Redazione

La complessa tematica della individuazione degli Ambiti Territoriali e Organizzativi Ottimali di Protezione Civile è stata oggetto di esame del tavolo tecnico svoltosi ieri, giovedì 14 marzo, presso la Prefettura di Brindisi promosso dal Dipartimento Regionale della Protezione Civile.

L’incontro, presieduto dal Prefetto Michela La Iacona, ha visto la partecipazione dei rappresentanti del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, Domenico Fiorito e Stefania Renzulli, del rappresentante del Dipartimento Regionale, Domenico Donvito, del Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco di Brindisi, Giulio Capuano, nonché dei referenti del Servizio Sanitario 118 regionale, Anna Maria Natola, e provinciale, Biagio Cardone.

L’obiettivo della riunione è stato quello di valutare le prime proposte di definizione della nuova geografia di aggregazione dei Comuni delineate dalla Regione Puglia per la successiva individuazione degli Ambiti Territoriali di questa provincia.

Nel corso dell’incontro sono emersi utili elementi di confronto afferenti le specificità della conformazione territoriale finalizzati alla migliore mosaicatura in corso di definizione.

Il Prefetto ha espresso massimo apprezzamento per il lavoro avviato dalla Regione e per il prezioso supporto fornito dal Dipartimento Nazionale auspicando che la prossima realizzazione degli Ambiti possa consentire un’ottimizzazione della risposta della protezione civile per potenziare le attività di prevenzione dei rischi e di gestione dell’emergenza in modo coordinato tra tutte le amministrazioni coinvolte.

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Martedì 19 marzo alle 18.30, al Teatro Impero di Brindisi, primo appuntamento del progetto di sensibilizzazione e contrasto alla ludopatia “La vita non è un gioco”, con la proiezione del cortometraggio di Simone Salvemini “Aspettando la Cuccagna” e a seguire un dibattito con gli operatori del Dipartimento per le Dipendenze patologiche della Asl Brindisi. 

Il progetto, organizzato dalla Asl in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese, Factory Compagnia Transadriatica e Meridiani Perduti, è stato presentato il 4 marzo in una conferenza stampa. L’obiettivo è promuovere una cultura critica del gioco nella popolazione con il supporto del teatro e delle arti visive in genere.

“Aspettando la Cuccagna”, vincitore fra circa cento produzioni del centro e sud Italia del Bando Social Film Fund di Apulia Film Commission e Fondazione Con il Sud, è stato realizzato nel 2019 dalla casa di produzione audiovisiva La Kinebottega di Brindisi, in partenariato con l’Associazione Culturale Casarmonica di Ceglie Messapica, la Cooperativa Sociale Oasi Onlus di Mesagne, l’Associazione Ricominciamo Insieme di Latiano e con il supporto e la consulenza scientifica degli operatori sanitari del Sert.

Il corto si svolge nella comunità di Ceglie Messapica che aspetta l’estate per celebrare una grande manifestazione popolare, il “Festival dei Giochi”, che ogni anno riesce a coinvolgere migliaia di persone, spinte dall’unico desiderio di giocare per le strade assolate. Bimbi e anziani, artisti e dottori, politici e contadini, giovani migranti ed ex giocatori d’azzardo si divertono sotto lo sguardo attento del Capo-Banditore Mirko Lodedo, compositore, musicista e “pifferaio magico”. Mirko, autore della colonna sonora del film, guida lo spettatore alla scoperta di una manifestazione che valorizza i tradizionali giochi di strada, spingendo l’intera comunità ad una più profonda riflessione sul “senso del gioco” e mostrandocene gli estremi: fra l’incanto e l’innocenza dei bambini e l’oscura dipendenza dei ludopatici.

Introduce l’evento Salvatore De Fazio, direttore del Dipartimento per le Dipendenze Patologiche della Asl Brindisi, mentre il regista, Simone Salvemini, presenterà il film insieme a Mirko Lodedo, musicista, compositore e direttore artistico del Festival dei Giochi di Ceglie.

Dopo la proiezione seguirà un dibattito sul gioco d’azzardo patologico con le psicologhe Simona Capraro del Sert di Mesagne e Stefania Melacca del Sert di Francavilla Fontana, entrambe appartenenti all’équipe del Gap. L’approfondimento sulla prosecuzione del progetto, che prevede un laboratorio teatrale in collaborazione con l’Auser, sarà curato dall’attrice Sara Bevilacqua di Meridiani Perduti e dalla psicoterapeuta Morena Mazzara.

