Chiediamo all’Assessore regionale al Lavoro di convocare anche i rappresentanti degli imprenditori agricoli la prossima volta, per evitare la caccia alle streghe senza un utile e doveroso contradditorio. Abbiamo dimostrato quanto teniamo all’etica, alla trasparenza nel settore agroalimentare, creando l’“Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare”, la nuova Fondazione voluta e costituita da Coldiretti per diffondere la conoscenza e la consapevolezza del patrimonio agroalimentare italiano, con l’obiettivo di creare un sistema coordinato e capillare di controlli idonei a smascherare i comportamenti che si pongono in contrasto con la legalità”. Nell’ottica della piena trasparenza abbiamo condiviso gli obiettivi della legge pugliese sul lavoro non regolare in agricoltura, perché necessaria a non confondere la qualità dei prodotti ed il percorso di trasparenza intrapreso dalle imprese agricole regionali con le immagini di criminalità e schiavismo con cui la vera agricoltura pugliese hanno mai avuto a che fare. Le imprese agricole ‘vere e sane’ rispettano le regole quotidianamente, sempre che le regole siano ragionevoli e plausibili”. Il Presidente della Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, torna sulla delicata vicenda delle morti nei campi in questa torrida estate.
“Al danno si aggiunge la beffa – continua il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – di una immagine continuamente macchiata da fenomeni criminali che non riguardano gli imprenditori agricoli. Da mesi denunciamo un fronte dell’illegalità sempre più ampio che riguarda la proprietà fondiaria, le infrastrutture di servizio all’attività agricola e, non da ultime, le produzioni agricole ed agroalimentari. I reati contro il patrimonio (furto, abigeato, usura, danneggiamento, pascolo abusivo, estorsione, ecc…) rappresentano la “porta di ingresso principale” della malavita organizzata e spicciola nella vita dell’imprenditore e nella regolare conduzione aziendale”.