Redazione

 
NELLA NOTTATA ODIERNA, IN BRINDISI, PERSONALE DI QUESTA SQUADRA MOBILE, TRAEVA IN ARRESTO IL VENTENNE ORITANO P.M. IN QUANTO RITENUTO RESPONSABILE DEL REATO P. E P. DALL’ART. 73 D.P.R. 309/90, PER AVER OCCULTATO E TRASPORTATO ALL’INTERNO DEL PROPRIO CORPO, NR. 15 OVULI, DEL PESO COMPLESSIVO DI CIRCA 214 GRAMMI LORDI, CONTENENTI SOSTANZA STUPEFACENTE RISULTATA POSITIVA AI DERIVATI DEI CANNABINOIDI. 
IN PARTICOLARE, L’ARRESTATO, NON RIUSCENDO AD EVACUARE GLI OVULI INGERITI CHE OVVIAMENTE CAUSAVANO AL PAZIENTE VIOLENTI COLICHE ADDOMINALI, VENIVA SOTTOPOSTO A SPECIFICO INTERVENTO CHIRURGICO DAI SANITARI DEL LOCALE NOSOCOMIO “PERRINO”.
L’ATTIVITÀ DI P.G. CHE NEL CONTEMPO VENIVA ESPLETATA DA PERSONALE DELLA SQUADRA MOBILE, CONSENTIVA L’ACCERTAMENTO RELATIVO ALLE MODALITA’ DI OCCULTAMENTO E TRASPORTO DELLO STUPEFACENTE. INFINE, RILEVATO L’ESITO POSITIVO PER I DERIVATI DELLA CANNABIS DEGLI ESAMI QUALITATIVI POSTI IN ESSERE DA PERSONALE DEL GABINETTO PROVINCIALE DELLA POLIZIA SCIENTIFICA, AL TERMINE DELL’INTERVENTO CHIRURGICO E DELLE CONTESTUALI FORMALITÀ DI RITO, PREVIE SPECIFICHE COMUNICAZIONI AL P.M. DI TURNO DELLA PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI BRINDISI, PROCEDEVA ALL’ARRESTO DEL PREVENUTO.

San Donaci. Per tre anni ha lavorato come o.s.s. avendo presentato titoli abilitativi falsificati, denunciata. I Carabinieri Della stazione di San Donaci, a conclusione degli accertamenti, hanno denunciato in stato di libertà una 45enne della provincia di Lecce per esercizio arbitrario di una professione e falsità materiale commessa dal privato. La donna, dal 2018 al 2021 ha prestato servizio presso una struttura per anziani del luogo in qualità di operatrice sanitaria, presentando titoli abilitativi falsificati.

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San Michele Salentino. Evade dagli arresti domiciliari e provoca un sinistro stradale, arrestato. A San Michele Salentino, i Carabinieri della locale Stazione e del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di San Vito dei Normanni, a conclusione degli accertamenti, hanno arrestato un 45enne del luogo per evasione. L’uomo, in atto sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, nel tardo pomeriggio di ieri, alla guida di un’autovettura ha provocato un sinistro stradale in una via del centro abitato. Nell’occorso, è stato condotto dal personale del 118 presso l’ospedale di Francavilla Fontana per gli accertamenti del caso in seguito ai quali è stato altresì sanzionato per guida in stato di ebbrezza alcolica. Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, dopo le formalità di rito, l’arrestato è stato rimesso in libertà e riaccompagnato presso il suo domicilio.

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Dati del giorno: 09 ottobre 2021

118
Nuovi casi
14.429
Test giornalieri
1
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 13
Provincia di Bat: 30
Provincia di Brindisi: 6
Provincia di Foggia: 27
Provincia di Lecce: 24
Provincia di Taranto: 16
Residenti fuori regione: 1
Provincia in definizione: 1
2.397
Persone attualmente positive
136
Persone ricoverate in area non critica
20
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

269.696
Casi totali
3.792.737
Test eseguiti
260.497
Persone guarite
6.802
Persone decedute
Casi totali per provincia
Provincia di Bari: 98.909
Provincia di Bat: 28.236
Provincia di Brindisi: 21.382
Provincia di Foggia: 47.447
Provincia di Lecce: 31.330
Provincia di Taranto: 40.926
Residenti fuori regione: 991
Provincia in definizione: 475

