Redazione
Mesagne. Il discorso del sindaco alla Vergine del Carmelo
“Rivolgo il mio caro saluto al Reverendo Vicario ed Arciprete, ai Reverendi Padri Carmelitani, ai Parroci e al Clero tutto, alle Autorità civili e militari. Saluto voi, carissimi concittadini presenti, e tutti coloro che stanno seguendo questo solenne momento in diretta streaming.
Di tutte le ricorrenze che suscitano particolare emozione, questa per me è la più sentita. È l’evento più importante, insieme ai giorni di Festa patronale che la città dedica alla sua Protettrice in estate, in un periodo di caldo intenso e gioia assoluta. La devozione che si fa tradizione è la stessa, il sentimento di introspezione al quale la devozione rimanda è lo stesso, la fiducia con cui i mesagnesi guardano alla Vergine del Carmelo non cambia, oggi come a luglio.
È tuttavia particolare il sentimento che accompagna questa occasione, rivissuta nel ricordo del violento terremoto che il 20 febbraio del 1743 scosse il Salento: all’intercessione della Madonna del Carmine gli uomini e le donne di quel tempo attribuirono un potere salvifico, che alleviò la paura di percepire il potere della natura come una forza ostile che si contrapponeva alla fragilità umana. Una condizione di fragilità che sperimentiamo ogni giorno e che in questi due anni di pandemia ha minato tante certezze quotidiane, istanti e gesti normali dei quali all’improvviso siamo stati privati.
L’augurio che possiamo reciprocamente rivolgerci è che questo periodo rappresenti l’ultima fase di una lunga, troppo lunga emergenza. La speranza che ci scambiamo è che a breve si possa tornare alle nostre abitudini di condivisione, senza altre limitazioni. Abbiamo ogni buona ragione per pensare che sarà così.
Le diverse criticità che il virus ha scatenato – sociali, economiche, esistenziali – stanno lasciando il segno, ma è altrettanto vero che la forza di cui la nostra Comunità si è resa capace sta aiutando a non perdere di vista gli obiettivi importanti e a rinnovare con entusiasmo le motivazioni personali e collettive. Abbiamo dato prova, e continueremo a farlo, di come la coesione e la solidarietà possano rappresentare il più efficace antidoto per combattere ogni avversità. Ed è per questo che la nostra comunità continua a segnare il passo verso un modello di vivere civile che con sacrificio, passione, senso del dovere cresce, generando nuova linfa da spendere in altre mille imprese.
Nulla accade per caso. E quando accade è grazie alla capacità di istituzioni, realtà produttive, associazioni, cittadini, che sanno prediligere le ragioni che uniscono e mediare sulle distanze che allontanano. Permettetemi di rivolgere un personale e sentito ringraziamento a don Gianluca Carriero, per essere stato un riferimento costante, per me e per la città, in tanti mesi di emergenza sanitaria. Questo tempo mi ha dato modo di apprezzare la sua personalità discreta e sensibile, il suo essere attento e generoso, soprattutto nei confronti dei più deboli. Nulla accade per caso. Tutto si muove intorno alle intenzioni, che prima di diventare azioni hanno bisogno del filtro simultaneo del cuore e dell’intelletto. Grazie ad un lungo percorso di riscatto, oggi Mesagne vive con sano orgoglio la gioia immensa di essere tra le città finaliste per il titolo di Capitale italiana della Cultura 2024. Ci siamo, perché qualunque sarà l’esito ultimo, un grande risultato è già raggiunto: al Ministero competente, all’autorevole giuria di esperti chiamati a leggere i cambiamenti che la Cultura produce e può produrre, siamo riusciti a raccontare un processo di rigenerazione avvenuto nel tempo, che parte da lontano, dalla capacità di saper condividere e trasformare, a testa alta, con fare libero, evoluto, visionario.
Mesagne2024 è l’“Umana Meraviglia” (questo è il nome della nostra proposta), quell’atteggiamento che spinge verso la conoscenza, che spinge a dire che tutto è possibile: questo ci insegna la vita e la fede, in un abbraccio che a volte è difficile se non impossibile districare. Ogni cambiamento è possibile, basta non dare per scontata la nostra compiutezza ed essere disposti a gettare il cuore oltre l’ostacolo. Per descrivere il processo di crescita culturale che Mesagne ha costruito in questi anni non abbiamo dovuto inventare nulla, siamo partiti da ciò che siamo stati per soffermarci su ciò che siamo diventati e che abbiamo l’ambizione di diventare.
