Redazione

Nel salone di rappresentanza della Provincia di Brindisi si è svolta la giornata conoscitiva organizzata dall’Assessorato allo Sviluppo Economico della Regione Puglia per approfondire l’avviso MINIPIA.

Si tratta di una misura che, con una dotazione iniziale di 40 milioni di euro, agevola gli interventi nel settore manifatturiero-industriale, del commercio e dei servizi realizzati dalle micro e piccole imprese.

L’avviso sostiene gli investimenti finalizzati a modernizzare metodi produttivi e di erogazione dei servizi, a migliorare il trasferimento di conoscenze, ad identificare gli usi più efficaci delle tecnologie e dotare la forza lavoro di adeguate competenze evolute e in linea con i nuovi modelli di business.

“Ringraziamo la Regione Puglia che ha deciso di presentare qui il progetto che rappresenta una opportunità importantissima per il territorio - ha dichiarato il Presidente della Provincia di Brindisi Toni Matarrelli. Le micro e piccole imprese possono ora contare sulla possibilità di avere finanziamenti a partire da 30mila euro fino a 5 milioni di euro, risorse vere con un 40% di fondo perduto a cui si può aggiungere il 10% degli interessi e ulteriori abbattimenti rispetto alla somma da restituire”.

“La Regione Puglia sta provando a incentivare le imprese introducendo il tema della innovazione, della internazionalizzazione, della transazione digitale ed energetica - ha affermato l’assessore allo Sviluppo Economico della Regione Puglia Alessandro Delli Noci. I MINIPIA sono strumenti che servono ad accompagnare le piccole e piccolissime imprese anche da un punto di vista culturale a trovare nuovi mercati e nuovi fornitori”.

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In occasione della Festa del Papà, la Polizia di Stato fa gli auguri a tutti i papà con una toccante storia raccontata nel cortometraggio "Medley" di Santa de Santis e Alessandro D'Ambrosi. Presentato in anteprima alla XIX edizione del Cortinametraggio e prodotto da Piuma Film e Vargo, questo corto, interpretato dagli attori Mariano Rigillo e Valerio Morigi, narra l'incontro tra un giovane poliziotto e un anziano affetto da Alzheimer, intrecciando i loro ricordi personali in un racconto che celebra l'immaginazione, l'empatia e la capacità d'ascolto.

Uno dei temi principali del cortometraggio è il legame tra padre e figlio, evidenziando le esperienze di un padre in cerca del figlio perduto e di un figlio cresciuto senza la figura paterna. I protagonisti hanno l'opportunità di riscrivere un momento cruciale della loro vita insieme, correggendo gli errori del passato e creando un nuovo ricordo che cambierà la loro percezione della realtà presente. In "Medley", il personaggio di Dario modifica il ricordo doloroso vissuto da Mariano, offrendogli un'inaspettata assoluzione. Accettando di interpretare il ruolo del figlio per un istante, il poliziotto si confronta con la sofferenza simile a quella che ha vissuto lui stesso, accettandola e perdonandola. Questo perché il senso di colpa può essere lenito solo attraverso il perdono.

La vicinanza ai più fragili e vulnerabili rappresenta un pilastro fondamentale nell'operato della Polizia di Stato. In un mondo sempre più frenetico, dove crescono le sacche di solitudine e abbandono, la Polizia di Stato dedica tempo e risorse a coloro che ne hanno maggiormente bisogno. Gli interventi quotidiani degli operatori di polizia verso anziani, malati e indigenti che cercano conforto rappresentano un importante segno di solidarietà. Questo non solo lenisce le loro sofferenze, ma contribuisce anche a una società più inclusiva, dove ognuno è valorizzato e sostenuto.