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SICCITÀ: COLDIRETTI PUGLIA, PIOGGE INSUFFICIENTI A RIEMPIRE INVASI (-116MLN MC); MA SI PERDE 89% ACQUA PIOVANA

Con i cambiamenti climatici che hanno tagliato di 1/3 le precipitazioni, gli agricoltori sono impegnati a promuovere l’uso razionale dell’acqua

lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l’innovazione con colture meno idro-esigenti

Sporadiche e insufficienti le piogge degli ultimi giorni a recuperare l’acqua in Puglia dove tra l’altro se ne perde ogni anno l’89% che arriva al suolo grazie alla pioggia, per cui serve un piano invasi con progetti cantierabili e operativi per realizzare invasi su tutto il territorio che mettano in sicurezza i nostri territori, con l’acqua che diventa una fonte di accumulo di energia tra le più sostenibili in assoluto. Ad affermarlo è Coldiretti Puglia, in relazione ai dati dell’Osservatorio sulle risorse idriche secondo cui è pari a – 116 milioni di metri cubi l’acqua negli invasi in Puglia al 12 marzo 2024 rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

Tra l’altro, la Puglia è la regione d’Italia dove piove meno con 642 millimetri annui medi e impatti gravi sull’agricoltura causati dalla siccità che distrugge le coltivazioni e favorisce i roghi e rappresenta la calamità più rilevante per i campi e mantiene anche il primato negativo – ricorda Coldiretti Puglia – della disponibilità annua media di risorsa pro capite con soli 1000 metri cubi, meno della metà della disponibilità annua pro capite media nazionale stimata in 2330 metri cubi. D’altro canto ogni anno vanno persi 9 litri di acqua piovana su 10, una dispersione che la Puglia non può permettersi – insiste Coldiretti - considerato che l’acqua non ce l’ha e ha bisogno di importanti opere per ridisegnare il proprio assetto idrico e idrogeologico e per garantire non solo l’approvvigionamento idrico per la popolazione, ma per assicurare corpi irrigui adeguati alle produzioni agricole, artigianali e industriali.

Con i cambiamenti climatici che hanno tagliato di 1/3 le precipitazioni, gli agricoltori sono impegnati a fare la propria parte per promuovere l’uso razionale dell’acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l’innovazione con colture meno idro-esigenti, ma l’acqua è essenziale per mantenere sistemi agricoli senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio, la produzione di cibo e la competitività dell’intero settore alimentare, afferma Coldiretti nel sottolineare che è necessario creare una rete di piccoli invasi diffusi sul territorio al fine di conservare l’acqua e distribuirla quando serve ai cittadini, all’industria e all’agricoltura.

La tropicalizzazione del clima sottopone ormai ciclicamente, incalza Coldiretti Puglia, alla violenza di nubifragi e bombe d’acqua che si abbattono su un territorio fragile, dove l’incuria e la mancanza di opere di manutenzione ordinaria dei canali e delle reti di scolo aggravano la situazione. Serve un piano organico pluriennale per gli interventi di manutenzione straordinaria, al fine di non gravare di oneri impropri i consorziati, già colpiti sia patrimonialmente che nella formazione del reddito, in considerazione dei ripetuti danni subiti, a causa della mancata manutenzione delle strutture di bonifica e che realizzi investimenti in infrastrutture irrigue e, soprattutto, avvii fattivamente interventi di manutenzione straordinaria degli impianti irrigui collettivi, pozzi compresi e delle reti di distribuzione di acqua potabile nelle aree rurali.

Di fronte al cambiamento climatico è necessario realizzare un piano invasi per contrastare la siccità ed aumentare la raccolta di acqua piovana oggi ferma ad appena l’11%, sostiene Coldiretti nel precisare che insieme ad Anbi e soggetti pubblici e privati abbiamo pronti una serie di interventi immediatamente cantierabili che garantiscono acqua per gli usi civili, per la produzione agricola e per generare energia pulita. Un intervento necessario – continua Coldiretti – anche per raggiungere l’obiettivo della sovranità alimentare con l’aumento della produzione Made in Italy, la riduzione della dipendenza dall’estero e la fornitura di prodotti alimentari nazionali di alta qualità e al giusto prezzo. Gli agricoltori sono impegnati a fare la propria parte per promuovere l’uso razionale dell’acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l’innovazione con colture meno idro-esigenti, ma non deve essere dimenticato che l’acqua è essenziale – conclude Coldiretti - per mantenere in vita sistemi agricoli senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio, la produzione di cibo e la competitività dell’intero settore alimentare.