Oggi Mesagne è da tutt’altra parte e abbiamo spiegato perché: la città ha cancellato l’onta subita nei suoi anni bui, rendendo il riscatto un patrimonio a beneficio dei suoi abitanti. E non abbiamo intenzione di fermarci. La rigenerazione in corso è visibile, si percepisce nel fermento progettuale delle proposte che attendono di essere inoltrate per ricevere ogni finanziamento utile. È visibile nei fondi già ricevuti e destinati a modernizzare il volto della città, a vederne fiorire e rifiorire il centro e le periferie. Ne cito uno per tutti: “Uscimmo a riveder le stelle” è il titolo di uno dei tanti progetti di riqualificazione urbana al quale la città di Mesagne è stata ammessa. Ha il valore monetario di 5 milioni di euro. E come è stato riportato nel commento alla proposta, lo stupore che accompagna Dante Alighieri nell’uscita dall’Inferno assomiglia a questo ambizioso progetto: il cielo stellato è il tetto per le nuove attività all’aperto, è simbolo di dinamismo e metafora di benessere.
Col rito di consegna delle Chiavi alla Vergine del Carmelo conserviamo gelosamente il valore simbolico di un gesto profondo con cui ci affidiamo, consapevoli però che il cambiamento è nelle mani delle donne e degli uomini di buona volontà che ogni giorno si adoperano per rendere la nostra città più bella, solidale, accogliente. Umana Meraviglia e stupore per ogni meritata conquista, questa è Mesagne.
Buona festa a tutti noi”.
Mesagne, 10 febbraio 2022 Antonio Matarrelli, sindaco di Mesagne
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Covid - 19. Oggi sono complessivamente 5778 casi positivi in Puglia di cui 579 in provincia di Brindisi
Dati del giorno: 10 febbraio 2022
Dati complessivi
SONO OLTRE 603 MILA GLI ANIMALI MICROCHIPPATI IN PUGLIA
Sono 603.577 gli animali microchippati in Puglia. Al 4 febbraio 2022 risultano iscritti all'Anagrafe regionale degli animali d’affezione 559.343 cani, 44.212 gatti e 22 furetti. Lo rende noto l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa).
I numeri sono estratti dalla banca dati dell'Anagrafe degli animali d'affezione gestita dal Ministero della Salute, che viene alimentata e aggiornata almeno una volta al mese dalle Regioni e dalle Province autonome.
Dalle cifre emerge chiaramente come, a livello nazionale, siano ancora pochi i gatti microchippati, senza considerare i furetti, meno presenti nelle famiglie italiane, poiché non esiste alcun obbligo d’iscrizione nelle Anagrafi territoriali per queste due specie sancito da una legge nazionale. In Puglia l'obbligo di microchippare i gatti e d'iscriverli all'Anagrafe regionale è stato introdotto con la legge regionale n. 2 del 7 febbraio 2020.
L’Oipa da tempo chiede che anche per gatti e furetti sia introdotto l’obbligo di microchippatura in tutta Italia, efficace strumento per combattere il randagismo.
«L’obbligo del microchip per i cani è un efficace metodo di lotta al randagismo sia per identificare i cani presenti sul territorio, sia per riportare in famiglia animali smarriti. Stessa funzione potrebbe avere per gatti e furetti», commenta il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto. «In Italia, la legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo (legge n.282/91) ha reso obbligatoria l’iscrizione di ogni cane all’anagrafe regionale, sia esso di proprietà privata o randagio, e questo è un chiaro ostacolo all’abbandono di un cane adottato da un canile. Perché non introdurre l’obbligo anche per gli altri animali d’affezione?».
La Regione con più animali microchippati - 2.216.862 - è la Lombardia (1.865.836 cani, 350.130 gatti e 896 furetti). La Regione con meno animali iscritti all’Anagrafe - 31.691 - è la Valle d’Aosta (27.064 cani e 4.627 gatti). Nella classifica delle Regioni con il maggior numero di animali domestici microchippati, secondo è il Veneto (1.541.529), seguito dall’Emilia Romagna (1.413.262), dal Piemonte (1.135.898), dal Lazio (1.132.588) e dalla Campania (1.075.300).
