Lettera alla Chiesa di Dio che è in Brindisi-Ostuni in occasione del Giubileo Ordinario 2025
Carissimi fratelli e sorelle,
l’inizio del nuovo anno liturgico ci proietta all’apertura del Giubileo ordinario del 2025. Nel clima culturale e sociale che viviamo, il giubileo rischia di presentarsi semplicemente come un evento di portata mondiale, che offre alla Chiesa cattolica la possibilità di mostrare la sua visibilità. Naturalmente questo non è sufficiente, in quanto il giubileo è prima di tutto un tempo di grazia, offerto a tutti coloro che vogliono, attraverso la fede, ritrovare l’equilibrio della vita, ristabilendo l’armonia con sé stessi, con Dio, con gli altri, con il creato. Un equilibrio ricercato attraverso la Parola di Dio che offre la possibilità unica per contestare una concezione utilitaristica del tempo e dello spazio, che appartengono prima di tutto a Dio, “unico padrone”, e vengono posti a disposizione dell’uomo affinché possa trasformare il tempo in storia di salvezza e lo spazio in terra santa, quali manifestazioni del regno di Dio presente nella storia. Il movimento che caratterizza quanti desiderano vivere in profondità i valori del giubileo, e che trova espressione concreta nel pellegrinaggio, è quello del ritorno: al Signore, attraverso il riconoscimento delle proprie colpe e una seria revisione di vita; alla terra, intesa come ritorno alle proprie radici umane e culturali e forse anche rientro in sé stessi e nella propria coscienza individuale e comunitaria, affinché possa riemergere come prioritario il rispetto di sé e dell’altro.
Il giubileo, dunque, non rappresenta solo l’occasione per il recupero dei principali valori religiosi ma anche di quelli umani: varcare la soglia di una delle porte sante delle quattro Basiliche principali di Roma, significa attraversare la vera porta di salvezza che è Cristo, che apre a un orizzonte di speranza, capace di alimentare la solidarietà, la giustizia, la fraternità, l’impegno per la pace e la salvaguardia del creato, la costruzione della civiltà dell’amore, tanto ricercata dagli uomini e dalle donne di buona volontà. Idealmente vogliamo prendere tra le mani, come Gesù, nella sinagoga di Nazaret, il rotolo del profeta Isaia e rileggerlo: “Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi, a proclamare l’anno di grazia del Signore.” (Lc 4, 18-19).
L’anno santo è l’occasione, data a noi credenti, di riscoprire la coscienza del nostro essere consacrati con l’unzione battesimale, confermata con la Cresima e sigillata nell’Eucarestia che ci rende testimoni missionari dell’anno di grazia del Signore: tempo di lieti annunci, di processi di liberazione dalle tante 2 schiavitù, di nuove visioni che partono dal cuore, di rinascita dalle tante oppressioni che inquinano l’esistenza umana. Di tutto questo noi dobbiamo sentire la responsabilità, a partire dal nostro piccolo, ma senza perdere le grandi visioni frutto della speranza. Il Santo Padre Francesco ha voluto che questo giubileo ci rimettesse sulla strada della speranza: pellegrini di speranza, perché “la speranza non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato” (Rm 5, 1-2.5). Siamo preoccupati per il nostro mondo, ma dove attingere le risorse per sperare se non nella bisaccia della fede? Su cosa poggiarci se non sul bastone della carità? Con questo equipaggiamento essenziale potremo riprendere a percorrere le strade della nostra vita, sperando di intercettare le strade di tutti coloro che sono sinceramente alla ricerca di nuove sorgenti di spiritualità, perché stanchi di abbeverarsi alle pozzanghere di acqua stagnante di una vita senza Dio; insieme con loro vogliamo intraprendere cambiamenti di rotta e percorsi rigenerativi di umanità e di fede.
L’anno giubilare non ci chiede di stravolgere il cammino pastorale delle nostre comunità, per investire energie su eventi straordinari, ma è l’occasione per inserire nel cammino di fede ordinario tre attenzioni:
• Un percorso di catechesi sulla SPERANZA: anche per riscoprire un tema del nostro Credo che sembra un po' trascurato nel nostro annuncio: Credo la vita eterna.
• La riscoperta del Sacramento della Riconciliazione, spesso trascurato da tanti e perfino dai nostri operatori pastorali. Naturalmente anche da parte nostra, ministri del sacramento della Riconciliazione, dovrà esserci la giusta disponibilità per amministrare il sacramento, senza fretta o approssimazione ma con la possibilità di un ascolto e un dialogo sereno.