Clicca qui: https://www.poliziadistato.it/pressarea/Share/link/57ed8bc6-e4f7-11ee-9795-736d736f6674

 

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Marijuana occultata all’interno dell’autovettura e a casa; i Carabinieri arrestano una persona. Nei giorni scorsi, a Latiano, i Carabinieri hanno arrestato in flagranza di reato un uomo del luogo per detenzione illecita di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. In particolare, nel corso di un servizio di controllo del territorio, il personale operante ha proceduto al controllo del veicolo condotto dall’uomo, il quale, da subito, ha assunto un atteggiamento particolarmente nervoso che ha insospettito i militari i quali, pertanto, hanno ritenuto opportuno approfondire, eseguendo una perquisizione. Infatti, nel corso delle operazioni è emerso che aveva occultato all’interno del marsupio una confezione in nylon contenente 11 grammi di marijuana. Le operazioni di perquisizione estese all’abitazione dell’uomo hanno permesso di rinvenire:

-      ulteriori 23 confezioni in nylon contenente complessivamente 303 grammi di marijuana;

-      un bilancino elettronico di precisione funzionante;

-      vario materiale utile per il confezionamento dello stupefacente.

In considerazione del quantitativo della sostanza stupefacente rinvenuta nella disponibilità dell’uomo, tenuto conto, tra l’altro, del possesso di un bilancino di precisone e di materiale per il confezionamento, è ragionevole ritenere che la stessa fosse destinata allo spaccio. Quanto rinvenuto è stato sottoposto a sequestro. Dopo le formalità di rito, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, l’arrestato è stato condotto alla Casa Circondariale di Brindisi.

Tale servizio rientra nelle attività di contrasto alla criminalità diffusa, in modo particolare contro lo spaccio di sostanze stupefacenti, che il Comando Provinciale dei Carabinieri di Brindisi sta svolgendo in tutta la provincia.

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Una vittoria legale è stata ottenuta da ItaliaRimborso contro Neos riguardo al ritardo di quasi sei ore del volo NO439 del 27 giugno 2019, in partenza da Cancun e diretto a Milano Malpensa. Una sentenza destinata a fare giurisprudenza in merito ai disagi provocati dalle compagnie aeree e che chiude quindi una vicenda che andava avanti da quasi cinque anni. La terza sezione civile della Suprema Corte di Cassazione ha, infatti, confermato quanto statuito dal Tribunale di Busto Arsizio.

Il caso. Due passeggeri si erano rivolti ad ItaliaRimborso dopo un disservizio della compagnia aerea Neos. La società ha avviato un giudizio davanti al Giudice di Pace di Busto Arsizio che, tuttavia aveva respinto la richiesta di compensazione di 1200 euro avanzata dai passeggeri. Nello specifico, il Giudice di prime cure ha affermato che i viaggiatori non si erano presentati all’imbarco all’orario indicato e che erano stati informati del ritardo, decidendo gli stessi di attendere la partenza del volo presso la loro località di villeggiatura, seppur offerta dalla compagnia aerea. ItaliaRimborso ha ritenuto opportuno appellare la sentenza del Giudice di Pace, ritenendo errata l’applicazione della norma. In effetti, il Tribunale di Busto Arsizio ha accolto l’appello, condannando Neos al pagamento della somma richiesta ai passeggeri, oltre alle spese processuali di doppio grado. Il Tribunale ha ritenuto che i passeggeri avessero diritto alla compensazione, nonostante fossero stati avvisati del ritardo con un giorno di anticipo, in ottemperanza ai principi stabiliti dalla Corte di Giustizia Europea. Neos, non ha accettato quanto stabilito dal Tribunale ed ha proposto ricorso in Cassazione, basato su un unico motivo di impugnazione, sostenendo violazioni e falsa applicazione del Regolamento CE 261/2004. La Corte di Cassazione ha però respinto il ricorso, confermando la decisione del Tribunale di Busto Arsizio.

La Corte di Cassazione ha ribadito, in particolare, che la compensazione pecuniaria non ha lo scopo di risarcire i passeggeri per il tempo trascorso in attesa in aeroporto, ma di far “compensare la perdita di tempo rispetto alla programmazione originaria del volo”.

