Ferraro: il sindaco Matarrelli e il suo "puro e semplice marketing elettorale"

Carlo Ferraro M5S Novembre 23, 2023 1125
Si poteva prevedere che prima o poi il sistema di comunicazione del Sindaco avrebbe mostrato qualche falla, svelando inesorabilmente il meccanismo con cui si è andati avanti in questi anni. Perché se non fosse venuta a galla la delibera in questione, tutti quanti avrebbero preso per buono il risultato del sondaggio, così come hanno preso per buono, in questi quattro anni, tutto quel che il Minculpop locale diffondeva.
Non potendo, o non sapendo, realizzare il suo “vasto programma” elettorale, questa Giunta ha lentamente virato su un altro tipo di programma, somigliante più ad un’operazione di marketing che non ad una azione politica concreta.
Come altro definire tutte le mirabili gesta strombazzate in questi anni, se non marketing elettorale, che nella sua virtualità ha mosso impercettibilmente l’azione politica di questa amministrazione?
Una serie continua di “epic fails”, fallimenti catastrofici, sostenuti da una incessante azione sui social e sui media, tesi a sostenere l’improbabile e l’insostenibile.
Come altro definire la candidatura a Capitale Culturale d’Italia, che a mente lucida, e fuori da ogni campanilismo, possiamo definire come improbabile, anche se lo scetticismo iniziale ldi molti cittadini lo aveva già capito, costata 35.000 euro per la sola redazione del progetto, e finita come doveva finire, ma prontamente soccorsa dall’intervento della Regione con un premio di consolazione, la Coppa del Nonno Emiliano, che ha evitato la brutta figura al suo protetto?
Come altro definire la velleitaria proposta della ZTL nel centro storico, vera missione impossibile, come ammesso dallo stesso ingegnere incaricato della sua redazione, e fieramente avversata dai residenti?
E l’abbandono di qualsiasi politica di gestione del territorio e l’ostinazione ad interessarsi solo del Centro Storico, usato vieppiù come bancomat del consenso?
Puro e semplice marketing elettorale.
Sostenuto sui social da una sorta di “polizia morale”, una unità di pronto intervento sempre pronta a rintuzzare qualsiasi critica che veniva avanzata, per conto di questa amministrazione. Allontanando la gente dal luogo del dibattito, ormai divenuto pericoloso, facendo calare il silenzio nelle piazze, ammutolendo il sano confronto democratico.
Dove è finita la politica per le periferie? Cosa si è fatto per l’agricoltura locale? E il nuovo Pug? E la Zes? E l’elenco potrebbe continuare.
Era tutto promesso nel programma elettorale di ben 22 pagine, un vero libro dei sogni, ma ben poco è stato fatto, troppo poco.
Nel frattempo questa Giunta ha portato avanti, incessantemente, la sua campagna acquisti, a suon di soldoni, di cooptazioni ed incarichi professionali, pur di estendere il suo bacino elettorale.
In questi quattro anni l’unica azione continua della Giunta è stata la coltivazione del consenso elettorale, a costo di qualsiasi menzogna, a costo di qualsiasi costo.
È ben strano che oggi ci si indigni per gli 8.000 euro spesi per un sondaggio, mentre nulla si è mosso quando si è speso un milione di euro per acquistare un’area di cui nemmeno l’amministrazione sa cosa farsene. E non ci si indigni per tutti i soldi spesi per tenere su questo baraccone elettorale fatto di finzioni.
L’avranno capito i cittadini mesagnesi che queste erano solo “finzioni”? Che invece di governare si è preferito rappresentare sul teatro dei social un copione totalmente diverso dal programma elettorale originario? Che l’unico programma di questa giunta era, ed è, quella di farsi rivotare alle prossime amministrative, illudendo la gente di vivere nel miglior posto possibile col miglior sindaco d’Italia, e perpetuare il proprio sistema di potere?
Movimento 5 Stelle

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