• Gesti di carità, a questo proposito la Caritas diocesana ci proporrà per l’Avvento e la Quaresima alcuni gesti di carità che metteranno in evidenza la comunione della nostra Chiesa diocesana, che si fa attenzione ai bisogni delle persone del nostro tempo.
Questo non esclude che ogni comunità parrocchiale manifesti concretamente anche l’attenzione ai bisogni del territorio su cui vive. Da parte mia, mi rendo disponibile a tenere nelle diverse vicarie una catechesi che possa segnare un momento di ascolto e preghiera, per sentire, attraverso il Vescovo, la comunione con l’intera Chiesa diocesana. Questa lettera avrà un allegato con le indicazioni per vivere in comunione con la nostra Chiesa diocesana questo tempo di grazia che è il Giubileo. Il mio invito è a partecipare Domenica, 29 dicembre 2024, alla solenne concelebrazione, che si terrà in Cattedrale, alle ore 18,00, con avvio dalla Chiesa di San Paolo, e che segnerà l’inizio del Giubileo nella nostra Chiesa locale, come in tutte le altre diocesi del mondo; in questa circostanza saranno sospese tutte le celebrazioni eucaristiche nelle parrocchie o rettorie sul territorio diocesano.
Affidiamo alla Santa Madre di Dio e della Chiesa il cammino giubilare: Santa Maria, donna della strada, come vorremmo somigliarti nelle nostre corse trafelate, ma non abbiamo traguardi. Siamo pellegrini come te, ma senza santuari verso cui andare. Siamo più veloci di te, ma il deserto ingoia i nostri passi. 3 Camminiamo sull’asfalto, ma il bitume cancella le nostre orme. Forzàti del “cammina cammina”, ci manca nella bisaccia di viandanti la cartina stradale che dia senso alle nostre itineranze. E con tutti i raccordi anulari che abbiamo a disposizione, la nostra vita non si raccorda con nessuno svincolo costruttivo, le ruote girano a vuoto sugli anelli dell’assurdo, e ci ritroviamo inesorabilmente a contemplare gli stessi squallidi panorami. Donaci, ti preghiamo, il gusto della vita. Santa Maria, donna della strada, “segno di sicura speranza e di consolazione per il peregrinante popolo di Dio”, facci capire come, più che sulle mappe della geografia, dobbiamo cercare sulle tavole della storia le carovaniere dei nostri pellegrinaggi. È su questi itinerari che crescerà la nostra fede. Prendici per mano e facci scorgere la presenza sacramentale di Dio sotto il filo dei giorni, negli accadimenti del tempo, nel volgere delle stagioni umane, nei tramonti delle onnipotenze terrene, nei crepuscoli mattinali di nuovi popoli, nelle attese di solidarietà che si colgono nell’aria. Sono questi i nuovi santuari che dobbiamo visitare. Rimettici in cammino. Dalle nebbie di questa “valle di lacrime”, in cui si consumano le nostre afflizioni, facci volgere gli occhi verso i monti, da dove verrà l’aiuto. E allora sulle nostre strade fiorirà l’esultanza del “magnificat”. Come avvenne in quella lontana primavera, sulle alture della Giudea, quando ci salisti tu. (Antonio Bello, Scritti Mariani, Lettere ai catechisti, Visite pastorali, Preghiere, La Nuova Mezzina, 2014, Molfetta, 71-74). Brindisi, 1 dicembre 2024 Prima domenica di Avvento + Giovanni INTINI 4 ORIENTAMENTI COMUNI PER VIVERE L’ANNO GIUBILARE “Spes non confundit” Il prossimo 24 dicembre 2024, come è noto, papa Francesco, dopo aver presieduto la celebrazione eucaristica in Piazza San Pietro alle ore 19.00, compirà il rito di apertura della Porta Santa dando così inizio al Giubileo Ordinario 2025. La domenica successiva, il 29 dicembre 2024, secondo quanto stabilito dal Santo Padre nella bolla di indizione del Giubileo (Spes non confundit), si celebrerà, in tutte le Chiese particolari, «la santa Eucaristia come solenne apertura dell’Anno giubilare» (n. 6). Per vivere al meglio questo tempo di Grazia abbiamo pensato, in comune accordo con il Vicario generale, i Vicari episcopali, gli Uffici di Curia interessati e il Cerimoniere vescovile, di elaborare alcuni orientamenti comuni e indicazioni pastorali per accompagnare il popolo santo di Dio ad «accogliere con piena