In conclusione, Neos è stata condannata a pagare le spese di giudizio in Cassazione. L’assistenza legale, fino al terzo grado, è stata garantita al passeggero in maniera gratuita, considerata la politica aziendale della PMI Innovativa che assiste i passeggeri.

«ItaliaRimborso è estremamente soddisfatta del risultato ottenuto in questa importante battaglia legale a favore dei passeggeri – dichiarano da ItaliaRimborso –. Non ci stancheremo mai di combattere per assicurare che le compagnie aeree rispettino le normative europee e che i passeggeri ricevano la compensazione che meritano in caso di ritardi ingiustificati. Ringraziamo tutto lo staff che ha lavorato per il raggiungimento di questo esito ed in particolare l’Avvocato Massimiliano Fabio, che ci ha rappresentato davanti la Suprema Corte. Continuiamo a difendere i diritti dei passeggeri in ogni occasione».

 

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Marzo è il mese dedicato alla prevenzione del secondo carcinoma più diffuso in Italia. I medici dell'Associazione Italia Gastroenterologi ed Endoscopisti Ospedalieri invitano allo screening e annunciano l'avvio di un importante studio per individuare e rimuovere le criticità che riducono la partecipazione della popolazione allo screening.
 
I numeri del cancro al colon in Italia riportano nel 2022 una stima di circa 48.100 nuove diagnosi (uomini 26.000; donne 22.100) e una mortalità che si stima per il 2021 di 21.700 decessi.

 

Lo screening è uno strumento di salute tanto più efficace quanto più partecipato e ha come scopo principale di intercettare le lesioni precancerose rappresentate dai polipi del grosso intestino o dai tumori in una fase precoce di malattia.

 

Lo screening del cancro colo-rettale si rivolge ad una popolazione di età adulta, che viene invitata dal proprio medico di medicina generale a aderire alla iniziativa, ritirando generalmente in farmacia un kit per la ricerca del sangue occulto in un piccolo campione di feci. Solo in caso di positività si procede ad effettuare l'esame di secondo livello rappresentato dalla colonscopia.



"Il programma di screening per la prevenzione del tumore del colon retto è stato avviato in Puglia solo nel dicembre 2019, con evidente ritardo rispetto ad altre regioni della penisola - afferma il Dottor Raffaele Cozzolongo Presidente regionale Aigo e dirigente medico presso ospedale S de Bellis IRCCS Castellana Grotte (BA). Nel 2023, si è registrata un'adesione media del 62% della popolazione invitata al test per la ricerca del sangue occulto nelle feci, con un incremento significativo rispetto agli anni passati".
 
In Puglia si sono registrati nell'ultimo anno 636 e 486 casi di tumore al colon per milione di abitanti, rispettivamente per gli uomini e le donne.
A fronte di questi dati è importante sapere che, tra i soggetti che si sottopongono allo screening, aumenta in modo significativo la probabilità di diagnosticare il tumore allo stadio iniziale e quindi di ottenere una ottima prognosi con una sopravvivenza a 5 anni pari al 90%.

 

Consapevole del valore determinante della prevenzione e della diagnosi precoce Aigo ha promosso nei primi mesi dell'anno l'indagine "Fattori che influenzano gli esiti dello screening organizzato del cancro colon retto in Italia", che ha coinvolto oltre 50 strutture ospedaliere di 16 regioni italiane.

 

"La survey nasce dalla considerazione che il grado di partecipazione allo screening del cancro colon retto in Italia è significativamente eterogeneo, - afferma Marco Soncini Presidente di Aigo e Direttore del Dipartimento Medico ASST Lecco - generalmente le regioni del centro nord dell'Italia raggiungono performance più elevate (40-50%) di quelle del sud e delle isole (10-15%). Più elementi concorrono a determinare l'adesione allo screening del cancro colon retto. Conoscere i fattori che favoriscono o al contrario riducono l'adesione allo screening permette di iniziare un percorso di rimozione delle criticità".

