G7. L'olivo, una cinica provocazione

Giovanni Delli Noci Gennaio 31, 2024 846

Personalmente, sono orgoglioso che il prossimo Summit del G7 si stia svolgendo a Borgo Egnazia, nella stupenda Valle d'Itria, nel nord della provincia di Brindisi a pochi km dalla nostra Mesagne. Tuttavia osservando il simbolo scelto per questo grande evento sinceramente devo dire che ho ingoiato amaro. È stato stilizzato un ulivo secolare che sembra affondare le sue radici nel mare.
Si è sempre saputo che gli ulivi secolari e millenari presenti sul nostro territorio hanno avuto una presenza maggiore, per numero e per bellezza, nelle zone che vanno dal sud della provincia di Bari fino a Santa Maria di Luca, il cosidetto tacco d'Italia, il Salento.
A Borgo Egnazia, dove si si svolgerà il Summit, la devastazione che ha portato la xylella ancora non la stanno vivendo perché è maggiormente percepibile, in tutta la sua drammaticità, pochi chilometri più a sud, da Ostuni in poi. Ulivi maestosi e monumentali completamente bruciati e rinsecchiti da questo virus infame.
Sono "giganti buoni" che sotto i loro rami e le loro fronde hanno visto passare generazioni di popoli come Greci, Messapi, Romani, Goti, Bizantini, Longobardi, Saraceni, Normanni; ma anche Crociati che si dirigevano verso la Terra Santa e Turchi che cercavano di invadere la penisola. Milioni di persone, che difronte alla maestosità di queste piante sono state solo un brevissimo attimo fuggente.
Questi "storici monumenti naturali" sono morti o stanno continuando a morire, e la nostra generazione sta assistendo inerme a questo angosciate funerale che va avanti ormai da oltre un decennio quando furono individuati i primi casi vicino Gallipoli.
Da allora, la malattia si è diffusa infettando e distruggendo oltre 20 milioni di ulivi, con gravi conseguenze economiche e sociali per la regione, grazie anche ad una classe politica che decise di "non decidere".
Io spero vivamente che i grandi del mondo non si fermino solo a Borgo Egnazia, né per il Summit né per le loro vacanze estive, ma che si facciano portare qualche chilometro più a sud, così vedranno con i loro occhi e piangeranno con noi.
Scegliere un ulivo secolare come simbolo del Summit sembra quasi una cinica provocazione.
Come per tantissime altre situazioni la Puglia si ferma a Bari, mi dispiace pensare che anche in questo caso gli occhi dei grandi del mondo si fermeranno lì.
Giovanni Delli Noci

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Ultima modifica il Mercoledì, 31 Gennaio 2024 11:02