Giunta regionale, le prime scelte di Emiliano
Le prime scelte compiute dal rieletto governatore Michele Emiliano, relativamente alla composizione della giunta regionale, rappresentano a un tempo un segnale di attenzione verso due settori, sanità e agricoltura, che richiedono un’azione di governo più incisiva e una risposta adeguata alle critiche ricevute dal centrosinistra nel corso della campagna elettorale appena terminata. E’ importante che, così come è avvento per questi due ambiti dell’amministrazione regionale, si colgano anche altri segnali che dal voto sono arrivati. In provincia di Brindisi il centrosinistra ha registrato delle difficoltà sulle quali ci siamo già soffermati in un precedente intervento, richiamando limiti e insufficienze sui quali è giusto che partiti, movimenti civici e rappresentanti istituzionali della nostra coalizione riflettano in queste settimane. Ma è innegabile che il risultato in terra di Brindisi sia anche il frutto della mancanza negli ultimi cinque anni di un ruolo nel governo regionale, che il pur importante impegno di alcuni consiglieri non poteva colmare del tutto. E’ necessario che anche da questo punto di vista arrivi nei prossimi giorni un segnale di discontinuità rispetto al recente passato.
Quella di Brindisi è una provincia che presenta sfide enormi sul terreno della riconversione economica, della tutela della salute e dell’ambiente, della salvaguardia dei livelli occupazionali e richiederà nei prossimi anni un’attenzione straordinaria e l’impegno ad ogni livello, compreso l’esecutivo regionale, di personale politico capace e radicato nel territorio provinciale. La direzione del Partito Democratico della provincia di Brindisi, riunitasi nei giorni scorsi, ritiene che il PD, in qualità di principale partito della nostra coalizione, debba farsi carico di garantire ad ogni provincia almeno un rappresentante all’interno della giunta regionale, pur rispettando le prerogative del Presidente Emiliano nelle scelte da compiere. Non mancano nella nostra provincia e dentro il partito democratico risorse in grado di dare un contributo qualificante all’azione di governo nei prossimi cinque anni.
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Pd: “Troppe manifestazioni di violenza, si convochi l’Osservatorio sulla legalità”
La notizia dell’aggressione in piazza Vittorio Emanuele II che, secondo quanto riportato da una testata giornalistica locale, si sarebbe verificata nel tardo pomeriggio di martedì 1 settembre e nella quale sarebbe rimasto coinvolto un giovane fortunatamente sfuggito al tentativo di essere trascinato via con la forza da parte di quattro persone sopraggiunte a bordo di due auto, ci colpisce e preoccupa molto, tanto per le modalità con la quale la stessa si sarebbe svolta, quanto per la mancata reazione dei cittadini presenti che, inermi, avrebbero assistito alla scena. Non si intende qui condannare la comprensibile paura che suscita la vista di episodi di tale violenza, piuttosto che l’istinto di pensare anzitutto alla propria incolumità e a quella della propria famiglia. Ciò che si vuole segnalare è il pericolo concreto che la violenza, il sopruso, la giustizia “fai da te”, possano essere accettate come cose con le quali convivere senza che nessuno possa farci nulla, senza che nessuno possa o debba impicciarsi di questioni che non gli appartengono. Tale assuefazione comporta un arretramento morale, civile e culturale della comunità per via del quale nessuno può sentirsi al sicuro e di fronte al quale non basterà lo sbrilluccichìo delle notti d’estate e un centro storico brulicante di gente tre mesi l’anno per trasmettere l’idea di una città avanzata, moderna, progredita. Se i cittadini non vanno condannati di fronte a naturali reazioni di paura, chi non può esimersi dal dare risposte forti ed incisive, tali da inoculare i necessari anticorpi in un tessuto sociale esposto al rischio che l’illegalità attecchisca ancora, sono le Istituzioni con a capo il Sindaco e l’amministrazione comunale. Tanto più, è il caso di ricordarlo, che l’episodio verificatosi due sere fa non è il primo che si consuma sotto gli occhi di diversi cittadini negli ultimi mesi. E’ giusto che le forze dell’ordine e la Magistratura facciano chiarezza sull’occorso, ma intanto la politica non può non svolgere un ruolo di fronte al reiterarsi di manifestazioni di efferata violenza. Pertanto chiediamo che si convochi con urgenza e si renda realmente operativo l’osservatorio permanente sulla legalità, costituito con delibera di consiglio comunale nelle scorse settimane. La diffusione della cultura della legalità in più settori della società mesagnese è stata una conquista per la quale amministratori capaci e dirigenti politici, ormai trenta anni fa, hanno messo a repentaglio la loro vita e la sicurezza delle loro famiglie. Ma come tutte le conquiste anche quella, purtroppo, non è per sempre. Se si abbassa la guardia, i tempi bui possono ritornare.
Gruppo consiliare Partito Democratico