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Conferite a CONAI oltre 307.500 tonnellate nel 2022, una quantità di rifiuti che coprirebbe per quattro volte la tratta autostradale Bari-Berlino. Lo stesso anno più di 43 milioni e mezzo di euro sono andati ai Comuni convenzionati della Regione. Fabio Costarella, responsabile CONAI per il Centro-Sud: «Crescita incoraggiante, ma resta ancora del lavoro da fare: devono aumentare anche efficienza e qualità della raccolta, non solo la quantità. Ora speriamo che i progetti sviluppati da CONAI in collaborazione con ANCI, e finanziati grazie alle misure del PNRR, facciano fare alla Puglia un salto di qualità»

 Nel 2022 in Puglia oltre 307.500 tonnellate di rifiuti di imballaggio sono state sottratte alla discarica e conferite a CONAI, grazie agli accordi sottoscritti tra i Comuni della Regione e i Consorzi di Filiera di CONAI. Una quantità di rifiuti che, messa in cassonetti, potrebbe coprire per circa quattro volte la tratta autostradale Bari-Berlino.

Il quantitativo è in crescita rispetto all’anno precedente: nel 2021 i conferimenti a CONAI erano stati pari a circa 302.100 tonnellate.

Lo rende noto il Consorzio Nazionale Imballaggi nel disegnare un bilancio e un consuntivo delle performance sostenibili delle Regioni italiane nella raccolta degli imballaggi.

Per coprire parte dei costi della raccolta differenziata degli imballaggi, nel 2022 CONAI ha trasferito ai Comuni della Puglia oltre 43 milioni e 500.000 euro, così come previsto dall’Accordo ANCI-CONAI vigente. La cifra è aumentata rispetto ai 41 milioni e 590.000 euro del 2021.

Il quadro regionale, però, presenta ancora qualche criticità.

Secondo gli ultimi dati ISPRA disponibili, la Puglia ha differenziato il 58,5% dei suoi rifiuti totali (nel 2021 era poco sopra il 57%), piazzandosi al quattordicesimo posto nella classifica delle Regioni italiane per percentuale di raccolta differenziata.

«La crescita della raccolta in Puglia è incoraggiante» commenta Fabio Costarella, responsabile dei piani di sviluppo al Centro-Sud di CONAI. «Anche se ci aspettavamo risultati leggermente migliori. Rispetto al 2021, il 2022 ha visto i Comuni pugliesi intercettare una percentuale superiore di rifiuti in generale, e i numeri sono cresciuti anche per quello che riguarda gli imballaggi. Tant’è che i corrispettivi riconosciuti dai Consorzi di filiera in base a quanto previsto dall’Accordo Quadro ANCI-CONAI ai Comuni pugliesi sono aumentati di circa 2 milioni di euro. Resta ancora del lavoro da fare, e ci sono diverse aree di miglioramento, anche in vista dei nuovi obiettivi di recupero e riciclo imposti dall’Unione Europea. La Regione, infatti, dovrà attivare azioni per migliorare l’efficacia e l’efficienza della raccolta, e invitare i cittadini a fare sempre più attenzione alla qualità: grandi quantitativi di differenziata non bastano, se la raccolta è fatta male, e rende il riciclo dei materiali difficile ed economicamente oneroso».

Secondo ISPRA, la provincia più virtuosa è quella di Barletta-Andria-Trani, che differenzia quasi il 65% dei suoi rifiuti complessivi.

In provincia, nel 2022 oltre 54 kg di imballaggi per cittadino sono stati conferiti a CONAI.

Medaglia d’argento per la provincia di Lecce, con una percentuale di differenziata che sfiora il 64%. Alti i conferimenti a CONAI dalla provincia nel 2022, segno che più Comuni hanno scelto di affidare al sistema consortile i loro rifiuti di imballaggio: oltre 99 kg di imballaggi per cittadino.

