rispetto al contesto occupazionale dell'Italia di oggi, quella dei nati negli anni 80, all'epoca debito pubblico galoppante, dell'accordo politico Craxi-Andreotti-Forlani e della Milano da bere, oggi invece caratterizzata da un'ampia e diffusa disoccupazione giovanile, con picchi più alti rispetto alla media nazionale nel nostro sud-Italia e con un futuro pensionistico al ribasso che alimenta tristi presagi per il futuro con l'arrivo a domicilio della famigerata busta arancione. Nonostante tutto questo scenario presente, la storia di Pierpaolo è comune a quella dei tanti ragazzi della sua età, del paese di provincia, fatta di quotidiana routine. Orfano troppo presto di padre e secondo di tre fratelli, Pierpaolo ha avuto l'opportunità di trovare lavoro immediatamente dopo il conseguimento del diploma e contestualmente all'apertura del centro commerciale del suo paese. La paga è discreta, niente di eccezionale, ma che gli ha consentito di vivere bene nel suo paese natio specie per un ragazzo della sua età. Lavorare nel centro commerciale gli è andata bene fino a quando il ragazzo ha avuto un'intuizione felice alimentata dal quel pizzico di sana ambizione, iscriversi all'università e fare lo studente lavoratore. Di mattina, presto, al lavoro e il pomeriggio fino a tardi sui libri, nel basso profilo e sempre col sorriso. La laurea arriva brillantemente e il titolo non è il classico pezzo di carta da esporre per vanità nel salotto di casa, ma lo strumento per un cambio di passo. Un salto di qualità per un giovane alla soglia dei dieci anni lavorativi. Una anzianità di tutto rispetto per iniziare a essere consapevoli di se stessi e per capitalizzare al meglio la propria esperienza abbinata al titolo di studi. Il centro commerciale gli inizia ad andare stretto ma non avendo alcuna alternativa pronta per il cambio immediato, Pierpaolo ha iniziato a cercare e a proporsi ad altre grandi aziende della GDO. Poiché la fortuna aiuta gli audaci, è arrivata una chiamata interessante da parte di una grande azienda italiana nota per le sue catene di abbigliamento sparse per tutto il bel paese. Rotti gli indugi, ha accettato la nuova offerta di lavoro abbinando una paga più sostanziosa a un nuovo progetto di vita e di lavoro e mettendosi nuovamente in discussione. L'ambizione, secondo una fonte di famiglia, è quella di raggiungere le più prestigiose aziende del luxury, la benzina principale che ha spinto il giovane mesagnese a lasciare il suo paese per iniziare un tour che lo ha portato in giro per l'Italia, partendo dal gradino più basso fino a raggiungere il prestigioso ruolo di store manager, fino anche a diventare testimonial della propria azienda
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