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Festa grande a San Pietro Vernotico, in provincia di Brindisi, grazie al 10eLotto. Nella località pugliese, come riporta Agipronews, vinti 100mila euro grazie a un “9 Doppio Oro” in un'estrazione frequente. L'ultimo concorso del 10eLotto ha distribuito 23,9 milioni di euro, per un totale di 834 milioni da inizio anno.

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si è svolto a Roma, nella prestigiosa sala Zuccari del Senato della Repubblica, un convegno dal titolo “Energia Bene Comune”, su iniziativa del sen. Antonio Trevisi, moderato da Roberta Lombardi.

Tra i relatori, Domenico Pecere, pugliese, Ambasciatore europeo per il Clima, che ha avuto l'opportunità di presentare il “Patto Europeo per il Clima» e le iniziative che la Direzione Generale Azione per il Clima – DG CLIMA, sta portando avanti attraverso il Patto e i suoi Ambasciatori sui territori.

Al tavolo presente anche la collega ambasciatrice Luciana Favaro, Presidente di Euclipa.IT - Associazione italiana del Patto per il Clima, che ha relazionato le attività svolte e i risultati raggiunti dall'associazione grazie al contributo degli ambasciatori del patto aderenti, ma anche di tanti cittadini volenterosi che vogliono contribuire all'azione per il clima.

Ad oggi sono quasi mille gli ambasciatori nominati dalla Commissione Europea dal 2020, di cui circa 120 in Italia.

Domenico Pecere ha spiegato che il Patto per il clima, un'iniziativa della Commissione Europea, partita dal 2020 è un ramo del Green Deal dedicato ai cambiamenti climatici.

Ha poi sottolineato che «Se siamo qui a parlare di clima, lo dobbiamo all'Unione Europea che ha portato avanti un processo completamente differente rispetto alla visione politica che in passato adottava. Un processo che non ha la presunzione di risolvere il problema climatico dell'intero pianeta, anche perché gli abitanti dell'Unione Europea impattano sul clima a livello energetico, solo il 7%».

Ha poi continuato «L'Unione Europea sa benissimo che con il suo 7% non può risolvere il problema climatico mondiale, ma ha l'ambizione di essere il primo continente a intraprendere questo percorso verso le emissioni zero, e di farsi promotrice per coinvolgere gli altri paesi, gli altri continenti, ad intraprendere la stessa strada».

Domenico Pecere ha, in seguito, parlato dell'accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, mediante il quale, più di 190 paesi, hanno convenuto di mantenere l'aumento della temperatura media globale ben al di sotto di 2°C in più rispetto ai livelli preindustriali e di proseguire gli sforzi per limitarlo a 1,5°C. Una soluzione, secondo Pecere «assolutamente necessaria, per evitare conseguenze molto gravi».

Pecere ha poi approfondito l'argomento del Patto Europeo per il Clima che, ha spiegato «fa parte della Direzione Generale per il Clima in Commissione Europea e vede la presenza di un organigramma molto nutrito, con un commissario, direttori generali, funzionari. Da qui nascono le direttive europee e le iniziative che portiamo avanti nei territori» ed ha illustrato le ultime quattro azioni messe in campo: la Climate Walk/Passeggiata climatica dove si discute e si divulgano tutte le tematiche ambientali legate ai cambiamenti climatici immersi nella natura; la Photo Story/Storia fotografica, dei workshop in cui i partecipanti utilizzano la fotografia per catturare e riflettere su questioni climatiche e soluzioni; il Peer Parliament/Parlamento inter pares, delle iniziative che gli Ambasciatori per il Patto per il Clima Europeo portano avanti sui territori, facilitando una discussione su come la transizione verso la neutralità climatica può funzionare nella pratica nella nostra vita quotidiana e su quali politiche dovrebbero essere messe in atto per incoraggiarci ad andare avanti; i Local Climate Action Group/Gruppo di azione locale per il clima, attività di gruppo che chiunque può proporre con il supporto degli Ambasciatori per il Clima, come ad esempio le comunità energetiche locali.