«Tutte le Regioni del Centro-Sud possono e devono colmare la distanza che le separa da quelle del Settentrione, Regioni che negli anni hanno creato un vero ciclo industriale per la valorizzazione dei rifiuti» afferma Fabio Costarella. «Insieme ad ANCI abbiamo supportato 90 Comuni della Regione Puglia, e 189 in totale nel Centro-Sud, nello sviluppo di soluzioni per il miglioramento e la meccanizzazione delle reti di raccolta, finanziabili grazie ai fondi del PNRR: 55 sono stati ammessi in graduatoria e finanziati. Ci auguriamo che anche questo intervento aiuti la Puglia a fare un deciso salto di qualità nel 2024».

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Indagini a tutto campo dopo che la polizia di stato ha rinvenuto in un’abitazione disabitata del centro storico di Mesagne parte della refurtiva che i ladri avevano rubato in alcune attività di ristorazione del cuore antico della città. I ladri, sicuramente una banda di ragazzi che da tempo i residenti lamentano la loro inciviltà, avevano arredato con la refurtiva una stanza in cui trascorrevano tra una bevuta e una giocata le loro nottate. Ma la loro attività è stata notata da qualcuno che ha allertato la polizia. Il finale è quello già descritto con gli agenti che hanno fatto irruzione nell’abitazione e hanno trovato quanto rubato nelle attività commerciali che distano dalla struttura solo una decina di metri. Da tempo, dunque, i residenti del centro storico, le associazioni, le attività commerciali lamentano un atteggiamento incivile da parte di giovani che bivaccano a tarda notte nelle strade del centro storico in cui trascorrono il loro tempo tra schiamazzi, furti e atti di inciviltà.

Più volte hanno denunciato i fatti alle forze dell’ordine che hanno sì rinforzato i loro passaggi nell’antico borgo, ma solo nella serata mentre il malcostume si manifesta la notte. Solo alcune settimane addietro in dei locali era stato denunciato il furto di materiale. Dalle sedie ai tavoli, dalle bevande al cibo. Oltre a qualche apparecchiatura elettronica. Così, mentre l’Amministrazione comunale si sforza per rendere il centro storico bello, pulito e accogliente c’è chi lo imbratta. Come, ad esempio gli ultimi graffiti, solo per usure un eufemismo, comparsi in corte Spada. Una situazione di incompatibilità ambientale che ha visto gli stessi cittadini e commercianti trasformarsi in sentinelle della legalità. Il risultato è che  in commissariato è giunta una segnalazione che in un’abitazione disabitata collocata in via Caputo di notte si udivano schiamazzi. Gli agenti hanno eseguito un sopralluogo nella struttura e hanno notato che la rete metallica che inibiva l’ingresso era stata divelta e al primo piano hanno trovato una stanza arredata con il bottino dei furti commessi solo a pochi passi. Adesso i poliziotti stanno visionando le immagini di una telecamera di videosorveglianza pubblica presente a pochi metri per cercare di individuare qualcuno dei frequentatori dell’abitazione. Nelle scorse settimane la polizia aveva individuato alcuni giovani protagonisti di furti e atti vandalici e li aveva denunciati alla magistratura.

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GIORNATA RICICLO: COLDIRETTI PUGLIA, DA BIOGAS A COMPOST FAI DA TE PER CONCIMARE ORTI E GIARDINI; IN PUGLIA 469KG RIFIUTI URBANI PER ABITANTE

Con la carenza di materie prime si riscopre il valore dell’economia circolare grazie alla crescita delle attività green che vanno dall’uso degli scarti per la produzione di oggetti alla condivisione di beni e servizi, dalla riparazione dei prodotti domestici al trattamento dei rifiuti, dalla produzione di biogas agricolo fino al riutilizzo dei rifiuti trasformandoli in concime con il compost fai da te per nutrire orti e giardini. E’ quanto emerge dall’analisi di Coldiretti Puglia in occasione del  Global Recycling Day, la Giornata Mondiale del Riciclo, quando in Puglia sono stati prodotti 469 chili di rifiuti urbani pro capite l’anno, secondo i dati del rapporto sui rifiuti urbani 2023 dell’ISPRA.  

