Redazione

Rossi: “La gestione del Castello Alfonsino è insufficiente e non rispettosa della Città di Brindisi”. 

“Siamo tutti contenti che, finalmente dopo anni, siano terminati i lavori di recupero di parte del Castello Alfonsino, ma non possiamo non denunciare un'approssimazione ed insufficienza nella sua gestione e valorizzazione da parte della Sovrintendenza. 
Provo sinteticamente a spiegarne il perché. 
 
Da quasi 2 anni chiediamo alla sovrintendenza di costruire insieme un progetto di valorizzazione puntando ad una piena fruibilità e forte attrattività del Castello.  Abbiamo coinvolto nel possibile ragionamento la Regione con il Polo Biblio Museale e l'Unisalento su temi come l'archeologia subacquea ed altri. 
Ma mai è stato possibile incontrare su possibili progetti la Sovrintendenza che sempre rinviava possibili ragionamenti. 
 
Arriviamo ad ottobre 2020 quando grazie al MIBACT otteniamo un incontro con la Sovrintendente Maria Piccarreta. In quell'occasione si prendono impegni importanti per costruire Comune di Brindisi e Sovrintendenza, ai sensi del codice dei beni culturali, un piano di valorizzazione per la gestione del Castello Alfonsino. Impegni tutti disattesi. Da allora nessun contatto vi è più stato.
 
Cosa avremmo voluto realizzare? Grazie a Regione e Unisalento un programma culturale e museale di grande importanza partendo dal museo e centro per l'archeologia subacquea, ma poi arricchito con altri soggetti a possibili proposte. 
Inoltre con la Bms avremmo fornito i servizi di custodia,  pulizia e cura del verde (indecenti sono le condizioni in cui è stato inaugurato il Castello), inoltre con la Fondazione Teatro Verdi avremmo potuto gestire servizi culturali e programmi di eventi  importanti. 
 
Poi un bookshop,  servizio ristoro, una biglietteria aperta sul posto per accogliere non 20 turisti l'ora, prettamente locali come oggi.
Ed una campagna di comunicazione e marketing per far arrivare da ogni luogo i visitatori, non certo un numero di cellulare per prenotare la visita di massimo 20 persone.
In sintesi una piena valorizzazione del Castello in grado di far arrivare a Brindisi centinaia di migliaia di visitatori con grandissime ricadute sull'economia della città. 
Tutto questo si sarebbe potuto costruire in questo anno che ha preceduto una indecente inaugurazione e una gestione da bene di quartiere.
 
Ho detto alla nuova Sovrintendente Barbara Davidde che da questo momento si cambia pagina ed il tempo in cui la Sovrintendenza può pensare di fare ciò che vuole a Brindisi è terminato.
 
Già domani chiamerò il Ministro Dario Franceschini per invitarlo a Brindisi ed anticipargli una lettera durissima che invieremo al Ministero su quanto accaduto. 
Rassicuro tutti i brindisini che amano la città che presto il Castello Alfonsino diventerà un attrattore in grado di dare lustro alla Città e volano per lo sviluppo turistico che Brindisi merita”, lo dichiara il sindaco Riccardo Rossi.
 

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi domenica 30 maggio 2021 in Puglia, sono stati registrati 5.395 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 90 casi positivi: 11 in provincia di Bari, 11 in provincia di Brindisi, 14 nella provincia BAT, 9 in provincia di Foggia, 22 in provincia di Lecce, 23 in provincia di Taranto.

Sono stati registrati 4 decessi: 1 in provincia di Bari, 1 in provincia di Brindisi, 1 in provincia BAT, 1 in provincia di Taranto.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 2.489.888 test.

218.098 sono i pazienti guariti.

