad affrontare i problemi di cura in un bacino di oltre 90 mila persone. Oggi tutto questo è possibile; non è più un problema di risorse. L’obiettivo della Uil Pensionati, “Stu Appia Antica” è il rilancio del Servizio Sanitario per la Provincia di Brindisi e di un Nuovo modello di Riordino Ospedaliero che includa anche l’Ospedale Ninetto Melli di San Pietro Vernotico. Per noi della Uil l’attuale modello ospedaliero non può essere considerato un capitolo chiuso per la provincia di Brindisi, perché com’è accaduto “nei tre nosocomi di San Pietro Vernotico, Mesagne e Fasano”, “il territorio soffre le criticità di non avere grandi presidi, la mancanza di posti letto” e costringe l’utente ammalato a una “Mobilità passiva delle cure” in altre province e regioni con enormi sacrifici e stati d’ansia anche per i familiari. Il quadro del Diritto alla Salute sulle disuguaglianze territoriali fa la sua ricaduta non solo tra il Nord e il Sud, ma anche in quelle regionali e provinciali.
Avere una buona sanità locale significa rispondere alle criticità e ai bisogni dell’ammalato assicurando Ospedali di qualità, con reparti d’eccellenza e d’avanguardia e con posti letto rispondenti in modo equo e giusto rispetto al bacino territoriale.
Il dopo covid-19 chiede “Eccellenze” anche per la sanità brindisina. Essa si esprime altresì nel proposito di avere un assessore socio-sanitario regionale che segua direttamente la medicina territoriale, la pediatria e la geriatria miranti ad alleviare le sofferenze e assicurare l’assistenza agli ammalati nei propri territori. La sanità costa, ma la salute viene prima. Il Diritto alla Salute Pubblica intende eliminare le criticità e riqualificare il sistema complesso sanitario attraverso un nuovo modello di sanità che soddisfi i bisogni di cura dell’ammalato. La Uil è per un cambio di passo per un modello di sanità pubblica equo, giusto e paritario sia nel territorio nazionale e sia in quello regionale, provinciale e tra gli enti locali.
Il segretario della Uil Il segretario della Uil pensionati “Stu Appia Antica”
Antorio Licchello Tindaro Giunta