Impossibile stimare la percentuale di cani microchippati sul totale anche a causa del mancato rispetto dell’obbligo da parte di molti proprietari.
Per quanto riguarda i gatti, non essendo obbligatoria la loro microchippatura, l’Oipa informa che è online dal 2011 un’Anagrafe nazionale felina (Anf) gestita dall’Associazione nazionale medici veterinari italiani (Anmvi) che registra, su base volontaria dei richiedenti, i dati identificativi dei gatti con microchip. Tutti i proprietari di gatti possono rivolgersi a un medico veterinario aderente all’Anf per l’identificazione e la registrazione del gatto.
«Ci appelliamo a tutte le Regioni affinché con proprie leggi introducano l’obbligo d’iscrizione all’Anagrafe degli animali d’affezione. Sarebbe un ulteriore stretta al fenomeno dell’abbandono e della sovrappopolazione degli animali chiusi in canili e gattili», conclude Comparotto.
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Caro bollette, Fasano aderisce alla campagna promossa da Anci
Le luci spente per 30 minuti per dire no al caro bollette che avrà pesanti ripercussioni sul bilancio degli enti locali, mettendo a rischio l’erogazione dei servizi alla Comunità.
Anche Fasano si spegnerà oggi, lunedì 10 febbraio, in segno di protesta contro il rincaro dei costi energetici. Dalle 20 alle 20.30 calerà il buio su Palazzo di Città per l’iniziativa promossa dall’Anci nazionale.
Mezz’ora #alucispente come ha chiesto il presidente dell’associazione nazionale dei Comuni italiani, Antonio De Caro, affinché il Governo ascolti le richieste di tutta Italia.
«Il rincaro dei costi comporterà pesanti conseguenze anche sulla nostra città - dice il sindaco Francesco Zaccaria - con aumenti insostenibili per gli enti e per le attività produttive del territorio. Ci auguriamo che il
governo ascolti le ennesime richieste provenienti da Anci e da tutti i Comuni affinché si concordino tariffe di luce e gas calmierate e riservate ai Comuni e si adottino politiche a lungo termine che vadano in direzione dell’efficientamento energetico per ridurre i consumi».
Contro il caro energia i commercianti spengono le luci
CARO ENERGIA- CONFESERCENTI BRINDISI: SPEGNIAMO I NOSTRI NEGOZI!
Donati al Centro Trasfusionale dell’ospedale Perrino tre computer portatili e un monitor multiparametrico
L’Associazione mogli medici italiani (Ammi), sezione di Brindisi, ha donato al Centro Trasfusionale dell’ospedale Perrino tre computer portatili e un monitor multiparametrico. Questa mattina, 9 febbraio, si è svolta una breve cerimonia di consegna.
Le attrezzature sono dedicate alla memoria di Anna Maria Spalluto, socia dell’Ammi scomparsa qualche anno fa. A consegnarle alla responsabile del Trasfusionale, Antonella Miccoli, è stata la presidente dell’Ammi Maria Grazia Cassiano Rizzo insieme ad alcune componenti dell’associazione. Presenti anche il presidente dell’Ordine dei Medici Arturo Oliva e la dottoressa Serena Pennetta in rappresentanza della direzione medica del Perrino.
“Grazie al grosso contributo della famiglia di Anna Maria, socia molto attiva ed altruista - dice la presidente dell’Ammi - siamo riusciti ad acquistare queste apparecchiature, scegliendo il Trasfusionale proprio perché la donazione del sangue è simbolo di grande generosità verso gli altri e nessun altro reparto poteva rappresentare al meglio la sua indole”.
“Ringrazio l’Associazione mogli dei medici per l’iniziativa e per averci scelto - dice Antonella Miccoli – e sono riconoscente soprattutto nei confronti della famiglia di Anna Maria Spalluto per aver consentito questa donazione con tanta nobiltà d’animo”.
Il presidente Vizzino e il il nuovo Piano per le Politiche Sociali
Su sollecitazione della stessa assessore Barone, la Terza commissione consiliare, coordinata dal presidente Mauro Vizzino, ha audito la responsabile regionale del Welfare e la sua struttura di vertice illustrare i contenuti del “V Piano regionale delle Politiche sociali”, che approderà all’attenzione della Giunta regionale nei prossimi dieci giorni.