25.683 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 250.277 così suddivisi:

94.463 nella Provincia di Bari;

25.209 nella Provincia di Bat;

19.253 nella Provincia di Brindisi;

44.728 nella Provincia di Foggia;

26.429 nella Provincia di Lecce;

39.009 nella Provincia di Taranto;

797 attribuiti a residenti fuori regione;

389 provincia di residenza non nota.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

Mesagne. Evade dagli arresti domiciliari e l’Autorità Giudiziaria aggrava la misura cautelare sostituendola con la custodia in carcere.

I Carabinieri della Stazione di Mesagne hanno notificato l’ordinanza sostitutiva della misura degli arresti domiciliari con quella della custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Brindisi, nei confronti di un 20enne del luogo. L’aggravamento della misura è scaturita da una segnalazione dei militari operanti alla competente Autorità Giudiziaria, avendo accertato in data 20 maggio u.s. l’evasione dagli arresti domiciliari cui era sottoposto l’uomo. L’arrestato, concluse le formalità di rito, è stato accompagnato presso la Casa Circondariale di Brindisi.

San Vito dei Normanni. Servizio straordinario di controllo del territorio. Denunciate 5 persone e 5 segnalate all’Autorità Amministrativa.

A conclusione di un servizio straordinario di controllo del territorio eseguito dai reparti dipendenti dalla Compagnia di San Vito dei Normanni nel Comune di Carovigno, i Carabinieri hanno:

‒​ ​ ​denunciato in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria:

  • un 28ennedi Mesagne, per inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità e porto di armi o oggetti atti ad offendere, poiché nel corso di una perquisizione personale e veicolare è stato trovato in possesso di un coltello a serramanico lungo 15 cm., sottoposto a sequestro;
  • un 28ennedi Latiano e un 54enne di San Vito dei Normanni, per guida in stato di ebrezza. Le patenti sono state ritirate;
  • un 40ennee un 41enne di entrambi di Mesagne, per guida senza patente poiché revocate.

‒​ ​ ​segnalato all’Autorità Amministrativa, per detenzione per uso personale di sostanze stupefacenti:

  • un 19ennedi San Vito dei Normanni, poiché veniva trovato in possesso di Gr. 5 di marijuana, patente ritirata;
  • un 29ennestraniero, trovato in possesso, di Gr. 3,5 di marijuana;
  • un 32ennestraniero, trovato in possesso, occultata all’interno del marsupio, di Gr. 2,6 di marijuana;
  • un 20ennedi San Vito dei Normanni, trovato in possesso di Gr.0,2 di hashish;
  • una 40ennedi Mesagne, trovato in possesso di Gr. 0,5 di marijuana.

Gli stupefacenti rinvenuti sono stati sottoposti a sequestro.

Complessivamente sono stati eseguiti 11 controlli a persone sottoposte a misure di sicurezza e prevenzione, identificate 87 persone, controllati 57 automezzi, effettuate 13 perquisizioni, controllati 7 esercizi pubblici e elevate 9 contravvenzioni al C.d.S. per complessivi 868,00 euro.

IL COMANDANTE GENERALE ARMA DEI CARABINIERI TEO LUZI, RINGRAZIA LA CITTA’ DI MESAGNE. 

 
“Questa mattina ho avuto la gradita sorpresa di ricevere una telefonata dal Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri generale Teo Luzi. Appresa la notizia della consegna di una targa di riconoscimento al comandante della stazione dei Carabinieri di Mesagne in occasione della giornata della legalità della nostra città, il generale Luzi per mio tramite, mi ha autorizzato a ringraziare tutte le istituzioni della città per l’importante riconoscimento, ribadendo la vicinanza di tutti gli uomini e le donne dell’Arma alla cittadinanza di Mesagne. “Lo rende noto, Giovanni Luca Aresta, parlamentare mesagnese del M5S.
“La graditissima telefonata del comandante Luzi – conclude Aresta – è il segno tangibile di come iniziative locali come quelle della giornata cittadina della legalità, possono trovare riscontro nelle più alte sfere delle istituzioni preposte alla sicurezza delle nostre comunità. Dimostra inoltre la particolare sensibilità del generale Luzi e più in generale i sentimenti reciproci di amicizia e vicinanza tra l’Arma dei Carabinieri e la città di Mesagne”