Infine ha spiegato i vantaggi del Patto dei Sindaci e dei PAESC (Piano d'azione per l'energia sostenibile e il clima). La Commissione Europea, attraverso il Patto dei Sindaci, ha chiesto a tutti i sindaci e le amministrazioni comunali di unirsi e, mediante la firma di questo patto, redigere i PAESC, per ridurre entro il 2030, del 55% le emissioni dei propri comuni, cercando di raggiungere quel traguardo di emissioni zero entro il 2050.

I PAESC sono anche sostenuti dalle regioni sotto forma di supporto tecnico e, in alcuni casi, anche finanziario, mediante dei voucher concessi ai comuni che ne fanno richiesta, per affidare l'incarico di redigerlo ad un tecnico abilitato e approvarlo in consiglio comunale. Ogni due anni, l'amministrazione che ha approvato il patto, deve consegnare in commissione europea un report sui risultati ottenuti.

«Noi Ambasciatori del Patto Europeo per il Clima, siamo anche tenuti a monitorare, coinvolgere e motivare le amministrazioni comunali a redigere i piani di energia sostenibile e del clima, i PAESC» ha fatto presente Pecere, illustrando i tre fondamentali pilastri del nuovo Patto dei Sindaci, rivisto nel 2021, l'adattamento al cambiamento climatico, la mitigazione e la povertà energetica, vera e propria novità dei PAESC, con i comuni che dovranno redigere una relazione su cosa intendono fare per ridurre la povertà energetica all'interno dei propri comuni.

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Il Sindacato Cobas sostiene la lotta dei lavoratori Leucci, Tecnogal, Cimi, che stanno protestando in queste ore nella zona industriale per il mancato rispetto dei livelli occupazionali e salariali da parte delle ditte subentranti dal 1 Aprile 2024 nell’appalto di manutenzione degli impianti ENI e Versalis nel petrolchimico brindisino.

Il Cobas chiede la revoca immediata dell’appalto a queste nuove aziende che vengono da fuori e l’assegnazione alle aziende Brindisine giunte seconde.

Non si può sopportare un ulteriore attacco alla occupazione ,così come abbiamo denunciato nel corso degli incontri con il Prefetto di Brindisi, Michela La Iacona,  ed il Sindaco di Brindisi, Pino Marchionna.

A Prefetto , che aveva preso l’impegno a riconvocare in caso di novità negative, e Sindaco , che è stato delegato dal Governo Nazionale per la reindustrializzazione brindsina,   chiediamo un nuovo incontro dove a sedersi devono essere gli incriminati ENI e Versalis.

Il Cobas non solo aveva denunciato  quello che sarebbe successo all’interno del Petrolchimico ma anche il danno per le officine esterne delle aziende brindisine .

Queste subirebbero un ulteriore colpo dalla perdita dell’appalto del petrolchimico portandole alla chiusura  e alla disoccupazione per i lavoratori ed impiegati presenti nelle stesse.

La restituzione dell’appalto alle aziende brindisine si configurerebbe come una sorta di piccolo risarcimento per un territorio che ha visto solo appalti al ribasso , distruzione , sfruttamento del territorio e dei nostri lavoratori.

Tutto questo mentre aziende come la Basell abbandonano il nostro territorio e sviluppano nuovi investimenti al Nord….e le stelle stanno a guardare.

Brindisi 15.03.2024

Per il Cobas Roberto Aprile

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Il Partito Democratico esprime forte preoccupazione per la decisione di EuroApi di sospendere temporaneamente la produzione di API presso il sito di Brindisi, a seguito di presunte non conformità nella filiera produttiva.

Abbiamo troppo rispetto di chi investe nella nostra città per credere che la scelta aziendale, che per ora consideriamo una pura coincidenza, possa essere legata alle insistenti voci circolanti da giorni riguardo ad un possibile fermo della produzione determinato dalla nota crisi industriale e riteniamo che sia importante riconoscere l'azione tempestiva intrapresa dall'azienda nell'affrontare questa situazione.