Attraverso una serie di piccoli accorgimenti è possibile disfarsi dei rifiuti alimentari – spiega Coldiretti Puglia - ricavandone del concime da poter riutilizzare per la coltivazione di piante e fiori. Funzionale sia per le piante sui terrazzi che per i giardini, è possibile utilizzare gli scarti alimentari o delle lavorazioni dell’orto per produrre dell’ottimo concime. La compostiera è lo strumento adatto – aggiunge Coldiretti Puglia - può essere un contenitore in plastica o in legno, con prese d’aria in modo da evitare fenomeni di putrescenza, o anche un semplice cumulo in giardino. In una compostiera si possono gettare tutti gli scarti organici con particolare preferenza verso quelli vegetali, limitando quelli d’origine animale. Infatti il contenuto di carbonio presente in gran quantità nelle piante nel compost deve essere 30 a 1 rispetto all’azoto contenuto nelle proteine animali. Una volta gettati, questi scarti saranno “aggrediti” da batteri compostatori che in presenza di ossigeno, tenderanno a degradare questi rifiuti formando in circa 6 mesi un terriccio “appetitosissimo” per le nostre piante.

Per garantire la presenza di ossigeno è opportuno non gettare materiali plastici o di vetro o ancora di metallo nella compostiera. In caso contrario fenomeni di putrescenza causeranno l’emissione di cattivi odori e di gas climalteranti, come ad esempio il metano. È quel che accade nelle discariche, dove la mescolanza di prodotti plastici e organici crea un mix davvero pericoloso per l’ambiente e la salute. È invece assolutamente vietato l’utilizzo di materiali plastificati, carta oleata per alimenti, riviste patinate o con stampe a colori, tessuti, filtri di aspirapolvere e scarti di falegnameria trattati chimicamente.

Dopo qualche mese (da 3 a 6), si otterrà un primo composto – aggiunge Coldiretti Puglia - formato da materiale grossolano e una polvere simile a terriccio. Attraverso un setaccio è possibile separare le due parti rimettendo i residui nella compostiera e cospargendo invece l’orto con il concime già pronto. Un pugno alla base di ogni pianta è il quantitativo perfetto. Per chi avesse poco spazio, il compost può essere prodotto anche in vasi di terracotta, avendo cura di rigirare il contenuto più volte durante la settimana. Utilizzando gli scarti prodotti dagli alimenti acquistati nei mercati di Campagna Amica o producendolo nell’orto di casa i consumatori avranno la garanzia che verrà “nutrito” in modo corretto e sano.

L’economia circolare mette infatti a disposizione diversi strumenti – insiste Coldiretti – per ridurre gli sprechi e promuovere il riciclo. Se da un lato in media nella spazzatura finiscono 75 grammi di cibo al giorno di prodotti alimentari a persona– continua Coldiretti – dall’altro i consumatori sono diventati più sensibili agli sprechi, con ben il 94% attento a evitare di buttare nella spazzatura il cibo che acquista secondo Coldiretti/Censis. Il cibo che resta dopo pranzi e cene rappresenta una fetta rilevante degli sprechi alimentari che – sottolinea Coldiretti – possono essere combattuti con la riscoperta dei piatti che valorizzano gli avanzi. Sono così tornati i piatti del giorno dopo come polpette, frittate, pizze farcite, ratatouille e macedonia. Ricette che – continua Coldiretti – non sono solo una ottima soluzione per non gettare nella spazzatura gli avanzi, ma aiutano anche a non far sparire tradizioni culinarie del passato secondo una usanza molto diffusa che ha dato origine a piatti diventati simbolo della cultura enogastronomica del territorio come – conclude la Coldiretti – come la frittata di pasta, il timballo o il pancotto alle verdure.