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Tornano a essere individuati a Mesagne i ladri di energia elettrica. Cioè i furbetti che per non pagare le bollette di energia escogitano dei metodi illegali per allacciarsi alla rete pubblica e non pagare un euro di consumo. Con questo escamotage una coppia mesagnese ha lucrato energia elettrica per oltre 11 mila euro. In ogni modo il loro escamotage è stato scoperto e i due sono stati arrestati dai carabinieri di Mesagne. Dunque, i carabinieri della stazione di Mesagne, al termine di alcune articolate indagini, hanno arrestato in flagranza di reato per il reato di furto aggravato di energia elettrica una 63enne e un 43enne, entrambi mesagnesi. In particolare, i militari, con l’ausilio del personale tecnico dell’ente gestore della rete elettrica, hanno accertato che i due, mediante la realizzazione di un bypass realizzato al contatore di energia, alimentavano la propria abitazione.

L’allaccio illegale alla rete pubblica, probabilmente, era stato realizzato già da diverso tempo poiché i tecnici hanno stabilito un quantitativo di energia elettrica sottratta stimata in 65.454 Kwh per un valore commerciale di 11 mia 513 euro. A quel punto ai polsi dei due sono scattate le manette. La coppia è stata portata in caserma per gli accertamenti. Successivamente, su disposizione dell’autorità giudiziaria, dopo le formalità di rito gli arrestati sono stati rimessi in libertà. Non è la prima volta che i carabinieri scoprono a Mesagne furti di energia elettrica a danno dell’ente gestore. Diversi gli escamotage che la gente mette in atto pur di non pagare il consumo di energia.

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I mesagnesi sono incavolati. Da due giorni, infatti, una ruspa ha rotto il manto stradale di piazza Vittorio Emanuele II per posare un cavidotto a servizio dell’Enel per la gestione elettrica del centro storico. Peccato, perché il restyling della zona centrale della città era appena terminato. Eppure, a pochi giorni, si è rimesso nuovamente mano alle ruspe per smantellarne una parte. Peraltro, nella medesima circostanza si trovano altre zone di Mesagne, dove dopo aver terminato i lavori le ruspe sono tornate a rompere l’asfalto per ripristinare le condotte idriche danneggiate a seguito del cambio dei nuovi contatori. Insomma, un bel guazzabuglio che sta indignando non poco la cittadinanza.

“Possibile che il Comune prima di effettuare lavori importanti non ha convocato un incontro con i principali enti di fornitura dei servizi affinché si potesse stendere un programma di interventi e dopo asfaltare il tutto senza dover rompere di nuovo?”, è il pensiero di tanta gente che non riesce a comprendere le modalità di gestione di questi lavori. Altra soluzione sarebbe stata quella di realizzare i sottoservizi per utilizzarli successivamente, e poi asfaltare il tuto. “Evidentemente la logica umana è diversa da quella gestionale”, hanno chiosato alcuni mesagnesi. “Sono opere che non potevamo prevedere con anticipo – ha spiegato l’assessore ai Lavori pubblici, Roberto D’Ancona –. Questa estate abbiamo avuto grossi problemi con la cabina di energia elettrica presente nel centro storico perché la luce saltava a causa di un impianto vetusto. L’Enel, a fine estate, sta intervenendo con un nuovo cavidotto che assicurerà una buona gestione elettrica della zona.

Posso assicurare – ha concluso l’amministratore – che a fine lavori il tutto sarà riasfaltato a carico dell’Enel e non si vedrà nulla degli attuali scavi”. Intanto, nello scavo della trincea di piazza Vittorio Emanuele è venuto fuori un manufatto pseudo storico che ha fatto stare, per qualche ora, gli archeologi con il fiato sospeso. Gli operai hanno intercettato i resti di una costruzione che sembrava essere una strada. Facile, quindi, pensare di aver intercettato la vecchia via Appia giacché dalla piazza passa la nuova via Appia. Tuttavia, dopo un breve saggio di scavi è stata esclusa tale eventualità poiché si trattava dei resti di un muro perimetrale di nessuna importanza storica.

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“La macabra contabilità delle morti sul lavoro ha avuto nelle ultime settimane una preoccupante impennata. Anche a Mesagne, lo ricordiamo con tristezza e rinnovando la nostra vicinanza alla famiglia, abbiamo assistito ad un padre di famiglia travolto da un solaio in una abitazione a cui stava lavorando. Il fenomeno ha acquisito dimensioni così gravi che non bastano più le indignate parole di condanna da parte della politica.