La salute pubblica è un valore primario, e pertanto è fondamentale che vengano effettuate tutte le verifiche necessarie per garantire la sicurezza dei prodotti farmaceutici.

Siamo favorevoli all'impegno dell'azienda nel condurre indagini rapide e complete, collaborando attivamente con gli enti regolatori preposti.

Tuttavia, non possiamo ignorare l'impatto negativo che la sospensione della produzione avrà sull'economia locale e sui lavoratori coinvolti e riteniamo che sia importante mantenere un equilibrio tra la necessità di approfondimenti e la continuità della produzione. Invitiamo pertanto EuroApi a fare tutto il possibile per garantire una rapida risoluzione della situazione e il pronto ripristino delle normali attività produttive.

Respingiamo categoricamente che questa situazione possa determinare, nel prossimo futuro, l’eventuale richiesta di cassa integrazione. Non è accettabile che i lavoratori debbano subire le conseguenze di presunti errori, di cui non si ha certezza assoluta e che potrebbero emergere, nella filiera produttiva.

Il Partito Democratico rimarrà vigile su questa situazione e continuerà a monitorarne lo sviluppo, assicurandosi che vengano tutelati sia gli interessi dei lavoratori che la salute pubblica.

Partito Democratico Città di Brindisi

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Brindisi, 74 annunci di lavoro per 234 figure professionali: è il dato registrato nella settimana dal 15 al 21  Marzo relativamente alla ricerca di personale nell’ambito territoriale di Brindisi ed inserito nel Report settimanale appena pubblicato, visionabile al seguente link: undefined. Le offerte, consultabili sul sito o sull'app “LavoroxTe Puglia”, sono quotidianamente aggiornate e monitorate dagli operatori dei Centri per l’impiego e veicolate anche tramite la pagina Facebook “Centri impiego Brindisi e provincia”, attraverso la quale è possibile restare sempre aggiornati sugli annunci di lavoro attivi e sugli eventi di orientamento organizzati su tutto il territorio. Questa settimana si registrano 79 posti vacanti nel settore ristorazione su Brindisi e provincia, agricoltura e zootecnia 40, edilizia 39,  pulizie 13, turismo 11, commercio 10, servizi alla persona 7, manutenzione 7, vigilanza 6, metalmeccanico 5, amministrativo 4,  tecnico 3, sanità 2, logistica 2, impiantistica elettrica 2, tessile 1, immobiliare 1, energetico 1 e contabile 1. Le opportunità di impiego all’estero tramite la rete EURES sono numerose: si ricerca personale soprattutto nel settore alberghiero e della ristorazione.

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All’esito dell’istruttoria condotta dalla Divisione Polizia Amministrativa e Sociale della Questura di Brindisi, il Questore di Brindisi, ha emesso un provvedimento di sospensione, per la durata di 10 giorni, dell’autorizzazione per la somministrazione di alimenti e bevande per motivi di ordine e sicurezza pubblica nei confronti del titolare di un locale della Città Bianca.

La suddetta attività ha preso avvio dalla proposta formulata dal Commissariato di P.S. di Ostuni a seguito delle risultanze di un servizio finalizzato al contrasto del consumo e spaccio di sostanze stupefacenti effettuato con l’ausilio di personale del Reparto Prevenzione Crimine di Lecce. Difatti, lo scorso febbraio, i poliziotti, nell’ambito di un controllo presso un’attività commerciale, arrestavano in flagranza di reato per “detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti” il figlio del titolare colto nell’atto di sigillare un involucro di cellophane con all’interno una sostanza di colore bianco – risultata essere cocaina – nell’interrato del locale stesso al quale si accedeva tramite una botola. Gli agenti rinvenivano, altresì, ulteriori due involucri con il medesimo contenuto occultati all’interno dello slip dell’uomo per un peso complessivo di oltre 11 grammi e un bilancino elettronico di precisione.

         Dai successivi approfonditi accertamenti effettuati dal personale della Squadra Amministrativa della Questura emergeva che il locale era un abituale ritrovo di persone pregiudicate e con precedenti di polizia e luogo per il contatto, l’acquisto e la successiva consumazione di sostanze stupefacenti. Gli esiti della complessiva attività di verifica portavano a concludere per la sussistenza della pericolosità per la collettività e per l’ordine pubblico, tanto da ritenere necessaria, per la tutela degli avventori, l’adozione in funzione preventiva del provvedimento inibitorio. 

