Nasce A.R.C.A.

Luglio 14, 2016 1150

arca logoA.R.C.A è l’acronimo di Associazione Rete dei Cittadini per l’Ambiente. È un’associazione di tutela dell’ambiente nata lo scorso 6 giugno scorso per volontà di un gruppo di cittadini di Erchie e Latiano.

Gli scopi dell’associazione sono la tutela e valorizzazione dell’ambiente, oltre alla promozione, la pratica, lo sviluppo e la diffusione di attività ambientalistiche. Ma al di là del semplice acronimo, il nome ARCA è stato volutamente utilizzato con riferimento alla grande imbarcazione biblica; e così come quest’ultima era stata concepita per includere tutte le specie viventi e sfuggire al diluvio universale, allo stesso modo l’associazione vuole essere il luogo dell’inclusione e della partecipazione di tutti per non dover fuggire dalla propria terra, bensì per difenderla.

L’associazione non nasce da un’idea, quanto dal bisogno dei cittadini di gestire gli elementi ambientali che consentono la propria esistenza: l’acqua, il territorio, l’aria, la biodiversità, i diversi ecosistemi. Questi elementi sono anche beni che appartengono a tutti e il loro deterioramento significa innanzitutto malattia e talvolta morte, oltre ad a essere causa di disoccupazione e di sottosviluppo. Proprio in questa parte del Salento, per vincere la disoccupazione e il sottosviluppo, “le buone intenzioni” dell’impresa pubblica e privata si sono materializzate nel siderurgico di Taranto, nelle centrali a Carbone di Brindisi e Cerano, in diverse raffinerie e in migliaia di ettari di territorio e terreno sacrificati sull’ara della green economy per alloggiarvi pannelli solari e pale eoliche. Tutto questo ha significato immissione di componenti estranei alla nostra realtà territoriale e di sostanze nocive nell’ambiente e, quindi, inquinamento/consumo di aria, acqua di mare e delle falde sotterranee, territorio; causando la distruzione di esseri viventi, ecosistemi, e mondo vegetale.

Tutto questo è successo perché ai cittadini, il cui territorio avrebbe in seguito ospitato mega e micro impianti industriali, non è stato permesso fattivamente di partecipare e di controllare le attività introdotte. Coloro che hanno voluto mettere in piedi A.R.C.A. credono invece che la partecipazione dei cittadini nelle questioni ambientali non può essere esclusivamente mediata dalla rappresentanza politica e, tantomeno, limitarsi alla semplice presentazione di osservazioni per la redazione di una VAS o di una VIA. La partecipazione deve essere diretta e deve articolarsi su tre decisivi fondamenti: la trasparenza/accesso alle informazioni, partecipazione deliberativa (come può essere un referendum), e accesso alla giustizia. I tre momenti enunciati, rispondono appieno alle disposizioni di convenzioni e trattati a cui l’Italia e l’UE aderiscono, come la Convenzione di Åhrus. Tutto ciò ha un nome, si chiama «democrazia ecologica» ed è l’unica soluzione per prevenire contemporaneamente crisi ecologiche e ingiustizie.

Lo spirito principale e originale che anima A.R.C.A. è la democrazia, che non è intesa come semplice guscio ma deve sostanziarsi nella “polpa” della partecipazione. Pertanto A.R.C.A. vuole essere un luogo o, ancor meglio, un insieme di luoghi di partecipazione tenuti insieme dalla “Rete” dove la collaborazione e la condivisione deve poter essere la regola.

L’Associazione Rete dei Cittadini per l’Ambiente non vuole essere uno strumento di scontro da usare contro chi vuole investire sul nostro territorio. L’impresa è, e rimane, uno strumento di sviluppo del territorio; ma è impensabile che, per avere qualche stipendio in più, bisogna accettare quelle che il linguaggio dell’economia definisce «esternalità negative» e che in termini più familiari si traducono in distruzione, malattia e morte. Inoltre va sottolineato che le esternalità negative o «figli non previsti» nel lungo periodo sono motivo di ulteriore impoverimento del territorio. Se il tracollo di un’azienda è una crisi che si può risolvere, quello degli elementi ambientali di un territorio no. Perciò A.R.C.A. crede nell’«impresa sostenibile» che, oltre ad un consumo sostenibile delle risorse ambientali, deve creare livelli soddisfacenti e stabili di redditività media nel lungo periodo e valore duraturo per tutti gli stakeholder (cittadini compresi).

A.R.C.A. non si lega ad alcun partito o movimento politico. L’inclusione vuole essere un elemento caratterizzante della partecipazione poiché la salvaguardia e la difesa dell’ambiente è ritenuta talmente importante che non è opportuno escludere da tali azioni nessuno che ha a cuore la salute dell’ambiente in cui vive. E con “inclusione” si vuole intendere anche coloro che ancora non ci sono, come le generazioni future che hanno il diritto di ricevere un ambiente ben custodito perché «la Terra – come sentenzia un vecchio detto masai – non è un’eredità dei nostri padri ma un prestito dei nostri figli». Anche per questa ragione A.R.C.A. si è dotata di un bilancio per sviluppare iniziative tese a diffondere, tra i bambini e tra i ragazzi, gli aspetti culturali della difesa e della valorizzazione dell' ambiente naturale e dell'ambiente rurale, favorendo processi di crescita e di integrazione sociale.

Ancor prima della politica, le religioni hanno compreso l’importanza della salvaguardia dell’ambiente che Papa Francesco definisce «la nostra casa». Dalle religioni orientali, che vedono l’uomo come uno degli elementi naturali che costituiscono il creato, alle tre grandi fedi monoteistiche, tutte affermano la necessità di una «spiritualità ecologica» che diventa imperativo etico delle società e, per ognuno di noi, un ordine morale, che richiede una «capacità di reagire – afferma ancora Papa Francesco nella Lettera Enciclica Laudato sì – che Dio continua ad incoraggiare dal profondo dei nostri cuori».

Per ulteriori informazioni e per eventuali adesioni è possibile contattare A.R.C.A. su facebook, all’indirizzo mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., oppure al 340/3660696

Ultima modifica il Giovedì, 14 Luglio 2016 11:19