Per questo saluto favorevolmente la decisione delle commissioni Giustizia e Lavoro del Senato d’incardinare la proposta di legge del M5S per l’istituzione di una Procura Nazionale del Lavoro.

L’obiettivo è quello di formare un team di magistrati esperti e specializzati nel far fronte, con rapidità ed efficacia, ai reati di chi continua a violare la legge a discapito della sicurezza dei lavoratori, certo che poi la farà franca. L’avvio di questo iter legislativo rappresenta un primo passo importantissimo, nell’auspicio che in Parlamento si possa procedere spediti vista l’ampia convergenza di tutte le forze politiche di maggioranza sulla proposta.

Si tratta di ottimizzare tutto l’impianto dei controlli e aumentare sensibilmente gli strumenti di prevenzione. Un “pool” di esperti impegnato in via esclusiva su questo fronte lavorerebbe proprio in questa direzione, con meccanismi premianti e incentivi per tutte quelle imprese virtuose e rispettose delle regole, che per fortuna sono la maggioranza.

Ridurre drasticamente le “morti bianche”, potenziare il numero degli ispettori e delle ispezioni, far crescere tra gli imprenditori e gli stessi lavoratori la consapevolezza piena dei rischi sul luogo di lavoro avviando una politica premiante delle aziende che fanno della sicurezza una loro prerogativa, rappresentano per me un impegno fondamentale al quale intendo dedicare, in questo ultimo scorcio di legislatura, il mio massimo impegno di parlamentare”.

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E’ stata pubblicata dal Ministero dell’Istruzione la circolare 30142 del 1° ottobre 2021 concernente le dimissioni volontarie dal servizio del personale della scuola dal 1° settembre 2022, in attuazione del Decreto ministeriale 294 del 1° ottobre 2021.

La scadenza per la presentazione delle domande, comprese le istanze di permanenza in servizio ai fini del raggiungimento del minimo contributivo, è fissata al 31 ottobre 2021 per tutto il personale scolastico, ad eccezione dei dirigenti scolastici per i quali il termine sarà, come lo scorso anno, il 28 febbraio.
Pertanto, La CGIL Camera del Lavoro Mesagne, comunica che tutti i mercoledì dalle ore 16,00 alle 18,30, sarà presente un consulente della FLC CGIL per fornire assistenza, occuparsi della compilazione e dell’invio online della domanda.
Per prenotazioni: direttamente in sede o chiamando al numero telefonico 0831 771320.

Secondo l'ultimo report a cura dell'Unità operativa di Epidemiologia del Dipartimento di Prevenzione della Asl Brindisi, dal 27 dicembre 2020 al 7 ottobre 2021 sono state somministrate 580.207 dosi di vaccino, di cui 308.808 prime dosi, 270.236 seconde dosi e 1.163 terze dosi; mediamente, sono state somministrate 2.125,3 dosi per giornata di vaccinazione.

Il 68,7% (212.079) delle prime dosi è rappresentato da Pfizer, il 14,3% (44.512) da AstraZeneca, il 13,1% (40.288) da Moderna e il 3,9% (11.929) da Janssen (Johnson&Johnson). Il dato delle prime dosi risulta così distribuito: il 50,1% a persone al di sotto dei 60 anni; il 26,7% agli anziani, il 13,2% ai soggetti fragili; il 4,3% al personale sanitario; il 2,8% al personale scolastico; l’1,2% alle forze dell'ordine; l’1,7% ad altre categorie.

Questa, invece, la distribuzione delle seconde dosi: per il 50,9% ai soggetti al di sotto dei 60 anni; per il 27,8% agli anziani; per l'11,9% ai soggetti fragili; per il 4,7% al personale sanitario; per il 2,9% al personale scolastico; per l'1,1% alle forze dell'ordine; per lo 0,7% alle altre categorie.

Fino al 7 ottobre i residenti o domiciliati in provincia di Brindisi vaccinati con la prima dose sono 298.154 e di questi 263.844 con la seconda dose, con una copertura vaccinale pari rispettivamente all'86% e al 76,1%.  La copertura vaccinale con la prima dose relativa ai residenti con più di 80 anni di età è pari al 96,4% e al 92,8% per il ciclo completo.

