Mesagne. La benedizione di Papa Francesco agli indigenti e volontari

Settembre 21, 2022 1018

“Un pensiero speciale per i poveri e i volontari della “Casa di Zaccheo” di Mesagne affinché il signore vi benedica e la madonna vi custodisca”. A pronunciare queste parole, domenica scorsa al termine dell’Angelus, è stato il pontefice Papa Francesco che da quattro è sempre stato silenziosamente a fianco di questa realtà locale che ogni giorno è vicina a decine e decine di indigenti con vari servizi di carità. Il primo incontro tra Papa Francesco e don Pietro De Punzio era avvenuto il 14 marzo 2018, durante un’udienza pubblica, quando don Pietro aveva mostrato al pontefice il progetto di “Casa Zaccheo”. Il Papa era rimasto particolarmente colpito da quel programma tanto che lo aveva benedetto, firmato e aveva esortato il sacerdote e i volontari presenti in piazza San Pietro a essere “accoglienti e testimoni di carità”. Tutto sembrava fosse finito lì. Invece a distanza di un mese a “Casa Zaccheo” arrivò una missiva pontificia con all’interno la somma di 10 mila euro che Francesco aveva donato al sodalizio per accelerare la conclusione di quell’ambito progetto.papa_Francesco_e_don_Pietro_De_Punzio_il_14_marzo_2018_in_piazza_san_pietro_3.jpg

“Fu un dono inaspettato che ci ha colmato il cuore di gioia perché abbiamo constatato la sollecitudine del Papa che viene incontro non solo alle grande opere di carità, ma anche a quelle piccole”, ha spiegato don Pietro. Ogni giorno 84 persone usufruiscono del servizio pasti di “Casa di Zaccheo” che, inoltre, offre un servizio di lavanderia, docce, alloggio temporaneo e centro di accoglienza. Ormai da un bel po' il sodalizio religioso cammina con le sue gambe. Tanti sono i volontari e i benefattori che durante l’anno contribuiscono alla solidarietà umana offrendo oboli, cibo, vestiario. Così, qualche giorno fa don Pietro De Punzio ha voluto condividere con Papa Francesco questo cammino, aggiornarlo sull’attività e, pertanto, ha inviato una nota al pontefice. La risposta non è tardata ad arrivare. L’11 settembre scorso Papa Francesco ha risposto al sacerdote con una nota da lui vergata nella quale si legge: “Caro fratello, grazie tante per la tua lettera. Grazie per tutto ciò che fate nella “Casa di Zaccheo”. Vi sono vicino e prego per voi mentre voi pregate per me. Che il signore vi benedica e la Madonna vi custodisca. Fraternamente, Francesco”. La scorsa settimana a don Pietro è giunta una telefonata da parte della segreteria Vaticana che annunciava la benedizione del Papa al termine dell’Angelus di domenica 18 settembre. “Un gesto bello ed emozionante – ha precisato il sacerdote -. Il papa ha parlato di un pensiero speciale per i poveri e i volontari.papa_Francesco_e_don_Pietro_De_Punzio_il_14_marzo_2018_in_piazza_san_pietro_2.jpg

È stata una carezza del Papa alla “Casa di Zaccheo”, ai volontari che ogni giorno sono impegnati per preparare il pranzo per 84 persone e offrire una serie di servizi. Un gesto che ha messo in evidenza l’attenzione della Chiesa nei confronti di quest’opera di carità che non appartiene a nessuno, ma a tutti: dal Papa alla diocesi, dalle comunità parrocchiali all’Amministrazione comunale. Una rete di solidarietà che fa riferimento alla “Casa di Zaccheo”. Così, la benedizione di Papa Francesco è un segno di benedizione e solidarietà per coloro che vivono momenti di difficoltà e indigenza”.

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