Con il via libera ai pasti al coperto a pranzo e cena riaprono circa 14mila realtà della ristorazione in Puglia che non dispongono di spazi all’aperto e si prospetta una estate a tavola da 2,5 miliardi di euro spesi da italiani e stranieri nei 22mila bar, ristoranti, pizzerie ed agriturismi pugliesi. E’ quanto stima la Coldiretti Puglia, in relazione alla riapertura martedì 1 giugno dell’attività di ristorazione al chiuso anche in Puglia.

La riapertura dei ristoranti a pranzo e cena per chi non ha spazio esterno riguarda – stima la Coldiretti regionale – oltre la metà dei servizi di ristorazione presenti con i posti all’aperto dei locali che sono, però, molti meno rispetto a quelli al coperto. A beneficiarne è a cascata l’intero sistema della agroalimentare – continua la Coldiretti Puglia – con ben oltre 80mila tonnellate di vino e cibi invenduti.

“Sono 4 milioni i pugliesi che aspettano di tornare in zona bianca, dove non ci sarà più il coprifuoco, abolito a partire dal 21 giugno, e sono anticipate le riaperture delle attività previste tra il 1 giugno e il 1 luglio”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

Scomparso il limite delle 4 persone per tavolo – aggiunge Coldiretti Puglia – in ristoranti, pizzerie e agriturismi, bisognerà disporre i tavoli in modo da assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra i clienti di tavoli diversi negli ambienti al chiuso e di almeno 1 metro di separazione negli ambienti all’aperto ad eccezione delle persone che in base alle disposizioni vigenti non siano soggetti al distanziamento interpersonale che afferisce alla responsabilità individuale.

“Siamo pronti a ripartire anche con le cerimonie per matrimoni, batterismi e comunioni nei nostri agriturismi a partire dal 15 giungo, che spesso situati in zone isolate della campagna in strutture con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto dove le distanze si misurano in ettari, sono forse i luoghi dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza”, afferma Filippo De Miccolis, presidente di Terranostra Puglia, associazione agrituristica di Coldiretti.

Le limitazioni causate dal Covid – precisa la Coldiretti Puglia – hanno colpito soprattutto i 900 agriturismi in Puglia perché situati nelle aree rurali lontani dalle città e quindi raggiungibili in tempi più lunghi dagli ospiti provenienti dai centri urbani con una perdita di fatturato stimata in oltre 100 milioni di euro.

Prospettive incoraggianti – continua la Coldiretti regionale - si hanno anche per il turismo straniero grazie all’arrivo del green pass e al netto miglioramento della situazione dei contagi. Una importante inversione di tendenza dopo che la spesa in vacanza per il cibo lo scorso anno per la pandemia Covid – sottolinea la Coldiretti regionale – è scesa del 58%, al minimo da almeno un decennio.

Con la riapertura dell’attività di ristorazione a pranzo e cena anche al chiuso ed il superamento del coprifuoco sarà favorito anche il ritorno dei vacanzieri dall’estero in Puglia che è strategico per l’ospitalità turistica nelle mete più gettonate – afferma la Coldiretti regionale – e ad essere avvantaggiate saranno soprattutto le città d’arte, che sono le storiche mete del turismo dall’estero, ma anche gli agriturismi della Puglia dove gli stranieri secondo Campagna Amica rappresentano tradizionalmente oltre la metà degli ospiti, con il cibo che è diventato la voce principale del budget delle famiglie in vacanza con circa un terzo della spesa di italiani e stranieri destinato alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche, senza dimenticare i souvenir.

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FASANO - La rigenerazione dell’ex mercato ortofrutticolo diventerà realtà, dando finalmente nuova vita a una zona importante della città, a pochi passi dal centro. Ai cittadini sarà restituito un complesso completamente riqualificato, #senzamuro e al passo con i tempi, dopo anni di abbandono e di incuria.

