A Mesagne nasce "Casa Zaccheo"

Aprile 02, 2015 3582

don-pietro de punzioA Mesagne i bisogni della gente, in alcuni casi, sono divenuti delle vere e proprie emergenze

cui il Comune non riesce a soddisfarle tutte. Ecco perché, sull’esempio di Papa Francesco, è scesa in campo la vicaria istituendo un centro di ascolto: “Casa Zaccheo”. “Ci sono bisogni emergenti e cresce, in città , la richiesta di interventi e servizi, che non sono la soluzione ai numerosi problemi di povertà ed esclusione sociale, ma indicano alla comunità ecclesiale e a quella civile il dovere della presa in carico dei soggetti più deboli, ha spiegato don Pietro De Punzio, responsabile del centro. La Caritas Vicariale desidera rendere operativo lo strumento di un centro di ascolto che consenta di prestare attenzione verso coloro che si trovano in situazioni di difficoltà e farsi carico dell’accompagnamento di famiglie o di singoli in disagio e attuare interventi di promozione. “Non si pone come il duplicato di un Servizio Sociale e non è una qualsiasi associazione di volontariato – ha tenuto a precisare il sacerdote. Il centro di ascolto vicariale collabora sia con l’ufficio dei Servizi Sociali del Comune di Mesagne sia con le altre associazioni umanitarie che hanno a cuore la dignità della persona umana.“Il centro fa dell'ascolto il suo proprio modo di servizio – ha continuato don Pietro - il suo "fare" è l'ascolto, cuore della relazione di aiuto, dove chi ascolta e chi è ascoltato vengono coinvolti, con ruoli diversi, in un progetto che, ricercando le soluzioni più adeguate, punta a un processo di liberazione della persona dal bisogno”. Il centro di ascolto è sollecitato da bisogni che emergono in situazioni e realtà diverse, di cui si fanno interpreti soggetti di volta in volta differenti. La sua costituzione è espressione del consiglio pastorale vicariale e va ricondotta all'attività della Caritas, organismo pastorale della comunità. Nel momento in cui il Centro di Ascolto diventa operativo è opportuno che le persone (i volontari) si rendano disponibili e si incontrino ripetutamente. Scopo degli incontri è quello di: • raggiungere un linguaggio comune che permetta una reale comprensione tra le persone; • giungere a una condivisione del significato dell'ascolto; • leggere, studiare, assimilare, concretizzare nella realtà locale quanto viene proposto; • aprirsi alla conoscenza delle realtà e delle risorse del territorio; • definire uno stile operativo. Attraverso la Caritas Vicariale, di cui il Centro di Ascolto è espressione, tale riflessione dovrebbe essere estesa alla comunità: Consigli Pastorali parrocchiali, gruppi, commissioni, con lo scopo di confrontare le risorse di ciascuno e di chiarire le specifiche competenze, al fine di attivare un'efficace rete di collaborazione. La costituzione del Centro di Ascolto va segnalata alla Caritas diocesana, per concordare un percorso di formazione che risponda i bisogni dei volontari. Dal punto di vista organizzativo il Centro di Ascolto si caratterizza per la presenza di:  un gruppo di operatori guidato da un coordinatore;  figure professionali (avvocato, medico, psicologo, sociologo, sindacalista) che pur non facendo parte stabile dell’equipe, sono contattati di volta in volta quando se ne presenta la necessità;  una sede riconoscibile e dignitosa;  adeguate risorse e strumenti;  una metodologia di lavoro basata sulla progettazione, la verifica, il lavoro di équipe e percorsi propri del lavoro di rete; Gli ambienti Il Centro di Ascolto necessita di locali adeguati da poter adibire esclusivamente all’ascolto e, qualora si presentasse l’urgenza, all’accoglienza notturna (max 3 posti letto e solo per pochi giorni) e all’offerta di un pasto per persone che vivono in condizioni di grave marginalità sociale . Deve, inoltre, poter usufruire di ambienti per la tenuta della documentazione e della strumentazione di segreteria, per l’effettuazione delle riunioni di équipe. Può essere esposta una targa con la denominazione del servizio e gli orari di apertura. Può essere utile una cassetta postale per eventuali comunicazioni. Gli orari L'orario settimanale va definito sulla base delle esigenze “dell'utenza”, la situazione del territorio, il numero e la disponibilità degli operatori. Tendenzialmente è opportuno garantire l'apertura almeno due giorni alla settimana. Nell'orario di apertura del Centro si fa solo ascolto. Gli strumenti Il Centro di Ascolto deve poter usufruire di alcune attrezzature: • telefono, fax, fotocopiatrice, computer, • materiali vari di documentazione (dati, leggi, articoli,...), • mappatura delle risorse (indirizzari, elenchi delle realtà operative,...), • agenda dei colloqui, • registro richieste/offerte di lavoro, • schede individuali per la registrazione dei colloqui, • sistema di archiviazione. Le risorse economiche • Il Centro di Ascolto deve poter contare sul sostegno economico delle comunità parrocchiali (questua del 2 novembre al cimitero, gesto di carità nelle feste patronali e parrocchiali), sulle iniziative e donazioni da parte di privati. • Le risorse economiche dovrebbero consentire al Centro di Ascolto, dopo accurata verifica da parte dei parroci e delle Caritas parrocchiali, di anticipare i contributi in denaro per il pagamento delle utenze, canoni di locazione, medicinali, spese di viaggio verso ospedali, ecc., per coloro che temporaneamente non riescono a provvedervi personalmente per sé o anche per i propri figli minori. La gestione di risorse economiche dovrà essere periodicamente oggetto di verifica da parte del Consiglio Pastorale Vicariale.