partecipazione sia l’annuncio di speranza della grazia di Dio sia i segni che ne attestano l’efficacia» (n. 6). Facendo riferimento sia alla bolla del Santo Padre sia alle norme emanate dalla Penitenzieria Apostolica condividiamo, di seguito, gli orientamenti che guideranno il nostro cammino. Apertura dell’anno giubilare L’avvio dell’anno giubilare nelle diocesi, il 29 dicembre, prevede «il pellegrinaggio da una chiesa, scelta per la collectio, verso la cattedrale, quale segno del cammino di speranza che, illuminato dalla Parola di Dio, accomuna i credenti» (n. 6). Per la nostra diocesi abbiamo scelto come luogo per la collectio (raduno) la Chiesa di San Paolo eremita e da lì, dopo il momento di preghiera previsto dal rituale, ci muoveremo in pellegrinaggio verso la Cattedrale per dare avvio alla celebrazione eucaristica. L’inizio della solenne liturgia, davanti alla chiesa di San Paolo, è fissato alle ore 18.00. Naturalmente, tutte le S. Messe previste nelle Parrocchie, nelle rettorie, nelle chiese e nei santuari sono sospese. I sacerdoti potranno giungere, entro le 17.30, direttamente nella Chiesa di San Paolo dove lasceranno borse e soprabiti per indossare i paramenti sacri e prepararsi all’avvio della solenne liturgia (alla fine della S. Messa si ritornerà processionalmente a San Paolo per cui si potrà riprendere tutto ciò che si è lasciato). I sacerdoti che, per motivi di salute, non possono unirsi in pellegrinaggio potranno indossare i paramenti sacri direttamente nella sacrestia della Cattedrale dove aspetteranno l’arrivo della processione o, se non possono attendere all’esterno, potranno prendere posto nel presbiterio. Per i fedeli laici l’appuntamento è all’esterno della Chiesa di San Paolo, entro le ore 18.00. Se le condizioni meteo sono favorevoli, tutti dovranno pellegrinare verso la Cattedrale che, di per sé, dovrà essere vuota. Se ci sono fedeli che non possono unirsi in pellegrinaggio, per motivi di salute, è preferibile che aspettino all’esterno della Cattedrale per poi entrare processionalmente insieme a tutti gli altri ma, se proprio non possono aspettare alcuni minuti in piedi o hanno altre necessità, potranno accomodarsi nel salone San Michele o nella Sala Manzoni in attesa dell’arrivo degli altri pellegrini. Nei limiti del possibile, è preferibile che non entrino in Cattedrale. La chiusura dell’anno giubilare, in diocesi, è fissata per il 28 dicembre 2025.
Anche in quest’occasione vivremo una celebrazione comunitaria diocesana ma su questo saranno date indicazioni dettagliate all’inizio del nuovo anno pastorale. 5 Chiese giubilari Secondo le norme emanate dalla Penitenzieria Apostolica lo scorso 13 maggio 2024, sono da considerarsi chiese giubilari «qualsiasi Basilica minore, chiesa cattedrale, chiesa concattedrale, santuario mariano», nello specifico, per la nostra Diocesi sono: - La Basilica Cattedrale di Brindisi - La Basilica Concattedrale di Ostuni - La Basilica “Santa Maria della Vittoria” in San Vito dei Normanni - La Basilica “Vergine SS. del Carmelo” in Mesagne - Il Santuario “S. Maria Madre della Chiesa” in c.da Jaddico (Brindisi) Oltre a queste chiese, previste dalle norme, si stabilisce che in due giorni dell’anno tutte le chiese madri dei comuni della nostra Diocesi siano chiese giubilari. In particolare, ciò avverrà: - Il giorno dell’anniversario della dedicazione della Chiesa (dove non è nota la data sarà il giorno del titolare);
