Al via la vendemmia del Primitivo
Dopo la vendemmia delle uve Chardonnay in provincia di Brindisi ha preso avvio quella della base spumante e da qualche ora anche la vendemmia del Primitivo Dop che si prospetta piuttosto incerta sia sotto l’aspetto qualitativo sia quantitativo a causa delle bizze metereologiche degli ultimi mesi. Anche se, per la verità, proprio nella nostra provincia il Primitivo è qualitativamente migliore di altre zone poiché interessato marginalmente dagli eventi atmosferici. In fibrillazione sono i viticoltori e le cantine sociali che in queste ore hanno predisposto macchine e tecnologie al fine di vendemmiare queste uve evitando uno stress termico che potrebbe danneggiarle irrimediabilmente. Ad accoglierle ci sarà un esercito di enologi pronti a produrre il migliore nettare di Bacco dell’annata 2020. Dunque, ha preso avvio anche in provincia di Brindisi la vendemmia del Primitivo piuttosto attesa giacché il vino che si produce da questi preziosi grappoli da qualche anno è particolarmente ricercato sui mercati internazionali. Negli ultimi anni, infatti, la produzione è aumentata in maniera significativa tanto da costringere la Regione Puglia, su proposta del Consorzio di tutela del Primitivo di Manduria, di bloccare per i prossimi tre anni le richieste di nuovi impianti di vitigni destinati a produrre ill “Primitivo di Manduria Dop”. Infatti, la denominazione Primitivo di Manduria, Di origine protetta, è passata nelle ultime quattro campagne vitivinicole, cioè il 2016, 2017, 2018 e 2019, da 3460 a 4592 ettari, con un aumento di produzione di oltre il 30%. Un vino, dicevamo, particolarmente apprezzato dal mercato globale, tanto che nel 2019 ha fatto registrare un fatturato di 140 milioni di euro, che, se non regolamentato, potrebbe saturarsi e far crollare la richiesta proprio in virtù dell’aumento di produzione. Da qui la richiesta del Consorzio di dare una stretta ai nuovi impianti. In ogni modo, messi da parte gli sterili dati statistici resta la realtà dei viticoltori e cantine che si apprestano a lavorare il Primitivo Dop che, solo nel 2019, è stato prodotto in 23 milioni di bottiglie di cui il 70 per cento è finito sui mercati internazionali. “Le nostre uve di Primitivo sono sane e di buona gradazione – ha confessato Oronzo Pati, presidente delle Cantine di San Pancrazio Salentino – sono convinto che otterremo un’ottima resa e un’eccellente qualità di vino”. Intanto, la vendita delle uve di Primitivo ha superato la soglia psicologica dei 100 euro a quintale attestandosi intorno ai 120 euro. “Nella nostra zona il Primitivo, grazie al caldo del mese di Agosto, si è ripreso molto bene. Noi inizieremo a vendemmiarlo subito”, ha spiegato Emanuele Guglielmi, vice presidente della Cantina Riforma Fondiaria di Mesagne. Speranzoso anche Marco Pagano, patron dell’antica Cantina di Sandonaci. “La maturazione del Primitivo procede molto bene, le uve sono sane e siamo pronti per incantinarlo”. Infine, l’ammiraglia delle cantine brindisine, Cantine Due Palme di Cellino San Marco, inizierà oggi a vendemmiare il Primitivo. “Nella nostra zona il Primitivo Dop è abbastanza buono, ma nella zona del tarantino dove si produce il Primitivo Doc c’è del marciume a causa delle avversità atmosferiche dei mesi scorsi”, ha sottolineato Angelo Maci, presidente del sodalizio cellinese che ha un amore sviscerato per la sua terra. “Sotto le viti – ha aggiunto poeticamente il presidente - è terra rossa, le foglie nascondono tesori, e di là dalle foglie sta il cielo con la sua alba fumosa.
È l'inizio di un nuovo giorno, la raccolta continua, i grappoli sani e maturi diventeranno nettare prezioso”. Infine, giorni fa presso la Cantina Due Palme si è svolta l’assemblea pre vendemmiale dei soci in cui il presidente Maci ha augurato a tutti i soci conferitori “di proseguire in un'eccellente vendemmia così come iniziata da lunedì 17 agosto con uve sane, raccolte in cassette che consentiranno di ottenere la produzione di grandi base spumante”.