250 pagine che, affondando le radici nella fotografia pugliese del “come eravamo e del come siamo”, si proietta nel welfare del prossimo triennio riassunto da tre espressioni verbali poste all’infinito: Ripartire- Valoriozzare- Includere.
Ripartire da una Puglia sempre meno attrattiva, per la quale i grafici disegnano curve in crescita per l’invecchiamento della popolazione, ma in decrescita per numero delle nascite. Dove si contano oggi tre “produttivi” per ogni anziano, ma dove il rapporto sarà di uno ad uno nel 2060. Una Puglia dove, secondo la Banca dati ISEE, riscontri redditi da 2000 euro l’anno già nel 25% della popolazione. Nel Nord lo stesso 25% denuncia un reddito ISEE di 1500 euro in più e dove si ferma il 3.5% del flusso migratorio, notevolmente al di sotto della media nazionale. Da qui, dunque, partiamo .
Valorizzare: 7 assi di interventi, suddivisi in 34 obiettivi ognuno dei quali comprendente 34 interventi per sfruttare al meglio le risorse esistenti valorizzando le possibilità offerte dal PNRR, dal POR e dal PON utilizzando la programmazione triennale delle risorse.
Questo Piano vuole Includere. Includere i più fragili, certo, perché è sulla loro quotidianità che si misura un territorio. Però questo nuovo Piano delle Politiche Sociali , hanno ribadito in Commissione, deve fare di più. Deve riuscire ad “includere” in una logica da Terzo settore propositivo nei progetti e moltiplicativo delle risorse utilizzate tutte le strutture del territorio, a partire dai Comuni e dagli Ambiti Territoriali, dove accanto alle risorse economiche, che oggi non sembrano essere un problema, servono quelle professionali. Abbiamo tante piccole realtà, si è sottolineato , dove il welfare continua ad essere considerato come un aiuto a chi ne ha bisogno, più che un investimento sul benessere della comunità nel suo complesso. Per questo cambio di logica è stata chiesta la collaborazione della Commissione consiliare che nei prossimi giorni approfondirà i contenuti del documento.
La polizia arresta un pusher e sequestra un chilo di droga
Nell’ambito delle rituali attività d’indagine espletate da questa Squadra Mobile, personale dipendente, nella mattinata del 07.02.2022, effettuava una perquisizione domiciliare in una abitazione ubicata nel quartiere Sant’Elia, il cui esito portava al rinvenimento e sequestro di circa 1 KG di sostanza stupefacente essiccata tipo marijuana , stipata in numerosi vasetti in vetro e, nr. 12 piantine alte circa un metro autoinfiorescenti. Di concerto con la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Brindisi, questa Squadra Mobile procedeva quindi all’arresto del titolare dell’appartamento e alla denuncia in stato di libertà della persona con la quale nell’occasione il medesimo si accompagnava.
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Covid - 19. Oggi sono complessivamente 4944 i casi positivi in Puglia di cui 456 in provincia di Brindisi
Dati del giorno: 09 febbraio 2022
Dati complessivi
Mesagne. Chiuso un bar su richiesta della Dda
Nel pomeriggio del 7 febbraio scorso, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di San Vito dei Normanni, unitamente al personale del Commissariato di P.S. di Mesagne, hanno dato esecuzione all’Ordinanza del Questore di Brindisi che ha imposto, ai sensi dell’art. 100 del T.U.L.P.S., la chiusura di un bar di Mesagne per la durata di 30 giorni poiché individuato quale luogo per l’acquisto e la successiva consumazione di sostanze stupefacenti, abituale ritrovo di pregiudicati, nonché luogo di contatto tra soggetti dediti allo spaccio ed assuntori costituendo pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica per la città di Mesagne.
Il provvedimento è scaturito a seguito dell’indagine “Fire” condotta dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di San Vito dei Normanni che ha disarticolato un’associazione per delinquere armata finalizzata al narcotraffico operante nella città di Mesagne composta da 11 soggetti contigua ad elementi di vertice della locale consorteria di stampo mafioso “Sacra Corona Unita”. Presso il bar, così come emerso agli atti dell’Ordinanza di custodia Cautelare emessa dall’Ufficio G.I.P. del Tribunale di Lecce su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, i membri dell’associazione per delinquere disarticolata erano soliti incontrarsi alla presenza del gestore che in plurime occasioni ha avuto contezza degli affari illeciti consumati all’interno o nelle immediate vicinanze del bar.