Sono 67.654 le dosi erogate finora dai medici di medicina generale, di cui 15.495 (22,9%) in ambito domiciliare. Il 18,5% (12.484) delle dosi è stato somministrato a soggetti over 80, il 26,1% (17.677) a soggetti della fascia di età 70-79 anni, il 27,4% (18.518) a soggetti con età tra 60 e 69 anni e il 28% (18.957) a soggetti sotto i 60 anni. I soggetti fragili rappresentano la categoria a rischio vaccinata prevalentemente (47.874; 70,7%), seguita dai soggetti con età superiore a 60 anni (13.389; 19,8%), dai caregiver (1.319; 2%) e da altre categorie (5.072; 7,5%).

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COVID: COLDIRETTI PUGLIA, RITORNO A SCUOLA SALVA ALUNNI SENZA INTERNET VELOCE; IN PUGLIA BANDA LARGA AL 15%. 

La riapertura delle scuole con le lezioni in presenza e il ritorno in classe salva 1/3 degli alunni che in Puglia non possono contare su un collegamento Internet veloce per poter seguire la didattica a distanza, con la copertura della banda larga ferma ​ al 15%. E’ quanto dichiara Coldiretti Puglia che ricorda come sul fronte della digitalizzazione Coldiretti punta a interventi per la transizione digitale per i territori con difficoltà di connessione e per diffondere le tecnologie dell’innovazione digitale connettendo le macchine e gli strumenti dell’agricoltura di precisione, migliorare la vivibilità dei piccoli comuni e borghi rurali attraverso il miglioramento della connettività e della possibilità di accesso ai servizi digitali, recuperare “quelle terre abbandonate o incolte” che le nuove capacità di analisi, gli innovativi sistemi sensoriali e la diffusione della conoscenza, anche in relazione ai mutamenti climatici, potrebbero ritornare produttive.

“La banda ultralarga in Puglia è ferma al 15% a fronte di una media nazionale del 45% che solo nei prossimi mesi potrà arrivare al 23% di copertura, a fronte di una media nazionale del 53,2%. La Puglia è sicuramente in difficoltà sui numeri per l’accesso alla rete. La digitalizzazione delle campagne è per Coldiretti uno degli assi strategici di intervento per dare sostenibilità alla crescita e garantire la sicurezza ambientale ed alimentare del Paese”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

L’utilizzo di internet deve essere promosso e sviluppato​ in maniera più forte e incisivo in Puglia, da sempre caratterizzata dal Digital divide tra città e campagna – insiste Coldiretti Puglia - dove le nuove tecnologie sono uno strumento indispensabile per far esplodere le enormi risorse che il territorio può offrire, dai droni che verificano in volo lo stato delle colture ai sistemi informatizzati di sorveglianza per irrigazioni e fertilizzanti, dall’impiego di trappole tecnologiche contro i parassiti dannosi fino alla blockchain per la tracciabilità degli alimenti.

Proprio per programmare il futuro della filiera del cibo nell’era post Covid Coldiretti ha lanciato il manifesto dell’Agricoltura 4.0 in collaborazione con Filiera Italia e con Bonifiche Ferraresi. Gli obiettivi sono: accelerare la transizione digitale premiando l’adozione di tecnologie di agricoltura e zootecnia di precisione con progetti in grado di preservare le caratteristiche uniche del nostro territorio; fornire agli agricoltori supporto alle decisioni agronomiche in tempo reale; creare consapevolezza e cultura nel consumatore sulla provenienza dei prodotti e delle loro caratteristiche, garantendo sicurezza, salubrità e qualità attraverso l’adozione di tecnologie digitali per la tracciabilità dei prodotti; incentivare modelli economici innovativi che prevedano una più equa distribuzione del valore lungo la catena di approvvigionamento; sostenere lo sviluppo di canali di vendita digitali per le filiere corte nazionali; sviluppare brevetti basati su tecnologie che abbiano uno standard tecnologico “made in Italy” a servizio della filiera agroalimentare italiana per migliorarne efficienza ed efficacia.

Le nuove tecnologie digitali per l’agricoltura 4.0 di precisione sono dunque uno strumento strategico per ripartire da un presente che deve fare i conti con una emergenza, quella del Covid-19, che ci sta mettendo a dura prova ma che ha anche fatto scoprire l’importanza dell’innovazione.