Il progetto di fattibilità è stato approvato giunta e, dopo la presentazione durante il Consiglio comunale della prossima settimana, sarà inviato al ministero nell’ambito del finanziamento che prevede l’assegnazione ai Comuni di contribuiti per iniziative volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale.

Dopo il questionario ai cittadini dello scorse settimane fortemente voluto dall’amministrazione per coinvolgere tutta la comunità in un processo di progettazione partecipata, il programma di rigenerazione urbana è allo step successivo.

L’amministrazione ha approvato il progetto da candidare al finanziamento ministeriale (per oltre 6 milioni di euro) e intanto saranno valutate le proposte dei cittadini che hanno aderito al sondaggio e tutti i consigli, i suggerimenti, le idee, le proposte saranno analizzate per valutare ogni ipotesi possibile di riqualificazione.

«In questa fase di candidatura non ci è richiesto di elencare nel dettaglio le scelte di destinazioni di ogni singolo spazio – spiega il sindaco Francesco Zaccaria – per questo valuteremo attentamente le proposte dei cittadini e la fattibilità delle stesse condividendo le ipotesi con le associazioni di categoria e tutta la città. Ringrazio ancora una volta tutta la comunità che ha aderito con entusiasmo al processo di progettazione partecipata, un processo che non si è ancora concluso e che anzi prevederà il coinvolgimento di tutta Fasano anche nelle fasi successive per ripensare insieme un’area che appartiene a tutti e che Fasano merita di ritrovare più moderna, più funzionale e al passo con i tempi».

Tutti questionari compilati (1391 sono i cittadini che hanno risposto alle domande) potranno essere consultati sul sito del Comune.

Più della metà dei partecipanti (il 52.5%) ritiene fondamentale che vengano realizzate aree gioco per bambini; il 49.2% vorrebbe un’area per eventi pubblici e poi uno spazio culturale e polifunzionale (45.7%); segue la richiesta di luoghi di innovazione giovanile (33.7%), piccole attività commerciali (32.9%), attrezzature pubbliche per la mobilità sostenibile (32.9%), più parcheggi pubblici, anche interrati (27.9%), attività di ristorazione (23.8%), un asilo nido (7.1%), una pista di pattinaggio (0.7%).

Emerge, insomma, la volontà di uno spazio pubblico verde a carattere polifunzionale attivo durante tutta la giornata. Particolare attenzione riveste la mobilità, dai parcheggi pubblici al potenziamento di quella sostenibile. È soprattutto evidente che la metà dei partecipanti al questionario esprime il bisogno di un’area “family friendly” che dia spazio alla cultura, all’innovazione e all’economia locale.

A rispondere alle domande sono stati quasi per metà (45%) cittadini con età compresa tra i 30 e i 50 anni. Ampia partecipazione anche dei più giovani tra i 20 e i 30 anni. Il bisogno di trasformare quell’area è ugualmente sentito sia dalle donne (in leggera prevalenza) che dagli uomini.

Tra le richieste dei cittadini ci sono anche: aree per cani, skate-park, area mercato, cinema, uffici pubblici, laboratori per artigiani, aree per lo sport, aree per la musica, spazi per gli artisti, spazi fieristici, un mercato tipo la Boqueria di Barcellona fino a una funivia direttamente collegata alla Selva.

«Obiettivo primario del progetto è la restituzione alla città dell’area mercatale rinnovata, moderna, senza il muro di cinta – spiega l’assessore all’Urbanistica, Gianluca Cisternino – Trasformare e restituire alla città una porzione di quartiere da decenni abbandonato».

Nella proposta approvata in giunta c’è la volontà di realizzare un parcheggio coperto parzialmente con 92 posti auto sistemati a raso lungo il perimetro del lotto e 78 posti auto ospitati in un nuovo parcheggio parzialmente interrato collocato lungo viale della Vittoria con accesso da via Pezzolla.