LA LISTA DEI MATERIALI DA COMPOSTAGGIO:

  • scarti di frutta e verdura
  • fiori recisi e resti di piante
  • pane e gusci d’uova
  • qualche avanzo di carne, pesce, salumi e formaggi
  • fondi di caffè e filtri del thè
  • foglie e paglia
  • segatura
  • rami e scarti di falegnameria
  • carte e cartone con assenza di vernici
  • piccole quantità di bucce di agrumi
  • piccole quantità di cenere
  • lettiere di cani e gatti
  • tracce di piante resistenti alla degradazione (es. aghi di pino)

Fonte: Elaborazioni Coldiretti Puglia su dati Campagna Amica.

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Proseguono i lavori della rigenerazione urbana di Contrada Bax.

“Con questo intervento – spiega il Sindaco Antonello Denuzzo – stiamo avviando una trasformazione radicale dello spazio pubblico di Contrada Bax. L’edificio in fase di recupero sarà un punto di riferimento per tutti i residenti e sarà a disposizione dei più giovani che qui potranno studiare, confrontarsi e incontrarsi.”

In questa fase sono in corso gli interventi necessari per il recupero e la rifunzionalizzazione dell’edificio attiguo alla chiesa. Il progetto prevede l’efficientamento energetico, il rifacimento di intonaci, impianti, pavimentazione e bagni, sostituzione degli infissi e sistemazione dell’area esterna. L’immobile, una volta recuperato, si trasformerà in un polo multifunzionale capace di ospitare riunioni, mostre, laboratori e aule studio.

“Il cantiere allestito per la rifunzionalizzazione dell’immobile – prosegue l’Assessora ai Lavori Pubblici e alle contrade Annalisa Toma – sta procedendo speditamente. Questo nuovo spazio pubblico che prenderà la forma di un centro polifunzionale è strategico per la vita dei residenti. Terminati gli interventi dedicati all’edificio, gli operai passeranno alla rigenerazione della viabilità. L’obiettivo è riconsegnare la contrada sotto una nuova veste alla Città in tempi brevi.”

L’intervento, reso possibile grazie ad un finanziamento di 1,1 milioni di euro ottenuto dal Ministero dell’Interno con fondi del PNRR, prevede, oltre al recupero dell’immobile, il miglioramento della viabilità sino al passaggio a livello, l’abbattimento delle barriere architettoniche esistenti, il potenziamento del verde pubblico, il miglioramento dell’illuminazione e l’installazione di arredo urbano. In particolare, sarà valorizzato lo slargo che assumerà la forma di una vera e propria piazzetta.

“La rigenerazione – commenta l’Assessore all’Urbanistica Domenico Attanasi – è un percorso multidimensionale che abbraccia urbanistica, lavori pubblici, aspetti sociali e culturali. L’obiettivo è integrare sempre più il tessuto rurale costruendo presidi diffusi sul territorio che ne valorizzino gli aspetti peculiari. Per questa ragione replicheremo questo tipo di interventi anche in altre aree dell’agro per connettere tutte le parti della Città costruendo un dialogo continuo tra passato e presente, tra ambiente urbano e rurale, tra cultura contadina e tradizione.”

Il percorso di rigenerazione culturale di contrada Bax è partito in occasione della Settimana Europea della Mobilità Sostenibile. In questo luogo, infatti, si è svolto un evento alla scoperta delle caratteristiche naturali dell’agro concluso con una vera e propria festa di piazza. Questo processo si arricchirà nei prossimi mesi con nuove iniziative che saranno realizzate nella contrada.

“La rigenerazione – conclude il Sindaco Antonello Denuzzo – avrà un impatto positivo sulla vita quotidiana delle persone. La creazione del centro polifunzionale, il miglioramento della viabilità, il nuovo aspetto alla piazzetta, sono stati pensati per accogliere attività nel corso dell’intero anno e offrire alla Città l’occasione di riscoprire le radici rurali della nostra comunità.”

