Lavori in Porta Grande a Mesagne. D'ancona: "Servono per la funzionalità del centro storico" In evidenza
I mesagnesi sono incavolati. Da due giorni, infatti, una ruspa ha rotto il manto stradale di piazza Vittorio Emanuele II per posare un cavidotto a servizio dell’Enel per la gestione elettrica del centro storico. Peccato, perché il restyling della zona centrale della città era appena terminato. Eppure, a pochi giorni, si è rimesso nuovamente mano alle ruspe per smantellarne una parte. Peraltro, nella medesima circostanza si trovano altre zone di Mesagne, dove dopo aver terminato i lavori le ruspe sono tornate a rompere l’asfalto per ripristinare le condotte idriche danneggiate a seguito del cambio dei nuovi contatori. Insomma, un bel guazzabuglio che sta indignando non poco la cittadinanza.
“Possibile che il Comune prima di effettuare lavori importanti non ha convocato un incontro con i principali enti di fornitura dei servizi affinché si potesse stendere un programma di interventi e dopo asfaltare il tutto senza dover rompere di nuovo?”, è il pensiero di tanta gente che non riesce a comprendere le modalità di gestione di questi lavori. Altra soluzione sarebbe stata quella di realizzare i sottoservizi per utilizzarli successivamente, e poi asfaltare il tuto. “Evidentemente la logica umana è diversa da quella gestionale”, hanno chiosato alcuni mesagnesi. “Sono opere che non potevamo prevedere con anticipo – ha spiegato l’assessore ai Lavori pubblici, Roberto D’Ancona –. Questa estate abbiamo avuto grossi problemi con la cabina di energia elettrica presente nel centro storico perché la luce saltava a causa di un impianto vetusto. L’Enel, a fine estate, sta intervenendo con un nuovo cavidotto che assicurerà una buona gestione elettrica della zona.
Posso assicurare – ha concluso l’amministratore – che a fine lavori il tutto sarà riasfaltato a carico dell’Enel e non si vedrà nulla degli attuali scavi”. Intanto, nello scavo della trincea di piazza Vittorio Emanuele è venuto fuori un manufatto pseudo storico che ha fatto stare, per qualche ora, gli archeologi con il fiato sospeso. Gli operai hanno intercettato i resti di una costruzione che sembrava essere una strada. Facile, quindi, pensare di aver intercettato la vecchia via Appia giacché dalla piazza passa la nuova via Appia. Tuttavia, dopo un breve saggio di scavi è stata esclusa tale eventualità poiché si trattava dei resti di un muro perimetrale di nessuna importanza storica.
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