IL PROGETTO DA CANDIDARE. Si è scelto di conservare e ristrutturare anche la copertura metallica esistente che diventerà il supporto per sistemi vegetanti con rampicanti che creeranno il nuovo giardino ombreggiato. Le due fasce laterali comprese tra pilastri metallici e podio ospiteranno i sistemi di risalita (rampe e scale) per collegare il giardino con le due piazze sopraelevate coperte che distribuiranno gli accessi agli edifici. All’interno dei due volumi esistenti troveranno spazio funzioni diverse: il piano rialzato ospiterà associazioni culturali, ambienti destinati alla promozione dell’artigianato e dell’enogastronomia locale. Un modulo di entrambi i corpi è destinato ai collegamenti verticali pubblici con scale e ascensori per raggiungere il piano seminterrato destinato a servizi, depositi e impianti tecnologici e il primo piano con le terrazze e ambienti per attività ricreative.

Gli attuali 6.500 mq di asfalto e superfici impermeabili verranno sostituiti da superfici drenanti, con 4.300 mq di verde pubblico e 1.500 mq di aree attrezzate e arredo urbano. A questi si aggiungeranno 1.440 mq di “infrastrutture verdi” con la copertura della piazza centrale e le ombreggiature delle terrazze di primo piano.

La futura pista ciclabile che collegherà piazza Ciaia con la stazione ferroviaria correndo lungo via Fascianello troverà nell’area oggetto di intervento il fulcro della mobilità sostenibile per il territorio di Fasano. La compresenza della nuova velostazione dotata di postazioni per bike sharing e monopattini, il noleggio di biciclette a pedalata assistita per la fruizione turistica del territorio a cui si aggiungerà un deposito e uno spazio per la manutenzione dei mezzi, integrato alla nuova dotazione di parcheggi prevista renderanno l’area un hub di interscambio a servizio sia del centro città, alleggerito nella richiesta di parcheggi, che per il collegamento con le attrattive costiere.

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Molte sono le segnalazioni in merito all'apertura dei beni culturali del Comune di Brindisi nel fine settimana.

Si precisa che la chiusura in questo periodo è determinata dalle attuali norme anti Covid presenti nel D.L. del 22 aprile 2021.

Esse stabiliscono che nelle regioni in zona gialla, i musei e beni monumentali sono visitabili nei giorni infrasettimanali, garantendo un afflusso controllato, ma sono chiusi il sabato e nei giorni festivi, ad eccezione di visite prenotate online o telefonicamente con almeno un giorno di anticipo.

In base a tale disposizione governativa i beni culturali del Comune di Brindisi sono sempre aperti nei giorni infrasettimanali, mentre per accedere nel fine settimana è possibile prenotare il giorno prima utilizzando l’app “Io prenoto”.

“Ci aspettiamo che entro pochi giorni, in particolare con la possibile zona bianca per la Puglia, la fruibilità possa tornare ad essere piena anche nei fine settimana”, dichiara il sindaco Riccardo Rossi.

Per ulteriori informazioni rivolgersi all’Infopoint Brindisi presso Palazzo Granafei-Nervegna, aperto da lunedì a venerdì dalle ore 10 alle 19, oppure ai numeri di telefono 083229784 / 342 101314 e all’indirizzo email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

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«Fermiamo la strage nei luoghi di lavoro» è stato il tema di un approfondimento che la Uiltec Brindisi ha organizzato nel pomeriggio di venerdì 28 maggio per rimarcare la l’impegno del Sindacato brindisino dei lavoratori del tessile, della chimica e della energia nel promuovere ogni tipo di scelta e strumento utile a ridurre la piaga delle morti e gli infortuni sul posto di lavoro. Una iniziativa che chiude anche a Brindisi la settimana di mobilitazione, appena vissuta, voluta da Cgil, Cisl e Uil su tutto il territorio nazionale proprio sul tema della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro.