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In prossimità dei periodi delle grandi raccolte, torna l’emergenza lavoratori nei campi, quanto viene prodotto in Puglia nei campi e nelle stalle da mani straniere quasi 1/3 del Made in Italy a tavola, con 22.314 lavoratori provenienti da tutto il mondo che hanno trovato regolarmente occupazione in agricoltura, pari al 10% dei lavoratori agricoli extracomunitari sul totale nazionale.  E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti Puglia, in relazione al click day per i lavoratori stagionali il 25 marzo 2024, dopo la pubblicazione da parte del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali delle istruzioni per la presentazione delle richieste di nulla osta per i lavoratori nell’ambito dei flussi di ingresso per il 2024, ma possono già da subito essere precaricate nel sistema Ali del Ministero degli interni.

Tutte le domande – precisa la circolare – possono essere presentate fino al 31 dicembre in base alla disponibilità delle quote. Il Dpcm del 27 settembre 2023 ha previsto per l’ingresso nel nostro Paese le seguenti quote: 61.250 per lavoro subordinato non stagionale, 700 per lavoro autonomo e 89.050 per lavoro subordinato stagionale. I Paesi che hanno sottoscritto l’accordo sono Albania, Algeria, Bangladesh, Bosnia Erzegovina, Corea del Sud, Costa d’Avorio, Egitto, El Salvador, Etiopia, Filippine, Gambia, Georgia, Ghana, Giappone, Giordania, Guatemala, India, Kirghizistan, Kosovo, Mali, Marocco, Mauritius, Moldova, Montenegro, Niger, Nigeria, Pakistan, Perù, Repubblica di Macedonia del Nord, Senegal, Serbia, Sri Lanka, Sudan, Tunisia e Ucraina.

Gli occupati stranieri sono ben rappresentati nel settore agricolo, dove si concentrano per il 23,6% contro il 7,8% degli italiani, con la manodopera extracomunitaria in agricoltura, nonostante il calo progressivo negli ultimi 5 anni, che resta determinante in Puglia nelle coltivazioni arboree 53,8% (frutta e viticoltura) e colture orticole 17,7% (fragole, meloni, insalate, pomodori, radicchio), con i braccianti extracomunitari che hanno per quasi l’88% una occupazione stagionale e rappresentano circa il 10% dei lavoratori dipendenti regolarmente impegnati in agricoltura.

Si tratta di lavoratori che spesso da anni collaborano con le imprese agricole italiane e che ogni anno attraversano il confine per poi tornare nel proprio Paese. Una esigenza che si è fatta stringente per la mancanza di manodopera italiana e a seconda del calendario delle raccolte – insiste Coldiretti Puglia – con la scalarità delle diverse coltivazioni e produzioni.

Nelle campagne servono – sottolinea la Coldiretti – figure specializzate come i trattoristi, i serricoltori, i potatori ma anche raccoglitori per le verdure, la frutta e la vendemmia. Non vanno dimenticati poi – continua Coldiretti – i nuovi sbocchi occupazionali offerti dalla multifunzionalità che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative, l’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l’agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili.

E’ importante affrontare il tema della disponibilità di manodopera con una gestione dei flussi più efficiente – aggiunge Coldiretti - partendo dal decreto triennale che Coldiretti ha fortemente sostenuto e che può dare una grande mano tenendo conto che non solo si passa dalle 42 mila unità di lavoro stagionale alle 82 mila del 2023 fino alle 90mila del 2025 ma soprattutto che le quote riservate alle Associazioni agricole per i loro soci passano dalle 22.000 unità dell’anno scorso e raggiungono le 40.000 quest’anno, assicurando alle nostre imprese la certezza di poter avere a disposizione lavoratori regolari e di non subire la concorrenza sleale di chi sfrutta le persone.

Il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri recante la “Programmazione dei flussi d’ingresso legale in Italia dei lavori stranieri per il triennio 2023-2025” potrà essere integrato per singolo anno sulla scorta delle sopravvenute necessità come avvenuto l’anno scorso e – conclude la Coldiretti – fermo restando il mantenimento delle quote annuali per lavoro stagionale agricolo, sono previsti ingressi anche per l’assistenza familiare e, come più volte sollecitato dalla Coldiretti, anche quote destinate al soddisfacimento del fabbisogno per il settore della pesca.

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