La storia di Brigida in un libro illustrato
La storia di Brigida Nigro, la cavallerizza salentina residente a Latiano, affetta da sindrome da regressione caudale, che ha il sogno di disputare prima i campionati italiani e poi le paralimpiadi, diventerà un libro illustrato per bambini. La notizia è stata diffusa durante l’ultimo appuntamento del Festival del libro emergente di Mesagne che va in onda online sul canale YouTube e sulla pagina Facebook di QuiMesagne. La storia della vita di Brigida Nigro, la cavallerizza salentina affetta da sindrome da regressione caudale che punta alla nazionale del paradressage, sarà raccontata in un libro edito da “Le Mezzelane Casa Editrice”. Durante l’annuncio in diretta fatto da Rita Angelelli, fondatrice della casa editrice, che ha messo a disposizione i propri autori e illustratori per scrivere un libro illustrato rivolto ai bambini ed ha promesso che coinvolgerà i bambini di Mesagne nella fase di scrittura. Il ricavato della vendita del libro servirà a contribuire alle spese necessarie per realizzare il sogno di Brigida: partecipare ai Campionati italiani e poi alle Paralimpiadi per il paradressage. Naturalmente Brigida è rimasta piacevolmente sorpresa dalla proposta dell’editrice: “Ho il cuore pieno di gioia – ha commentato -, ma anche di orgoglio perché so di aver contribuito nel mio piccolo a portare il tema dello sport e della disabilità al centro dell'attenzione.
Voglio ringraziare Le Mezzelane Casa Editrice e Rita Angelelli perché la mia storia diverrà un libro illustrato per bambini e tutto il ricavato servirà per raggiungere il mio sogno, che è sempre più vicino. Non ci sono parole per descrivere questa emozione”. Brigida ha, quindi, concluso: “È un'opportunità unica per comunicare anche con un pubblico giovanissimo ed evitare sin da subito che si formino nei bambini pregiudizi legati all'abilismo. Ringrazio infine Regina Cesta per aver avuto questa splendida idea e Cosimo Saracino per aver contribuito al Festival del libro emergente”. “Sono nata con un raro disturbo dello sviluppo”, ha spiegato l’atleta -. In poche parole: mi mancano tre anelli della colonna vertebrale. E da lì in poi il mio midollo spinale è interrotto. Vuol dire che con le mie gambe non posso farci nulla. Da quando ho memoria, la carrozzina è stata la mia compagna di viaggio”. Le donazioni giunte per il progetto di Brigida sono, a ieri, 5.200 euro.
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