L’incontro, vissuto in modalità video collegamento su piattaforma Zoom, è stato aperto dal Segretario generale Uiltec Brindisi Carlo Perrucci che ha spiegato come il Sindacato brindisino abbia «fortemente voluto dare il suo contributo alla promozione di questa importante Campagna di sensibilizzazione che la UIL nazionale ha avviato in queste settimane con #ZeroMortiSulLavoro, convinti che si tratti di una piaga non solo insopportabile ma deleteria per i tantissimi lavoratori che ogni giorno vanno a lavorare correndo seri rischi per la propria incolumità. Per queste ragioni – ha proseguito Perrucci - abbiamo avvertito l’urgenza di organizzare un momento di confronto dando voce ai nostri Delegati per la Sicurezza sul territorio. A loro va il nostro grazie per l’opera quotidiana con cui queste istanze vengono suggerite all’interno delle realtà aziendali fino, in particolari casi, ad assumere la forma di “costruttiva opposizione” alle insensibilità verso la sicurezza sul lavoro».
Temi chiaramente illustrati nell’intervento del Segretario generale nazionale Uiltec Paolo Pirani che ha ricordato come «la Costituzione con l’art. 38 ribadisca il dovere di tutelare i lavoratori imponendo di provvedere alle loro esigenze in caso di infortunio. Osservando la sequenza drammatica di incidenti mortali sul lavoro – ha riflettuto Pirani - si comprende come sia un indirizzo in troppi casi ancora disatteso ed offuscato da una “retorica di giornata”. Per queste ragioni – ha concluso il Segretario - si deve riorganizzare, senza perdere ulteriormente tempo, una strategia della sicurezza sul lavoro in grado di affrontare un mondo produttivo che sta cambiando ed è sempre più lontano da quello che si è conosciuto fino ad oggi».
Dopo i saluti del Segretario Uil di Puglia e Bari Claudio De Giorgi sul vivo del tema sono intervenuti numerosi RLS - Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza - referenti in altrettante realtà produttive del territorio e due autorevoli riferimenti del Sistema Industriale pugliese e nazionale: Diego Mangia, componente della Area relazioni sindacali e sicurezza di Confindustria Brindisi e Marco Lupi, responsabile SSA - Salute Sicurezza ed Ambiente - di Uiltec nazionale. 
Il rappresentante di Confindustria ha rimarcato come «mancata chiarezza e concretezza delle norme sulla sicurezza sul lavoro portino ad avere una eccessiva burocratizzazione e differenti applicazioni delle norme nelle realtà produttive ma chiarezza, certezza e semplificazione della normativa non deve mai significare meno tutele per i lavoratori», rimarcando anche l’attenzione sulla necessità di rimettere al centro la formazione su questi temi a partire dalle nuove generazioni. 
Infine Lupi ha ricordato le tante manifestazioni, campagne e mobilitazioni pubbliche che hanno animato la vita del Sindacato unitario per cercare di «rompere il muro del silenzio attorno ad un impressionante trend negativo dei casi sulle morti del lavoro in Italia. Una presa di coscienza pubblica che rappresenta la sfida decisiva per invertire una tendenza inaccettabile. Un dialogo fra tutte le forze sociali del Paese è necessario per giungere ad un Patto condiviso, una Strategia nazionale sulla salute e sicurezza sul lavoro».
 

Attività chirurgica specialistica nel Presidio territoriale di assistenza di Mesagne. 

