A Mesagne un centro per le persone con la sindrome di down In evidenza
Rinasce a nuova vita, con una mission alla socializzazione delle persone diversamente abili, lo stabile della stazione ferroviaria di Mesagne grazie a un accordo sottoscritto tra Rete Ferroviaria italiana e l’Associazione italiana persone down in collaborazione con il comune di Mesagne e l’Ambito territoriale sociale Br4. In questo modo si avvia un processo di riqualificazione dello stabile della stazione ferroviaria attraverso un progetto di inclusione che rivitalizza la comunità mesagnese.
“In questo momento – dice Stefania Calcagni, presidente Aipd di Brindisi - siamo in fase di perfezionamento del contratto di locazione gratuito, con la sottoscrizione delle polizze e le varie questioni burocratiche. Come associazione ci siamo già mossi intercettando alcuni bandi che potessero finanziare tutto ciò che riguarda la sistemazione dell'immobile e la partenza delle attività, tra cui un contributo di Banca Intesa San Paolo già autorizzato, raccolta fondi di vario genere e l’utilizzo di parte del 5xmille”. Appena l’iter burocratico sarà completo la città di Mesagne avrà uno spazio di promozione sociale in grado di abbattere ogni barriera di pregiudizio che è la vera malattia che circonda il mondo delle persone con sindrome di Down. Con questo progetto l’associazione, che ha sede a Brindisi nell'ex ospedale Di Summa in cui gestisce un centro diurno, avrà l’occasione di potenziare l’offerta nei confronti degli associati. “La necessità di una nuova sede – prosegue la presidente - nasce dall'esigenza di ricreare spazi familiari dove i bambini e i giovani con sindrome di Down possano essere accolti per svolgere i laboratori di autonomia, fulcro della metodologia Aipd, con uno sguardo particolare rivolto a tutto ciò che concerne la vita indipendente”.
L'obiettivo del progetto è, quindi, di ricreare spazi domestici dove i ragazzi possano essere aiutati ad acquisire le autonomie personali che riguardano l'abitare. Dell'autonomia nell'igiene personale alla preparazione di un pasto, dall’organizzazione alla sistemazione e pulizia degli spazi abitativi, dalla scoperta del territorio circostante all'organizzazione della spesa, fino alla capacità di dormire qualche notte lontano da mamma e papà in compagnia degli amici. Il gruppo, infatti, sarà il vero motore che spinge i ragazzi ad affrontare le difficoltà dovute alla loro particolare condizione. Ma il progetto redatto per questa riqualificazione, oltre alla parte laboratoriale, prevede la creazione di un luogo dove i ragazzi possano organizzare in autonomia il loro tempo libero, per vedere insieme un film, mangiare una pizza, passare insieme le serate, avere un punto di partenza per organizzare uscite e attività in città.
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