Aeroporto del Salento, Pagliaro: “Continuità territoriale e autonomia gestionale"
Aeroporto del Salento, Pagliaro: “Continuità territoriale e autonomia gestionale per affrancare Brindisi da strapotere di Bari” |
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Nota del consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani Continuità territoriale vuol dire tariffe agevolate e dunque prezzi più bassi per i voli da e per l’Aeroporto del Salento, oggi molto più alti rispetto a Bari. L’ho stigmatizzato più volte, dati alla mano: il raffronto Bari-Brindisi è schiacciante, non solo per numero ma anche per costo e accessibilità dei voli. Ieri, ad esempio, 41 partenze da Bari, di cui 19 per destinazioni estere, e solo 20 partenze da Brindisi, di cui nessuna per mete internazionali. E anche in piena estate, come il 21 agosto scorso, da Bari partivano 39 voli, di cui ben 21 per destinazioni estere, mentre da Brindisi decollavano solo 16 voli, di cui soltanto due per mete extra nazionali. Numeri che dimostrano in maniera lampante la disparità fra gli aeroporti di Bari e del Salento, dovuta alle politiche Bari-centriche della società Aeroporti di Puglia di cui la Regione possiede il 99,6% delle quote e che dovrebbe gestire in maniera equa gli scali regionali. Ma, evidentemente, così non è. Ecco perché, a gennaio scorso, ho riproposto il mio progetto del 2014 di una gestione autonoma dello scalo salentino attraverso una nuova società AdS, Aeroporti del Salento. Eravamo e siamo convinti sempre di più che l’autogoverno sia la sola strada possibile per dare al territorio salentino la giusta attenzione, attraverso politiche mirate allo sviluppo e alla crescita delle province di Lecce, Brindisi e Taranto che ne mettano a frutto tutte le potenzialità affrancandole dalla sudditanza rispetto a Bari nella gestione dei servizi aeroportuali. Gestione che – lo ribadisco – favorisce smaccatamente Bari con una programmazione studiata a tavolino che penalizza il Salento, tagliato fuori dai collegamenti internazionali più importanti e relegato a un traffico residuale. Le logiche Bari-centriche si rivelano anche nei prezzi e negli orari dei voli, tanto da spingere gli stessi salentini a preferire lo scalo di Bari, considerati anche i disagi e il costo del trasferimento dall’aeroporto alle località di destinazione. Per non dire dei gravi deficit nell’aerostazione salentina: desk di accettazione, aree di sosta e servizi igienici insufficienti, assenza di finger di collegamento con la pista, che costringe a raggiungere gli aerei in decollo sotto le intemperie. Tutte carenze che abbiamo anche messo sotto gli occhi del presidente di Aeroporti di Puglia, Vasile, quando a dicembre 2022 abbiamo effettuato un sopralluogo congiunto nello scalo brindisino. Allora ci furono fatte promesse, furono assunti impegni non mantenuti. Ma Vasile continua a concentrare risorse e interventi sull’aeroporto della sua città, Bari, dove ha forti interessi imprenditoriali. E si dimostra sordo anche il presidente Emiliano. Noi continueremo a batterci per il potenziamento dell’Aeroporto del Salento, che dovrebbe partire dal giusto riconoscimento di scalo internazionale, e solleciteremo l’approvazione delle nostre due mozioni per il cofinanziamento regionale della continuità territoriale per l’Aeroporto del Salento, e per la sua gestione autonoma attraverso la costituzione di una società separata da Aeroporti di Puglia”. --------------- |
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