Due medici anestesisti, sette infermieri professionali e un ausiliario: è la squadra attorno alla quale ruota l'attività chirurgica specialistica di day service del Presidio territoriale di assistenza di Mesagne che conta, nel solo 2020, 2.227 interventi divisi in cinque specialità. 
Aldo Indolfi e Giovanni Portaluri sono i due anestesisti che coordinano le sedute di chirurgia plastica, ortopedica, oculistica, urologica e mammaria, affidate a Pasquale Verrienti (Chirurgia plastica), Salvatore Soloperto (Ortopedia, in pensione dal 2020), Angelo Pastore e Giuseppe Durante (Oculistica), Salvatore Brigante (Urologia) e Stefano Burlizzi (Chirurgia mammaria). I numeri registrati nel corso degli anni dimostrano l'efficienza dell'intero sistema che ha al centro le due sale operatorie della struttura. 
“La Direzione strategica – afferma Andrea Gigliobianco, direttore sanitario della Asl di Brindisi – ha avviato un processo di riorganizzazione dell'intera attività chirurgica aziendale, lavorando per complessità assistenziale. Con questa ottica, si stanno decongestionando le sale operatorie degli ospedali, portando sul territorio una molteplicità di interventi gestibili in sicurezza anche nei Pta”.
La scelta di implementare il day service chirurgico nel Pta di Mesagne e di allargare la rosa di specialità che utilizzano il blocco operatorio, si deve proprio alla volontà dei vertici aziendali di razionalizzare l'intero comparto chirurgico, per rispondere in maniera più efficiente e puntuale ai bisogni di salute. “Contiamo su ottime professionalità – conclude Gigliobianco – e in questo modo, possiamo mettere meglio a frutto le risorse e le competenze”.
L'organizzazione data al Pta ha fruttato nei primi 5 mesi del 2021 già 1.174 interventi di Oculistica; 94 di Chirurgia plastica; 101 di Urologia; 3 di Chirurgia mammaria, partita il 22 maggio 2021. “Mesagne – spiega Indolfi – ha una consolidata tradizione chirurgica che siamo riusciti a traghettare anche nel passaggio da ospedale a presidio territoriale di assistenza. Si opera in day service, accogliendo il paziente al mattino e dimettendolo nel primo pomeriggio. Possiamo contare su un'équipe di infermieri altamente professionale, coesa ed omogenea che consente di lavorare in sicurezza”. 
“Oltre all'attività chirurgica – aggiunge Portaluri - è presente anche un ambulatorio per la terapia del dolore con due aperture settimanali: accogliamo i pazienti per mettere a punto le terapie e somministrarle”. 
“Il Pta di Mesagne - dichiara Brigante - riesce a soddisfare i bisogni dei pazienti in maniera celere e sicura. Il day service chirurgico di Urologia ha dato risposte concrete: interventi che altrove avrebbero liste d'attesa lunghe qui vengono svolti rapidamente”.  
“A Mesagne - argomenta Pastore - ci occupiamo soprattutto di cataratta. Abbiamo avuto un costante incremento degli interventi: in pandemia siamo riusciti a mantenere l'85% del nostro standard chirurgico. Qualche affanno c'è nella gestione dei pazienti che sono tanti, nell'ordine delle migliaia: servirebbe un incremento di personale infermieristico e ausiliario ma grazie al grande spirito di collaborazione che ci anima riusciamo ad andare avanti egregiamente”.
L'organizzazione e il rispetto dei protocolli giocano un ruolo fondamentale negli eccellenti risultati del day service che, come spiega la coordinatrice infermieristica del Pta, Antonella Carbotta, “fa parte di una rete di raccordo e accordi tra il Pta e la sala operatoria, in quanto non è altro che il punto di giunzione tra paziente e chirurgia”.
Il futuro auspicabile per il day service si chiama day surgery: passando da un ciclo giornaliero basato su un orario 8-14 a uno incentrato sull'intervallo 8-20 si potrebbe ampliare la platea di interventi possibili. “Pensando ad esempio alla Chirurgia mammaria – chiude Indolfi - passando dal day service al day surgery, potremmo effettuare le quadrectomie e le asportazioni dei linfonodi sentinella che sono interventi che necessitano dell'anestesia totale e quindi di una permanenza maggiore del paziente nella struttura”.