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Negli ultimi mesi il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica “Puglia” ha registrato un ulteriore incremento in ambito regionale delle denunce per reati di truffa del c.d. trading online.

Si tratta di un fenomeno criminale estremamente insidioso e di elevato allarme sociale, soprattutto per l’ammontare del danno economico patito dalle vittime, che va de poche migliaia fino a oltre centomila euro.

Nello schema ricorrente la truffa nasce da un contatto diretto tra vittima e truffatore, attraverso piattaforme social, app di incontri, chiamate promozionali ricevute dalla vittima, e in alcuni casi, chiamate fatte dalla vittima stessa rispondendo ad annunci presenti sui social che promettono lauti guadagni.

La truffa ha come oggetto un presunto investimento nel mercato delle cripto-valute, notoriamente caratterizzato da una volatilità di prezzo tale da incentivare il malcapitato ad investire ingenti somme di denaro con l’illusione di guadagni molto elevati (+30% della somma investita nel breve termine ed anche cifre maggiori).

In tutti i casi la vittima viene invitata a registrarsi su una piattaforma online gestita dal truffatore, che riporta dati falsi che hanno il solo scopo di motivare il malcapitato a versare somme sempre maggiori con l’illusione di grandi guadagni. Allorché la vittima chiede di monetizzare i propri guadagni, i truffatori chiedono altro denaro, a titolo di presunte tasse da versare all’autorità di governance inglese (F.S.A.) ovvero commissioni al broker stesso.

Le molteplici possibilità di polverizzazione ed anonimizzazione dei capitali attraverso il sistema delle cripto-valute rende complesso il recupero delle somme oggetto di truffa, pertanto è importante adottare ogni possibile cautela nelle operazioni di trading online, evitando di trasferire denaro a soggetti sconosciuti e rivolgendosi ad operatori del settore qualificati e regolamentati, a tal fine controllando sul sito della Banca d’Italia, della CONSOB, l’Autorità italiana per la vigilanza dei mercati finanziari e sul sito dell’ESMA, l’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati.

La Polizia di Stato raccomanda di osservare le seguenti cautele:

  • diffidare da promesse di guadagni eccessivi e sproporzionati
  • diffidare da operatori che contattano dall’estero (es. +44, +34, +33, +852, ecc.)
  • diffidare da donne asiatiche conosciute su piattaforme di incontri che si presentano esperte nel settore finanziario
  • verificare sempre sui siti web di Consob e Banca d’Italia che il broker sia esistente e realmente autorizzato ad offrire servizi di investimento in Italia, nel dubbio non intraprendere alcuna attività
  • diffidare da operatori che sollecitano un investimento iniziale di circa 250 euro (nella totalità della casistica si tratta del primo step della truffa)
  • non trasferire denaro verso IBAN stranieri se non avendo la certezza che il beneficiario sia un operatore autorizzato all’esercizio dei servizi di investimento in Italia
  • diffidare da IBAN intestati a persone fisiche (trattasi di prestanome o altre vittime della stessa tipologia di reato, adoperati per anonimizzare i trasferimenti e favorire il riciclaggio)
  • non inviare copia dei propri documenti personali senza prima aver verificato l’autorizzazione ad operare servizi di investimento in Italia
  • non rivelare mai a terzi dati relativi ai propri account, quali username e password
  • non installare mai app per il controllo remoto dei propri dispositivi
  • non effettuare trasferimenti dal proprio portafoglio di cripto-valuta verso indirizzi indicati dal broker (si tratta normalmente di indirizzi che il truffatore utilizza per impossessarsi della cripto-valuta e anonimizzare i successivi movimenti)
  • non cadere nell’ulteriore trappola dei frodatori che, con il pretesto di “sbloccare” i rimborsi di quanto già “investito”, richiedono il pagamento di ulteriori somme di danaro a titolo di tasse dovute al F.S.A. (Financial Services Authority): sono autentiche estorsioni
  • non credere a presunti avvocati e consulenti che promettono il recupero delle somme eventualmente già perse.

Per ogni ulteriore informazione rivolgersi al Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica Polizia Postale e delle Comunicazioni “Puglia”.

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