- La seconda domenica di Pasqua (27 aprile 2025). In questi due giorni, dopo che i parroci avranno opportunamente informato i fedeli, si celebrerà la santa messa del giorno seguendo alcune indicazioni che verranno fornite dall’ufficio liturgico diocesano. Ulteriori luoghi giubilari saranno il carcere e l’ospedale di Brindisi dove, con i rispettivi cappellani, si concorderà il momento più opportuno per celebrare l’apertura dell’anno giubilare. Si curi con premura che le chiese giubilari designate siano vere «oasi di spiritualità dove ristorare il cammino della fede e abbeverarsi alle sorgenti della speranza, anzitutto accostandosi al Sacramento della Riconciliazione, insostituibile punto di partenza di un reale cammino di conversione» (n. 5). Momenti formativi Durante l’anno giubilare è desiderio dell’arcivescovo proporre un percorso di catechesi sui temi giubilari vivendo un incontro in ogni vicaria della nostra Arcidiocesi. A tal fine, ciascun vicario foraneo, dopo aver sentito i confratelli, concorderà con don Donato o direttamente con l’arcivescovo il giorno più opportuno per vivere questo momento vicariale. Per la vicaria del Salento si è pensato di fissare due date per agevolare la partecipazione dei fedeli. L’ufficio liturgico preparerà uno schema di preghiera introduttivo per vivere ciascun incontro. È opportuno che i sacerdoti offrano, nelle proprie comunità, momenti di riflessione, formazione e catechesi sul senso delle Indulgenze e sul Sacramento della Riconciliazione per far sì che l’anno giubilare diventi occasione propizia per valorizzare questo sacramento accompagnando i fedeli laici a viverlo con più profondità, frequenza e attenzione. A questo proposito la Penitenzieria Apostolica «esorta tutti i sacerdoti ad offrire con generosa disponibilità e dedizione di sé la più ampia possibilità ai fedeli di usufruire dei mezzi della salvezza, adottando e pubblicando fasce d’orario per le confessioni, in accordo con i parroci o i rettori delle chiese limitrofe, facendosi trovare in confessionale, programmando celebrazioni penitenziali a cadenza fissa e frequente». Anche per questo l’ufficio liturgico preparerà uno schema celebrativo per vivere una liturgia penitenziale nella propria comunità. 6 Segno di carità Come segno tangibile e visibile del Giubileo, in accordo con la Caritas Diocesana, l’ufficio Migrantes e la pastorale carceraria, si è pensato di proporre un duplice segno di carità: uno nella terza domenica di Avvento e uno nella quarta domenica di Quaresima. Nella terza domenica di Avvento si propone una raccolta di beni di prima necessità per i detenuti delle case circondariali di Brindisi e di Lecce. I cappellani forniranno una lista di beni su cui indirizzare la raccolta per evitare dispersione. Nella quarta domenica di Quaresima si propone, invece, una raccolta in denaro finalizzata alla ristrutturazione e sistemazione della casa sita in via Giovanni XXIII (Brindisi), per far sì che diventi un luogo di accoglienza per i più fragili. Evidentemente non abbiamo la certezza che sarà possibile inaugurare questo segno permanente di carità alla fine di quest’anno giubilare ma, sicuramente, è nostro desiderio far sì che il Giubileo lasci un segno concreto di attenzione ai nostri fratelli più poveri. Pellegrinaggi a Roma È previsto un pellegrinaggio diocesano a Roma per il giorno 8 novembre 2025. Saranno offerte due possibilità di pellegrinaggio: uno in giornata e uno con pernotto. Ogni parrocchia potrà dare la propria adesione quando l’ufficio per la pastorale del turismo, sport e tempo libero provvederà a dare indicazioni più precise sulle modalità di iscrizione e partecipazione ma si può già appuntare in agenda questa data. Fermo restando il pellegrinaggio diocesano, ogni parrocchia potrà organizzare il proprio pellegrinaggio parrocchiale nel corso dell’anno secondo le modalità che riterrà più opportune o recandosi in una chiesa giubilare designata in diocesi o recandosi a Roma o in altro luogo designato. Dal 25 al 27 giugno 2025 è previsto il giubileo dei sacerdoti. Anche per questa occasione si sta pensando di organizzare un unico pellegrinaggio comune con modalità che verranno indicate nei prossimi mesi. Pellegrinaggi in Diocesi Oltre ai pellegrinaggi a Roma si è pensato di stabilire alcuni momenti giubilari diocesani per alcuni gruppi specifici di persone (per es. ammalati, catechisti e operatori pastorali, aggregazioni laicali ecc…). Non son ancora state stabilite con precisione le date e i gruppi da coinvolgere per cui ci si riserva di aggiornarvi nei prossimi mesi.
Brindisi, 1 dicembre 2024